M10 Wolverine ......................

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.... si prende il solito sherman dietro l'angolo stanco d'essere un soggetto standard e lo si modifica usando l'intramontabile forex (vera pietra miliare che senza si dovrebbe inventare) dopo le consuete misure tradotte in scala e meglio se messe su disegni dai quali estrapolare senza sbagli i vari pezzi da comporre si da il via alla trasformazione dell'intera sovrastruttura per ottenere il caccia carri M10











...... una piccola raccomandazione: nel pur facile esercizio, un errore può compromettere la sagoma del carro, specie sull'inclinazione delle piastre scoprendo a metà lavoro che buona parte va rifatta, quindi la calma e la massima attenzione aiuta l'obiettivo di raggiungere il massimo con la minima fatica ...... personalmente, ho sempre evitato di lavorare due volte, la prima premia l'azione e riconosce l'impegno .... le ripetizioni smontano e sviliscono l'entusiasmo ...

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....... la faciltà e questo l'ho scritto fin troppe volte, è nei mezzi bellici dove la costruzione reale si compone di piastre tagliate e saldate fra loro, esattamente come i pezzi di forex opportunamente tagliati e incollati a dovere











....... l'approssimazione è nemica della precisione invitando alla faciloneria che diventa il livello standard in cui si notano soggetti "modellisticamente" indegni da VERE attenzioni rivolte nell'espansione meritevole di un'arte raffinata ... il figurino è un esempio pittorico dove le differenze diventano abissali se confrontate e nulla cambia sulla scala 1.16 perchè più grosso diventa il soggetto e maggiore richiede una precisione sul dettaglio delle numerose parti ...

La "scatolatura" nel caso del jachson, è fondamentale per la buona resa sull'osservazione finale, dove anche pochi millimetri deformano le reali dimensioni lasciando la goffaggine in visione alla critica.

... ieri parlavo con uno vecchio del mestiere che asseriva motivando l'assenza dai forum, che non postava i suoi soggetti dopo averli osservati nel tempo come (la copia malriuscita copiata da altri) una confessione onorevole, per uno che di scuola ne ha fatta per anni ...

Il modellino con il "modellismo" non hanno nulla in comune, come lo scatolame non ha niente a che vedere con l'abilità creativa.

Piccola correzione: l'M10 era chiamato Wolverine, il Jackson era l'M36 (quello simile ma con torretta non poligonale).

borealis ha scritto:

Piccola correzione: l'M10 era chiamato Wolverine, il Jackson era l'M36 (quello simile ma con torretta non poligonale).

................... ............. grassssssssiiiiieeeeeee Bore, la forma della torre mi era completamente sfuggita



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.......... ecco le differenze fra il Wolverine e il Jachson







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Con l'apparizione sul campo di battaglia dei carri pesanti tedeschi Panther e Tiger il cacciacarri standard dell'Esercito Americano, il Gun Motor Carriage M10 divenne rapidamente obsoleto. Il suo cannone da 76 mm non era più in grado di garantire il successo contro questi mezzi.

L'obsolescenza del Wolverine era però già stata prevista e nel settembre del 1942 si era iniziato a sviluppare un mezzo dotato del cannone da 90 mm M3.

Il risultato di questi studi fu appunto il Jackson. Questo carro utilizzava lo stesso scafo del precedente M10 ma, con il suo cannone da 90 mm, rappresentò un grande incremento nella potenza di fuoco. Inoltre il mezzo era dotato di un motore più potente e di una corazza frontale di spessore doppio rispetto a quella del cacciacarri da cui derivava. Il nuovo mezzo manteneva la caratteristica torretta aperta dei cacciacarri USA, ma aveva anche una copertura corazzata ripiegabile che l'equipaggio poteva distendere, come un tetto, sopra la torretta e che lo riparava dalle schegge dell'artiglieria. Inoltre era sempre presente, nella parte posteriore della torretta, un grande contrappeso, nel quale potevano essere stivati altri 11 proiettili.

I primi M36 cominciarono a comparire in Europa verso la metà del 1944. Alla fine ne furono prodotti 2324.

