Flak 88mm.............

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................... su questo eccezionale cannone è stato detto tutto e nonostante non straveda per i cannoni "come per il resto degli armamenti" commercializzati nell'ambito modellistico, il soggetto in causa credo merita un suo giusto spazio tra il militarizzato propagandato sul sito di LAVELLIG

Per anni è stato dominio della 21st Century proporlo in scala 1.18 (tra l'altro magistralmente RCizzato da Borealis in passato) come unico esempio conosciuto italicamente e inserito con successo in vari contest feiristici .... è prodotto anche in metallo stampato "bruttino" e in resina in scala 1.15 da montare e già fornito montato e verniciato ... il dilemma sulle scale dipende da precisi mercati in cui sono richiesti accessori compatibili, oppure da scelte particolarmente discutibili dove sono immessi soggetti "ambiti" senza tenere in considerazione la scala assegnata. L'estero è meno selettivo sulla scala e mischia spesso il parco soggetti presentato, facendo storcere il naso al purista illuso di pretendere quel che desidera. Sono i mercati che impongono e la clientela che sceglie o rifiuta senza mezzi termini, quello che a parere di chi sa intendere, non vale mettersi in casa propria. La lista delle ciofecate appena immesse come formidabil innovità, sono crollate dopo appena un'occhiata di attenta valutazione professionale ..... termine dato da chi se ne intende a fondo e non superficialmente.

............. il cannone arriva dalla Merit e detto fra noi mi sembra una copia sputata della 21st Century .... da montare e in questo avrei da dire che a parte l'esercizio del "montatore" che NON fa il modellista, dovrebbe costare la metà .... o devo ricordare che i carri taminkia in certe nazionalità costano montati e verniciati, radio compresa, molto meno che da noi grazie alle politiche d'importazione dettate da Fantasyland ...... noto distributore sordo e cieco e volutamente disattento alle richieste della clientela ...... si dice che il succeso lo misuri dalla pancia, e più uno ingrassa, più lento è cambiare un'abitudine, vale a dire resta com'è!

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.... personalmente preferisco la resina alla plastica ... il flak della Wespe come quello della Juckenburg danno l'impressione tattile di maggiore affidabilità temporale e finezze d'esecuzioni sugli stampi


................. assemblarlo resta comunque un esercizio semplice (molto meno se si desidera, come il soggetto di Borealis) lavorarci sopra per ottenere un dinamicizzato da usare durante le battaglie IR ..... devo anche aggiungere che il flak Wespe non ha il carrello di trasporto .......... solo la 21st Century e la Merit lo danno come seguito ....

I flak assegnati alle artigierie erano accompagnati dai semicingolati appositamente costruiti e dotati di rieservette di munizioni al seguito ... l'Sd. Kfz. 7 appunto, da non confondere con i FAMO destinati al genio per essere adoperati come trattori  semicingolati per recuperi di carri in avarie.

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Armortek, in particolare, ha nel suo catalogo vendite, uno splendido Sd. Kfz. 7 con al seguito lo strabiliante flak 88mm.

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.............. le differenze con un FAMO sono evidenti

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... anche per un orbo sprovveduto

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......................... la verniciatura scelta è soggettiva


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... e fuori discussione come gusto personale

............... piuttosto ci sarebbe da dire parecchio attorno al flak come primo attore, che tutto solo una volta posizionato in batteria che fa?


L'SdKfz 7 mittlerer Zugkraftwagen 8 t ebbe origine da una serie di progetti della Krauss-Maffei risalenti al 1928, ma lo sviluppo ebbe il suo avvio realmente solo quando, nel 1934, lo stato maggiore dell'esercito segnalò l'esigenza di un trattore cingolato da 8 t. Il veicolo, che apparve nel 1938, conquistò la fama principalmente come trattore dei ben noti cannoni contraerei Flak 18, 36 e 37 da 8,8 cm, ma venne anche utilizzato come trattore di molti altri pezzi d'artiglieria, quali l'obice pesante sFH 18 da 15 cm e il cannone K 18 da 10,5 cm.
Nella versione trattore, l'SdKfz 7 poteva trasportare fino a 12 uomini con i loro equipaggiamenti e rimaneva ancora spazio per le munizioni e/o per altri materiali di rifornimento. La squadra sedeva sui sedili a panca scoperti, ubicati dietro il pilota, ed il mezzo poteva essere coperto da una capote di tela per proteggere il personale dal maltempo. Il veicolo poteva trainare pesi fino a 8000 kg e la maggior parte degli esemplari era provvista di un verricello da 3450 kg.

