LAVELLI GIOVANNI
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 Eppur si muove...

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MessaggioTitolo: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyLun 13 Mar 2017 - 22:51

L’elicottero vola. Come vola? Facile.

Lui non lo sa ma riesce a farlo.

Per volare abbiamo due possibilità: essere più leggeri dell’aria… oppure esserne più pesanti.

All’inizio del 900 la corsa sembrava vinta dalle macchine più leggere dell’aria.

Dirigibili e mongolfiere sfruttano il principio di archimede: un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del volume di fluido che lui sposta. Tale principio permette alle portaerei pesanti migliaia di tonnellate di galleggiare, ma permette ai dirigibili ed alle mongolfiere di librarsi nei cieli.

Dai fratelli Montgolfier, che davanti a Luigi XVI nel 1783 scaldando l’aria contenuta in un pallone risucirono a staccarsi dal suolo, queste si evolsero fino agli Zeppelin della germania nazista. Aeronavi che facevano rotte transoceaniche, con passeggeri paganti. Il loro limite era dato dal gas che usavano. All’aria calda dei fratelli francesi di fine 700 si era sostituito l’idrogeno, gas molto più leggero dell’aria. Questo permetteva a macchine di 118 tonnellate di volare. Il disastro dell’Hindenburg nel 1937 (costato la vita a 35 delle 97 persone a bordo) mise in risalto la pericolosità intrinseca di queste macchine.

Fu così che Davide si prese la rivincita su Golia.

Nel 1937, nel nulla della campagna americana due fratelli statunitensi, Orville e Wilbur Whright, dimostrarono al mondo che un oggetto più pesante dell’aria poteva staccarsi dal suolo. Poteva volare. Costruirono una  macchina caratterizzata da una parte che nessuno aveva realizzato prima: l’ala. Cos’è un ala?

E’ una struttura (lignea, metallica, composita… di qualsiasi materiale si voglia) caratterizzata da una forma particolare. Se ne esaminiamo una sezione (tagliando l’ala con un coltello come se affettassi una torta) possiamo osservare che ha una forma particolare, curiosa, chiamata profilo aerodinamico.

Il profilo genera una forza aerodinamica. Spieghiamoci meglio.

Se mentre viaggiamo in auto mettiamo una mano fuori dal finestrino sento una spinta sulla mano. Se la metto parallela al terreno, la spinta sarà bassa. Se la metto perpendicolare al terreno la spinta sarà molto maggiore.

La forza che sento si chiama forza aerodinamica.

L’ala è caratterizzata da una forma che genera una forza aerodinamica inclinata prevalentemente verso l’alto. Questo non avviene alla nostra mano fuori dal finestrino…… perché essa non possiede un profilo aerodinamico.

Quando un corpo è investito dall’aria le particelle d’aria che il corpo incontra si dividono. Una parte passano sotto di esso, una parte passano sopra. Per un principio della fisica (teorema della quantità di moto) le particelle d’aria che si separano davanti al corpo devono reincontrarsi nello stesso istante dopo il corpo.

Il profilo aerodinamico è fatto in maniera tale che le particelle che passano di sopra debbano fare più strada delle particelle che passano di sotto. Questo obbliga le particelle di sopra, dovendo percorrere più strada, ad essere più veloci delle particelle di sotto. Questa maggiore velocità si trasforma in una depressione, che è al nostra forza aerodinamica.

Gli scienziati ed i progettisti non potendo gestire un vettore F (forza aerodinamica) che in ogni istante e per ogni assetto cambia direzione ed intensità dividono tale vettore nelle sue due componenti: Portanza e Resistenza.

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Tornando alla nostra mano fuori dal finestrino, essa genera una forza aerodinamica che è tutta resistenza, che è molta quando la mano è perpendicolare al terreno, poca quando la mano è parallela al terreno. Ma sempre e solo resistenza. Inclinando la mano sento la mano sollevarsi. La forza aerodinamica che si crea non è tutta resistenza, ma genera anche portanza, che mi solleva la mano. Ma sono in parti uguali. E’ un profilo aerodinamico scarsamente efficiente.
I profili degli aerei partono almeno da rapporti di 7-8 : 1 (la portanza è 7 volte maggiore della resistenza) ma la nostra mano è simmetrica, è lì il problema.

Le ali degli aerei hanno profili altamente asimmetrici.

Un aereo per volare sfrutta il motore che lo fa avanzare, avanzando l’aria investe l’ala….. ad una certa velocità la depressione è tale che l’aereo si stacca dal suolo. Vola.

