LAVELLI GIOVANNI
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 Il Giornale illustrato.

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Sven Hassel

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MessaggioTitolo: Re: Il Giornale illustrato.   Il Giornale illustrato. - Pagina 2 EmptyMar 17 Ago 2021 - 8:38

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… un vecchio disse un tempo a chi cercavano dio che ognuno l’avrebbe incontrato, il problema era saperlo riconoscere …


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La metafora conduce sulla verità nascosta e parallela alla menzogna, nessun idiota è meno intelligente di me, ne sa abbastanza da trascinarmi al suo livello con la certezza di battermi con facilità.

… l’intelligenza è una qualità in possesso di tutti, come farne il miglior uso, però, non è alla portata della leggerezza dell’essere superficialmente indotto e portato d’esserlo per aversela accreditata …

Ogni merito acquisito arriva da fuori e non dal dentro, da dentro ci si frega da soli come polli fuori stagione. Chi si loda si imbroda è un detto rivelatore.

… l’ipocrisia sull’opportunismo, ironicamente e senza alcun fine, mostra un soggetto immaginario prostrato subdolamente nell’atto di carpire, dal temuto avvoltoio, il motivo della sua comparsa nell’interno del fumetto vincendo la diffidenza incancrenita pur di ottenere un cenno risolutorio …

La sciarada illustrata dall’inizio alla fine trae in inganno gli stupidi “i ripetenti” che non hanno nè letto e neppure capito i testi aggiunti opportunamente ignorati e deviati da solerte capre, per dirla alla Sgarbi, insoddisfatte per mancanza di credito capaci di inalberarsi quando non capiscono l’altro.

… esiste lo Sven ma è soltanto una caricatura, un personaggio inesistente che a mesi sparirà dalle scene pubbliche. Chi si prendono sul serio sui forum, nei cunicoli maleodoranti delle chat, esponendosi su whatsapp respirando metano in decomposizione, sono anch’essi personaggi immaginari ignari di dare alle volte il peggio di loro stessi e quanti leoni dietro la tastiera incontrati di persona belavano scuse arrampicate sui vetri? Paura della bua?! E si can che abbaia non morde. Scodinzola e si eclissa con la coda fra le zampe. Ben inteso ho il mio forum personale con un record di 116 visite in “contemporanea” cioè in una sola volta, dove si sono iscritti modellatori riconosciuti per meriti personali ed è tutto un’altra cosa riservata …

Usare l’adulazione, la disponibilità in assoluto, farsi amici chi si avvicina il giorno prima, la brama stessa di circondarsi di amicizie, espone chiunque non fidando in se stesso a non fidarsi di nessun altro. In verità non sono l’amico neppure di me stesso, ci conosciamo troppo poco per una confidenza eccessiva, anche se ci devo convivere.
… cercate di capire che mi sono formato una cultura dogmatica fatta mia da decenni …

L’individuo circondato da amicizie ”opportune” oltre manifestare una dipendenza, si colloca esattamente in dipendenze opportunistiche. Le similarità aggregate si incollano per lo stesso contenuto, per associazione.

La necessità di amicizia rivela una dipendenza verso altri, poiché non ci si fida di noi stessi.

… che significa: similarità aggregate? Vuol dire assimilare inconsciamente il pensiero unico svendendo il proprio. Esempio: il successo sul green pass usato, per ottenere sfruttando la debolezza mentale, il fine di avere alcuni milioni di individui incapaci di sottrarsi ai viaggi, vacanze, movide, discoballi, consumi alcolici, gazzarre notturne, pestaggi selvaggi, assembramenti pigiati come sardine, questo è il pensiero unico. Se lo fa l’altro e ne bastano due, dev’essere per forza un collettivo da frequentare …

Con il cazzo o pensate che da oltre una quindicina di anni mi sono impegnato sui forum per altri? Sbagliato, anche quel che sto scrivendo adesso lo faccio e lo devo a me stesso. Se mettessi per iscritto una sola balla mi si ritorcerebbe contro. La fatica per sostenere il vero è davvero leggera se paragonata all’immane peso e conseguenza d’essere immersi nelle falsità.

… l’immagine accucciata lo sa. Sospetta il lato oscuro in cui si muove. Magari l’avvoltoio gli sussurra la parolina magica …

lol!

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MessaggioTitolo: Re: Il Giornale illustrato.   Il Giornale illustrato. - Pagina 2 EmptyMer 18 Ago 2021 - 9:46

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... il vademecum per riconoscere un bugiardo ...

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… la compulsa indispensabile necessità di doversi inventare in ogni istante per compiacere gli altri, deriva da coloro che non accettandosi usano stereotipi come abiti indossati. Alcuni potrebbe pensare che il bugiardo, il contaballe, lo è diventato per ingannare il prossimo. Ebbene se ne fosse cosciente, come lo sono le persone veritiere, smetterebbe. Ma il farlocco, il bugiardo cronico, non potrebbe mai ammettendo d’essere diventato un inaffidabile individuo mentitore. La sua nefanda abilità l’ha perfezionata al punto di trovarsi auto convinto, certissimo, sicuro di quanto afferma, perché ci crede con un’assillante fermezza ...

Mi ha sempre affascinato il meccanismo che inganna un individuo rapito in una bolla spazio temporale completamente inventata.

… di recente visitando un conoscente, osservavo una canale d’acqua pulita, fondo ghiaia, una bellezza naturale. L’interlocutore sbotta all’improvviso ricordando un risotto con gamberi cucinato dallo chef Marchesi trovandosi ospite in abitazione una quindicina di anni prima. Mi decanta l’abilità di Marchesi sulla cucina dei gamberi pescati nella sua roggia, poi assumendo l’aria trasognata, esordisce dicendo che l’ha sentito in settimana e che hanno parlato di quel risotto ai gamberi di fiume. I bottoni per darsi importanza sono due: citare un chef famoso e la seconda, calcando la mano, la telefonata recente …

Peccato che Marchesi è morto da due anni.