Il carro risultò gradito agli equipaggi in quanto erano pochi i carri americani dell'epoca che potevano mettere fuori combattimento, da grande distanza, i carri armati tedeschi più pesanti. L'apogeo del Jackson si ebbe durante l'offensiva delle Ardenne che si svolse tra il dicembre 1944 e l'inizio del 1945.

L'esordio in combattimento del carro avvenne durante la campagna del Nord Africa. Il mezzo di dimostrò in grado, con il suo cannone da 76 mm, di affrontare con successo i vari mezzi tedeschi e italiani presenti sul campo.




L'esordio dell'M10 Wolverine in combattimento avvenne durante la campagna del Nord Africa. Il mezzo di dimostrò in grado, con il suo cannone da 76 mm, di affrontare con successo i vari mezzi tedeschi e italiani presenti sul campo.

Fu durante la campagna che seguì lo sbarco in Normandia, campo di battaglia nel quale erano presenti in numeri rilevanti i carri tedeschi più moderni, che il carro inizierà a mostrare i suoi limiti. Per la fine del 1944 si comiciò a sostituirlo con il più potente M36 Jackson. In ogni caso il mezzo rimase in servizio fino alla fine della guerra in Europa.

Nel Pacifico l'U.S. Army impiegò l'M10 nel più tradizionale compito di supporto alla fanteria. In questa situazione però la torretta aperta rendeva questi mezzi particolarmente vulnerabili agli attacchi ravvicinati della fanteria giapponese.

All'Armata Rossa furono forniti 54 M10 ma non si conoscono dati sul loro impiego.


Dopo la guerra l'Esercito Italiano fu equipaggiato con M10 per un certo periodo.

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...... per i patiti delle aperture mobili





............... la realizzazione aumenta il divertimento





... sull'abilità dell'autore



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................ parafanghi e periscopi











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....... operazione torretta aperta













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... l'esercizio della torretta, per via dei piani inclinati, richiede la massima attenzione



........... sulle inclinazioni e sulle proporzioni



... delle masse in gioco



......... molto importanti per dimensionare con esattezza la costruzione



... il forex la fa da attore indiscusso sulle autocostruzioni





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Ciao Sven, vedo con piacere che ti stai attingendo in un'altra impresa.
Buon lavoro e buona giornata.
Maurizio

maurizio47 ha scritto:

Ciao Sven, vedo con piacere che ti stai attingendo in un'altra impresa.
Buon lavoro e buona giornata.
Maurizio

... ola Maurizio, l'impresa consiste nel promuovere informazioni e fotografie per agevolare chi intendono seguire un'arte modellistica incominciata prima di loro ......... nonostante la fantasia diventi indispensabile sulla creatività, il trionfo di un'opera si ferma sul realismo e questo si trova sempre di fronte ai nostri occhi ...

La capacità elettiva di un buon creativo risiede sull'osservazione ... limitarsi nel guardare "vedendo" il proprio lavoro non basta.

Un saluto dalle prealpi lombarde bagnate

Sven

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Un saluto anche a te Sven da una Toscana bagnata fino al midollo.
Speriamo che non ci siano BOMBE..... d'acqua; ne abbiamo già avute in abbondanza.
Nuovamente ciao e tienici aggiornati sul prosieguo del tuo nuovo progetto.
Maurizio

Sven Hassel ha scritto:

maurizio47 ha scritto:

Ciao Sven, vedo con piacere che ti stai attingendo in un'altra impresa.
Buon lavoro e buona giornata.
Maurizio

... ola Maurizio, l'impresa consiste nel promuovere informazioni e fotografie per agevolare chi intendono seguire un'arte modellistica incominciata prima di loro ......... nonostante la fantasia diventi indispensabile sulla creatività, il trionfo di un'opera si ferma sul realismo e questo si trova sempre di fronte ai nostri occhi ...

La capacità elettiva di un buon creativo risiede sull'osservazione ... limitarsi nel guardare "vedendo" il proprio lavoro non basta.

Un saluto dalle prealpi lombarde bagnate

Sven

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... beh, facendo leva sulla tua sensibilità umana, intendo sul capire le persone, l'impresa che mi sta impegnando veramente è la ricostruzione di un insediamento medievale risalente a un migliaio di anni or sono attraverso le originali costruzioni che tuttora testimoniano un piccolo agglomerato storico che ha attirato la mia attenzione ...

