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 La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.

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Sven Hassel

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MessaggioTitolo: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyLun 22 Lug 2019 - 10:38

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... solo per diretti interessati

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L'attenzione sulla visibilità ha raggiunto oltre 600 curiosi sull'argomento descrittivo sulla diffusione tankista negli ultimi vent'anni.

lol!

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyLun 22 Lug 2019 - 18:05

Ho sfogliato più che altro per godermi le foto e gli anni di meno..
Continuo a non voler capire come alcuni vedano un businnes dietro tutto ciò e non un momento di aggregazione e divertimento.
Recentemente un amico è stato letteralmente estromesso da un impianto che ha creato e curato per trent'anni al grido di viva la democrazia!
Dureranno poco questi figli dei fiori, cietrro il divertimento di molti c'è la rottura di c..o di pochi che non si sa bene per quale forma masochistica lo facciano, forse un deisderio di primedonne????
Io infatti ho retto il gioco per un pò e poi mandai tutti a stendere (no non erano i tank, ma prima gli off 1/8 poi i truck) per poi supportare da membro esterno gli amici organizzatori.
Se lo si deve far per soldi è meglio andare a raccogliere le bottiglie, ci si guadagna di più e si fatica di meno, se lo si fa per protagonismo ci si trova spesso al centro delle critiche di tutti i nullafacenti.
L'unica è farlo per il piacere di stare insieme, ma, purtroppo per me, sono molto selettivo sulle persone che mi danno questo piacere, lasciando ai più la mera diciamo conoscenza/cordialità.
Sia chiaro che è un mio problema, sono asociale dalla nascita, per natura e per necessità, le amicizie le seleziono "a naso" e qualche "tranvata" l'ho presa anch'io (forse anche per colpa mia).
Belli i carri, mi innamorai dello Sherman a due frizioni che vidi prima sul catalogo Tamiya e poi in mano a Franco Spisani, un modellista, di quelli veri, compatriota delle lande di nebbie e zanzare, con cui si giocava con gli scafi ma non solo.
Tanto tanto tempo fa, quando ancora in Adriatico c'erano stelle marine e cavallucci....
Grazie Sven per i ricordi! lol!
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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyLun 22 Lug 2019 - 22:13

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............... in piccola parte passati insieme con immenso piacere, caro Paolo, tra persone appassionatamente oneste.

lol!

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyLun 5 Ago 2019 - 16:01

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Aggiornamento

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Buona lettura

lol!

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyLun 19 Ago 2019 - 17:27

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ultimo AGGIORNAMENTO seguito da oltre 3800 visite cheers

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMar 17 Set 2019 - 14:44

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Signori la Storia è cronaca su eventi rilevanti non basati su chiacchiere e triccheballacche. Le parole si perdono e i fatti rimangono inalterati.

... l'irresponsabilità, l'assenza di controllo e la mancata comunicazione, sono le cause principali sulla confusione umana ...

lol!

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMer 18 Set 2019 - 16:24

Sven Hassel ha scritto:
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ultimo AGGIORNAMENTO seguito da oltre 3800 visite  cheers

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Il carro italiano l'ho visto, ma è 1/5 se non sbaglio.
Quello 1/16 me lo devo essere perso scratch

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMer 18 Set 2019 - 17:51

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... me lo sono seguito e perso le tracce ....................... da questo sarebbe e lo è nato il piccoletto in scala minore 1.16 realizzato in nylon dallo stesso autore che l'ha recentemente presentato sul forum di CARRI RC ... dove sdoppio la mia presenza "bilocazione" chiesta da Colombo per ravvivare l'attenzione sul portale ...

Aspetto di capire come si realizzano in 3D tutte le minute parti necessarie per assemblare il carretto italiano.

Grazie per le foto Paolo, le archivio con piacere.

lol!

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMer 18 Set 2019 - 21:43

Facile...si fa per dire... per Gulliver che come Argio è un mago del 3D e con la stampa ci lavora!
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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMer 18 Set 2019 - 22:20

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... ecco il campione base

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lol!

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyGio 19 Set 2019 - 11:28

Lo so, come si dice nel gergo dei forum sono OT, ma guardatevi il video delle sospensioni a balestre per l'M40/75 in scala 1/6 del Gulliver...
Mi ha messo addosso una "scimmia"...
Non è facile fare delle balestre che funzionano specie in quella dimensione econ quei pesi rispettando appieno le proporzioni dell'originale.
A suo tempo Stefano aveva fatto un modello "rigido", ne discutemmo in fiera e gli raccomandai (per quello che vale) di non mollare ma inventarsi qualcosa che oltrepassasse il limite.
Vedremo che combina con l'1/16: non ci sono mica solo i cinesi.
Ora si tratta di convincere IVANO a completare il lavoro sulla IBU 1/6, altro che DMD Tamiya.

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Sven Hassel

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyGio 19 Set 2019 - 11:56

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... sublime italiani brava gente ...

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Grazie per il contributo

lol!
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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyLun 30 Set 2019 - 14:45

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E adesso che ne dici? ecco il link su novegro.

... dico che come inizio di strada per arrivare dove si trovano stanziati da altri di tempo ce ne vuole assai ...



Grazie Boss.

lol!

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Ultima modifica di Sven Hassel il Mar 1 Ott 2019 - 14:33 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMar 1 Ott 2019 - 6:00

Grazie per il video. Se la scenografia è da 10 & lode (a volte sembra veramente di trovarsi nella campagna francese del 44), della quantità e la varietà di mezzi è impressionante (stupendi i blindo sul carro merci, tanto per citarne due seminascosti) peccato non poter dire altrettanto dei singoli mezzi che sono nel 95% dei casi freschi di scatola, senza modifiche da parte degli autori.
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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMar 1 Ott 2019 - 9:30

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... si nota quanto manca in Italia incominciando dal sodalizio fondato 19 anni fa dove trionfano le scenografie come architetture modellistiche primarie ferrovia compresa, con i carri discretamente quasi in secondo piano ...