Il bugiardo di professione, un adulto infantile che ha bloccato la crescita, impaurito e terrorizzato dalla vita che lo aspettava, vezzeggiato e coccolato dai genitori nel frattempo accorti che nell’infanzia il tapino perdeva i colpi, lo hanno aiutato e coperto nel diventare quel che mostra d’essere. Sempre ben curato, sicurissimo in tutto, informatissimo sì ma a modo suo e / facile da smentire / ma chi ci provasse sarebbe eliminato al volo. Intollerante a qualsiasi confronto è pronto alla fuga immediata. Sa di temere chi lo scopre come la peste. Terrorizzare un bugiardo ci vuole un soffio di verità. Smascherare un bugiardo significa un nemico a vita.
Il bugiardo patologico è una persona che non può fare a meno della menzogna per vivere. E' così concentrato ad evitare che gli altri lo conoscano esattamente per quello che è, che passa il suo tempo a costruire una rete di bugie per dare un'immagine immacolata di sè.
Molte persone che appartengono a questa categoria, possono sembrare sicure di sè e con una grande autostima.
In realtà, il bugiardo non è contento di com'è, vorrebbe essere diverso e non è soddisfatto della vita che ha. Per questo, indossa una maschera ed è spesso sfuggente.
Non accetterà mai di essere scoperto e, se ciò dovesse accadere, cambierà mille volte versione dei fatti e agirà anche in modo imprevedibile pur di confermare a se stesso e agli altri che è esattamente il tipo di persona che ha sempre fatto credere di essere.

Ma ecco, in sintesi, le dieci caratteristiche del bugiardo cronico:

1. Vuole “'indorare la realtà”
Presenta sempre se stesso come un vincente ed è attento a non essere smascherato. Non accetta di vivere una vita normale, teme la mediocrità e vuole sempre far apparire tutto più bello di quello che realmente è.
Potresti scoprire che fa il lavoro più comune del mondo mentre, in realtà, ti ha raccontato di attività molto più belle e avventurose.

2. Non prova rimorso né senso di colpa
Non ha un 'sistema etico' né una morale tradizionale. Riesce a vivere senza problemi nel castello di carte che si è creato. Non si pone dubbi e interrogativi come invece farebbe ogni altra persona al suo posto.
Il bugiardo cronico spesso è un individuo che pensa che tutto gli sia dovuto, che gli altri non facciano mai abbastanza per lui ed è sempre pronto a chiedere di più senza minimamente pensare che anche gli altri possano avere bisogno delle stesse attenzioni. Di solito è egocentrico e, prima di pensare a chiunque altro, deve essere innanzitutto soddisfatto lui. Naturalmente, pur di essere accontentato, racconta molte frottole.
3. Si sente più intelligente e furbo degli altri

Il fatto di riuscire ad abbellire la realtà lo fa sentire addirittura molto ricco di immaginazione e di intelligenza. Si vede superiore a tutti quei 'sempliciotti' che, invece, prendono la vita così com'è ed accettano anche le esperienze negative.
Nella sua “'presunta intelligenza”, spesso tratta gli altri dall'alto in basso e, tendenzialmente, predilige la compagnia di persone dolci e ben educate che possano assecondarlo nel suo gioco senza opporglisi.
4. Racconta i fatti in modo avvincente
Ingigantisce gli eventi e li trasforma in epopee avventurose dove lui, ovviamente, è l'eroe. Aggiunge particolari anche bizzarri alle sue storie pur di attirare l'attenzione altrui. Una bugia in più o una in meno per lui non fa differenza pur di risultare interessante.
Spesso, il bugiardo cronico ama stare al centro dell'attenzione, è contento di avere “'un pubblico” pronto ad ascoltare le sue storie e, magari, anche a restarne affascinato.

5. E' convinto di essere irresistibile
Oltre a raccontare in modo eccessivamente colorito i fatti che gli accadono, pensa che gli altri siano ammirati e attratti da lui.
I bugiardi patologici sono spesso narcisisti, credono di essere persone straordinarie e reputano che per gli altri sia un onore poterle conoscere.

6. Cambia versione dei fatti in base alla convenienza
Pur di fare colpo sul proprio interlocutore, il bugiardo patologico è disposto a cambiare repentinamente idea (o a far credere di averla cambiata).
Non appena si accorge che la persona con cui sta parlando non è più così attenta e rapita dai suoi discorsi, oppure non condivide la sua idea, è in grado di “virare” magistralmente anche sull'idea opposta, facendo passare per stupida la persona che sta parlando con lui.
Spesso, infatti, succede che chi assiste a questo cambiamento repentino, si ritrovi completamente spiazzato e, per non mettere l'altra persona in imbarazzo, stia zitto e non sottolinei la stranezza dell'accaduto. Il bugiardo, però, in questo modo “rinforzerà” la propria idea di essere una persona di successo e superiore agli altri.

7. Crede alle sue stesse bugie
Il cervello umano ha la capacità di riorganizzare le informazioni e anche le impressioni che riceve. Infatti, cerca sempre di trovare una logica in quello che accade, a costo di “forzare” i collegamenti tra i fatti.
Il cervello di un bugiardo cronico non sfugge a questa regola. Nella sua mente, il mondo immaginario che si è creato si struttura come se fosse vero.
Sovente, per il bugiardo, sogno e realtà si confondono e lui stesso arriva al punto di non saperli più distinguere e si convince che le sue stesse menzogne siano invece la realtà.