Come vola un elicottero? Allo stesso modo. Troviamo qui un rotore con un numero di pale che è minimo 2 ma può salire fino a 7. Ogni pala è una vera e propria ala. La stessa ala che ha un’aereo. Quando il motore dell’elicottero parte pone in rotazione il rotore, all’aumentare della velocità ogni singola pala produce forza aerodinamica, quindi portanza, che ad un certo punto solleva l’elicottero.

Questo è perché volano aerei ed elicotteri. Il questito immediatamente successivo è come volano. Come manovrano?

Le manovre degli aerei vengono indotte dai comandi di volo su cui agisce il pilota (volantino e pedaliera) che pongono in movimento superfici mobili presenti sia nelle ali stesse (alettoni)che nella parte posteriore dell’aereo (timone e stabilizzatori).

Quando il pilota di un aereo vuole cabrare tira il volantino a se, gli stabilizzatori si inclinano e provocano la cabrata dell’aereo. L’inverso per picchiare.

Quando il pilota vuole virare a destra spinge il volantino a destra, gli alettoni si muovono per avere che la semiala destra produca meno portanza e la semiala di sinistra produca più portanza. L’effetto sarà che l’aereo vira a destra. La manovra viene accompagnata dal timone di coda (comandato dalla pedaliera del pilota) che accompagna la virata impedendo all’aereo di “scivolare” via.

Sull’elicottero la faccenda è più complicata. Non abbiamo timoni, ne superfici mobili. Abbiamo un rotore sopra il pilota (rotore principale) ed uno, più piccolo, alle sue spalle (rotore di coda).

Quando il pilota vuole aumentare quota tira il comando posto alla sua sinistra (comando collettivo) aumentando il passo (l’inclinazione) di ogni singola pala allo stesso modo. Più passo = più portanza, l’elicottero sale.

Quando il pilota vuole andare avanti, spinge il comando posto davanti a lui (comando ciclico) inclinando il disco del rotore in avanti. Lo stesso avviene quando vuole andare a sinistra, indietro, a destra.

L’inclinazione del disco rotore avviene tramite un dispositivo chiamato piatto oscillante. Tale meccanismo induce ad ogni pala uno specifico passo per ogni punto che essa percorre nel suo moto di rotazione. Il movimento sincronizzato di tutte le pale provoca lo spostamento del disco (e quindi dell’elicottero che sotto ne è appeso) nella direzione voluta.

Il pilota con i pedali , infine, induce una cambio di spinta al rotore di coda, provocando il cambiamento di prua all’elicottero stesso (l’equivalente all’effetto del timone presente nella deriva degli  aerei).

Il dover agire su tre comandi contemporaneamente (ciclico, collettivo e pedaliera), la loro integrazione e somma sul rotore principale, la loro complessità di realizzazione meccanica, pongono la complessità dell’elicottero ad un gradino decisamente più elevato di quella dell’aereo.

L'elicottero è dunque caratterizzato da corpi in rotazione: dalla trasmissione principale (che riduce il numero dei giri dell'albero motore da cui prende il moto al numero di giri del rotore principale) dagli alberi di collegamento, ai rotori (principali e di coda).

Rotazione = vibrazioni

L'elicottero è una sorgente infinita di vibrazioni, la cui gestione (per la vita stessa della cellula, ma anche per il semplice comfort dell'equipaggio) è sempre nel mirino dei progettisti. Sistemi meccanici prima, elettrici poi, elettronici oggi tendono a gestirle, creando magari vibrazioni in controfrequenza che le annullino.

Sorgente privilegiata di vibrazioni è il rotore principale.

Le pale seppur molto simili non sono tutte esattamente uguali. La loro costruzione (passata dal legno, al metallo, alle fibre di carbonio oggi) rende impossibile che siano esattamente uguali. Sia in termini di geometria, che di distribuzione dei pesi, che di svergolamento quando la pala è sotto carico.

Questo comporta che due pale collegate sullo stesso rotore dovrebbero, guardandone l'estremità, lo stesso percorso. Dovrebbero essere in tracking.

Questo è il punto di partenza. Dovrebbe bastare. In teoria.

Due pale possono ruotare sullo stesso disco, alla stessa altezza quindi, ma sviluppare portanza diversa. Per leggera diversità di profilo. Oppure per diverso svergolamento.

