Il Tiger di Belpasso.

.

... i Tiger operarono anche in Italia e parecchi rimasero sul suolo aspettando la fine nelle fonderie dopo la legge sul recupero dell'acciaio che serviva per le ricostruzioni nazionali distrutte dai bombardamenti subiti ...

Un Tiger ritornato dall'Africa approdato in Sicilia. dette l'ultimo respiro nel centro di una via stretta di Belpasso, un piccolo paesino da scollinare verso la costa evitando Messina già occupata dagli inglesi. I panzer erano due, bloccato per avaria sulla trasmissione l'equipaggio lo fece saltare "demolendo un'abitazione adiacente" proseguendo a bordo del panzer 222 in cerca di un imbarco per l'Italia (il 222 arrivò effettivamente sul continente) perché le sue gesta sono documentate in battaglie.


... la foto l'ha fatta un inglese arrivato sul posto dopo l'abbandono del panzer



... il relitto è ancora intero, bocca di fuoco a parte già sparita, in seguito sarà "assaltato e depredato" dal rame degli impianti elettrici, ottiche di puntamento, dei radiatori, sparì il motore Maybach ...... ostruendo in parte il transito sulla via principale dirottato sulla secondaria ... non si toccava un veicolo bellico senza il permesso della autorità competenti che dimenticarono il paesino isolato ...


6 agosto 1943
La seconda compagnia del Spz. Abt. 504, composta da nove carri tigre e da alcuni panzer IV, era di stanza a Paceco (Trapani) fin dal mese di marzo del 1943. Con la resa delle forze tedesche in africa e la conseguente invasione della Sicilia, la 2/504 fu rafforzata con altri otto carri tigre ed aggregata alla H.G. che proveniva da Napoli.Lo sbarco alleato in Sicilia ebbe inizio la notte del 10 luglio e subito x la 2/504 iniziarono i combattimenti nella zona di gela, dove era diretta per soccorrere un reparto granatieri in difficoltà. I combattimenti proseguirono lungo l'asse Niscemi-Caltagirone-Paternò, con perdite tedesche di uomini e mezzi.
il 4 agosto, dei 17 tigre in forza alla 2/504 ne rimasero solamente 4, che, accorpati ad un battaglione di ricognizione, si attestarono ai piedi della collina del cimitero di Paternò, due sul lato destro (Heim) e due sul lato sinistro (Goldschmidt) con le truppe dislocate dentro il cimitero stesso. La sera del giorno successivo la compagnia ricevette l'ordine di ripiegare verso Belpasso, per evitare di trovarsi tagliata la strada verso Messina dagli inglesi che avevano già preso posizione nei dintorni di Valcorrente e a sud di BELPASSO. La mattina del 6 agosto quel che rimaneva del 2/504 entrò in paese, dove trovò gli inglesi ad attenderli. Iniziarono allora i combattimenti fra le rette e le traverse belpassesi, e, alla fine della giornata i tedeschi conteranno 2 carri tigre distrutti ed uno sabotato dallo stesso equipaggio, in via IV traversa, per un guasto alla trasmissione. L'unico tigre superstite, il 222 del tenente Steuber, subentrato ad Heim perchè ferito, lascerà la Sicilia il 16 agosto, nell'ambito dell'operazione "Lehrgang", una delle più spettacolari dell'intero conflitto, magistralmente condotta dal gen. Hube.
Il carro sabotato a Belpasso rimase sul posto, in via IV Traversa fino all'estate del 1948. in tutti quegli anni un fabbro del paese, "don" Micio Bellia, chiese di potersi portare via quell'ammasso di acciaio arrugginito, ma le autorità militari negavano continuamente il permesso, perchè lo consideravano ancora "residuato bellico". Alla fine la richiesta fu accolta e finalmente don Micio Bellia riuscì a trascinare quel che rimaneva del vecchio tigre sino alla sua officina, a circa 200 metri di distanza, in meno di un mese. Con quali metodi l'impresa fu portata a termine rimane un mistero, fatto sta che, grazie all'ingegno del buon don Micio, 56 tonn. del carro erano pronte per essere fatte a pezzi. In tutti quegli anni il tigre fu letteralmente spogliato all'interno ed all'esterno di tutto quel che poteva essere asportato, cosicchè quelle che rimasero furono solamente le parti massicce dello scafo.