8. Sfugge alle responsabilità
Un altro motivo per cui il bugiardo decide di mentire, è quello di sfuggire alle responsabilità.
Per lui è difficile ammettere di avere sbagliato oppure doversi giustificare. Ma così finisce per mentire anche in situazioni quotidiane e di importanza irrilevante.
Ad esempio, se il bugiardo cronico arriva in ritardo ad un appuntamento, potrebbe inventarsi scuse di ogni tipo. L'importante, per lui, è non ammettere di avere sbagliato per una propria mancanza o per disorganizzazione.
Non è raro che si inventi incidenti, ingorghi, disavventure o qualsiasi altra cosa ben più strana per sfuggire al giudizio negativo che gli altri avrebbero su di lui se dicesse la verità.

9. Non tollera le bugie altrui
Nonostante i bugiardi patologici abbiano fatto della menzogna il loro stile di vita, non riescono a sopportare che qualcuno usi la loro stessa arma. In quel caso, appena il bugiardo scopre l'inganno altrui, si sente ferito nell'orgoglio.
Sembrerà paradossale ma, a volte, proprio il bugiardo cronico si può trasformare, in alcune situazioni, in paladino della verità.
In quei momenti, si sente “investito” di una grandiosa missione e, pur di portare avanti la sua improvvisa voglia di onestà, se la prende con il proprio interlocutore, lo attacca e non gli lascia via di scampo.

10. Non ammette di avere torto
Durante le sue discussioni, pur di avere ragione, il bugiardo cronico inizia ad inventare competenze che non ha. Oppure, fa riferimenti a dimostrazioni e studi scientifici (nemmeno di sicura esistenza) che avvalorano la sua tesi.
E guai a metterlo in difficoltà. Se si sente minacciato nella sua sicurezza, potrebbe iniziare ad arrampicarsi sugli specchi e, alla fine comunque, non ti lascerà mai vincere.

... l'esaustivo profilo individuale si identifica in chiunque inconsciamente mentendo a se stesso nel suo immaginario pensante si crede l'attore principe nelle sue farneticazioni ...

lol!

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MessaggioTitolo: Re: Il Giornale illustrato.   Il Giornale illustrato. - Pagina 2 EmptyGio 19 Ago 2021 - 9:38

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… ognuno nasce per crescere diventando quello che si trova compiaciuto o deluso, con i più senza mai aver indagato oltre la misura del naso che cosa continuando imperterriti, nel mettere lo stesso passo davanti all’altro ogni giorno girando in tondo …

Possiamo moltissimo oppure accontentati dal poco che l’individuo stesso sceglie di possedere. Il difetto principale dell’individuo comune è di vedere il mondo esterno dal dentro e la massa immensa lo schiaccia comprimendo l’effimera capacità di comprendere ogni cosa ricorrendo da idiota all’associare quanto tutti l’hanno fatto prima di lui. Nel medioevo ci fecero credere che la terra fosse piatta, duemila anni fa che scese un fantomatico figlio del padreterno in terra, una genesi che fummo creati dal fango e oggi per una influenza dichiarata pandemica ci mettono sul muso la mascherina, di lavarci le mani, distanziarci e seguire regole assurde. Viste dal dentro della testa e da fuori tutti indossano mascherine anche dove non servono, nessuno muore per strada ma solo ricoverato, e se non sei un vaccinato sei l’untore che protesta nelle piazze. Associare per identificare soltanto quella stessa parte o condizione alla tua portata non significa affatto che sia l’unica sostenibile, anzi più generalizzata e maggiormente diventata plausibile nell’accettazione più trappole contiene. Tutto quanto di americano importato ha retto per 50 anni ma ora sappiamo che i feroci indiani nativi sul continente si battevano contro l’invasore bianco. I film ci hanno plagiati mostrando l’esatto contrario con l’eroico 7mo cavalleria che sterminava i cattivi. Colombo un genovese squattrinato pieno di debiti scopre le Indie (senza sapere che erano le Americhe) il genovese non scoprì nulla che si trovavano già da millenni sul posto. Assimilare l’esistenza di alieni sulla quarta luna di Saturno o vendersi alla tifoseria per una squadra di cretini ben pagati in corsa per la palla, entrare nel sindacato, campare con il reddito di cittadinanza, vivere sulle spalle dei genitori, riempire le carceri, schiantarsi a 100 orari contro un muro, identificarsi con i nostri simili per dividere alcuni mesi o peggio anni da gettare nella spazzatura, sciupare energie per battersi gli uni contro altri, costretti da governi neppure scelti e nemmeno eletti, inginocchiati nel credo di un’entità superiore inesistente, crepare senza capire il senso dell’esistenza, credere svendendo noi stessi al primo imbecille conta frottole, parte tutto e sempre da dentro. Beotamente e sinceramente di avere la scelta migliore in testa e se un altro la pensa diversamente, l’urto troppo forte da contenere, va combattuto, annientato. E bravo animale umano! Una gallina ha più cervello di te.

… l’immagine mostra la bolla in cui si trova il personaggio imprigionato …

Tu sei quello che pensi.

… tu non hai immaginato una nuova alternativa alla tua vita, tu l’hai letteralmente rivissuta, hai saputo accedere a quella parte di te che può viaggiare nel tempo, non nel pensiero ma realmente. Sei entrato in quell’epoca, in quei luoghi e hai influenzato il corso di quanto stava accadendo, hai trasformato il tuo passato, l’hai riscritto. Il primo avvenimento che hai conosciuto non esiste più ...

