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 ... dove sta andando il modellismo .....................

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Sven Hassel

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MessaggioTitolo: ... dove sta andando il modellismo .....................   ... dove sta andando il modellismo ..................... EmptyDom 9 Nov 2014 - 18:10

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Dove sta andando il modellismo …

Occupandomi di materiale bellico da decenni, incominciando dal lontano 1970 con gli statici Tamiya, Hasegawua, Ravell, ESCI, Dragon, Italeri, posso dire che il modellismo sta andando progressivamente verso un dettaglio certosino impensabile e difficilmente ipotizzabile per un futuro che vedrà scomparire dei soggetti ritenuti delle vere icone insuperabili, sfumati nella mediocrità comune in un batter d’occhio.

Senza citare l’introduzione delle foto incisioni “difficili e antipatiche da lavorare” che danno però, una ricchezza di particolari inimitabili, si deve riconoscere la crescita esponenziale di giovani leve entranti che hanno trovato una dovizia d’informazioni attraverso i siti specializzati dove, si possono incontrare le evoluzioni graduali nel tempo di soggetti trattati e presentati da eccellenti modellisti in cui l’estrapolazione facilità l’ambizione soggettiva di “continuare” la tradizione nazionale sul saper fare del VERO modellismo.

… dove sta andando il modellismo?

Nonostante la pesante crisi che ha coinvolto l’Europa, è l'immagine temporanea sul languore del modellismo tank, che si trascina stancamente nelle mani inesperte di pochi “faccendieri inseriti” in ruoli di sopravvivenza territoriale, alcuni elementi completamente isolati e fuori da meschini egocentrismi spiccioli, sono gli unici sporadici cenni di un’arte sopita che non accenna nell’accontentarsi sulla banale platea dove le repliche ormai non interessano più.

Il modellismo non è fatto di copie ripetute a centinaia, se mai il VERO modellista firma l’opera unica, il pezzo raro o l’auto costruzione che ne fa l’esemplare singolare. Il resto è nelle mani dei replicanti “montatori da scatola” alle prime armi, ancora lontani dal capire la direzione e tanto meno l’essenza sottile, che dona il riconoscimento della creatività come premio personale senza altri fini. Per decenni, i modelli finiti restavano nelle teche o a prendere polvere sui ripiani, non c’erano fiere o mostre, dove esibire i soggetti che belli o brutti restavano nel ricordare ore di sapente e gioioso passatempo. Nessun confronto, nessuna possibilità di scambio d’informazioni e tanto meno d’immagini, perché vale di più una foto che cento spiegazioni e poi, non c’era internet, nemmeno i siti e nessun forum dove con infinita pazienza, qualcuno dotato di buon senso difendeva dall’ipocrisia e dal conservatorismo un’arte tanto unica da non essere il cappuccino del mattino.

Oggi, l’ultimo idiota presuntuoso, uscito dal nulla, spaccia delle smaccate autorità dandosi da solo il titolo di …. aiutante di bottega, così erano chiamati i seguaci dei grandi maestri …. Ignorando che quanto vantano, sono semplicemente copie su decine di copie malamente eseguite e poiché l’arte non si compra, il raglio di un asino dimostra solo un animale molto paziente che non diventerà mai un cavallo di razza.

… dove sta andando il modellismo?

Cammina verso un futuro innovativo, si espande comprendendo tutto quanto finora è stato ignorato per rincorrere un gioco puerile, sostenuto da periferici immaturi che “modellisticamente” neppure intendono indossare un ruolo che li esclude ma, con un merito non proprio ammirevole, l’unico necessario per impedire la scomparsa del modellismo bellico. E’ già successo in passato che i negozianti hanno tolto dalle vetrine le scatole dei carri armati … alcuni deliranti pacifisti, spaccavano i vetri o dipingevano pace sulla vetrine dei negozi … solo per dello scatolame illustrato che ha continuato a sopravvivere nel silenzio di privati raccoglitori spassionati, che delle guerre e di esibire un hobby, non importava. Sta succedendo di nuovo, i tempi si ripetono nonostante ci siano persone che credono di trovarsi nel presente, in effetti, stanno soltanto navigando in acque morte.

…. Chi si trova con dei soggetti appena datati, diciamo che bastano pochi anni, per rendere un modello ben riuscito al punto da non reggere il confronto con un soggetto recente, appena uscito da mani non tanto più abili, ma sicuramente da chi ha nel frattempo acquisito una maturità all’altezza dei tempi. Il tempo, questo fattore sfuggevole, miete impietosamente fin troppo meteore apparse per non lasciare tracce come polvere nell’Universo. Conta solo la realtà obiettiva, di ammettere che l’arte è una forma di comunicazione e come tale una proprietà unica riservata a pochi e non comune, perché non basta aprire la bocca dando aria a parole senza contenuti. Il VERO modellista si riconosce per quello che ha fatto e non per chi è!

Assegnarsi un nome è da sciocchi immaturi con il solo scopo di mettersi al centro dell’attenzione e chi si trovano al centro, non possono eludere il giudizio di chiunque.

… il modellismo bellico, in questo caso i carri armati RC in scala 1.16, sono riemersi dalle tenebre dell’oblio una decina d’anni fa e da allora hanno attraversato un periodo aureo scalando l’attenzione pubblica pressochè sconosciti, fino ad arrivare dalle piazze alle fiere nazionali di settore, dimostrando che chi si prefigge un obiettivo lo sa raggiungere indipendentemente da se stesso. E’ l’aggregazione che conta e non il singolo individuo … non è il seme che genera l’albero? E se l’albero dimentica il seme che l’ha generato, diventa senza storia …

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