Verona 2015.

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Il successo per eccellenza a Verona 2015.

Negli ultimi anni le edizioni fieristiche, hanno avuto la presenza richiesta dei BIG TANK come attrazione fuori ordinanza, poiché da sconosciuti in Italia, dalle prime apparizioni come elementi isolati per opera di un parmense e di un marchigiano, la loro inquietante presenza si è rivelata fondamentale per trascinare con se sull’onda dell’interesse del pubblico pagante, l’assopita scala minore frammentata ingiustamente da scopi individuali contrari a principi d’aggregazione sociale, finalmente risolti da alcuni capi gruppo che si sono distinti in azioni innovative con ottimi risultati.

... un soggetto in attesa d'essere rcizzato



... un manufatto curato nei particolari con tanto di colonna metrica per le acque



... che l'ha detto che gli statici non "movimentano" le scenografie?



... effetti di fumo per aumentare il realismo





... qui si entra nell'arte del figurino che da solo diventa l'attore di se stesso



... entrambi le Leichtes Kettenrad NSU HK 101 sono dinamiche



... l'immancabile Pak 88mm da campo (in Italia si vantano pocchissimi esemplari presenti)



La presenza della Cycnus genovese, un gruppo affiatato deciso a stupire, non solo con dei carri armati da oltre cento chili radio comandati, impegno non da poco se solo si pensa al loro trasporto, al montaggio, già perché questa attività “modellistica” non attinge allo scatolame ma richiede capacità tecniche, macchinari per la lavorazione dei metalli, e tanta pazienza da impiegare per mesi sottraendo tempo e risorse personali per completare realizzazioni, anche in questo campo, uniche. L’osservatore distratto, specie in Italia, dove la cultura militare, evitata scolasticamente, confonde un Tiger con un Leopard A2 e uno Sherman con un Comet, non può che rimanere estasiato di fronte all’esibizione abilmente controllata da considerare un’eccellenza tutta italiana, in Verona con la presenza della Cycnus genovese, cresciuta in pochi anni da pochi volenterosi elementi a esclusiva per l’ASD Cycnus.

... il King Porsche turret non deve trarre in inganno, perchè è un esemplare unico (per ora nel mondo)



... con l'apporto dei metri cubi di terriccio scelto, finalmente si introducono i diorami veritieri a dispetto delle superfici moquettate da eliminare al più presto se l'innovazione deve continuare e non arenarsi in stucchevoli giochi elementari da oratori

... il Comet inglese ... la mosca bianca Armortek in mezzo alla produzione tedesca-americana



... il campo tedesco



... generosamente sacrificato, ma non per questo meno attore di valore



... precisa riprduzione funzionante di una linea elettrica



... l'EXPO MODEL di Verona è l'indubbio crocevia sul richiamo internazionale e nazionale per l'alta Italia, la via del Brennero favorisce i visitatori esteri e credo sia di diritto la fiera più importante del settore modellistico senza nulla togliere per Bologna e per Roma in centro Italia. Verona è scomoda per noi lombardi e di più per altri che per partecipare devono sobbarcarsi autostrade e costi personali, almeno finchè, le direzioni fieristiche non arrivano a capire che sono gli "spettacoli" offerti ai visitatori paganti, il merito di non avere chiuso i battenti. So quanto costa una fiera (davvero molto) e che senza forti richiami lo spettatore diserta la data, e che le direzioni boccheggiano annaspando in cerca di soluzioni da dare in cambio a chi sborsano euro per esserci, però nell'esserci, ci sono i gruppi di partecipazione modelistiche da considerare e di non sfruttare. Ho contribuito e assistito alla salvezza di alcune manifestazioni fieristiche sull'orlo dell'abbandono disperato per la totale carenza d'iniziativa, cristallizzati in modelli di conduzione commerciale obsoleta e grazie solo all'introduzione di spettacoli dioramici (i primi in assoluto in Italia da rimabalzare all'estro e stupire) la svolta della salvezza ha indirizzato non più a negare, ma nel dare sempre maggiore spazio all'innovazione modellistica. Se faticosamente si sono costruite delle belle immagini sulle ultime fiere, gran parte dei meriti sono da addebitare alla passione di coloro che hanno portato il dinamico dentro gli spazi ritenuti per decenni "a pagamento" mettendoci la loro parte di contributo e se a qualcuno sfugge il capitale investito sul modellino o modellone, posso assicurare che la parole capitale, esibito nelle partecipazioni riunite, non è un bruscolino ma decine di migliaia di euro.