... questa è una cronaca più o meno attendibile poiché il fatto si trasformò in leggenda (ne uscì un libro) e conoscendo la mentalità isolana, ti dicono una cosa mentre ne pensano un'altra e se non ti considerano dei loro sei trattato da italiano e non "con rispetto" da continentale ... fare domande in Sicilia, come in Calabria, non sei accettato e se insisti ricevi fandonie e bufale a buon mercato ... dovetti sfoggiare le antiche origini sul mio cognome "diffuso a Messina" per conquistare la fiducia dei villici paesani di Belpasso ... dove arrivai come .........................

.

.



Questo carro, appartenente alla seconda compagnia PZ Abt 504, la mattina del 6 Agosto 1943 fu fatto saltare dall'equipaggio e rimase sul posto per ben 5 anni. Dopo innumerevoli richieste alle autorità militari, il fabbro del posto, "Don" Micio Bellia, riuscì a trascinarselo, nel 1948 non si sa come....fino alla propria officina distante 200 mt. dove fu fatto a pezzi.....




Belpasso allora era così piccolo che sul panzer c'è tutta la popolazione "mascula" il fabbro allunga la mano sulla sottrazione.

.... seppi che alcuni componenti dell'equipaggio tornarono più volte in paese ...

ps. potrei sbagliare, ma la foto confermerebbe il colore grigio scuro, altrimenti le scritte bianche sarebbero meno evidenti.

... Gela



.

.


......... già come arrivai a Belpasso nel 70 ...........................................?


.quand'era così



.

.

... agli inizi del 70 cambio una Harley Davidson WLA "residuato bellico del 43" con una Harley XLCH Bayacross esemplare privo di impianto elettrico (luce nel faro alimentata da batterie a pacco da 6volt) per le gallerie, niente marce notturne. Direzione Sud, sosta romana, sosta Palinuro, sosta Cetraro, traghetto Reggio Messina, sosta Catania e cosa leggo sulla locandina? Raduno motociclistico di Belpasso il giorno successivo, arrampica sull'Etna, e il giorno dopo salita con una marea di moto eterogene stile mucchio selvaggio ... risulto il partecipante giunto da più lontano e mi trovo da dormire per un paio di giorni da cumpare Totonno lu meccanico ... gli lascerò la targa ricordo in cambio di una pagnotta ripiena di capicollo casareccio ... lo Sven senza il pane quotidiano non marciava spedito e supera nuovamente un tipo con un Velosorex "una bicicletta a motore sulla ruota anteriore e tò chi lo guida: Roberto Patrignani impegnato sul giro dell'isola e va che sottovalutando la Sicilia piccola, mi consumo una settimana precedendo e aspettando Roberto, sempre impassibile sul moscerino da 25 allora ...

Nel breve soggiorno uscì il vanto mitico sul carro armato tedesco saltato in paese, sull'amicizia con l'equipaggio, l'arrivo degli inglesi, i combattimenti e le fughe sui monti, il passaggio dei bombardieri americani, il tutto condito alla siciliana, pittorescamente adulterato dalle contraddizioni dei presenti che tra un vinello pizzicante dei vitigni vulcanici dell'Etna sotto un sole d'agosto polveroso (le strade interne erano tutte senza asfalto e coperte da uno strato di finissima farina dove necessitava un fazzoletto per non respirare borotalco nocivo. Appresi informazioni confuse che accantonai e soltanto in seguito, molti anni dopo ritornarono utili per saperne di più sul mitico Tiger di Belpasso.

... direzione Nord, ritorno a tappe forzate perché l'uscita di una settimana diventò di tre e da sposato mi davano perso, chissà dove ...



.

.

Panzerkampfwagen VI Tiger (8,8 cm L/56) Ausf. E (Sd.Kfz. 181) Nr. 223 Men of the 3rd County of London Yeomanry inspect Tiger Nr. 223 destroyed in Belpasso (Sicily) in July 1943. The machine belonged to 2. / schwere Panzer-Abteilung 504. His 1. Kompanie had been sent out and completely lost in Tunisia .