… se ti trovi con il cervello di una gallina quanto sopra non ha alcun senso per te. Rassegnati, hai perso alcuni treni in corsa per trovarti dove credi …

Goditi la tua bolla esistenziale.

lol!

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MessaggioTitolo: Re: Il Giornale illustrato.   Il Giornale illustrato. - Pagina 2 EmptyVen 20 Ago 2021 - 7:52

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Prima del cinematografo nelle piazze passavano i burattinai mostrando i classici pupi in movimento che tanto affascinavano grandi e piccini, una voce mimava i personaggi retti da piccoli fili quasi invisibili. La suggestione era perfetta. Poi arrivò dal teatro il cinema con le sue pellicole dove il movimento e l’azione immergeva il pubblico dando emozioni tanto forti da sentirsi parte dei drammi umani. Suggestioni assunte dall’esterno per condizionare l’individuo. E già direbbe il saputello, se non mi insegnavano a parlare e fare di conto, da solo come imparavo? Pistola, hai imparato da dentro, bene o male hai preso per acqua tiepida ogni singola convinzione sostenuta, senza mai cambiarla attraverso l’indagine. Hai preso l’aritmetica scartando la matematica. Hai perso l’attitudine sulla scrittura annullando se non atrofizzando l’analisi mentale. Oltre un 2+2 cerchia la calcolatrice. Oltre una fascia di una decina di anni non ricordi niente nemmeno di tuo. Se leggi o senti qualcuno parlare di fatti risalenti a secoli o peggio millenni fa, lo guardi o lo consideri un visionario. Dell’immagine, dell’immaginazione, non sai niente. Sei pieno d’aria fritta. Capita la caricatura gonfia? Devi piacerti, ti devi bastare e se ti inventi il primo a gonfiarsi d’aria e il tuo cervello.

… sei una marionetta, il destino scritto e destinato da te lo sorregge l’immaginario al quale rivolgi tutte le domande senza ricevere risposte soddisfacenti. Il pupazzo nelle piazze e il burattinaio erano la stessa cosa. Il burattino che si fa tirare i fili da te stesso sei tu. L’immagine diventa eloquente. Puoi diventare il burattinaio o restare il pupo appeso alle corde. Chi ammiri in un certo senso ti domina. Qualunque oggetto, cane, motocicletta, donna, sport, auto, film, arte, musica, religione, fede, conoscenza, persino la natura, un tramonto, l’immensità del creato ti dominano. Non puoi non farne parte attiva ma puoi scegliere di metterti al margine. Non di centralizzarti. Mettersi in mostra, ma di osservare quel che altri vedono. Ma Sai osservare, capisci che cosa significa l’osservazione? No. Non ci hai pensato. Perchè? Perché tu sei allo stadio “pensatore” dimentico d’essere naturalmente un essere pensante. Che dipende dalla mente ma anche questo lato oscura la tua mediocre comprensione …

La caricatura appesa chiede al Grande Vecchio, cioè all’identità svenduta per diventare quel che si ritrova, chiede che cosa vuole l’avvoltoio, ignorando che altro non è che la sua parte peggiore maggiormente temuta.

… per ironia della sorte la caricatura, come ogni individuo, si trovano nella triade con se stessi da identificare associando ogni loro aspetto come esterno e mai sospettato di trovarsi in un tutt’uno indivisibile …

Compiere introspezioni, guardarsi dentro, accettarsi per quel che siamo diventati, specie se non ne siamo soddisfatti è l’ultima azione sensiente, cioè sano di mente, che un superficialotto ottuso e tanto meno un presuntuoso narciso imbottito di egomanie di grandezza, sfiorerebbe di avvicinare. Bene, bravi imbecilli. Continuate a perdere i pezzi in sciocchezze, parteggiate pure per l’ignoranza andando a braccetto con quello che vi attira in trappola come topi che annusano il formaggio, il gatto non aspetta altro oltre un buon boccone.

lol!

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MessaggioTitolo: Re: Il Giornale illustrato.   Il Giornale illustrato. - Pagina 2 EmptySab 21 Ago 2021 - 9:08

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... se riesci nel farti odiare assicuri la lenta agonia a chi ti vole male ...


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… l’uomo in vita non ha potuto sottrarsi alla parte migliore e neppure ha avuto accesso a quella peggiore poiché entrambe assegnate a vita natural durante ...

Si tratta di convivere scientemente stando in bilico sul filo del rasoio cercando di evitare incisioni dolorose da ricucire. Molti lo sanno fare bene senza doversi ricucire continuamente. Altri “rasoiarsi” diventa la necessità per sentirsi parte umana. In un universo dualistico l’indispensabilità con un equilibrio controllato da un “eco sistema” ha posto o meglio imposto, l’obbligo di appartenenza così come fu stabilito dando origine alla razza umanoide. Una specie finita, completata, che non può evolversi oltre il suo limite ma solo adattarsi nello scorrere del tempo.

Il calderone bollente spiega ai meno abbienti nient’altro che il calor rovente del motore endotermico che ci serve per esistere, siamo carbonio e ossigeno, la stessa materia dell’universo esterno, ciò che entra dalla parte del tubo esce dall’altra, parole di Leonardo da Vinci. Dominare istinti, passioni, desideri, pulsioni, collera e rabbia, provare sentimenti, odiare e amare, vedere o contemplare, ignorare o comprendere tutto e niente, per la buona parte della superficialità umana è diventata aria fritta, ribollire nell’associazione generale maschera l’inettitudine su qualunque beneficio mentale.