Da noi esattamente tutto il contrario.

lol!

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMar 1 Ott 2019 - 14:19

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... esempi lontani d'essere imitati da coloro che amano il gioco facile cheers cheers cheers



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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMar 1 Ott 2019 - 15:44

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Ciao Sven ho letto la tua postata su Novegro mi aspettavo un commento diverso ma mi è piaciuto il contenuto senza peli sulla lingua. Ci sono stato e ho visto le cose di sempre decrepite e ripetute. Carri misti indistinguibili, coerenza zero, gazebo e cartelloni da mercatino cianfrusaglie, quattro del tmt e cinque di Milano, due infiltrati, più che una battaglia è girotondo incoerente indegno per persone adulte che si fingono esperti, ho chiesto che ci faceva lo Sheridan in mezzo a tank di un’altra epoca e mi ha risposto tutto sull’elettronica, a questi se chiedi l’ora ti danno il meteo. Stammi bene vecchio grande.


… mi sono arrivate informazioni sulla fiera dipinta in crescita e con i corridoi pieni di curiosi, i soliti trenini hanno fatto il pieno, buon per Pagliuzzi, per quanto ne so niente truck e neanche l’ombra dei BIGTANK e Novegro non campa sui carri armati. Il dominio esterno non fa testo se non per leccare Fantasyland che sponsorizza magliette e cappellini, gazebo e collina compresa. Pagare per entrare internamente no?! Ho postato filmati esteri dioramici dove imparare sceneggiature che non siano scatole di cartone, ma pretendo troppo poiché si entra nel modellismo e questi consumatori usano i carri per gioco e neanche bene …

lol!
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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMar 1 Ott 2019 - 16:06

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Oggi lo scrivo, ma ieri è stata la giornata memorabile che ha portato il trionfo su quanto sostenevo da decenni mettendo fine a provocazioni e sterili polemiche che hanno portato l’ovvia, scontata, intesa di piantarla da falliti inconcludenti per ricominciare con l’augurio sincero vincente.

Il Giornale di Sven pubblicato da decenni e la Storia sulla diffusione dei carri armati in Italia, si prendono il privilegio di avere da sempre messo il dito sul VERO modellismo e quant’altro plagio d’imitazione, raccogliendo con viva simpatia e ammirazione il debutto di ieri 29 settembre 2019 sulla Boot Kil novegrina “mi si consenta l’ironia sulla collinetta” immemorabile da decenni sede dell’evento.

… finalmente dopo lunghe annose diatribe idiote si sono annullate le distanze egocentriche difese e sostenute ferocemente mediando l’agognato compromesso in favore di un contributo comune “partecipando per la prima volta” come rappresentanti delle rispettive posizioni UNITI E NON PIU DIVISI da ripetute controparti partite con il piede sbagliato e con l’obiettivo d’essere l’apice di un gioco (leggi battaglie IR) di fazioni l’una contro l’altra, dove bastava la sana idea di mettere in chiaro, una volta per tutte, l’antica massima ebrea dove;  l’unione fa la forza. Decenni tormentati da balordi immaturi incapaci di abbracciare tutto e quanto avrebbe raggiunto lo stesso scopo, sono stati spesi per arrivare all’effetto congiunto maturato principalmente dalla necessità di non scomparire frammentato nelle macerie stesse, volute e provocate da coloro (gli stessi) dove infine stremati, in parte isolati e persi, non potevano se non rinnegare e rimangiarsi ferventi rancori, e qui mi sovviene una locandina che cita:

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Abbattuti i muri di gomma e le parti felicemente in accordo sullo scopo di affermare un punto d’inizio a favore di un’attività dimostrativa pubblica, dove dei carri armati radiocomandati si muovono simulando un “combattimento – scontro tra le parti” e mi ripeto; dopo anni e anni sprecati per affermarsi separatamente, finalmente nasce un sodalizio coniugato intelligentemente e lo spero, pianificato per un futuro in cui si possa   raccogliere sotto l’unica ideologia compatibile l’armonia di incontrarsi, per trascorrere liete ore spassionate giocando, come tanti bambini cresciuti improvvisamente liberi da acrimonie e rancori repressi.

… si è vista la resa delle parti! In definitiva è emersa la netta e chiara differenza fra il VERO modellismo che non ha mai avuto a che fare con le “battaglie” e da adesso non ci sarà più nessuna confusione e plagio sulle attività talmente agli antipodi da capirle persino un cretino. Usare soggetti commerciali standard uniti sotto la bandiera multicolore purchè siano taminkizzati e politicamente mediati non che miscelati, diventa il segnale incoraggiante per coloro che, da esclusi, si trovano ben “accettati” dal compromesso evidente, di rafforzare le file incoraggiando qualunque fattore di parte …

Con questo successo ritengo conclusa la mia lunga e personale campagna a difesa dell’arte modellistica che non ha mai significato, altro, che la definizione accreditata.

… illuminato d’immenso mi felicito con le parti scese in campo auspicando la rinascita dalle ceneri di una Fenice che non si bruci nuovamente le penne nelle fiamme delle discordie …

Spero e mi rivolgo ad un paio di sinistri complottisti, che non capivano lo Sven, ostinatamente incapaci di accettare il suo pronostico di unire le restanti forze in campo, e se pensavate di avere vinto, avete soltanto perso la faccia. Vince chi sanno perdere e così è stato. Amen.

