Evento d'eccezione.

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... ecchè sarà mai

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Evento d’eccezione.

… che cosa significa?

Che esula dalla normalità. Superiore alla media, alla norma. Fuori dell'ordinario, straordinario. Caso che esce dalla regola comune, evento che si distingue dalle altre attività analoghe. Oltre l’immaginario collettivo. Riservato, esclusivo.

… immaginate di esordire personalmente per ricavare un ritorno d’immagine “riconoscimento individuale” da partecipante in una fiera qualunque nazionale, pare un buon posto, un palcoscenico per esibire uno o più modelli specialistici. Troppa gente, il rischio di passare inosservati come persone, i visitatori hanno occhi solo per quanto è esposto, chi espone è un’ombra sfuggente …

Ho esordito nelle piazze e so che cosa significano le persone attorno, comunicazione, parole, informazioni, chiacchiere concentrate sul soggetto presentato.

… l’evento d’eccezione si costruisce diversificando un comune filone trainante, accettato come ripetizione annuale, da calendario. Ripetermi l’ho trovato stupido, sciocco, privo d’inventiva, adatto per un carattere passivo, quasi amorfo. Ho scelto l’innovazione da sempre a tamburo battente. In molti hanno osservato i miei personali soggetti sui forum, fotografie, immagini, pochissimi li ricordano sul campo, persino nelle fiere ho portato non più di un soggetto. Perché? Nessuno nota la differenza fra l’auto costruzione e il commerciale, a volte neppure chi si crede un modellista esperto …

Un treno da prendere al volo dev’essere l’eccezione da non mancare, esitare, valutare, significa sfilare l’opportunità unica, appunto “l’eccezione”, la meteora che passa velocissima sfiorandoti una sola volta sparendo nella sua corsa nell’Universo. In pochi attimi sparisce lasciando solo il messaggio del suo passaggio. A me è questo che mi interessa, la qualità del messaggio unico.

… agli inizi del 900 un ingegnere chimico, si fece costruire una villa da un ingegnere di fronte all’abitato di Canzo, amena ridente località sita nel centro del triangolo lariano. L’elegante costruzione in pietra una volta ultimata, il proprietario Magno Magni non la abitò neppure, vivendo altrove sul lago di Garda …

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Pubblicato il febbraio 13, 2009. Brianza News 24.