… la mente il grande mistero nascosto con cura …

C’è stata data la parola con l’intelligenza, due qualità individuali preziose ma difficili da usare con il massimo profitto. Un muto sa farsi intendere e un cieco muoversi a suo agio a differenza di parolai dispensatori di aria fritta e intelligenti a loro modo contenti. L’obiettivo fondamentale dell’umanità fu, prima di perdersi, raggiungere la destinazione da dove erano venuti. La ricerca del se interiore è lo scopo più trascurato nell’odierna impazzita società, dove imperversano ottusità, qualunquismo, mitologie sulla libertà personale, trastulli “leggi monopattini e banchi a rotelle-cellulari e selfie” piste ciclabili in città congestionate, auto elettriche pesanti e costose, tv spazzature, bollettini sui decessi covid che solo parlane si entra nel gioco terroristico che ha reso succubi ipnotizzati la metà dei creduloni a basso mercato. Tutto serve per allontanare l’uomo dal più grande mistero mai svelato: la sua vera autentica identità.

… per quale ragione criminale inventarsi feticci, totem, edificare statue, mitizzare deità, costruire panteon immaginari, scrivere fantomatici libri sacri, dividere i popoli in nome del dio eletto, combattere faide e guerre fratricide interminabili per secoli, se non per distogliere l’umanità avvilita, sottomessa, esausta al punto di piegarsi …

Non sai chi sei! Non lo sai e continuerai a muoverti come un corpo umano. Non stai vivendo stai sognando a occhi aperti tentando di rendere vero l’inganno illusorio.

… sei il pupazzo al quale tirano i fili. L’avvoltoio la parte peggiore che ti consuma e il Grande Vecchio l’integrità svenduta per diventare quel che credi d’essere …

lol!

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MessaggioTitolo: Re: Il Giornale illustrato.   Il Giornale illustrato. - Pagina 2 EmptyLun 23 Ago 2021 - 9:31

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Termina la saga del fumetto e per chi ne hanno inteso i contenuti più che bene non ha fatto. Per altri sul lato oscuro della forza illuminare il cammino è un fatto personale.

... non lo immaginavo e neppure ho avuto la pretesa di raccogliere nel mese dell'immobilismo feriale un numero elevato di visite sul Giornale illustrato dove la caricatura / anch'essa arte figurata, quindi creativa alla pari del modellismo / superasse se prendo il Panther Hybrid postato il 21 luglio a confronto con il fumettone postato il 27 luglio il Panther ha avuto quasi 500 visite, mentre, il fumetto illustrato ha superato le 1400 attenzioni ...

Non c'è una morale. il modellismo a parte quello VERO, si sta estinguendo per non averlo saputo sostenere. Etichettarsi come tali in sole chiacchiere senza fatti provatori "significativi" tali da emergere dalla mediocrità se confrontati con la tradizione modellistica estera presa, non a caso come esempio d'incentivare un nuovo che non avanza, coartato da una singolare presunzione stratificata sul profilo più basso immaginabile reo colpevole sull'agonia nazionale.

... sulla chiusura della saga, allego un racconto breve estrapolato dal Collodi sulla fiaba di Pinocchio, il burattino sgrezzato dal duro legno diventato un bambino ...

Non è stata intenzione del Collodi avvicinare a dei bambini il suo capolavoro, scritto 1883, bensì l'autore ha colto nell'adulto il campo adatto di seminare il sicuro cammino sulla conoscenza da percorrere evitando passi falsi.

Pinocchio.

… secondo lo Sven.

Il che si avvisa di usare il cento per cento dell’intelletto per comprendere quanto della fiaba del Collodi non avete capito. Perché capire è riservato a pochi, attenti, lettori, e comprendere l’opera dell’autore nel senso di saperne duplicare il messaggio intrinseco, nascosto, è per pochissimi alienati personaggi che della comunicazione culturale ne fanno il baluardo portabandiera sulla cultura riservata ai soli eletti.

… che lo Sven non lesina affermazioni di stampo assolutistico, e che usi un linguaggio adatto a pretesa d’altri “umile” è un dato di fatto ormai scontato da anni. Lo Sven o lo ami o lo odi, l’hanno coniato altri e chi non lo può soffrire eviti d’interessarsene attirato spasmodicamente sul quel che scrive …

La premessa per quel che segue l’ho data, il resto è a vostro completo rischio, se non possedete un alto quoziente d’intelligenza veramente allargato (intendo l’uso dell’apparato cervellotico esteso a trecento sessanta gradi) lasciate stare il contesto il cui lo Sven indaga sulla vostra completa ignoranza.

… la fiaba del Collodi l’avete ascoltata tutti quanti e nessuno l’ha potuta evitare in tenera età e nel seguire il corso degli anni la crescita individuale si è trovata nelle identiche condizioni del povero burattino di legno, costruito da un povero falegname che dal suo ultimo ciocco di legno cercò di scolpire la natura umana, un vero genio nell’artigianale, semplice, messaggio, di dare all’umanità una risposta che nella sua geniale trovata supera di un’enorme distanza la stessa genesi che descrive l’uomo una forma di fango modellato in cui un dio immaginario dona il soffio della vita. Mastro Geppetto non è dio, è un poveraccio, un relitto umano, l’ultimo delle persone importanti senza nessuna ambizione d’essere persino preso sul serio, un personaggio molto simile allo Sven … una caricatura alle volte imprevedibile, sagace, foriero di svolte inaspettate, a modo suo fautore di verità sconcertanti, dissacratore di miti ma mai non veritiero …

Cos’è la verità?