Sapersi prendere in giro, usando la sana ironia, guarisce i malsani pensieri e migliora la salute portando la comprensione sul prossimo nostro.
…………………..

Sven non me l’aspettavo e tu ? Certo è l’epoca dei volta gabbana ispirati ai nostri governanti ma si deve essere senza dignità per cancellare il passato. Hai scritto , si è vista la resa reciproca sulle parti e al diavolo le bandiere colorate tutti insieme allegramente . Chi ha vinto è uno solo . Ciao magaro.

… allora i peperoncini non sono affatto infuocati o io sono più terrone di te assuefatto a ben altri fuochi arroventati, comunque arrivati e grazie per la provvista invernale …
Non me l’aspettavo ma lo speravo e qualche sogno infine si avvera a spese d’altri, dove basta la spintarella continua e la goccia d’acqua è capace di forare la roccia più resistente, e così scesi a miti consigli finalmente tutti d’accordo in quel buco nero sulle battaglie che si è chiuso aprendo un debutto direi onorevole, visto dalla parte del pubblico. Onore e principio individuale sono valori del tutto esterni. Non so chi hanno vinto, io non c’ero.
…………………

… il fumettaro gongola, i piemunties fanno le comparse, i milanes con l’onere e sostegno di Fantasyland si sono fatti padroni del campo battagliero e ora ne vedremo delle belle. Fine mese Genova e poi …… ?

… beato lui e se l’incontro l’abbraccio. Una conversione si premia sempre. I piemuntes se ci stanno aumentano il numero. Quelli di Milano sono esattamente in linea fin dagli esordi definiti dal fumettaro antenati, non si sono mossi di un millimetro in decenni senza sorprendere nessuno, l’ovvio diventa facilmente prevedibile e se mi dai tre anni della tua vita, posso anticipare fin troppe parti che rifarai stupidamente senza neanche accorgerti …
………………….

Decenni tormentati da balordi immaturi incapaci di abbracciare tutto e quanto avrebbe raggiunto lo stesso scopo, sono stati spesi per arrivare all’effetto congiunto maturato principalmente dalla necessità di non scomparire frammentato nelle macerie stesse, volute e provocate da coloro (gli stessi) dove infine stremati, in parte isolati e persi, non potevano se non rinnegare e rimangiarsi ferventi rancori, e qui mi sovviene una locandina che cita: si sputtanano … si sparlano dietro … si inculano a vicenda … ma sono tutti amiconi.

Questo l’ha scritto lei e si vergogni marcio d’invidia che pomtifica senza dare ad altri la possibilità di replicare i suoi vaneggiament i . In fiera cerano decine e decine di carristi che non serano mai visti prima con una battaglia degna per un film d’azione con modelli di prima qualità stupendi . La smetta di attaccare il prossimo e si ritiri in pensione .

… spedire mail ben oltre la mezzanotte in paranoica tensione fa male, anzi molto male. Pontificare significa stendere un ponte da una riva all’altra, quindi mediare le parti favorendo l’approccio, evidentemente speculare sulla lingua italiana non è la sua attitudine migliore. Sul decine e decine di presenze deve avere contato soprattutto le presenze esterne, i filmati se li è fatti dove si pettina insieme alla valutazione sui presunti modelli stupendi. Sull’invidia essendo la madre dell’ignoranza, si è posto con una straordinaria abilità. Complimenti ...
……………

Interessa talmente poco quanto scrivo, che da ieri l'indice visite ha superato oltre 230 curiosi appiccicati sul forum di CARRI RC desiderosi o in caccia di polemiche e infine delusi dal resto, Signori capire non è da tutti e comprendere ancora molto meno, di mettersi insieme l'ho chiesto dal 2005 ai milanesi prendendomi del provinciale arrivato dalle campagne comasche troppo innovativo e conto corrente dove imperava il conservatorismo coatto cristallizzato dal merito idiota di credersi i primi seguaci di giocattoli radiocomandati.

... beh dal filmato, i sopravvissuti, sono rimasti esattamente gli stessi al palo visti 14 anni fa e il peggio, senza la minima intenzione di migliorarsi, però, la conservazione e l'innovazione diventa il paradosso invalicabile per partito preso ...

ps. grazie a tutti anche per i contrari. cheers

lol!

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMar 1 Ott 2019 - 16:27

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Scolta Capitano qui o di la ci capisco poco e venirti dietro è difficile sono dalla tua parte per il modellismo e per chi si sono ritirati disgustati da chi non ne capisce niente. Meglio nell'incognita che buffoni al servizio d'altri. La fiera mi prometto di non andarci e poi ci ricasco, senza banchi vendita, modellismo zero, gente molta, strapiena di trenini, diorami giganteschi stravisti e rivisti, di tutto e di più e per un'esposizione tutto fa brodo compreso l'impianto esterno del vapore, finisc, tutto copia di copia. Allora scolta, te posta la mia email e dove la trovo sto sul forum, a me qua e la mi impegna e sai che il compiuter nonè il mio forte, sempre in guardia Capitano, ciao.

... seguo entrambi i forum e a volte faccio confusione sulle testate essendo gemelli di nascita, anch'io sono vecchio un pochino meno di te e messo peggio sul computer, quindi o di qua o di la cerca e trovi quel che desideri facendoti una cultura su quello che trovi interessante. Per te la fiera novegrina è la droga dei bei tempi andati e tornarci entri da giovincello e ne esci depresso con la promessa che sia l'ultima volta ...