... il Tiger Nr. 222 imbarcato sul traghetto verso Reggio Calabria









.

...........pezzi di una storia raccontata dalla fine all'inizio. Spettacolo. Grazie Sven

.

.... caro Fabio, su interDET ogni informazione va presa con le pinze ... di sciocchezze inesatte ne girano alla pari di vere ma il problema è capire il vero dalla bufala

Di Tiger in Sicilia con la presenza della schwere Panzer-Abteilung 504 ce n'erano parecchi e allo sbarco inglese incominciarono a ritirarsi verso i traghetti diretti in Italia.

... la foto lo da su Catania e quello a fianco è un bossolo ha finito di sparare ... mancano i filtri e la sigla d'identificazione potrebbe avere un riscontro altrove ...



Agrigento in avaria



... nelle mani inglesi nelle campagne di Palermo



... avaria



... entrambi accreditati alla 504







ps. le date del 1944 mi lasciano alcuni dubbi.

.

... vediamo di chiarire le differenze sui Tiger:

Tiger I "Early" Carrello cerchiato gomma ... filtri aria esterni

Tiger "Initial"    Carrello cerchiato gomma ... torretta rivista ... filtri aria interni

Tiger "Late"     Carrello metallo ... torretta rivista e filtri aria interni

....... i Tiger si identificano per altri particolari meno visibili e questi permettono di capire di che si tratta osservando il panzerotto ........


Early



Initial



Late



... tentare di individuare i panzer attraverso le tante dislocazioni assegnate ai battaglioni lo lascio ai conoscitori che ne sanno molto più di me ...



.

.

.... Elefant centrato nei pressi di Aprilia



... Aprilia



... Cecina centrato



... Anzio ... un raro bergetiger



... Cecina Tiger Initial



... Nettuno



... Cisterna



.
... vediamo di chiarire le differenze sui Tiger:

Tiger I "Early" Carrello cerchiato gomma ... filtri aria esterni

Tiger "Initial"    Carrello cerchiato gomma ... torretta rivista ... filtri aria interni

Tiger "Late"     Carrello metallo ... torretta rivista e filtri aria interni

....... i Tiger si identificano per altri particolari meno visibili e questi permettono di capire di che si tratta osservando il panzerotto ........


Early



Initial



Late



... tentare di individuare i panzer attraverso le tante dislocazioni assegnate ai battaglioni lo lascio ai conoscitori che ne sanno molto più di me ...



.

La forza dell'immagine fotografica. Dietro la mia porta di casa. Così vicini ma così distanti nel tempo. Grazie. Il mio archivio ringrazia.

Sven Hassel ha scritto:

.

... vediamo di chiarire le differenze sui Tiger:  Tiger I "Early" Carrello cerchiato gomma ... filtri aria interni ...

I filtri dell'aria sono quei parallelepipedi sopra i parafanghi posteriori?      

Ciao e grazie

.

... quelli sono le lamiere paracalore dei tubi di scarico ... i filtri "Feifel" dell'aria si trovano accanto ... questo è un Early

Confondere i soggetti è molto facile. Scusa l'errore.



ps. ho corretto anche la tua postata.

.

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

.

... per assurdo è la casetta porta attrezzi manutenzione motore ...


...................... i Feifel




... il marchingegno filtrante riceveva l'aria da un tubo e la rendeva ai carburatori con l'altro .... in seguito, vista la vulnerabilità dell'impianto esposto a colpi nemici i filtri furono applicati direttamente sull'alimentazione motore ...

.
.

.


... Guidonia



... Roma



... Palombara Sabina



... Tivoli



... Poggibonsi



... Siena



... Parma



... sul Po



... Toscana





... Genova stazione ...





.

.


Alfredo Carpaneto.