… è un accordo fra un’associazione, un’aggregazione che decide che un asino vola alle tre di notte con la luna piena … cos’è la menzogna? E’ uno strano accordo con se stessi. La menzogna non ha nessuna necessità d’essere costruita in gruppo, basta che sia accordata nella sua in concretezza, nell’assurdità condivisa …
Pinocchio, quello del Collodi, il burattino (attenzione al burattino, perche lo siete) è di legno e se voi siete e vi sentite di carne viva, neppure conoscete come siete fatti, non sapete d’essere miliardi di cellule che si rinnovano ogni giorno e che morite ogni istante temendo la dipartita competa. Siete ignoranti, sei volte Pinocchio.

… Geppetto, il creatore, il falegname, lo scultore, parla con la sua opera di legno come fosse suo figlio, lo ama, si priva del necessario, forse anche dell’indispensabile, per vestirlo, nel tentativo di renderlo simile all’umana somiglianza di chi? Sua? …. Dio creò l’uomo a sua somiglianza, prese spunto il Collodi, sperando che la pubblica ignoranza potesse comprendere l’analogia. Macche! La sua fiaba, l’adulto istruito, intellettualmente forbito, la relegò all’innocenza fanciullesca, la dette alle balie, alle madri, da raccontare all’ingenuo pargoletto che del Gatto e la Volpe, il Paese del Balocchi, la coscienza parlante del Grillo, il virgulto innocente bambino, non ne capiva un accidenti ….. del resto nessuno dei padri e tanto meno le madri, seppero interpretare la profonda, rivelatrice morale di personaggi che il Collodi enunciava come immortali, e che ognuno avrebbe incontrato sotto altri vestiti, nel corso della vita … la Fata Turchina, Mangiafuoco, Lucignolo, quante volte li avete incontrati senza minimamente riconoscerli? Siete ignoranti per aver ignorato il significato della Fiaba del Collodi? Siete diventati ottusi e falsamente intelligenti per avere appreso dal sentito dire? Lo Sven della vostra smodata pochezza se la ride e va a nozze provocando in voi stessi la consapevolezza sul vuoto intellettuale miseramente ristretto in quando credete d’essere. Cosa siete? Non lo sapete. E non ambite neppure nel paragonarvi al burattino di legno, eppure siete diventati dei burattini e vi lasciate tirare i fili persino da me …

Avete una coscienza? Ascoltate una voce interiore che vi sussurra di dire quello che pensate e cosa fate? Pensate una cosa per dirne un’altra e siete diventati il Gatto e la Volpe. Il Grillo parlante vi da fastidio e fate di tutto per calpestarlo, non volete il suo ronzio in testa, non volete ascoltare altri perché sapete tutto, mentre, sepolti nel nulla non sapete neppure “cosa” siete. Siete immensamente incapaci di ammettere una condizione agli antipodi del comune accordo accettato dalla massa. Accordo deciso da chi? Chi ha detto che siete nati sotto un cavolo, allo steso modo Geppetto presenta il suo burattino nato dalle sue abili mani di falegname. Avete accettato la fiaba come un’opinione collodiana, come avete accettato una scemenza distribuita da un’istituzione che edificò questa bufala millenni fa e che oggi ancora regge ascoltata da chi? Da masse di creduloni resi schiavi da un credo bugiardo? Da un asino volante, che se sostenuto e portato alla massima attenzione diventa realistico come le promesse politiche? Ascoltate fandonie inammissibili in ogni istante e siete rassegnati al bombardamento mediatico, tanto da non saper distinguere e neppure differenziare fra, chi dice del vero e di chi vi inganna. Siete diventati Pinocchio, il burattino di legno, con i fili per farlo ballare. Quante volte vi siete bruciati i piedi? Quante volte avete preso sonno di fronte alle fiamme? Quante volte vi siete appisolati, crogiolati, nell’ignoranza?

… per sentirsi veramente ignoranti bisogna trovare il coraggio di saperlo ammettere a se stessi. Chi si crede intelligente si trova in un punto fermo. L’intelligenza crea intelligenza, scava, indaga, scruta e usa la curiosità per sé, l’intelligenza si vede nell’individuo disposto a cambiare in continuazione, l’intelligenza aborrisce il conservatorismo, non ha paura di se stessa, osa dove altri esitano e se l’umanità “secondo il Collodi” la dipinge con un burattino di legno, si è fossilizzata da millenni senza nessuna speranza di tranciare i fili del burattinaio … che sarebbe Geppetto … e chi si affida a dio, con i fili della speranza, di che legno è fatto? Di un legno molle, passivo, dove lo scalpello incide la fibra e la lama sagoma la forma, meschina accettazione di un destino voluto d’altri condannati nelle mani d’incapaci scultori … le colpe dei padri ricadono sui figli, citano le scritture … alla Sven suona come: da cretini aspettarsi degli idioti, rende il tragico messaggio come naturale conseguenza ….

Siete nel Paese dei Balocchi o immaginate di trovarvi dove tutto è possibile, infatti, impazzite per la superficialità, siete vanesi e rincoglioniti di fronte all’ultimo giocattolo tecnologico, siete succubi del mattone sicuro e arriva un fesso che con un decreto toglie l’illusione e l’abitazione diventa una condanna. Giocate al di sopra le vostre possibilità allettati dall’avere senza limiti, non ci sono scrupoli nel rubare senza sapere che dovete rendere, siete avidi persino sui vostri stessi simili e vi scannate non appena si allunga la mano su quel che credete solo di proprietà, sapendo che la morte non porta ricchezza con sé. La compagna scelta è diventata una prigioniera e se cerca la libertà, la ammazzate. La credenza in deità inesistenti divide i popoli e neppure i secoli di storia sull’immonda ferocia perpetrata da una religione assassina, apre uno spiraglio d’indagine sul sospetto di trarvi nelle mani dei gatti e delle volpi? O volete che le istituzioni si vestano come i personaggi di Collodi per risvegliare l’attenzione d’essere presi per il culo e che questa parte vi appartiene?