La differenza sui forum è che di la l'interesse è salito a 4600 visite e qua ho postato soltanto il link con 220 a oggi e a quota 5000 chiudo la Storia. Che la scrivano altri, a me è interessato il modellismo di qualità.

Sul numero dei modellisti VERI sei uno dei tanti ritirati king e tutto il resto è noia, per dirla alla Califano.

lol!

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptyMer 9 Ott 2019 - 15:08

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Perche la storia l'hanno seguita più di la che di qua? Ciao mistico frate, bella foto.

... semplice, meno rotture di bounce bounce e pochi ma buonissimi cheers cheers cheers

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptySab 12 Ott 2019 - 9:34

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Sven ho letto la tua lunga storia sui carri armati ma non ho trovato nessun punto dove parli informando sui motivi e lotte che hanno portato le divisioni tra i due forum (io c’ero su rctank.it) e tu fuori da rctank stavi su truckmodel e su monterstruck, e ricordo bene Colombo amministratore che fidandosi del matto capitan america stanco di litigare con una capra glielo lascia aprendo un altro forum che poi è questo carri.rc che hai portato avanti per anni e lo porti tuttora alla faccia di detrattori e quanti non capivano da fuori che cosa succedeva nell’interno dei due forum , con il primo pomposo con la puzza sotto il naso e il secondo nelle mani di un esaltato accattone incompetente . Secondo me la parte che manca dovrebbe essere inserita, manca pure quel bel tomo di Ovada che cercava iscrizioni per raccattare soldi, non mi ricordo il nome. Ho letto le postate di persone che parlano senza sapere nulla degli anni /2005 – 2013/ su che cosa è stato portare sulle piazze i carri armati, farli conoscere ignorando i milanesi bauscia , ai quali abbiamo pestato i piedi fin che sono arrivati sulla piazza di Montorfano per rendersi conto che tu facevi sul serio e volevi puntare sulla fiera di Novegro. C’era Iris e il dottore di Genova, Gianka, c’era il parassita che vedeva i carri per la prima volta e Demis mosso dalla pietà gliela fatto provare . Ho conservato una foto di te con Hausser, eravamo in tanti e andavamo davvero forte, bei tempi Sven. La tua Storia l’ho letta per intera, un viaggio in un passato dove noi ci siamo divertiti come pochi banchettando e giocando con le prese per i fondelli a chi ci davano addosso. Hanno pure invidiato le nostre porchettate in compagnia. Certo senza di te troppe puttanate sarebbero andate nel dimenticatoio in breve, invece l’idea del tuo Giornale puntualmente informava mettendo in pubblico farloccate e mistificazioni perpetrate a danno di chiunque, non hai parteggiato per nessuno , e nessuno (chiamato a un confronto) si è mai fatto avanti. Nel pomeriggio a Montorfano hai ribadito l’invito di fare un unico gruppo con i milanesi riuniti al tavolo del campeggio e quel somaro negoziante ha spocchiato che loro erano una associazione chiusa, che si entrava soltanto a modo loro. Quanti ricordi riaffiorano amico mio. Bella vita la tua, E questo c’entra poco, ma a te la tunica di frate ti sta troppo bene.

… te sparisci e ricompari srotolando il passato come un foglio di sottilissima seta, ma bravo il marinaro nostalgico di buona memoria (quindi ricordi la Tuffatrice di Montorfano a bagno vestita) e hai ragione, ho volutamente estromesso moltissimi fatti sgradevoli riguardo litigi puerili sfociati in feroci diatribe per accaparrarsi il portale aperto da Colombo alla fine ceduto al piantagrane schiroccato che l’ha fatto diventare rctank.it a rctankir (mancando clamorosamente l’occasione dorata di aprire un portale sulle battaglie infrarosso marcando un territorio e primato che nessuno gli avrebbe contestato). Si dice che da una rapa non cavi sangue e l’ha dimostrato ampiamente in seguito solo chiacchiere e distintivo, balle su balle giungendo alla fine solo come un cane per risorgere leccando il culo al più forte. Punto di vista tutto personale, il risultato mi è piaciuto. LGS di Ovada è arrivato sul forum di Colombo cercando iscrizioni per la sua associazione, nulla di fatto e subito sparito. CARRI RC e rctank specie Colombo tentava una pacifica collaborazione per fare i numeri in fiera (nel frattempo guadagnato l’ingresso interno, con i milanesi sulla Bot Kill all’esterno) da una decina d’anni fregati dal provinciale Sven aggregato con i camionisti, hanno portato in pista diorami complimentati dall’estero collaborando con la direzione in crisi di presenze commerciali. Momenti d’oro per intese di scambi andati alla grande per le parti. I treni si prendono in corsa altrimenti si resta sui marciapiedi. Il Giornale di Sven è stata la necessità per tenere sulla corda con un minimo di buon senso il fanatismo scoppiato su rctankir che da ultimo arrivato messa la corona in testa, non capiva dove infilare le orecchie d’asino, nobile e paziente animale dove il nesso non offende nessuno e ogni obiezione è supportata storicamente sullo stesso Giornale. La seduta sul tavolo di Montorfano nel tardo pomeriggio la ricordo bene /noi abbiamo offerto il pranzo e sul tavolo è spuntata la torta/ non volevano trovarsi in debito. Il negoziante si è perso il due di picche, la doppia faccia muto, solo un paio erano ben disposti per incontri misti, piazze e altro in comune (ho copie scambiate prospettando in chiaro alcuni progetti subito respinti). Sono trascorsi una decina di anni e l’archivio del Giornale ha conservato la documentazione copiata su di un blog completamente ininfluente dove un paio di facinorosi completamente a digiuno di carri armati, annaspano cercando di capire dove si trovano spaesati, dando retta all’ombra nascosta (uno che si rodeva il fegato sapendo tutto) inventando quanto faceva comodo marcio d'invidia, ebbene questi parassiti aizzatori hanno contribuito al disastro non capendo dove incominciava il modellismo dinamico e potevano affermarsi le battaglie IR, senza minimamente capire l’importanza di salvaguardare il VERO modellismo, quella branca rispettabile dove pochissimi, ma abili nel produrre dal nulla soggetti unici hanno contribuito su numerosi forum elargendo informazioni, aiuti, pubblicando migliaia di fotografie incitando e supportando la minoranza colta nel portare la bandiera “MODELLISTICA” che sventola sull’Italia.