Canzo. Nell'ambito della tradizione celtica – romana dell'antica Cantius in posizione privilegiata nello stupendo scenario brianzolo sorge Villa Rizzoli ex Magni in località Grimello. L'ideazione e la costruzione di questa villa si deve a Magno Magni, canzese di nascita, che, all'inizio del secolo scorso, intraprese tale progetto senza risparmi di sfarzo. Magno Magni (1885 – 1937), appena in età lavorativa, trova impiego negli opifici delle filande della zona, divenuto poi uno dei pionieri dell'industria chimica italiana fonda un'impresa di fertilizzanti chimici a Vicenza; tale iniziativa fu alla base dell’Unione Italiana Consumatori e Fabbricanti di Concimi, e Prodotti Chimici (1908) ed in seguito divenne industriale di fama presso la Montecatini operando anche nel campo dello sfruttamento delle miniere di solfato di rame in Tunisia. Questa fervida attività non gli impedì di dedicarsi con notevole fantasia e passione alla costruzione della villa in questione, realizzata quasi interamente in pietra a vista con taglio regolare, esternamente con balconate e terrazze multiple che danno a tutto l'insieme una particolare fisionomia. Il complesso disponeva di serre, un galoppatoio con scuderie ed il rimessaggio di landò e carrozze. Nell'immenso parco trova posto una Cappella a Torre con un laghetto, un piccolo anfiteatro e le abitazioni per il fattore e il custode con annesse le stalle per mucche cavalli e bestiame. Gli estimatori della villa parlano anche dell'esistenza della Grotta dei Funghi e della fontana della Vittoria con belle statue scolpite in bianca pietra vicentina. Per la sua posizione strategica e la vicinanza con Bellagio, Canzo divenne nel 1943 un punto determinante di sorveglianza del il comando Tedesco in vista dell' approvvigionamento a carico delle coltellerie metallurgiche Visconti, in quanto l'acciaio, fatto arrivare in treno, veniva trasformato in armi e commesse militari, il tutto supervisionato dai controlli tedeschi; fibbie, cinturoni, custodie delle maschere antigas ed altro materiale furono fornite all'epoca dalla coltelleria Visconti, mentre la protezione di una fabbrica, asservita al Comando tedesco, portava un diretto controllo della strada principale che entrava in Canzo, proveniente da Erba, e da lì ogni traffico diretto in valle verso la vicina Bellagio era tenuto sotto diretta sorveglianza della guarnigione. Canzo non soffrì di rappresaglie sotto l'occupazione nazi – fascista, ma quasi ne beneficiò trovando lavoro e occupazione, mentre i Tedeschi, in caso di pericolo, potevano andarsene senza problemi di alcuna trattativa. Si dice che un carro armato, Skoda T38, alla fine del conflitto, era assegnato alla fabbrica e nascosto in un granaio a fianco delle stalle; abitanti della zona videro, secondo loro testimonianza, uscire lo Skoda dalla coltelleria, coperto da un telone scuro, per essere caricato su un treno e scortato da militari e Carabinieri. Al contempo la stessa Oltolina provvedeva alla produzione di carne ed insaccati per l'approvvigionamento delle truppe tedesche durante i cinque anni di guerra. Alla morte di Magno Magni nel 1937 la proprietà della villa passò ai Rizzoli, i quali ebbero il permesso di rimanere come sfollati e di abitarla con famigliari e parenti fino alla fine delle ostilità nel 1945. Seguendo la storia della zona, Angelo Rizzoli non si fece più vedere a Canzo, preferendo la propria residenza ad Ischia, dove furono portati gli arredi più preziosi, di conseguenza la gestione della villa passò nelle mani del nipote, anche lui di nome Angelo, che non si curò poi molto della manutenzione sino a portare la residenza in uno è stato di totale incuria. Alcuni abitanti della zona sono stati testimoni verso gli anni '50 del degrado dell'interno della villa, lasciato nel più completo disfacimento, con pezzi di armature abbandonati sui pavimenti, gambali, un guanto di metallo, il tutto sommerso da polvere d'intonaco. Ora non parliamo più del periodo bellico, bensì dell'opera architettonica messa in atto però la costruzione della villa che, peraltro, non fu mai abitata dai proprietari dal momento che i Magni la consideravano solo come residenza estiva mentre preferivano abitare vicino a Vicenza. Mauro Magni scelse la località per costruire la dimora ed affidò all'ing. Fenoglio di Milano il compito dell'edificazione neo – medioevale a cavallo dei due secoli: i lavori iniziarono nel 1903 però finire nel 1906 e lo stesso Magni, profondamente legato all'ambiente vicentino, fece trasferire a Canzo materiali come grandi quantità di pietra vicentina ed anche maestranze come scalpellini, ebanisti e decoratori. Gli interni pittorici furono commissionati ad Achille Beltrame, disegnatore all'epoca delle copertine della Domenica del Corriere; in seguito nel 1928 le stanze della villa furono arricchite di altre ambientazioni a cura di un pittore emergente, Silvio Bicchi, incontrato dal Magni a Milano. Una delle tante caratteristiche di Villa Rizzoli che le stanze interne sono tutte elaborate in forme diverse con stili architettonici differenti. E' singolare l'accesso alla Villa che all'ingresso del viale ci accoglie con un pregevole cancello, opera di maestri fabbri, con la linearità della pietra grigia squadrata. Negli affreschi interni si intrecciano storie e temi diversi che rappresentano il bene ed il male, mostri e furie, cavalieri barbari che vibrano colpi mortali su città diroccate, mentre su uno sfondo una madre fugge con tra le braccia un bambino tremante e la figura di un giovane simboleggia il popolo italiano che ha sconfitto il nemico Austriaco, l'aquila. Ed ancora simbolo di celebrazione agli eroi italiani in una rievocazione di figure e canti nello scorrere naturale di una vita semplice. Solo nel 1983 Villa Rizzoli fu posta sotto sequestro per incuria e, attraverso interventi di restauro, tutto che che possiamo vedere oggi grazie ad una ricostruzione degli antichi fasti desiderati da Magno Magni. La storia corsa tra forti emozioni e vicissitudini, da queste mura hanno molto da raccontare di gioie, dolori e misteri. Oggi Villa Rizzoli rimane un gioiello storico lombardo e, tornata nel suo splendore, ospita i più importanti avvenimenti della zona come mostre ed incontri culturali, ritrovi dell'antica tradizione e banchetti nunziali di notevole prestigio.
Si ringrazia per la collaborazione di ricerca, lo storico indagatore Dante Gerosa, l’articolo è di Laura Levi Cohen. Brianza News 24.

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Abbiamo menato il can per l'aia

Dunque ...

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... la pazienza è la virtù dei forti

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........... poi ci sono gli interni



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met5 ha scritto:

Abbiamo menato il can per l'aia

Dunque ...

... due conti: scendere e salire in "Piccionaia" ci sono 184 gradini, con due sole mani porto un paio di soggetti, alcuni preparati per il trial raggiungono i 6,5/ 8,5 chili. Contando 27 soggetti da esporre, cioò stanziati nel box auto-moto mi sono "menato" 4968 gradini stì cazzi ...

ps. la iena medico amicone da sempre, afferma che devo alle scale la forma fisica di un settantrenne sano!

... sarà vero



Ciao romano d Roma.

Buona giornata per tutti

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Abbiamo portato la collezione in mostra

Tutti i gioielli di famiglia in trasferta Assicurazione & servizio di sicurezza

Cosa ti ha stimolato a tal punto ? L' Imai è rimasto in salone mi auguro...