… l’insidia e il tradimento arrivano sempre dalle persone vicine. Lucignolo si veste da parenti, amici fidati e dagli stessi familiari, dove per primi infliggono ferite lasciando le cicatrici a vita. Lucignolo è la scuola che non insegna, è la chiesa che non crea i santi, è la politica che non governa. Lucignolo è la parte avversa di Pinocchio, facile da tentare e il burattino si lascia tirare i fili da se stesso … è fin troppo facile mentire, diventare bugiardi per convinzione e Pinocchio con le bugie si allunga il naso da solo. La Fata Turchina gli parla di bugie con le gambe corte e di bugie dal naso lungo, esempi che il burattino subisce continuando a mentire. Il burattino di legno non capisce che s’inganna da solo. Un bugiardo è del tutto simile a Pinocchio, non sa che s’inganna ancor prima d’ingannare altri e che diventa la vittima si se stesso. Vittima dal naso lungo o gambe corte non nasconde i suoi inganni. Pinocchio è un pezzo di legno sgrezzato da Geppetto, con sembianze da burattino che diventa un bambino umanizzato, dopo tormentate avventure che lo cambiano dentro … subisce e accetta la conversione guadagnata imparando a sue spese la retta via, aiutato da personaggi incontrati fin troppo importanti per la sua crescita. Mangiafuoco lo aiuta dove il Gatto e la Volpe lo ingannano derubandolo, la Fatina lo salva dall’impiccagione e lo cura amorevolmente, Geppetto si priva del poco che possiede per lui, il Paese dei Balocchi si rivela in tutta la sua falsità una trappola per gonzi … la vanità umana non ha limiti nello sprofondare nel superficialismo, anzi ne gode mostrarsi nel centro dell’attenzione come l’esempio da seguire e questo spettacolo nel Paese dei Balocchi lo assistiamo tutti i giorni bombardati dai tolschow, dalle soubrette in vendita, da conduttori pagati per annunciare slogan, da politici mangiasoldi, da filoni pubblicitari ingannevoli … Pinocchio trionfa impunemente e la Favola diventa realtà agghiacciante … e voi tutti ne fate parte …

Pinocchio è attratto e respinto, come un frustrato in cerca di modelli a cui assomigliare, è uno che non si riconosce in sé, come molti individui in cerca di soggetti da imitare, perché secondo loro associarsi significa “nascondere” la propria asocialità (chi mai penserebbe che l’asociale cerca nella socializzazione quanto più gli manca?) L’eterno insoddisfatto si enuncia mettendo se stesso al centro delle attenzioni fingendo buonismi per attenti calcoli d’alleanza e se incontra chi lo sbugiarda, si ritira dalla scena impermalito per essere stato scoperto. Pinocchio ritorna più volte sui suoi errori, non ascolta il Grillo Parlante, la sua coscienza esterna al duro legno, segue l’illusione, le promesse, il Gatto e la Volpe sono i suoi paladini per le scelte sbagliate, neppure Geppetto e tanto meno la Fatina sono ascoltati come persone fidate. Si può dire che Carlo Lorenzini, l’autore della fiaba, conoscesse molto profondamente l’indole umana propensa al continuo fallimento, completamente assente nel seguire l’intimo di se stessa.

… la trasformazione del burattino diventato un bambino umano, insegna la redenzione, la presa di coscienza d’essere un qualcosa oltre la legnosità ereditata dalla propria natura. Un ciocco scolpito assume le sembianze umane avvicinando una parte di sé che cerca ancora di capire e scoprire altro, perché la vita non ha come fine ultimo la semplicità della morte fisica, ma la ricerca non certo del burattinaio com’è indicata per mortificare l’anima immortale. La morte diventa il fallimento dello spirito se manchi quello che veramente sei … Pinocchio si trasforma, la conversione lo porta sul lungo cammino della scoperta di se stesso, riconosce i suoi errori, piange lacrime amare per non avere saputo rendere il bene a chi l’ha amato. Il burattino si trasforma in un asino, sprofonda nell'animalità, perde la dimensione umana, ebbene: quante volte siete caduti nelle sembianze di un asino? O vi siete consolati nella nobiltà della sua pazienza? Pinocchio uccide il Grillo Parlante, si priva autonomamente della sua coscienza. E’ sempre senza responsabilità, non ha nessuna abilità nel dare risposte sulla sua persona, è di legno e si comporta come un burattino, i suoi fili li tirano gli altri e si lascia docilmente accompagnare come una canna piegata dal vento … la fiaba rivisitata mostra un contenuto “poco adatto” per i bambini, sono chiari gli avvisi inseriti che soltanto l’adulto maturo, esperto, ha vissuto sulla pelle e capisce il messaggio che Carlo Lorenzini intende dare con la sua Fiaba alla gente del 1883. Cos’è cambiata nella natura umana da oltre un secolo? Niente, o peggio si è ulteriormente incancrenita nella pubblica ottusità?! E’ vero che l’uomo sa soltanto adattarsi per sopravvivere nei tempi, ma non si evolve neppure di un soffio? L’umanità è cristallizzata come un prodotto finito fin dalla sua comparsa sul pianeta, e Collodi “inventa” la metafora del burattino di legno, scolpito da Geppetto, bistrattato dal Gatto e la Volpe, accompagnato da Lucignolo, intollerante con il Grillo Parlante, ingrato con Mangiafuoco e con la Fata Turchina, con il messaggio della redenzione sulla scoperta dell’anima rinchiusa nella materia solida che trasforma Pinocchio in un bambino … lo spirito conquistato, l’entità dimenticata …

La domanda è: siete contenti d’essere Pinocchio?