La riscoperta di antichi borghi, seppure trasformati in moderne abitazioni, non ingannano un vecchio osservatore capace di trovare nelle pieghe dei secoli delle origini molto interessanti "almeno peer me" ..... perchè in questa bella penisola abitata da gente che del bello ne fa scempio e della sua storia dimenticano il mese scorso per l'ultima frignaccia televisiva, a me piace conoscere i luoghi in cui vivo.



... questo è lo schizzo planimetrico estrapolato escudendo dalle costruzioni secolari quelle parti sopraggiunte sulla distanza di un millennio ... te ne parlo, poichè il modellismo non è escusiva proprietà di saper trasformare un giocattolo standard in un'opera prima, il modellare qualsiasi intenzione inizia dall'azione stessa di sapersi spingere in ogni possibile direzione certi di raggiungere qualsiasi meta prefissata ..... questo l'ho capito decenni fa vedendo delle ottime persone rallentare e fermarsi ad un passo dalla meta ...

Un'impresa è un passo secondo la lunghezza della gamba e se questa è abbastanza allenata sulle lunghe distanze, dove passi utili hanno conseguito successi, qualsiasi impresa premia.

... tu sai che facciamo perte di un sistema metrico/matematico e non casuale, ma causativo ... e se un soggetto modellistico diventa un piccolo capolavoro, significa che ogni sua parte si è collocata perfettamente o quasi nelle altre ...

Noi ci poniamo i limiti che vogliamo. Possiamo molto intanto che decidiamo, di accontentarci di poco.



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Caro Sven, noto con piacere che anche tu spazi a 360 gradi nel campo modellistico, cercando di ricreare quello che i tuoi occhi attenti notano.
Purtroppo questo notare ciò che di bello ci circonda è una facoltà di pochi.... oggi esiste solo il consumismo e l'arrivismo, poi se si deve distruggere tutto quello che di bello abbiamo....chi se ne frega.
Anche io sono stato sempre proiettato a vedere il BELLO e Firenze ne ha molte di cose belle.
Qualche anno fa mi sono dilettato anche nel modellismo medioevale: ho costruito, in ordine di tempo, un tipico villaggio medioevale fiorentino, con un corteo del nostro CALCIO STORICO FIORENTINO, con le stradine fate con i famosi "sanpietrini" ,il classico acciottolato, creato con il DAS affossato nel mezzo della "pallina" dalla punta di una penna bic, con i suoi portoni in legno (residui di listelli delle mie navi, statico antico), portoni riprodotti guardando/osservando e fotografando con gli occhi, i portoni del nostro BARGELLO, la Prefettura e carcere ai tempi dei Medici, con i "villani", le guardie, i cavalieri, le dame, il mercato con le sue bancherelle ecc. ecc., tutti in piombo di dimensioni molto ridotte e tutti dipinti a mano con le loro insegne, cavalli con le loro gualdrappe, piume al vento, il solito "disgraziato" alla gogna appeso nella sua gabbia di metallo ad un bastione e sospeso in esterno sul fosso che circonda il villaggio fortificato.
Poi ho ricostruito un castello, sempre d'epoca medioevale, sotto assedio: il progetto originale è stato ampliato da una ala esterna, un bastione riprodotto eguale alla nostra "FORTEZZA DA BASSO", ponti levatoi, cavalieri al galoppo, torri in legno con arcieri, con le allora "macchine da guerra".
Insomma, la voglia di vedere e riprodurre è una vena che non si esaurirà mai, finché sarò su questa terra, ma penso che questa mia passione modellistica a 360 gradi, o di "modellare" come dici tu, me la porterò dietro quando anche per me sarà giunta l'ora di tornare a "CASA".
Ciao e buona serata.
Maurizio

maurizio47 ha scritto:

