LAVELLI GIOVANNI
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 C’era una volta ….

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Sven Hassel

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MessaggioTitolo: C’era una volta ….    C’era una volta ….  EmptyMar 5 Nov 2013 - 11:56



C’era una volta ….


Una fiaba alla Sven, va letta e capita fra le righe dai diretti interessati ….. che da assidui visitatori non mancano d’attenzioni compulsive sul nostro sito …. “dovrei fare attenzione nell’uso di certe parole, come compulsione” dove una bassa lega culturale potrebbe scambiare per complimento.

…. la fiaba non è lunga, incomincia da un progetto non condiviso da una parte che riteneva d’essere la casta carrista italiana intoccabile e naturalmente inattaccabile da nessuna innovazione, le idee in quello statico gruppuscolo di antenati si congelava nella totale presunzione di sentirsi i primi e fin qui fino a cinque anni fa potevano passare per degli originali pretestuosi, o per degli illusi opportunisti decisi nell’ignorare un declino in corso … i carri armati in italico suolo culturale, sono uno sputo gettato sul passato da dimenticare e da sparuto hobby solitario alla fugace ribalta dopo avere sonnecchiato per quasi un decennio ha avuto un breve ma improvviso interesse non certo per merito di questa cricchetta lobbista dove la politica dettava un conservatorismo sfacciato … per farne parte si doveva fingere di riconoscere uno scemo a prima vista fingendo d’incontrare l’intelligenza mascherata da falsa cortesia … un barbone rincoglionito, perché al comando non ci va un tipo a modo, occupava una carica ombra, i fili li tiravano “dirigenti” prezzolati da un marchio sovrano, obsoleto, costoso ….. tant’è che staticizzato com’era nella mentalità giapponese, il marchio dormiente si e eclissato con l’introduzione cinese, che è stata la provvidenziale boccata d’ossigeno sollevato il mercato e l’economia sfruttata da abilmente dai pochissimi negozianti prendendo la palla al balzo …..

Nella fiaba era stato offerto un progetto inascoltato e come costume di chi si credono i primi, i secondi devono venire sempre dopo e con le orecchie abbassate.

…. chi possa abbassarmi le orecchie, lo incontro con l’indifferenza e la trasparenza del cristallo, lasciandolo con orecchie penzoloni. Chi ci ha provato ha sputato bile, non certo per me, ma completamente per se stesso ed è naturale scontare i propri errori pagando di persona … più ti credi in alto, o arrivato, e maggiore diventa il tonfo che ti aspetta. A meno di non salire su navi alla Schettino …… credendo nella totale sicurezza di un viaggio di piacere ….

…. in questa parte della fiaba, dalle stelle alle stalle …… perché se gli antenati almeno a malapena avevano retto uno straccio di bandiera, la pessima copia di un tartaro cala un’orda incolta alla Brancaleone senza patria ne cervello, per capire la necessità di un progetto avviato dove capirne la direzione e l’importanza di stare in un angolino (perché un recesso più ampio non serve a un miope ottuso) aspettando di raccogliere per intera un’eredità scontata …… già, sarebbe bastato il buon senso di tacere quando è stato necessario …. Silenzi che si sono trasformati, al contrario, in squilli di trombe alla carica. L’oratorio di don imbranato ………. per una scelta forzata, forse perdonabile perché enfatizzata dal pretesto d’inseguire i miti da eguagliare (i miti erano la casta degli antenati, leccati riveriti come esempi) tentano senza dimostrazioni autentiche “ qualcuno smentisca quel che scrivo” nel definirsi modellisti! Signori, è risaputo che modellisti si diventa e non si nasce all’improvviso … ma chi lo sa, in un oratorio dove magari, si cede che i bambini nascono sotto un cavolo? Quali fantastiche fantasie potevano da immaturi tartari, complottare a loro danno?