Un cannone trainato da un veicolo, nel caso del flak 88mm da campo (differente dal flak per le antiaeree) il trattore Sd.Kfz.7 nella riservetta munizioni trasportava 18 casse di munizioni per un totale di 54 proiettili ....... compreso il personale di tiro.

.... tutto finito? Nientaffatto, perchè per l'oganico di assistenza al munizionamento cinque autocarri pesanti delle artiglierie, facevano la spola avanti e indietro dalla postazione di tiro al deposito di munizioni situato a diversi chilometri dietro il fronte .... quanti chilometri percorrevano i camion? Quanta benzina consumavano? Chi li riforniva di carburante?

... i camion cisterna carichi di barili anch'essi stanziati nei pressi del deposito munizioni

Poniamo il caso come d'esempio, che 10 flak si posizionino su di un fronte di 5 chilometri per un'azione di sbarramento distanziati di 500 metri ... ogni postazione conta 12 uomini per un totale di 120 militari dislocati sulla linea di fuoco .... ipotizziamo che ogni flak spara un colpo ogni 15 minuti avendo a disposizione 54 proiettili ... o per un fuoco serrato un colpo ogni 4 minuti ... la prima ipotesi avrebbe 13 ore di munizionamento disponibile ... la seconda ipotesi spararando 15 colpi all'ora ... dopo 3 ore si troverebbe senza munizioni ... capito l'importanza degli attori fuori campo che devono assicurare la logistica tattica con un movimento coordinato nelle retrovie?

... il numero delle persone aumenta, ogni autocarro a un conduttore e un capomacchina, per cinque autocarri abbiamo 10 militari che diventano 100 uomini per 10 postazioni flak .... sommando i serventi ai pezzi sono 220 individui da sfamare almeno una volta al giorno ....... arrivano i camion delle cucine da campo, sono 5 punti di servizio leggermente arretrati rispetto alla linea di fuoco e si trovano a 250 metri, cioè nel mezzo delle postazioni coprendo 2.5 chilometri sul fronte di 5 chilometri .... le cucine da campo contano del capomacchina, l'autista e il cuoco, altri 50 individui cha fanno crescere le presenze a 270 persone .... chi rifornisce le cucine da campo? Almeno 2 camion delle salmerie fanno la spola avanti e indietro dal fronte per assicurare l'approvvigionamento .... come funzionano i collegamenti su di un fronte di 5 chilometri? Con le staffette meccanizzate, vale dire con automobili e motociclette, oppure il genio comunicazioni stende le linee telefoniche ... il numero degli uomini sale .... di quanti? Stringendo i conti in mancanza di dati precisi, direi di una cinquantina di unità, cioè dieci uomini per ogni due postazioni, che assicurano le linnee in casi d'interruzioni per colpi nemici ... le staffette di collegamento diventano indispensabili e di supporto sulle linne telefoniche fuori uso .... direi una decina di portaordini con le motocilette .... con le automobili diventerebbero una ventina, perchè a bordo viaggiano in coppia ...

Una batteria con una decina di cannoni in postazione, necessita di un organico di funzionamento di ben 350 uomini su per giù .... escludendo gli ufficiali responsabili e gli addetti alle telemetrie, gli infermieri e i camion per i trasporti feriti, etc.

.... a questo punto dopo la sommaria descrizione dell'apparato tattico e logistico, il semplice cannone perde il ruolo di primo attore ..... o no?