Il VERO modellismo è creazione, resto si diletti come può.

Cari rosiconi, dove siete finiti saccenti evaporati nell’ignoranza? Io sono io e voi non siete un cazzo, non ricorda un celebre film con Sordi …

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptySab 12 Ott 2019 - 9:36

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... ecco accontentato il marinaro cheers

2011

Administrator ha detto:
ottobre 12, 2011 alle 10:01 am

Se non conoscete la storia, almeno astenetevi dalle ipotesi.
L’amministratore del forum A (che un tempo non esisteva) è fuoriuscito con rottura dal gruppo del forum B tempo addietro perchè gli interessava giocare e quelli del forum B non si trovavano mai per farlo al di fuori delle manifestazioni pubbliche. E assieme ad altri mise in piedi il forum C.
Poi sempre lo stesso amministratore del forum A (che fino ad allora ancora non esisteva) decise di ri-fuoriuscire dal forum C perchè non reggeva di non esserne l’unico titolare (di fatto era solo un co-fondatore) e con alcuni ‘fedelissimi’ mise in piedi il forum A, che di fatto è l’ultimo arrivato sul panorama carri RC.
Le immagini dei lavori li nascondono perchè non sopportano che gli si faccia critiche o commenti (tipo quelli che fa Ruota insomma) sui modelli che fanno, per la maggior parte monomarca. Le autocostruzioni sono inesistenti, le varianti limitatissime, il livello modellistico generalmente basso: insomma non si perde niente, modellisticamenente parlando.
Pubblicano le foto delle uscite pubbliche per fare proselitismo, anche se ultimamente sono un pò tristi, viste le ‘locations’ semiabbandonate e le ambientazioni -sempre le stesse- scadenti.
Tutto chiaro?
……………………..

Ospite ha detto:
ottobre 15, 2011 alle 7:33 pm

Una precisazione, Ruota fantasma non ha accesso alle zone riservate di alcuni siti che vengono citati in questo blog, semplicemente un “iscritto” a questi siti consente da tempo a tutti di leggere parte di queste zone.
Per quanto riguarda la storia dei gruppi, facendo una rapida ricerca, in ordine cronologico:
1) Nasce il gruppo rctank con [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] (sito e vecchio forum)
2) Nasce il gruppo rctankir con il forum rctankir.forumattivo.com e il sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
3) I due gruppi collaborano e partecipano a manifestazioni (come Militalia e Hobby Model Expo a Novegro)
4) Il gruppo di rctankir si divide (per distinguerli userò dei numeri), rctankir1 con il forum rctankir.forumattivo.com, rctankir2 con il sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] (attualmente vuoto)
5) Cessa la collaborazione tra i gruppi rctank e rctankir1
6) Il gruppo rctank elimina il vecchio forum e ne crea l’attuale forum
7) Il gruppo rctankir1 si divide (per distinguerli userò le lettere), rctankir1a con il forum rctankir.forumattivo.com (e successivamente il sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] e rctankir1b che crea il forum rctankir.forumattivo.it (e successivamente il sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Se ci non delle imprecisioni segnalatelo.
……………………………………….

Administrator ha detto:
ottobre 17, 2011 alle 6:58 am

Il sistema di risposte di questo blog è un vero casino per seguire la consecutio temporum.
Non sto a rispondere a tutto, non mi interessa stare dietro agli ultimi arrivati e alle loro illazioni: un tempo prima si osservava, poi si capiva e solo alla fine si apriva bocca, ora è il contrario…
Solo alcune doverose precisazioni sulla ricostruzione dei tempi, che sembra fatta basandosi più sulle date di registrazione dei domini che sulla realtà: un gruppo legato al dominio ‘rctankir.it’ non ha mai partecipato ufficialmente ad alcuna manifestazione, e se esisteva lo era solo a livello di gruppetto di amici, senza visibilità esterna.
Le scissioni ufficiali sono state da rctank.it, che ha originato il forum [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
e poi la seconda scissione che ha originato il gruppo legato al forum
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] che è un sottopezzo del sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
mentre il primo forum [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ora è legato al sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Quindi, riferendoci ai nomi dei gruppi attuali,
da rctank.it di è separato rctankir, che poi si è diviso in carrirc e rctankir, anche se di fatto è stato quest’ultimo a spostarsi, pur mantenendo il nome (ma hanno aperto un altro forum).
Quindi ora di fatto i gruppi indipendenti sono 3, rctank.it, carrirc e rctankir.
Il gruppo LGS non ha mai avuto a che fare con rctank.it, e non è un gruppo dedito solo ai carri armati (i carri rc ne costituiscono solo una sezione), ha una sede stabile ad Ovada con una propria pista da off-road, un campo di battaglia per carri, un’area crawlers-scalers ed è l’unico dei gruppi citati che sia ufficialmente costituito come associazione legalmente riconosciuta.
…………………..

