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Bombardamento 1945.
L’Alpe del Viceré, in Comune di Albavilla, deve il suo nome a Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone Bonaparte e da lui nominato Viceré d’Italia. Nel 1810, durante il suo viceregno, il principe acquistò l’ampio pianoro sui contrafforti del Monte Bolettone - oggi chiamato appunto “Alpe del Viceré” - per farvi costruire un grande fabbricato da destinare a soggiorno estivo dei suoi famosi e preziosi cavalli. In seguito, dopo alterne vicende, la zona passò in proprietà al Conte Turati (da cui fu detta “Alpe Turati”) e divenne poi un alpeggio per la “carica” del pascolo stagionale, mentre la struttura fu trasformata in albergo per villeggianti, soprattutto milanesi (Albergo “La Salute”). Negli anni Trenta del secolo scorso, per la salubrità dell’aria e per la posizione di questi luoghi, nelle immediate vicinanze venne costruito un Campeggio dell’Opera Nazionale Balilla, che poi fu trasformato in un grande villaggio alpino. Durante le fasi più cruciali della Seconda Guerra Mondiale, qui alloggiarono l’Accademia Navale, l’Accademia Aeronautica e le “SS” italiane; il villaggio venne successivamente distrutto da un bombardamento aereo degli Anglo-americani nel febbraio-marzo del 1945.
Tutta l’area riveste una eccezionale importanza paleontologica, dovuta all’affioramento di una successione rocciosa del Giurassico inferiore (200 – 180 milioni di anni fa), caratterizzata da una notevole ricchezza in Ammoniti (Molluschi Cefalopodi marini fossili), scoperta fin dalla metà dell’Ottocento e diventata rapidamente celebre grazie alle ampie raccolte dell’abate Antonio Stoppani. Da allora la zona è stata oggetto di numerosi studi, culminati in una serie di campagne di scavo promosse negli anni 1998 – 2000 dal Civico Museo di Erba e svolte dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Milano. Nelle sale della raccolta museale erbese si può ammirare un’interessante collezione di reperti paleontologici provenienti appunto da queste ricerche.
Oltre all’interesse paleontologico, questa zona è anche peculiare per la sua morfologia carsica: le rocce calcaree del substrato sono infatti interessate da fenomeni di tipo carsico, determinati dall’azione corrosiva delle acque piovane rese “aggressive” dalla presenza di anidride carbonica disciolta, con formazione di cavità, grotte e voragini. Il complesso “Alpe del Viceré - Buco del Piombo” è uno dei più interessanti dal punto di vista speleologico di tutta la Lombardia.
Il Comune di Albavilla, dopo un paziente recupero ambientale, ha attrezzato l’area con alcune strutture ricreative per i turisti che nel periodo estivo vanno in cerca di qualche ora di relax a contatto con la natura. Oggi l’Alpe del Viceré è un piccolo parco che dispone di parcheggi, barbecue in pietra, tavoli e panchine in legno; la vicina presenza poi di ristoranti tipici e rifugi alpini, soddisfa le aspettative dei più esigenti e degli appassionati di trekking.
Per la guardia all'ingresso del villaggio, vi si trovano due garitte per le sentinelle, un lungo viale di tigli, un ampio piazzale con la palazzina del comando con un alto palo per l'alzabandiera.
Le casermette (in totale 18), sono piccoli edifici distribuiti a piccoli gruppi, composti da tre ali di fabbrica che racchiudevano un cortiletto piastrellato con mattonelle di colore rosso; sono tutte uguali, hanno un piano rialzato con una breve scaletta di accesso. Era presente anche un ufficio postale e un negozio. L'edificio principale del villaggio era la "casa madre", con i servizi comuni, quali la mensa, la cucina, le dispense ed i servizi igienici. Al di sotto del monte Broncino, era presente anche una piccola chiesa dedicata ai santi e beati di Casa Savoia.
L'ultima stagione di apertura fu quella del 1940, nel quale il villaggio venne evacuato.
Divenne sede di formazioni militari e venne bombardato nei giorni 4, 5, 7 febbraio e del 19 marzo 1945, quando era ormai stato evacuato.
... l'aereo è in volo sopra il lago di Pusiano, notare l'isola dei cipressi e sulla destra il lago del Segrino
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