Generando portanza diversa le pale scuotono il rotore, ogni volta che esso compie un giro di rotazione completo. Questa vibrazione si chiama "verticale" e la sensazione è proprio quella di stare su una lavatrice che esegue la centrifuga.

Il rotore inoltre ha un punto di rotazione, il centro del mast (l'albero su cui esso gira) che dovrebbe coincidere con il baricentro del rotore stesso. Anche questo in teoria. Per sommatoria di tolleranze sia sul mozzo che sulle pale del rotore stesso accade che il baricentro del rotore non coincida con il punto di rotazione del mast stesso.

Ad ogni giro del rotore si ha uno sbandamento indotto da questo errore. Tale vibrazione si chiama "laterale".

Questo vale per tutti gli elicotteri e già mi sembra sufficiente. Il Bell 412 con il suo mozzo realizzato in due semirotori, distanti 44 mm l'uno dall'altro, ha una terza vibrazione "longitudinale" indotta proprio da questa sua caratteristica costruttiva.

E' il solo ad averla.

La gestione contemporanea delle 3 vibrazioni in tutti gli assetti di volo (terra, hovering, salita, livellato, discesa) ed il raggiungimento di un livello di confort che il cliente si aspetta da vita ad una partita a scacchi che può durare anche diverse settimane.

Una partita tra il tecnico ed il demone che dorme in quel rotore.

affraid affraid  affraid  affraid  affraid  affraid  affraid  affraid

Ecco fatto Dante.

Non ho la tua capacità narrativa, neppure una briciola. Ho cercato di farla il più semplice possibile. ......

E' svenuto  lol!  lol!  lol!
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Sven Hassel

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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMar 14 Mar 2017 - 8:42

.

..... non sono sempre sveglio per capire alcuni concetti del tutto nuovi e da leggere almeno tre volte per essere stampati dentro il contenitore dietro la vista che per la chiarezza sintetica hai saputi spiegare da raffinato insegnante aspetti almeno per me sconosciuti sull'elicottero in particolare sulle pale e l'imperfetto equilibrio dinamico del complesso portante .....

Il documento entra nel mio archivio personale con un sentito grazie per la mia conoscenza sull'argomento.

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borealis

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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMar 14 Mar 2017 - 8:49

...poi c'è l'accelerazione di Coriolis, le cerniere di flappeggio e brandeggio e insomma l'elicottero è probabilmente il veicolo più meccanicamente complicato esistente al mondo...
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Raff69

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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMar 14 Mar 2017 - 10:38

Tanto semplice nella progettazione e costruzione, quanto complicata da mettere a punto. Forse una soluzione figlia della fretta di mettere in campo qualcosa?
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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMar 14 Mar 2017 - 11:27

Raff69 ha scritto:
Tanto semplice nella progettazione e costruzione

Semplice? Ma se ho appena detto che meccanicamente è la macchina più complicata!

Il concetto alla base, ovvero l'ala rotante, è semplice. Ma quando si intraprese la strada della sua realizzazione pratica, le ricadute meccaniche derivanti dalle particolarità dinamiche ed aerodinamiche furono innumerevoli.

I limiti di velocità massima orizzontale intrinseci nell'architettura (la velocità tangenziale della pala che avanza sommata alla velocità di traslazione non può superare la velocità del suono, o un'onda d'urto partirebbe dal bordo di attacco della pala con effetti disastrosi) hanno portato allo sviluppo dei convertiplani.

Detto ciò, rimane una tipologia di veicolo insostituibile in moltissime situazioni, ed ormai giunto a livelli di sofisticazione altissimi.
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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMar 14 Mar 2017 - 11:53

.

............. minkia Signori si alza l'asticella culturale cheers bounce cheers cheers bounce cheers bounce


lol!

... il convertiplano sarebbe questo

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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMar 14 Mar 2017 - 14:07

borealis ha scritto:
Raff69 ha scritto:
Tanto semplice nella progettazione e costruzione

Semplice? Ma se ho appena detto che meccanicamente è la macchina più complicata!

Il concetto alla base, ovvero l'ala rotante, è semplice. Ma quando si intraprese la strada della sua realizzazione pratica, le ricadute meccaniche derivanti dalle particolarità dinamiche ed aerodinamiche furono innumerevoli.

I limiti di velocità massima orizzontale intrinseci nell'architettura (la velocità tangenziale della pala che avanza sommata alla velocità di traslazione non può superare la velocità del suono, o un'onda d'urto partirebbe dal bordo di attacco della pala con effetti disastrosi) hanno portato allo sviluppo dei convertiplani.

