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 Identificazione-assimilazione-associazione.

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Sven Hassel

Sven Hassel


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MessaggioTitolo: Identificazione-assimilazione-associazione.   Identificazione-assimilazione-associazione. EmptyLun 21 Set 2015 - 14:48


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… la tendenza comune umana è di associare un qualsiasi principio o cosa, oggetto o soggetto attraverso l’identificazione. Un albero è un albero e un faggio è diverso da un castagno. Tizio è differente da caio … questo forum piace più di un altro o per niente … All’’inizio ogni cosa si presenta per essere “identificata” come immagine o ascolto, e soltanto dopo si “assimila” registrando la persona presentata o l’auto nuova “associando” se la persona è simpatica o no, e l’auto è scelta come la più giusta per nostra definizione.

… durante tutta la giornata l’uomo segue un processo formulato senza neppure accorgersi degli errori commessi ignorando d’avere alterato inconsciamente una formula antichissima. Chi assimila senza avere identificato, associando un fattore completamente sconosciuto, si ritrova in un problema senza soluzione creato da lui stesso. I problemi sono i frutti di domande senza risposte e le soluzioni semplici si trovano nella conoscenza …

Conoscere non ha nulla a che vedere col sapere. Il sentito dire è la tomba dell’ignoranza, perché non è altro che il sapere di chi ripete quanto ha ascoltato. Il conoscitore ha sperimentato, è passato attraverso, ha vissuto quanto afferma essendo diventato quanto è! Anche un imbecille, dimostra d’esserlo agli occhi di altri, perché l’imbecillità “identificata” e assimilata come un comportamento si associa con l’individuo stesso. Dite a un pazzo che lo è e vi risponderà che piove.
L’introduzione serve per denunciare i pericoli che si corrono ogni istante associando attraverso l’informazione pubblica tutta una fitta rete di brutte notizie (i telegiornali trasmettono l’80X100 di cattive informazioni) i cronisti non fanno cronaca, ma solo opinioni che i top show riprendono come avvoltoi ridondando la notizia che assume i contorni grotteschi di farse seguite da milioni di persone. L’informazione è il timone sulla direzione per il controllo umano e funziona conoscendo il processo d’identificazione come uno dei punti deboli sui quali premere i bottoni, come la scelta di un’auto o l’abbigliamento (alla moda) femminile. Una donna identifica se stessa con lo stereotipo televisivo del momento, il capo alla moda entra di prepotenza nel desiderio di assimilare socialmente un determinato stile momentaneo. I nostri avi, con l’abito di matrimonio si seppellivano. Non stavano subendo il bombardamento consumistico e l’immaginazione che i nipoti avrebbero rottamato delle auto in buone condizioni per l’ultima fregatura, neppure la poterono concepire. Le stoffe di un tempo duravano una vita e gli abiti d’oggi sono l’usa e getta, esattamente com’è bistrattato il sociale mal guidato da pubblicità ingannevoli e strumentalizzato da istituzioni imbonitrici da due soldi che funzionano da decenni senza risultati apprezzabili se non quelli di galleggiare per non affondare.

… tutto questo funziona per una disinformazione astutamente sottratta e preclusa attraverso l’insegnamento scolastico (la Francia ha inteso introdurre nuovamente il Dettato per migliorare l’ortografia grammaticale) un italiano interrogato con quante T si scrive soprattutto, risponde due. L’imperativo storiograficamente presente da secoli è sull’ignoranza umana, l’uomo può essere strumentalizzato … disinformandolo! Un trucco scoperto milioni di anni fa, precedente al disastro riportato sul Diluvio Universale anch’esso descritto e posizionato in epoca e fatti inventati …

Esiste un pericolo fondamentale fra identificare una verità o una fandonia, ed è il risultato impostato: maggiore è la distanza dalla verità e più si assimila associandola con la bugia. Si nascondono le origini umane pontificando una genesi improbabile, eppure è accettata come una verità imprescindibile. L’uomo crede con più facilità che asini volano che nel profondo di se stesso. Si trascorrono anni dell’esistenza dando retta al sentito dire e se sulla più grande fandonia ci stanno credendo in milioni di persone, dev’essere vera per forza, altrimenti come possono crederci in così tanti? Il trucco per scoprire dove si nasconde, una bufala è semplice: basta osservare l’enorme sforzo speso per sostenerla. Una fandonia, se non è costantemente rinnovata da sceneggiate, rituali, grandiose messe in scena, si sgonfia da sola perché la verità, non ha alcuna necessità d’essere continuamente ribadita, se piove o è una bella giornata il fatto non entra in nessun sforzo. Le religioni, che sono conoscenze addebitate e adattate per popolazioni (non credenti per fede) sono l’esempio evidente di coercizioni di massa e i secoli insegnano descrivendo i laghi di sangue umano sacrificato in nome di una colossale fandonia. Non esiste un solo conflitto in cui il vincitore o il perdente, non si sia servito dell’inganno per trascinare la propria nazione alla distruzione totale. Un partito politico agisce per diventare la corrente di pensiero “identificata” come preferenza, scelta “assimilata” scatta l’associazione senza neppure riflettere sul pericolo di socializzare per una politica perdente. Qual è il leader politico perdente riconoscibile? Si identifica come il più attivo, l’onnipresente, carismatico, trascinatore, che spaccia quel che le sue vittime vogliono ascoltare. Cosa desidera una persona credente di fede? Che l’eminenza acclesiasta riconfermi esattamente il suo credo. La fiducia è una merce in vendita facilmente acquistata da scaltri avvoltoi per farne un potere amministrativo consolidato da secoli come arma insostituibile con un solo scopo: occultare la verità.

Ma che cosa, veramente, non si vorrebbe portare alla conoscenza?

Tutto quanto non sapete!
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