Caro Sven, noto con piacere che anche tu spazi a 360 gradi nel campo modellistico, cercando di ricreare quello che i tuoi occhi attenti notano.
Purtroppo questo notare ciò che di bello ci circonda è una facoltà di pochi.... oggi esiste solo il consumismo e l'arrivismo, poi se si deve distruggere tutto quello che di bello abbiamo....chi se ne frega.
Anche io sono stato sempre proiettato a vedere il BELLO e Firenze ne ha molte di cose belle.
Qualche anno fa mi sono dilettato anche nel modellismo medioevale: ho costruito, in ordine di tempo, un tipico villaggio medioevale fiorentino, con un corteo del nostro CALCIO STORICO FIORENTINO, con le stradine fate con i famosi "sanpietrini" ,il classico acciottolato, creato con il DAS affossato nel mezzo della "pallina" dalla punta di una penna bic, con i suoi portoni in legno (residui di listelli delle mie navi, statico antico), portoni riprodotti guardando/osservando e fotografando con gli occhi, i portoni del nostro BARGELLO, la Prefettura e carcere ai tempi dei Medici, con i "villani", le guardie, i cavalieri, le dame, il mercato con le sue bancherelle ecc. ecc., tutti in piombo di dimensioni molto ridotte e tutti dipinti a mano con le loro insegne, cavalli con le loro gualdrappe, piume al vento, il solito "disgraziato" alla gogna appeso nella sua gabbia di metallo ad un bastione e sospeso in esterno sul fosso che circonda il villaggio fortificato.
Poi ho ricostruito un castello, sempre d'epoca medioevale, sotto assedio: il progetto originale è stato ampliato da una ala esterna, un bastione riprodotto eguale alla nostra "FORTEZZA DA BASSO", ponti levatoi, cavalieri al galoppo, torri in legno con arcieri, con le allora "macchine da guerra".
Insomma, la voglia di vedere e riprodurre è una vena che non si esaurirà mai, finché sarò su questa terra, ma penso che questa mia passione modellistica a 360 gradi, o di "modellare" come dici tu, me la porterò dietro quando anche per me sarà giunta l'ora di tornare a "CASA".
Ciao e buona serata.
Maurizio

... hai descritto un mirabile impegno profuso in una creazione complessa di stampo antico con una ricchezza di particolari degni di un conoscitore storico. L'arte dell'osservazione è pari d'importanza con la capacità contemplativa di posare l'attenzione sulla naturale bellezza che ci circonda ..... perchè non citare i Giardini di Boboli, esempio del buon gusto di Luca Pitti arrivato attraverso i Medici e i Savoia fino ai giorni nostri ... visitato in più di una visita fiorentina anni fa durante la fase del turismo italiano ... una settimana intera negli Uffizi è stata l'estasi della passione pittorica. Sulla nosta "CASA" se mi consenti il passaggio terreno, ereditiamo quanto incontriamo. Sai, il contadino semina un racolto da raccogliere ... sono certo che intendi la metafora. I creativi, quelli VERI, non riescono a fossilizzare una sola azione per lungo tempo senza ascoltare i numerosi richiami a portata di mano ...

Dopo tutto, non abbiamo forse "modellato" la nostra esistenza come abbiamo voluto?

Lunga vita e buona serata a te.



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......... le immagini si commentano da sole con una buona precisione d'incastro





... si prova la canna di un cannone da 90mm forse mai montato sul Wolverine



... ma certamente sul Jachson



......... in ogni modo l'esercizio consente di copiare abbastanza facilmente



... un soggetto da realizzare in economia



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........... la prima base di fondo consente di scoprire le imperfezioni



... per correggere con stuccature



.......... necessarie senza farsi prendere la mano da frettolose intenzioni



... di finire una lavoro che in verità non è mai terminato



..... a regola d'arte

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Bel carro, dalle forme spigolose fuori dai canoni di ciò che normalmente si vede in giro.

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...... buttati i cingoli come primo intervento ...... potrebbe migliorare

ola Bore dalle prealpi umide

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... la rapida evoluzione dei caccia carri Wolverine e Jachson copiata dai costruttori americani, dopo lo studio sui carri russi (T34) e Panther tedeschi entrambi balisticamente progettati con le lamiere inclinate per favorire la deviazione dei colpi andati a segno, ha reso i cacciacarri americani vincenti contro i temuti Tiger, dominatori inconstrastati sul calibro 88mm ...