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.... si continua

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..... tra i cannoni semoventi non brillò e neneppure trovò seguito la piattaforma di tiro da 18tonn montata su pochissimi esemplari del FAMO

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....... il veicolo blindato si rivelò lento, pesante da manovrare e vulnerabile all'escursione aerea, impegnativo da difendere con postazioni di mitragliatrici pesanti quadrinate e con dispiego di mezzi e uomini supriori alla resa di fuoco

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Nel 1943 l'esercito tedesco fece costruire 14 veicoli basati sul trattore Daimler-Benz da 18 tonnellate, montando sul trattore stesso una bocca da fuoco 8,8 cm FlaK 37. Le bocche da fuoco erano simili a quelle trainate, a parte il sistema di controllo del tiro. Questo fu fatto semplicemente rimuovendo la crociera di appoggio e fissando il piedistallo sullo chassis. Per proteggere gli artiglieri fu aggiunto uno scudo a tre lati e il cofano motore e il posto di guida furono blindati. L'impiego tattico era previsto come protezione semimobile, considerando che la cadenza di fuoco e la velocità di brandeggio di un pezzo da 88 mm non erano sufficienti a proteggere una colonna in movimento da attacchi a bassa quota, era comunque totalmente escluso l'impiego come artiglieria controcarri come per tutti i FlaK 37. Con il deterioramento della situazione bellica il progetto fu lasciato cadere.

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Costruttore

Krupp

Entrata in servizio

1933

Ritiro dal servizio

1945 (fine produzione)

Descrizione

Peso

assetto di marcia: 6861kg
in batteria: 5150 kg

Lunghezza

7,62 m

Lunghezza canna

4,66 m

Calibro

88 mm

Peso proiettile

9,24 kg

Velocità alla volata

820 m/s

Gittata massima

8000 m (quota massima efficace)

Elevazione

-3/+85°

Angolo di tiro

360°



Il cannone contraerei 8,8 cm Fliegabwehrkanone (FlaK), soprannominato Flak 88, fu uno dei cannoni di maggior successo della Seconda guerra mondiale. Venne utilizzato anche come cannone controcarri ed in questa funzione si dimostrò una delle armi meglio riuscite fra quelle prodotte nell'intervallo fra le due guerre mondiali.

Indice
 
2 8,8 cm FlaK 18
3 8,8 cm FlaK 36
4 8,8 cm FlaK 36/41
5 8,8 cm FlaK 37
6 8,8 cm FlaK 41


Le origini

Nel corso della Prima guerra mondiale era stato prodotto dalla Krupp e dalla Erhardt (successivamente Rheinmetall) un cannone contraereo del calibro di 88 mm (8,8 cm FlaK) destinato a difendere le città tedesche nelle zone della Ruhr e della Renania dalle incursioni aeree che, nel 1917, cominciavano a interessare quelle zone, prossime ai confini con la Francia.

Dopo il trattato di Versailles la Krupp, per eludere le clausole che limitavano la produzione di artiglierie in Germania inviò un gruppo di tecnici in Svezia per sviluppare cannoni contraerei in collaborazione con la Bofors, il prodotto finale fu il Bofors 75 mm, ma l'esercito tedesco valutò le caratteristiche del pezzo ancora insufficienti, quindi richiese lo studio di un cannone di calibro superiore. Nel frattempo, nel 1933 la Germania aveva denunciato il Trattato di Versailles, quindi questo nuovo pezzo comparve direttamente con la denominazione tedesca, 8,8 cm Flak Mod 18. Fu subito chiaro che si trattava di un cannone molto ben riuscito, e fu ordinato in un gran numero di esemplari per la Luftwaffe (cioè l'aviazione militare), che aveva le competenze per la difesa aerea della Germania. Il Mod 18 aveva la canna in un pezzo unico, quindi dopo un certo numero di tiri andava sostituita completamente. Con il 8.8 cm FlaK 36 la canna fu costruita in sezioni separate, facilitando quindi la sostituzione delle canne usurate dal tiro e permettendo di sostituire solo la sezione adiacente alla culatta (quella che, a causa della maggiore temperatura, si usurava più facilmente).

Il modello 8,8 cm FlaK Mod 37 aveva un sistema di trasmissione dati ottimizzato per l'impiego da postazioni fisse (quindi per essere utilizzato per la difesa contraerei del territorio e non per quella delle unità da campagna). In pratica questi tre modelli erano intercambiabili, quindi non era difficile vedere canne del Mod 18 su affusti del Mod 37 e viceversa.