Detto ciò, rimane una tipologia di veicolo insostituibile in moltissime situazioni, ed ormai giunto a livelli di sofisticazione altissimi.

Mi sono espresso male, ma da quello che ho capito e solo relativamente al 412, hanno preso due rotori bipala che avevano già pronti e li hanno accoppiati... salvo poi rendersi conto che la messa a punto sarebbe stata molto più complicata. Il tutto ovviamente detto in maniera semplicistica senza addentrarsi nelle problematiche relative, che posso ben immaginare.
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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMar 14 Mar 2017 - 14:20

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... secondo logica americana ci sta bom

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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMar 14 Mar 2017 - 23:12

Sven Hassel ha scritto:
... Il documento entra nel mio archivio personale con un sentito grazie per la mia conoscenza sull'argomento...

Approfondiremo dal vivo alla prima occasione favorevole i concetti solo accennati in questa limitata sede. Avremo parecchio su cui disquisire. Se pensi che ci siamo limitati alle vibrazioni " 1 Rev" cioè "uno per giro" indotte cioè dal complessivo del rotore. Ma ogni rotore ha i multipli: tutti hanno una vibrazione che è indotta dalla singola pala nel suo movimento "2 Rev" cioè "due per giro" per un bipala oppure la "4 Rev" cioè la quattro per giro per un quadripala etc etc.

Abbiamo solo alzato il coperchio al vaso di Pandora


borealis ha scritto:
...le cerniere di flappeggio e brandeggio e insomma l'elicottero è probabilmente il veicolo più meccanicamente complicato esistente al mondo...


Esattamente così. Ogni rotore ha un movimento chiamato cambio passo che varia l'incidenza della pala. I rotori moderni (completamente articolati) hanno anche il flappeggio (la pala può salire o scendere indipendentemente dalle altre) e brandeggio (la pala può avanzare o retrocedere nel suo movimento di rotazione rispetto alle altre.

Un bel casino lol!



borealis ha scritto:
...la velocità tangenziale della pala che avanza sommata alla velocità di traslazione non può superare la velocità del suono, o un'onda d'urto partirebbe dal bordo di attacco della pala con effetti disastrosi....

Questo non è il problema principale. Basterebbe fare un profilo transonico o supersonico. C'è un altro problema. Talmente banale che non ci si pensa.

Un aereo stalla quando va troppo piano. Un aereo se rallenta eccessivamente viene investito da aria i cui filetti fluidi hanno poca energia. Questi si staccano dal profilo, provocando la perdita di portanza e la conseguente rovinosa caduta del mezzo.

Sull'elicottero invece le pale stallano quando va troppo veloce. Possibile? Si, certo:

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Il mezzo si muove nell'aria con una certa velocità di traslazione. Questa si somma alla velocità della pala avanzante (velocità con cui la pala ruota attorno al mozzo). Più velocità, più portanza. Bene.

Nella pala retrocedente invece la velocità si sottrae, quando la velocità all'aria dell'elicottero è elevata (generalemente sopra i 180 nodi) il profilo stalla e la pala non crea portanza. Peccato che la pala opposta ne crea (e tanta). Questo crea un momento che tenderebbe a far ribaltare l'elicottero con effetti devastanti.


Sven Hassel ha scritto:
.... il convertiplano sarebbe questo...


Esattamente così. Unisce i vantaggi dell'elicottero con i vantaggi dell'aereo. Almeno in teoria. In pratica ha unito gli svantaggi di entrambi i mondi. Se una macchina così può essere determinante in ambito militare

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può fare la differenza (una squadra di intervento che deve liberare ostaggi non ha limiti di spesa) nel mondo civile la cosa la vedo molto più ardua (discorso immagine a parte, in quanto il convertiplano è il mezzo più cool che esiste per muoversi).

Un manager perché dovrebbe spendere una caterba di soldi per avere un unico mezzo quando con molto meno può comprare un signor elicottero ed un signor jet? Perché la somma necessaria per l'acquisto del convertiplano è superiore al costo di acquisto di entrambe le macchine citate.


Raff69 ha scritto:
....hanno preso due rotori bipala che avevano già pronti e li hanno accoppiati... salvo poi rendersi conto che la messa a punto sarebbe stata molto più complicata.....