... il re indiscusso delle steppe sovietiche



... con il Panther subito preso come esempio

............. un salto di qualità rispetto alla rozza balistica del Tiger





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Il Gun Motor Carriage M10, conosciuto anche presso le truppe inglesi come M10 Wolverine ("Ghiottone") era un semovente cacciacarri prodotto negli Stati Uniti d'America durante la seconda guerra mondiale. Nonostante i vari nomi durante il conflitto la denominazione prevalente era quella di M10 oppure di TD (Tank Destroyer), termine usato dai soldati alleati per indicare tutti i diversi cacciacarri. Dal punto di vista numerico il Wolverine è il più importante mezzo cacciacarri americano del conflitto.

La dottrina americana di impiego dei carri armati prevedeva che fossero i soli cacciacarri a combattere contro i mezzi avversari mentre il compito dei carri armati propriamente detti era quello di fornire supporto alla fanteria.

Il cacciacarri M10 utilizzava lo scafo del carro M4 Sherman sul quale era stata montata una torretta aperta dotata di un cannone da 76 mm. Il cannone era dotato di munizionamento specifico anticarro M79 capace di trapassare 100 mm di corazza a 900 m. Sulla parte posteriore della torretta era montato un contrappeso che equilibrava l'arma e che dava alla torretta una forma caratteristica. Per la difesa ravvicinata era stata posizionata una mitragliatrice M2 da 12,7 mm e l'equipaggio venne dotato di carabine.

Il principale limite dell'M10 era dato dal fatto che era piuttosto pesante e quindi non si adattava completamente alla teoria che indicava per questo compito un mezzo rapido e veloce quale sarà poi l'M-18 Hellcat.

Inoltre la torretta non completamente chiusa, caratteristica di tutti i cacciacarri realizzati prodotti negli USA durante la guerra, rendeva il mezzo e il suo equipaggio particolarmente sensibili agli attacchi ravvicinati o anche alle schegge dei proiettili di artiglieria.

Con un peso di 30 tonnellate e un motore G M diesel sei cilindri con 460 cv il rapporto peso potenza contro i panzer tedeschi Tiger, Panther e Konigtiger lo rendeva meccanicamente agile e affidabile. Sebbene limitato come potenza di fuoco.

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Il Gun Motor Carriage M36 era un mezzo cacciacarri impiegato dall'U.S. Army nella seconda guerra mondiale. A questo mezzo ci si riferisce anche con la denominazione di Jackson o con il soprannome di Slugger. Inoltre, come per gli altri cacciacarri americani, era in voga la denominazione generica di TD (Tank Destroyer) anche se la denominazione più utilizzata rimaneva quella di M36.
 
Con l'apparizione sul campo di battaglia dei carri pesanti tedeschi Panther e Tiger il cacciacarri standard dell'Esercito Americano, il Gun Motor Carriage M10 divenne rapidamente obsoleto. Il suo cannone da 76 mm non era più in grado di garantire il successo contro questi mezzi.

L'obsolescenza del Wolverine era però già stata prevista e nel settembre del 1942 si era iniziato a sviluppare un mezzo dotato del cannone da 90 mm M3.

Il risultato di questi studi fu appunto il Jackson. Questo carro utilizzava lo stesso scafo del precedente M10 ma, con il suo cannone da 90 mm, rappresentò un grande incremento nella potenza di fuoco. Inoltre il mezzo era dotato di un motore più potente e di una corazza frontale di spessore doppio rispetto a quella del cacciacarri da cui derivava. Il nuovo mezzo manteneva la caratteristica torretta aperta dei cacciacarri USA, ma aveva anche una copertura corazzata ripiegabile che l'equipaggio poteva distendere, come un tetto, sopra la torretta e che lo riparava dalle schegge dell'artiglieria. Inoltre era sempre presente, nella parte posteriore della torretta, un grande contrappeso, nel quale potevano essere stivati altri 11 proiettili.

I primi M36 cominciarono a comparire in Europa verso la metà del 1944. Alla fine ne furono prodotti 2324.

Il carro risultò gradito agli equipaggi in quanto erano pochi i carri americani dell'epoca che potevano mettere fuori combattimento, da grande distanza, i carri armati tedeschi più pesanti. L'apogeo del Jackson si ebbe durante l'offensiva delle Ardenne che si svolse tra il dicembre 1944 e l'inizio del 1945.





 

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......... un po di realismo d'epoca



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........... la verniciatua di un tank americano è di una semplicità scolastica, l'importante è centrare il colore e dare una leggera impolveratura ed è fatto



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