Administrator ha detto:
ottobre 18, 2011 alle 9:43 am

Ti sbagli, un mese a leggere i tre forum, senza sapere cosa sia successo i 3 anni scorsi, serve solo a confondersi le idee, o peggio a farsi delle idee basandosi su informazioni parziali.
Per i modelli c’è chi li fa di scatola, chi li compra fatti e chi se li modifica e autocostruisce pezzi unici. Si fa per soddisfazione personale, e per evitare la noia che sopravviene a replicare l’ennesimo carro fatto, visto e stravisto decine di volte, è ovvio.
Poi si potrebbe ri-postare per l’ennesima volta le foto e i build già postati a negli anni su Rctank, Truckmodel, Monsterstruck, RC Universe, Panzerketten, eccetera eccetera, ma è un lavoro noioso che non tutti han voglia di fare.
In genere chi necessita di ispirazione su un particolare modello, chiede, e allora gli archivi si riaprono.

..................

Le postate sono del 2011 e brillano per chiarezza.

Dieci a passa anni per arrivare dove si trovano conservatori ritardatari antenati e volta gabbana, non sono troppi per capire la ragione di mettersi insieme?

... se ricordo bene era il 2007 nel campeggio Lido di Montorfano con i milanesi invitati a curiosare, proposi l'inutilità di borbottare chi se lo tiravano più lungo e metterci tutti insieme. Devo avere le mail inviate al gruppetto milanese ...

In gamba marinaro, eccoti le pezze mancanti.

:CHEERS:

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptySab 12 Ott 2019 - 9:53

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La terza di Montorfano. 1-5-007.

Nonostante le preoccupazioni logistiche dovute alla complessità di raggiungere l’area assegnata per la dimostrazione, ingresso impedito alle auto, bancarelle di mercato, parcheggio scomodo e camminata con appresso il carico, il folto gruppo dell’RCTank Milano si è ritrovato sul Lago di Montorfano in un’oasi di verde e di acque naturali.
La disposizione di lunghi tavoloni, preparati allo scopo, ha permesso la mostra di un numero incredibile di modelli dinamici molto curati e diversissimi tra loro. Il contributo individuale dei soci sulla creatività, costruzione e personalizzazione dei modelli è rimarchevole, nonché, considerando che ogni modello segue un’accurata assegnazione sul profilo designato tanto d’essere il più delle volte la copia del “fu” originale.
Il vivo, anche se nostrano interesse da parte di un pubblico che, si è interessato alla singolare esposizione di modelli difficilmente visibili, specie in così elevato numero e scala, ha sollevato domande di tutti i tipi prontamente soddisfatte dalla passione di chi dei carri RC ne fa un oggetto di divertimento. La quantità di modelli esposta è sfuggita per abitudine ai membri dell’associazione, più propensi alle condizioni di gioco che godersi altrimenti i propri giocattoli, mentre, dal lato del pubblico richiamato dal singolare evento, trovarsi forse per la prima volta di fronte ad un’attività impensata e poter ammirare nel dettaglio modelli molto vicini al reale, ha stimolato una sana curiosità per conoscere meglio come sono realizzati.
Hanno ovviamente attirato curiosità i modelli d’acqua (parentesi non trascurata da alcuni membri) che si sono portati dei modelli veramente eccezionali, quali un mezzo da sbarco in scala 1.16, comunemente usato nella realtà dagli americani nell’ultimo conflitto, addirittura un raro sommergibile perfettamente navigante, un paio di imbarcazioni standard che non hanno brillato per messa a punto e una pulce d’acqua mossa da pale aeree in uso nelle paludi in America ed in Australia.
L’osservatore esterno difficilmente comprende lo sforzo collettivo o singolo sulla movimentazione dei carri, ognuno si occupa dei propri carri e questi sono mantenuti in efficienza grazie a delle specifiche abilità manuali conseguite dalla capace esperienza dei conduttori. Il carro si suddivide in due parti: meccanica e in elettronica, due mondi staccati da mettere in simbiosi per ottenere la perfetta adesione d’effetto, esclusa la fusione la pena diventa l’immobilità e l’intervento risolutivo per riordinare ogni cosa ottenendo l’omogeneo funzionamento.
Il terreno della battaglia di Montorfano in leggera pendenza, con fondo erboso naturale, ha portato leggere difficoltà e forse maggior divertimento ai conduttori, tranquillamente allineati sul poggio per una migliore vista aerea, dove lo schieramento si è trovato in cortine di fumo che miglioreremo strategicamente in seguito, forse aggiungendone un altro macchinario in modo che le parti abbiano la propria strategia d’uso.
Da “molle e stanco osservatore” godendomi le azioni, seduto sull’erba, ho visto una nuova ventata d’entusiasmo percorrere l’associazione, merito dei nuovi e recenti ingressi arrivati ad ingrossare le rispettive fazioni di carri. Ammirevole la distanza percorsa da chi è venuto per giocare veramente da lontano, dove rintracciare la destinazione è già una piccola difficoltà aumentata dal fatto che contemporaneamente la gente affluiva copiosa per altri scopi, portandosi appresso il non leggero carico tattico e una buona dose di pazienza per raggiungere la postazione. Questa partecipazione e sforzo poteva essere riconosciuto con maggior calore dai soliti che da padroni ospitati si sono rinchiusi a riccio quasi a voler mantenere le distanze. Avendo fatto meno delle metà delle distanze coperte da altri un caldo riconoscimento lo dovevano meritare da tutti. D’altro canto, la vita militare insegna sudore e fatica, pazienza e silente gloria. Attivo anche il reparto assistenza carri, dove i più abili si compromettevano in interventi sul campo per attivare qualche carro recalcitrante restio a mostrarsi in tutta la sua complessa capacità. Non sempre l’uomo ottiene il controllo sulla villana materia, ma anche qui, è solo una questione di tempo perché in battaglia quel che conta è l’ultimo colpo di cannone. Anche lo “spirito di corpo” si ritrova sorprendentemente tra commilitoni, aggregando dei preziosi scambi altrimenti introvabili e questo gesto individuale avvicina e salda un comune senso della partecipazione portando il rispetto alla persona che dona senza nulla chiedere, il fumogeno o il petardo, un’elettronica scambiata per aiutare chi si è perso in un cattivo acquisto, sono una manna inaspettata e un piacere condiviso.
Ultima, la piacevole riunione conclusiva attorno al tavolo che ha visto discutere l’evento e ribadire pazientemente le stesse poche regole che a volte nell’entusiasmo sono trascurate dai soci più focosi e riottosi senza però sminuirne l’entusiasmo sull’intero gruppo. Occasione per chi non si è accorto dell’ingresso di nuovi soci giustamente da conoscere, per proporre impressioni o nuove soluzioni di gioco, oppure altre destinazioni per trovare ospitalità in altri Comuni aperti alla nostra attività e ben disposti nel sostenere le nostre piccole spese migliorandoci di fronte al pubblico interessato. Il nostro è il Bel Paese della curiosità, persino l’idiozia è immensamente ammirata, dando spettacolo e cultura, capacità individuale nel fare e migliorare le basi che già esistono da tempo, fissando con chiarezza gli scopi da percorrere e credo sia comune l’intendere di tutti nel promuovere prima d’altri qualsiasi alternativa fin’ora premessa.
L’osservazione personale rimane una sfumatura con un senso di incompletezza sociale, dove benche si sia cercata una fratellanza questa è apparsa come divisa tra fazioni di differenti intenzioni.
Per un gruppo coeso non ne vedo le motivazioni e neppure una continuità, anche se posso sbagliare.