Passa il tempo, passano solo pochi anni, il progetto di portare i carri armati RC nelle piazze e subito dopo nell’interno delle fiere (Novegro, la più vicina) ovviamente come obiettivo, corona gli sforzi congiunti di coloro che fin dagli inizi hanno COMPRESO un disegno, uno scopo premiato da un successo senza pari. Umiliando la casta degli antenati fregati dal conservatorismo … ma in verità, si credevano i detentori di quali meriti?

… lo Sven, con irriverenza definì qualche carro mal riuscito “ciofecate”, una provocazione inaccettabile fatta con l’intenzione di rottura …. O si svegliavano dallo stupido letargo, oppure da perdenti affogavano in un bicchiere d’acqua …. come previsto, bastarono pochi sorsi male ingoiati per vomitare bile ….. si sfogarono in complotti per ostacolarmi, costruirono alleanze fatte di castelli in aria, tante ne dissero che servì per mettere in piazza il peggio nascosto, ma questa è un’arte alla Sven che ti fa scavare da solo le buche in cui vai cadere, senza capire che hai fatto tutto da solo …….. il bello è lasciare tutti i meriti agli avversari, così si elevano gli imbecilli. Prendi un fesso, qualunque e dagli una carica o un semplice merito … non combina nulla, anzi fa peggio di Bertoldo … sostienilo e fa capire che è una cima d’intelligenza …. gasalo, un cretino difficilmente ammette d’esserlo semplicemente perché, lo hai messo al comando della Concordia, devi aspettare che sbatta sullo scoglio …. E anche nella merda totale, non ammetterà mai l’errore ….. così i tartari e gli antenati, i primi allo sbaraglio e gli ultimi estinti, ognuno si è grattato i propri coglioni meditando sulla conquista persa ……. In ballo c’era per gli antenati lo smacco d’essere stati relegati sul BOT KIL esterno, una tragica collinetta sull’esterno novegrino ….. un vanto meschino difeso con i denti, bah!

Nel bel mezzo della stupida contesa, dove le parti avverse se lo tiravano più lungo, quattro gatti intenzionati e con le idee chiare sul fare “ fatti ampiamente dimostrati” ognuno per proprio conto, modellavano la personale strategia di sopravvivenza raccogliendo i frutti di sforzi congiunti portando alla meta lo scopo prefissato. Nell’oscurità, anche un piccolo fiammifero acceso si vede e i “quattro gatti” si sono illuminati a giorno.

…. ma la strategia perdente di un lato della contesa, doveva diventare il fiore all’occhiello della contro parte in competizione, che nell’interno delle fiere è arrivata …….. i primi facendo centinaia di chilometri e questo li onora come viaggiatori, come tattica e logica sono completamente lontani da quell’unica base lombarda in cui poter entrare per rappresentare l’orgoglio nazionale sul gioco ir …… Sinceramente, come porta bandiera sul VERO modellismo, la scelta di svilire la maschia importanza di un carro da guerra proiettato fra adulti immaturi, dove ne fanno un giocattolo da piroettare di fronte ad un pubblico, che neppure capisce il contesto, peggio o ne ha una falsa impressione …… da navigato piazzista mi sono sempre mischiato tra il pubblico presente ascoltando le critiche sorprendendomi non poco dalle osservazioni ascoltate, così ho fatto nelle fiere di Novegro ascoltando il pubblico a dando maggiore spettacolarità (accolta dalla direzione come una manna) … questo percorso “innovativo” ha portato i carrarmatari italiani all’estero dove siamo citati su parecchi forum e ammirati per le scenografie … al di la delle Alpi, se fai per ultimo quello che fanno da decenni, perdi subito interesse e credito …….. stendere la moquette è da copioni e non c’è ombra d’innovazione, si gioca in difesa, da perdenti, da squadra di terza serie ….. inutile sbrodolare d’essere veri in quello che vedono tutti quanti, mentre, si diventa ciechi e orbi in casa propria …. Ostinati per imporre uno stile scialbo, per soddisfare le apparenze, è come truccare una povera donna …. che non diventerà una sventolona parigina …….

Sta di fatto, una fiaba d’essere anche corta per essere letta almeno due volte (una sola volta nessuno la capisce) la legge soltanto …. E basta?