Posso dire che hai ragione .... ma solo in parte. Prima del BH412 la Bell produceva il BH205 (mulo di battaglia in Vietnam) il BH212 (stesso rotore) ed il piccolino BH206. Guardiamone i rotori:

BH206
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BH205
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BH412
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Si vede che il terzo rotore non ha nulla di costruttivamente simile ai primi due. Inoltre nei primi due (semiarticolati) il cambio passo era garantito da cuscinetti lubrificati ad olio prima e grasso poi. Nel 412 il rotore è completamente articolato grazie a cuscinetti elastomerici (blocchi di gomma per semplificare il concetto).

A mio personale avviso hanno cercato una via costruttiva per un mozzo più semplice. Introducendo elementi nuovi che avrebbero dovuto semplificare le cose.... ma la teoria e la pratica non vanno spesso a braccetto..... ed hanno fatto la frittata Smile : Smile

Buonanotte....
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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMer 15 Mar 2017 - 8:46

met5 ha scritto:

Questo non è il problema principale. Basterebbe fare un profilo transonico o supersonico.

Con un profilo supersonico la pala rimarrebbe l'unica cosa intera!
L'onda d'urto, aprendosi dalla superficie di attacco della pala avanzante, investirebbe la fusoliera con un profilo pulsante e asimmetrico. Il campo aerodinamico attorno alla fusoliera sarebbe un macello. E' per questo che non possono esistere elicotteri con rotori supersonici.

Se si vuol viaggiare a più di 500 km/h, l'elicottero è da escludere insomma.

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Sven Hassel

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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMer 15 Mar 2017 - 9:31

.

..... vivissimi complimenti per i commenti d'alta qualità cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers cheers

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Ranger Lungan




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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMer 15 Mar 2017 - 9:34

Disquisizione interessantissima...

Solo...

met5 ha scritto:
Nel 1937, nel nulla della campagna americana due fratelli statunitensi, Orville e Wilbur Whright, dimostrarono al mondo che un oggetto più pesante dell’aria poteva staccarsi dal suolo. Poteva volare. Costruirono una  macchina caratterizzata da una parte che nessuno aveva realizzato prima: l’ala. Cos’è un ala?

1937??!!!

lol!
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met5

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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyMer 15 Mar 2017 - 21:51

Ranger Lungan ha scritto:
1937??!!!
Si vede che non sono bravo a scrivere quanto Dante: errore di digitazione: 1903 lol! ... mi era scappato il dito sulla tastiera. L'ora tarda affraid


borealis ha scritto:
L'onda d'urto, aprendosi dalla superficie di attacco della pala avanzante, investirebbe la fusoliera con un profilo pulsante e asimmetrico. Il campo aerodinamico attorno alla fusoliera sarebbe un macello.

Verificata la cosa. Hai ragione ma solo in parte.

Quando un ala passa da subsonico a supersonico per un momento (all'aumentare della velocità) essa non è ne subsonica ne supersonica. Ma dura un attimo, il tempo di oltrepassare la velocità del suono. Tutta l'ala supera tale limite, entrando nel regime supersonico con le leggi dell'aerodinamica che dominano quel mondo.

Su una pala avanzante la velocità della sezione di pala è tanto maggiore quanto la sezione si trova verso l'estremità della pala, tanto minore quanto la sezione si trova verso il mozzo.

Per un tratto di pala in pieno regime supersonico (situata verso l'estremità della pala) ne avremmo parti in pieno regime subsonico ed altre perennemente in regime "critico". Questo provocherebbe turbolenze ed instabilità non accettabili.

Mi dicono che l'effetto dell'onda d'urto della pala sulla cabina è il male minore nel bilancio complessivo della situazione, data la dimensione preponderante della cabina sulla pala.

Attualmente il record è detenuto da questo gioiellino qui:

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borealis

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MessaggioTitolo: Re: Eppur si muove...   Eppur si muove... EmptyGio 16 Mar 2017 - 8:14

Record già battuto, di poco (255 nodi) dall'X3

Eppur si muove... 450px-Ila12_X3_0600_b1

Questi elicotteri ibridi (chiamati "elicoplani" in italiano) risolvono il doppio problema della resistenza della pala avanzante/stallo pala retrocedente rallentando il rotore principale (scaricandolo dell'onere del sostentamento) e demandando la generazione di portanza che serve a delle piccole ali.
Una sintesi fra aereo ed elicottero meno complicata dei convertiplani, cugina del concetto dell'autogiro (in cui però il rotore non è motorizzato), altra interessante macchina volante che ogni tanto si vede in versione ultraleggera.
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