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..... soprattutto il ritorno d'immagine. Diventa importante sapersi vendere molto bene.

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L'IMAI non lo sposto. Nessuno capirebbe una reliquia modellistica storica di 35 anni d'età. E mi evito di montare la guardia armata.

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ps. non è verniciato.



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... e per quanto tempo rimangono in mostra?

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... tre giorni Ranger

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Ok..... mancano le date. Poi Diabolik farà incursione notturna ed incetta di capolavori.

Ps: location stupenda. Ma una domanda sorge spontanea.... chi paga??

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...... se mettessi "solo"la cifra del noleggio in pochissimi ci crederebbero

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Attendiamo foto dell'evento... difficilmente riuscirei a venire...

Magari per un'altra edizione...

Ranger Lungan ha scritto:

Attendiamo foto dell'evento... difficilmente riuscirei a venire...

Magari per un'altra edizione...

... per me resta un evento unico!

Non rimarrai deluso del posto accogliente.

... in teatro secolare

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...non ricordo nulla di tutto cio'... ma ero molto piccolo quando facevo il bagno nella Ravella...

Ranger Lungan ha scritto:

...non ricordo nulla di tutto cio'... ma ero molto piccolo quando facevo il bagno nella Ravella...

....... questi non si dimenticano

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... ore 9.30 con lo sfondamento dei cancelli la masnada turbolenta attacca il viale che immette alla sontuosa magione vegliata dal buon amministratore che perde l'immediato controllo travolto quanto ignorato guardiano di bene inviolabili quali tappeti e pavimenti sui quali persino posar le scarpe diventa un sacrilegio ...

... pietra bianca vicentina

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Ovviamente il vecchio Sven, previo sopraluogo evita la disputa del parcheggio a due passi sotto lo scalone ma si eclissa portandosi sull'ingresso delle cucine a pianterreno ivi situato il montecarichi che porta al piano superiore a due passi dai saloni. In men si dica infilo i sette scatoloni e sbuco nel bel mezzo "non fate usare il montecarichi" troppo tardi. Verrà requisito barbaramente ignorando le disposizioni d'ordine.

... sala conferenze

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... tavoli da pranzo da 160 centimetri rotondi, tovaglie da cerimonie, mai posato le tolle del Fùhrer su cotanto lusso dorato ... prove di posizionamento ... modifiche a seguire ... aggiustatina sulle posizioni strategiche ... si aggiunge il Kingtiger di Ruper completamente efficiente ... allineò per benino le rotaie (ci sono trenisti che lanciano sguardi d'attenzione) ... il convoglio c'è, apripista con ribalta per lo Skoda T38, pezzo da 75mm su torre brandeggiabile, locodiesel blindato, draisina per la fanteria con torre da 86mm soviet, pianale da 80 tonn, in coda lo spacca traversine "Schienenwolf" ... e ci sono ...

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Schieramento mezzi arretrato alla fuori portata braccino bambini, ulteriore barriera di protezione il pirex trasparente, avviso non toccare campo minato. Lo Sven ha il raro dono di ammutolire un bambino con un solo sguardo minaccioso che vale per il genitore distratto che potrebbe sottovalutare il "taglio delle mani" al discolo irriverente. Al genitore spiritoso che afferma con candore, ma sa è così piccolo e poi non sa ancora leggere, il camino per l'arrosto umano è acceso.

... salone aperitivi

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... curiosin curiosando, oltre lo sterminio trenista dove tutti gli impianti presenti superano i 200 metri, velieri, aerei, diorami certosini, robette come una sezione dello sbarco in Normandia, battelli a ruota, auto d'epoca, una collezione di locomotive in scala grande da spavento ... va bhe, ci hanno messo a disposizione una location di prim'ordine, ma si contano le migliaia di euro come contributo esposizione completamente a nostre spese, lo Sven la balla del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, se di ottimo prosecco, te lo svuota a modo suo ...

I cartoncini con le indicazioni per i soggetti esposti chiudono l'azione sveniana leggermente provato da un'attività fuori programma con una sola idea fissa in testa "la doccia bollente" un'ottima cena, dormita meritata e domani si aprono le ostilità.



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I Corni...

Ranger Lungan ha scritto:

I Corni...

... bambolina premio

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Che burlone lo Sven!

Mi ciula le bamboline, per rifilarmele come premio... Guarda che le riconosco!

Le manga girls sono terribilmente sexy...... un pò piccine

A me lo dici? Sono stato commissionatore, capo progetto e rifinitore della "Manga Girl" postata dallo Sven (non a caso...)


Pero' lo Sven sta approfittando di cio' per divagare e non mostrare immagini dell' "Evento d'eccezione."

Lo svedese fa melina

Ranger Lungan ha scritto:

A me lo dici? Sono stato commissionatore, capo progetto e rifinitore della "Manga Girl" postata dallo Sven (non a caso...)


Pero' lo Sven sta approfittando di cio' per divagare e non mostrare immagini dell' "Evento d'eccezione."

... bambolina premio

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