"Nella "classifica" degli assi carristi tedeschi della seconda guerra mondiale che hanno combattuto nei battaglioni indipendenti " Schwere Panzer Abteilung" figura un nome italiano, quello di Alfredo Carpaneto, che combattè la seconda guerra mondiale nelle file delle panzertruppen tedesche, totalizzando più di 50 vittorie accreditate.
Alfredo Carpaneto nasce a Roma il 4 gennaio del 1915. Si arruola nella Wehrmacht tedesca il 18 settembre 1939 e viene assegnato alla 7^ compagnia del Panzer Ersatz Regiment 4.

Il 22 ottobre 1940 viene assegnato alla 4^ compagnia del medesimo reggimento.

Il 4 aprile 1943, la 1^ compagnia del Pz. Regiment 4 e l'8^ compagnia del Pz. Regiment 3 vengono trasferite a Sennelager per andare a formare il nucleo di un nuovo battaglione di carri pesanti.

Carpaneto viene inviato alla 2^ compagnia dello Schwere Panzer Abteilung 502 (battaglione carri pesanti) dove assume il comando di un carro armato con il grado di Obergefreiter il 4 marzo 1944.

Il 10 ottobre 1944 la compagnia di Carpaneto riceve l'ordine di trasferimento via treno verso il fronte orientale.
Durante il trasferimento (nei pressi di Memel) il convoglio subisce un incidente che ne impedisce il proseguimento. la posizione dei carri ferroviari impedisce lo scaricamento dei mezzi corazzati dal convoglio e solo un Bergepanther ed un Tigre possono essere scaricati.
per la fine della giornata saranno operativi solo due Tigre (uno è quello del Comandante di Compagnia, l'altro è quello di Carpaneto), mentre per gli altri panzer occorrerà attendere l'arrivo degli speciali mezzi del genio.
I due carri Tigre ricevono, comunque, l'ordine di spostarsi da soli nell'area di Truschellen, a sud di Karlshof, per appoggiare le azioni difensive del Panzer Grenadier regiment 209, impegnato in combattimento contro i sovietici.

Poco prima di arrivare a destinazione, però il Tigre del Comandante di Compagnia viene colpito e distrutto. Carpaneto, riuscito a disimpegnarsi contro forze superiori, esegue una ricognizione della zona al fine di appurare la reale consistenza delle forze nemiche attaccanti.

Rilevati circa 13 carri T34, che marciano per attaccare il fianco del Reggimento di Panzer Grenadieren, Carpaneto ingaggia battaglia da solo e distrugge 4 carri nemici con l'uso di solo sei granate anticarro del suo Tigre.
Gli altri nove carri russi, forse timorosi di trovarsi di fronte a forze molto più consistenti di un solo Tigre, si ritirano.
Alla fine della giornata si scoprirà che quella solitaria azione di Carpaneto ha salvato l'intero fronte tenuto dalla fanteria tedesca.
Ritroviamo Carpaneto il 26 gennaio 1945 all'interno del Kampfgruppe Rinke (dal nome del tenente che comanda il gruppo di Tigre) presso la località di Kadgiehen, che opera in collaborazione con il Kampfgruppe Bernhard.

L'unità pone i suoi mezzi parte all'entrata del paese, parte all'uscita ovest (tra questi c'è il Tigre di Carpaneto).
Poco dopo Carpaneto avvista un gruppo di T34 sovietici che si avvicina lungo la rotabile che proviene da Kponisberg ed entra subito in azione distruggendo due carri nemici.
Nel momento in cui viene raggiunto dal resto del Kampfgruppe Carpaneto ha già distrutto altri quattro carri russi.

I sovietici incalzano, divenuta indifendibile la posizione Carpaneto cerca di ripiegare verso il lato opposto della cittadina, ma lo strato di ghiaccio che ricopre un piccolo specchio d'acqua su cui sta transitando cede ed il Tigre è momentaneamente immobilizzato.

Fortunatamente il laghetto è profondo solo 1.2metri e Carpaneto riesce a brandeggiare il pezzo da 88mm del suo Tigre centrando altri due T34 prima che i russi decidono di averne avuto abbastanza e si ritirino.

