Faccio una considerazione in questi giorni in cui Lucifero ci attanaglia:
vedo spesso carri molto appariscenti con estese tracce di ruggine ma.... quant'era la vita operativa reale di questi carri, cioè quanto riuscivano a sopravvivere sul campo prima di finire in officina per qualche grossa riparazione (e asportazione di rimasugli umani) e relativa sovraverniciatura? So che i sovietici avevano l'ordine di riverniciare i carri almeno una volta l'anno ma pare che pochi arrivassero a quel traguardo. Fra l'altro usavano anche vernici diluite con kerosene o altre sostanze oleose cosa che dovrebbe rendere la vernice semilucida e gommosa. Non conosco le indicazioni tedesche in merito ma non penso fossero così diverse considerata la fanatica meticolosità. Probabilmente qualcosa di peggio si vedeva nele zone aride dove il sole e la sabbia letteralmente cuocevano e smerigliavano i carri.
Il bianco invernale era pittura murale quando non gesso o qualsiasi altra sostanza adatta e si slavava via da sola e nuovamente i sovietici avevano l'ordine di ripulire le tracce a primavera (in occasione della riverniciata generale). Come giustamente notato veniva data alla veloce su tutto, senza mascherare se non i vetri degli iposcopi e dei sistemi di mira. Molte volte era applicata con spazzoloni o scope, esattamente come la mimetizzazione su molti carri tedeschi dal '44 in poi.
Sui toni delle vernici ricordo, se non sbaglio, un'accurata valutazione dello Sven su cui nulla si può aggiungere (se non che ancor oggi nel 2017 vi garantisco che lo stesso RAL per vernici industriali ha cambiamenti importanti da una fornitura all'altra senza contare l'effetto dell'eventuale colore della mano di fondo).
Diverso il discorso sulla zimmerit, anche questo magistralmente affrontato dallo Sven (sempre se la CPU surriscaldata non s'inganna) in altri tempi ed in altri forum. Questa applicazione ha affascinato generazioni di modellisti che ne hanno dato svariate interpretazioni più o meno artistiche, ma la documentazione in merito non manca. Secondo me la parte interessante (e difficile) non era tanto sulle parti piane dello scafo ma su come veniva applicata sulle botole, scudi cannone etc.
Quando è finito un carro?
Dipende: se il modellista che l'ha prodotto è lo stesso che lo possiede allora forse mai.
Se viene acquistato come opera d'arte resta probabilmente fissato nel tempo come un dipinto o una scultura.
A volte, se non si è all'altezza, è meglio un decente restauro conservativo piuttosto che un poccio interpretativo.