... flak 37 a canna fissa

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......... modello flak 18 canna intercambiabile montato sul carrello prima versione

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Un 88 Flak 37 nella campagna di Nord Africa nel 1942 su carello con avantreno rinforzato

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.................. una batteria costiera nei pressi di Salerno a canna fissa

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Il cannone FlaK 18 aveva una canna in due pezzi, incamiciati in modo da poter sostituire solo una parte della canna stessa, della lunghezza di 53 calibri (anche se il cannone era indicato come L56) per una lunghezza totale di 4.664 mm. Il meccanismo di otturazione era a movimento orizzontale semiautomatico, attivato da una molla messa in tensione dal rinculo del pezzo. L'affusto era a crociera (kreuzlafette) su un piedistallo relativamente alto, per permettere il movimento dell'otturatore anche alla massima elevazione del pezzo. L'affusto a crociera permetteva un brandeggio per 360°, ma aumentava il peso e le difficoltà di messa in batteria rispetto agli affusti a cassone o a gambe divaricabili. In ordine di marcia due travi della crociera erano sollevate e le altre erano messe su carrelli a ruota singola (nei primi modelli le ruote erano con gomme piene invece che con pneumatici). Il movimento in elevazione era da -3° a 85°, permettendo quindi al cannone di impegnare anche bersagli terrestri. Il peso del pezzo in batteria era di 4985 kg. I serventi erano protetti dal tiro delle armi leggere da una scudatura fissata all'affusto del pezzo.

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.................... il flak 88 ha la canna lunga 4 metri e 664 ...........

in scala 1.18 sono 256 mm

..........  1.16 sono 291 mm

..........  1.15 sono 311 mm


.......... le differenze ci sono e si vedono e finora (a parte la riproduzione in metallo bruttina) i mercati sono assenti sulla scala 1.16 ... quindi ogni scarrafone è bello a mamma sua.


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............... alcuni interventi di miglioria

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... un discreto modellista ben informato non li trascura

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.................. Wolfgang Menke lo fa in ottone in scala 1.16


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...... un soggetto che da verniciare diventa un delitto perpetrato sadicamente

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... e per chi vuole il kit completo basta aprire un mutuo a scadenza

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................................... la verniciatura è soggettiva e si procede come si desidera ispirati da fotografie o no

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.... basterebbe ricordare che "nessuno" vede un colore come lo vedono altri e se ci metto la viratura via computer o la luce usata per le immagini .... che dire sulle critiche mosse in altre circostanze da novelli "imbianchini" di bocca larga?

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..................... non ho in assoluto niente da dire sulla pittura delle scale minori in 1.35, anzi la reputo un'ottima scuola (avendola praticata per una ventina d'anni) ... continuo però a raccomandare che un'estrazione da questa riportata sulle scale superiori non è consigliata, le maggiori dimensioni permettono tecniche alquanto estese dove l'esperto cambia completamente la resa sulle verniciature ..... o si crede che verniciare un soggetto in scala 1.6 è la stessa operazione fatta sulla scala 1.35 o qualsiasi altra scala minore?

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......... vernice di base

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................................... l'uso di vernici industriali adatte per le plastiche, NON necessitano di alcun carico di primerare inutilmente le superfici .... meno material si deposita, meglio rimane inalterato nel tempo e nell'uso

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... il primer di base se non è un catalizzato a due componenti, è soltanto una vernice ...... come ogni verniciatura si ossida con l'aria .... per un uso corretto, la verniciatura successiva va data entro una quindici di minuti dalla prima .... oltre questa cartella di d'uso una verniciatura applicata il giorno dopo è una mezza ciofeca con una resistenza spezzata dell'80% ...

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..... come si ottiene questo tipo "discutibile" di usura?

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... semplicemente con un pennello cinese dalle setole dure tagliato a metà! Si intinge il colore steso in un piatto e si picchiettano le superfici ........ chi si accontenta gode.

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....... e oplà, il flak le finii!

 

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