….. come da copione previsto con qualche anno d’anticipo, gli antenati con maggiore esperienza sulle spalle, dopo avere finto una ritirata strategica …… e snobbando le lascive proposte di coalizzare sotto una “bandiera banderuola” capace di sventolare soffiando sopra …. Decidono una mossa a portata di mano … un autentico colpo di mano calcolato e portato al successo, che meglio non poteva realizzarsi … il fatidico ingresso di maggior prestigio annuale, a due passi da casa propria, con lo striscione di CARRIRC in vista … accanto a rctank in comunione d’intenti …. alla faccia della contro parte costretta a migrare in altre regioni per “giocare” …. Bontà loro sulla scelta!

Ci sono voluti anni per capire cosa dicevo, intendendo il VERO modellismo???

….. il modellismo, specie il dinamico, entra in una dimensione particolare …. Spacciare fiori di plastica per fiori di campo è da sciocchi fanatici … prendere i propri lavori definiti “ciofecate” per offese inopportune contestate, e …….. ritrovare lo stesso livello esecutivo a distanza d’anni, perché oltre il proprio naso, le capacità individuali si fermano … senza l’ombra di un progresso! E’ un fatto, basta un confronto … antenati si diventa e si resta ……. come calarsi nei panni di modellisti lontanissimi dall’immaginare come rispettare un’arte riservata a pochi eletti …. A scanso d’equivoci, cito il cannone da 88mm in ottone di Wolfgang Menke, come un isolato esempio in mezzo a tanti. L’abito non fa il monaco, come una giornata di sole non fa primavera. Ci vuole una vita per emergere dal qualunquismo e per trovare un piccolo spazio in cui trionfa la propria soddisfazione per uno scopo raggiunto …… andare a ruota facendosi trainare da altri diventa ben misera risata colma d’amarezza, sei lì per ultimo perché hai perso un treno in corsa troppe volte ….. beninteso che ogni scarafone è bello a mamma sua ….. e un gioco non ha nulla a che vedere con l’arte modellistica … tant’è che fra i “quattro gatti” si distingue addirittura il promotore della IBU2 assistito nelle prove pratiche da un giocatore con la caratteristica di “praticare il VERO modellismo” per dire ai sordi quali distanze esistono fra i bla bla bla e i fatti …. Cito a memoria: negli antenati a fatto testo un fanfarone beota che sull’elettronica ha fatto la figura del pallone gonfiato …. le smargiassate nascoste sul perbenismo educato di coloro che si nascondono dietro un dito fanno pena, mancando di rispetto alla memoria del fondatore che ci ha lasciato anzi tempo …… l’unico elemento di stima con cui ho avuto sempre rapporti chiari.

Montare un sito tutto arzigogolato, contare gli user solo per farne peso, arruffianarsi il prossimo con telefonate chilometriche, accattonare favori e sconti sulle spalle d’altri, trafficare e ordire complotti per screditare, dove di buono non c’è nè carne né pesce per l’osservazione esterna, si spacciano complimenti gratuiti su lavoretti non solo incompleti, ma addirittura puerili, forse i migliori hanno lasciato per l’ardine di chi si loda imbrodando se stesso sporcando il sito … ma da fuori, come si vedono ste minkiate, l’attenzione non si mette?

…. in una fiaba non si chiede di osservare quanto è descritto da fuori, specialmente se in parecchi si vedono “dentro” …………. Signori, non è un mio problema, anzi nei panni d’altri fingerei di non apparire neppure lontanamente uno dei possibili protagonisti …… ammazzate che figura di merda, protestare per una fiaba alla Sven. Una fiaba è un’invenzione di fantasia, e come i miti, anche questi, forse tutti hanno un fondo di verità …. Allora per diventare un mito, o semplicemente uno che lascia il segno, un fondo d'ineccepibile verità, c’è!

Ps. La fiaba l’ho descritta con parole. Però sono i fatti inclusi che contano …. Le parole sono come lacrime al vento trascinate nel nulla …… come quelle di coccodrilli che piangono dopo il pasto.


Il Giornale ringrazia.

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