Fine rapporto. Copia a disposizione.

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptySab 12 Ott 2019 - 9:59

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Carissimo Brambilla. Ieri a Novegro.

Sono uno che medita i fatti e se t'interessa ho da proporre delle soluzioni “aggiuntive”, vale a dire non sostitutive, alle sequenze dello spettacolo che giustamente sostengo come attrazione collaudata. Ieri si è parlato di molti aspetti disciplinari dell’associazione, ed è stato un intervento necessario e ben mirato sotto tutti i punti sottolineati. Forse, se ne dovrebbero dibattere ancora i punti con gli assenti, perché senza regole applicate, nessun gruppo si compatta a lungo e la tendenza individualista umana mira piuttosto a sé, ignorando ben presto di far parte di un gruppo.
La democrazia in un gruppo è l’anticamera del caos e l’uomo tende ad essere guidato, tu come socio fondatore insieme con Sergio Cazzavillani, avete assunto l’onere di tirare il carro dell'associazione, quindi la dittatura e l’ordine spetta a te dirigerle. Il diktat è l’unico modo per condurre il carro dei soci e anche se non t’invidio il ruolo, parlare chiaramente ai membri è un compito necessario per evitare fazioni e disgregazioni nel gruppo. Quindi, domenica ho capito molto di più sull’associazione e questo è successo durante la chiacchierata finale, credo vivamente che si debbano chiudere le manifestazioni evidenziando senza veli i difetti della giornata.
Si vedranno delle facce poco affini per condividere, ma è un modo intelligente per poter ricominciare senza strascichi abituali conseguiti in precedenza.
Vediamo una delle mie proposte ”aggiuntive” pensate e meditata sullo spettacolo. Ogni manifestazione è presentata ad un pubblico e la tendenza degli attori è di seguire un copione e non se stessi. Osservando ogni manifestazione del passato ho visto l’individualismo trionfare insieme al più completo caos dove ognuno se ne va per i fatti suoi. Se potessi avere una ripresa esterna da una postazione sopraelevata del campo di battaglia, dove abbracciare ogni sequenza con una telecamera, vedremo insieme esattamente che cosa davvero non và. L’area, come un palcoscenico, dovrebbe mostrare solo l’oggetto dello spettacolo, vale a dire il carro armato. L’uomo, il conduttore, forse insieme al pubblico (una volta lì, dietro le transenne, si trova imprigionato come in un carro) inoltre si circonda di una piccola parte di pubblico che diventa l’equipaggio, astuzia che nello spettacolo si chiama “coinvolgimento del pubblico” potrebbe portare ad entusiasmare e a tifare sollevando ancor meglio l’interesse verso l’associazione.
Tu credi nello spettacolo e ancor maggiormente nella battaglia, il pubblico per te è fondamentale per la sopravvivenza associativa e lo penso anch’io. Facciamo due esempi di sostituzione incominciando dalle cose che non hanno funzionato con successo finora.
Prendo l’esempio dalla “sfilata” che precede l’apertura di ogni spettacolo. Visto che difficilmente i conduttori osservano la disciplina di copione, perché non presentare ogni carro da fermo???
Il pubblico è lì e non lo toglie nessuno. Il presentatore illustra le caratteristiche del carro in piena libertà d’informazione e gli altri aspettano il proprio turno in perfetta calma disciplinata al proprio posto, assegnato da loro stessi come scelta (oltre l’area del conflitto). L’ego del proprietario si soddisfa ed il pubblico incomincia meglio a capire di che cosa vedrà in seguito.
Tutto questo porta ad aggiungere un tempo superiore di 10 minuti la media dello spettacolo e nessun guasto per nessuno, anzi la presentazione dei carri diventa azione culturale di regia sull’intero spettacolo. Altro esempio, di come si potrebbe interessare lo spettatore ed intrigare i giocatori stessi; Che ne diresti di portare nella manifestazione un’eroica azione di Wittmann???
Il carro del leggendario asso tedesco, debitamente presentato storicamente come realtà, e sapientemente descritto come modello dal presentatore, che dovrà orchestrare il fatto come accadde, è più che sufficiente come attrazione. I carri americani e i conduttori, non meno bravi dell’attore principale tedesco, dopo un copione ancora da stabilire, si faranno colpire mimando con cura l’accaduto. L’azione, vista e corretta, soprattutto se ben spiegata dal presentatore e abilmente portata in campo da tutti gli attori del caso, secondo me darà ancor più rigore e smalto, entusiasmo di partecipazione al gruppo.