Nell'intero arco del combattimento i tedeschi distruggeranno 15 carri sovietici, di cui 8 distrutti dal solo Carpaneto.
Lo stesso giorno, rimesso in grado il suo Tigre di proseguire la marcia, Carpaneto interviene a supporto del fusilier battaillon 58 presso Gross-Blumenau , dove il suo carro viene centrato e distrutto da fuoco anticarro. Nell'esplosione del Tigre, Carpaneto perde la vita."

.Viva l'italiano  .

Secondo me sì.

.

.

..... Roma







... Cori



... Toscana



... Livorno



.

I Tiger a Roma fanno impressione. Da brividi. Grazie Sven

met5 ha scritto:

I Tiger a Roma fanno impressione. Da brividi. Grazie Sven

... veramente qualsiasi arma dovrebbe impressionare l'umanità, sennonchè fin dalla prima clava che spezzò un cranio, l'animale uomo seppe d'imporre con l'arma il proprio potere ... da scimmia diventò una macchina mortale superando qualsiasi altra forma vivente sul pianeta ...

Quando ne osservi un esemplare parcheggiato in un museo, l'impressione di tanto acciaio impiegato per proteggere l'equipaggio, diventa addirittura esagerata verso chi ha subito l'immane attacco morale.

... un panzer non è offensivo solo per l'arma, lo senti sul terreno avanzare, abbatte alberi e abitazioni, piomba sulle trincee, ti seppellisce nelle buche, stordisce annichilendo le fanterie e soltanto quanto si vince il terrore e l'impotenza, la macchina più potente in guerra lo attacca con una clava di vetro e benzina, riducendo l'acciaio al silenzio ... la scimmia ribadisce l'antico urlo selvaggio del potere sanguinario ...

.Leonardo Da Vinci lasciò scritto, che nessuna arma da difesa resta tale, prima o poi diventa un'arma d'offesa.

Buona domenica Fabio

.... e a chi seguono il thread

Buona domenica a te Dante, si hai ragione. Certo che poi bisogna arrivare abbastanza vicino per tirargliela quella bottiglia. Ma questo è un altro discorso.

Ciao

.


... Calabria



... notare i cingoli da trasporto e i rulli dei carrelli asportati per l'attraversamento delle gallerie italiane calabresi





... ricarica Caserta



... Littoria



... Anzio Elefant



... Battipaglia



... e la totale assenza di segni d'identificazione

... Frosinone



... Signa



... Velletri



.

.

... sessanta tonnellate in difficoltà



... Bolzano



... Massa Lombarda



... Alessandria



... Como



... Lodi



... Villa Bonnaza



... Vergiate



... Piacenza



... Bologna



.

...quello di lodi sembra la Petra tanto è malridotto. La pioggia di colpi e l'assenza dei grembiuli laterali la dicono lunga.

che calibro era secondo te l'arma che lo ha attaccato?

.

... da una semplice osservazione il Tigre è molto logorato sui cingoli da trasporto ferroviario ... non hanno rimontato i dischi esterni forse per mancanza di tempo ... i sette colpi non sembrano l'abbiano fermato ... non è stato incendiato ... potrebbe essere solo abbandonato per avaria, senza carburante o privo di munizioni ... centrare un Tigre e metterlo fuori uso ci voleva un cannone di grosso calibro e in zona c'erano solo gli Sherman da 105mm d'appoggio fanteria e i 76mm insufficienti ... comunque non l'hanno fermato i proiettili ... infine il panzer è contrassegnato di bianco e fatto uso bersaglio tempestato di colpi ... chi passavano si toglievano la soddisfazione di colpirlo ...

I carri armati sono vulnerabili se privi delle logistiche d'appoggio (per ogni panzer necessitavano due camion di munizioni, uno di barili di carburante e uno per l'assistenza meccanica ... da un'azione di combattimento frontale il mantenimento del panzer richiedeva attenzioni continuate e se malridotto abbandonato.)

.un Tiger fuori combattimento sollevava il morale per coloro che lo temevano come un'arma mortale. Gli angloamericani a Cassino ricevettero l'ordine tassativo di non avanzare se incontravano i Tiger e aspettare l'aviazione per bombardarli.

.

.

.... una delle rare fotografie dei Tiger in Africa



.