Archivio personale n° 912. 16-3-2015

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MessaggioTitolo: Re: Il Giornale illustrato.   Il Giornale illustrato. - Pagina 2 EmptySab 28 Ago 2021 - 9:24

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Giocare d’anticipo che cosa significa?

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… un mese fa, il 27 luglio, dando scontata la flessione sul mese di agosto per d’abbandono sul forum dovuto per meritate vacanze, ho usato la solita provocazione per adescare l’attenzione sul Giornale illustrato impostando il richiamo per allodole con un fumetto di caricature in sequenza in cui nessuno si sarebbe minimante potuto identificare a meno di sentirsi l’attore prima donna per diritto di acquisizione …

Il principio di causa – effetto, è ampiamente conosciuto meno da chi lo ignorano. Il battito d’ala di una farfalla scatena un terremoto dall’altra parte del pianeta. Da chi sono prevedibili aspettare la scontata reazione ha dato il risultato sopra ogni aspettativa.

… prendiamo a caso un imbecille passivamente affetto da un delirio di onnipotenza, possibilmente narcisista, orbo come una talpa e sordo come una campana rotta, caratteristiche caratteriali fin troppo accese al calor rosso per non cadere in trappola, assumendo l’immediato ruolo del protagonista chiamato in causa. Ma chiamato da chi e per che cosa, motivo o altro scopo non ha fiutato la trappola …

Ma perché imbecille? Semplice: stando zitto avrebbe dimostrato della sottile intelligenza. Starsene per i fatti suoi il Giornale illustrato avrebbe contato un terzo di visite in meno. Una nullità non resiste di fronte alla notorietà anche se si tratta della peggiore qualità.

… ignorare non costa nessuna fatica. Reagire consiste sull’ipotesi dell’effetto che dev’essere rimandato. Con la percussione sul tamburo “azione” di rimando la cassa emette un suono. Chi o cosa reagisce sullo stimolo risponde, è una legge fisica. L’individuo, suonato come un tamburo, che aspetta d’essere percosso per reagire, o è stupido o un solido mentalmente invalidato …

A differenza della materia ignorante, ognuno di noi dispone di una intelligenza coltivata per evitare becere trappole fin troppo evidenti aperte per attirare pesci nelle reti. I pesci non sono animali privi d’intelligenza, però, per un tipo di pesca africana basta stendere dei bambù legati insieme sulla superfice dell’acqua, al tramonto, dove con la sola ombra sul fondo spinge i pesci sulla risacca nelle mani dei pescatori. Il pesce ha subito l’illusione della rete “invisibile” lasciandosi catturare.

… conoscere a fondo, cioè risvoltato il lato oscuro, aspettare che il capo branco sapendo il trucco si facesse beffe della trappola, rimanendo nel suo piccolo limbo in sospensione e non approfittasse, come il tamburo che risponde al mazzuolo, (già questo termine sarebbe intollerabile per chiunque sentirsi minimamente mazzolato) ma non da un masochista nel ruolo di vittima, immediatamente pronto cercando visibilità e non importa se pessima, per esordire senza ritegno in un suo interesse personale. Sfruttando da opportunista l’occasione per rimbambire il suo lato preferito sul palcoscenico …

La persona più importante sul pianeta è il perfetto sconosciuto. Non è la morale ma la soluzione intelligente più elevata.

… chi si difende attaccando, chiunque lo faccia, ha perso in partenza. Lo scrivo da decenni e ancora l’animale umano segue l’istinto primordiale dimostrando di appartenere a un prodotto finito, terminato. Non evoluto. In molti hanno apprezzato i comenti descritti con le caricature e altrettanti osservatori hanno ammesso che la sola caricatura rispondeva sull’inequivocabile risposta. L’immediatezza però si compone di due parti e non da una sola. Chi visitavano ogni giorno, persino più volte, non hanno saputo comprendere e neppur evitare la sciocca trappola nata per dare peso sul forum nazionale più seguito. Con riserva, perché i carri armati, sono il fanalino di coda spento di un treno messo a riposo e il solo modellismo da solo non fa notizia ...

Una settimana prima, il 21 luglio, ho postato il Panther Hybrid e questo sarebbe un forum per modelli militari, non di esperimenti per boccaloni tappati dentro un forum ininfluente dove regna l’acredine sorda per non essere considerato meno di niente e costretto a rispondere non appena si mazzuola il tamburo. Il tam tam suonato ha funzionato per anni dando l’immediata risposta dal profondo dell’oscura inefficienza ogni volta richiamando l’attenzione sull’irresistibile ammirazione-negazione dipendente dall’altrui capacità di saper dare visibilità e interesse sulla comunicazione.

… scrivere stupidaggini senza prove, insignificanti postate incomprensibili, rivalse e dettami per salvare la faccia, nessuno è così idiota da non cogliere l’aridità in un deserto senza acqua costretto nella sete a rubare l’acqua altrove o masticare sabbia fatta passare per del pane …

Che dire se non ringraziare per l’attenzione portata sul forum Lavelli’s dov’è bastato un sussurro per ottenere un brontolio seguito da grugniti di acredine invidiosa.

… se udite un suono non significa rispondere alla chiamata. Il silenzio è d’oro …

lol! lol!

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MessaggioTitolo: Re: Il Giornale illustrato.   Il Giornale illustrato. - Pagina 2 EmptyVen 3 Set 2021 - 11:28

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... per chi suona i campanelli ...

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O per chi suona la campana!

lol! lol!

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MessaggioTitolo: Re: Il Giornale illustrato.   Il Giornale illustrato. - Pagina 2 EmptyVen 31 Dic 2021 - 18:28

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