La battaglia in sé, vista dall’esterno, ha molti difetti da occultare. Mentre finora è andata in un modo e l’associazione ha 5 anni d’anzianità. Non conosco chi c’era, non ho visto chi se né andato, conosco e vedo chi c’è ed è per loro, che si deve spingere il pesante carro dell’entusiasmo. La battaglia in sé, ripeto vista dall’esterno, ha molti difetti e tu che giochi in campo non osservi tutto quel che vede il pubblico, e neppure lo ascolti.
Brambilla, un conto è un gruppo che ha come scopo quello di divertirsi individualmente, un altro, e mi pare il tuo scopo, è quello di compiacersi, come gruppo, anche attraverso un pubblico di sostegno. Abbiamo un’enorme potenziale modellistico a disposizione e la sufficiente maturità d’intesa per relazionare un gruppo che ha solo la necessità d’essere guidato.
Per principio, non sono MAI d’accordo con nessuno e respingo con garbo chi si dice d’accordo con me. Chiunque decida per sé ha deciso la sua personale sorte in un gruppo, se ne fa parte, perché è questo il punto e non può sottrarsi come membro. I gruppi divisi in settori non sono gruppi, ma schegge allo sbando, non è più un gruppo ma si finge che lo sia.
A Verona, c’era tra il pubblico un gruppo di veri militari carristi e questi ridevano della totale assenza di logica d’attacco. Non c’era nessuna traccia di un’azione programmata, di un comandante di sezione e di un ordine d’attacco prestabilito. Carri da corsa, li hanno chiamati e piloti da strapazzo chi li guidava. Quest’osservazione, personalmente riportata da me, è stata in netto contrasto con l’euforia denunciata sul forum associativo, che annuncia un successo completo!?
Il sentito dire costruisce quello che si vorrebbe perfezionare, è un aiuto gratuito per capire dove si trovano i difetti, sul palcoscenico c’è quell’attore che non può stare contemporaneamente nel pubblico e nello spettacolo, ed è sempre il pubblico ad avere ragione. Si dovrà inventare un copione ed una regia di gioco migliore da quella usata fin’ora, dopo tutto perché, non provarci insieme?
Incominciamo a capire se uno è d’accordo con l’altro e se ne possiamo discutere in privato prima di parlarne per nulla? La mia iniziativa è puramente indicativa, soggettiva e perfettamente individuale, e come tale può terminare ancor prima di spuntare. Sono idee meditate e concluse in una comunicazione che ho ritenuto farti partecipe. Ciao Brambilla, ti ringrazio d’aver letto quel che penso. Gero.

.nota archivio RCTank n°102.

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MessaggioTitolo: Re: La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia.   La Storia sulla diffusione dei carri armati in scala 1-16 in Italia. EmptySab 12 Ott 2019 - 17:00

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Grazie Sven allora rctankir ha bluffato persino sul dominio del sito? Mi ero iscritto non capendo da che parte stare e questo giurava un sacco di fandonie seguite come verità bibliche da una corte di imberbi spaesati ai quali prometteva mari e monti. Sei uno che guarda davvero avanti, ti sei copiato e conservato postate vecchie di anni e anni? Ma che cosa hai nel tuo archivio? Quando uno crede di conoscerti deve accontentarsi di una parte. Rctank non sapeva come girarsi e Sergio veniva da te a imparare i trucchi del mestiere, non sapeva che farsene dei bunker di resina per lo Jagdtiger e tu li sistemavi, ti portava i carri da dipingere e il matto lo seguiva a ruota chiedendo lo sconto facendo le scarpe al suo amico. E me le ricordo ancora le nostre telefonate sull'energumeno che non sapeva se amarti o odiarti nella sua testa malata. Ma chi glielo ha fatto di tornare con i suoi nemici? Ciao frate.

... portare chiarezza costa molto meno d'inventare belle su fandonie perchè la verità esce sempre spazzando via le bugie e chi le ha sostenute ne paga la credibilità. Di persone a darmi addosso ne ho avute a bizzeffe e nessuno ha provato il contrario. Il buon Sergio (amava definirsi la puttana del gruppo) la pensava diversamente da un paio di cazzoni bauscia e non era il solo che da loro ci stava stretto) si arrivava in treno, si parlava, mangiavamo un boccone in trattoria, consegnavo i lavori commissionati, mi è mancato quando se nè andato e si stringeva le palle quando gli ricordavo che doveva morire. Hai ragione sull'altro, appiccicato come una gomma da masticare non ha mai capito una mazza, credimi, in agosto ha sparato ancora minacce evidentemente pompato da un altro benpensante del suo stampo. E' ritornato dai nemici non appena hanno gettato l'amo? Girare in cerchio sai che cosa significa ...

Ciao marinaro

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