... la presenza del folto pubblico parla da sola sull'interesse offerto



... l'immagine non rende il metro e settanta di lunghezza fuori canna, sia del King che del Panther non ancora terminato dalle Officine plgGe di Genova. La sola colorazione del King è un'impresa da professionista poichè rendere maschia la mole d'acciaio si deve entrare in una cultura militare certosina riservata per pochissimi intenditori



... veicoli in sosta



... figurini da concorso



Seguendo da anni il modellismo “quello VERO” all’estero, dove le scale superiori specialmente in Germania sono in scale 1.10 /1.8 per la maggiore, in Italia è approdata per scelta la scala 1.6 dell’inglese Armortek con alcuni esemplari dell’est in resina, sui quali si devono mettere le mani e qualche modifica indispensabile per renderli garanti sul terreno di prova. I tedeschi, avanti di decenni e culturalmente non indifferenti, come gli stessi francesi, hanno limitato la branca panzer- tank ai soli veicoli con sporadiche presenze figurinistiche, comprendendo fra loro un miscuglio di scale differenti, non è un bel vedere raggruppare tra loro panzer di diverse epoche, che lo spettatore distratto confonde volentieri nell’entusiasmo nostrano.
Quanto si è visto da un paio d’anni a questa parte, per merito di un promotore che già raccoglieva i figurini statici d’alto profilo modellistico (tra i migliori sul mercato) la sede veronese ha decisamente surclassato la concorrenza d’oltre Alpi “inserendo” sulla scena l’indispensabile complemento del figurino come attore, con una sua ben precisa identità degnamente inserita nel contesto, che per necessaria e indispensabile presenza in un diorama completo, non rinuncia in elaborate autocostruzioni, scenette, posti di blocco, linee elettriche, accampamenti, postazioni di fuoco, ospedali da campo, incidenti, torrette di guardia, tutto questo debitamente allestito con la presenza di figurini in perfetta tenuta militare curati in maniera maniacale da provetti “figurinisti” di fama nazionale. Non sono da trascurare le dimensioni e le fatture di queste eccellenze autocostruite manualmente, che poi devono essere trasportate sul posto, riempire l’abitacolo di un’auto è oltre modo non consentito, e le fiere non sono certo appena fuori porta.

... lo si vedrà marciante nel tempo



... un bell'insieme coreografico d'eccellenza



... da poco più di un giocatto statico a un dinamico d'importanza bellica, i semi cingolati godono di un fascino particolare in funzione dinamica



... il Tiger



... un lavoro a due mani per l'italiana Lancia Lincie Astura esemplare unico, con una livrea da encomio ufficiale



... centrato



... il tocco di classe sulle transenne è spettacolare



... la linea elettrica con i lampioni funzionati



... la garitta americana



... Tiger Late



... occhio al figurino Clint



... il punto della situazione topografica



... retrovie



... la Schwimmwagen della Dragon "statica" dinamicizzata



... il pregevole semicingolato Sd. Kfz. ( giunto a Verona dalle Marche



Senza nulla togliere alle scale minori, per un decennio la regina a portata di mano di chiunque, presente in fiera e gestita con sapiente bravura, ha avuto la sua parte di successo senza temere d’essere seconda alla classe superiore, solo per dimensione. Io stesso, in una prima apparizione, al Mirabau di Magreglio, dove il parmense portò il primo Tiger 1.6, dissi, leviamo di torno i pulcini che è arrivata la chioccia. La scala 1.16 è per caratteristiche pratiche e di costo, la branca accessibile alla portata di chiunque desidera avvicinare la passione e l’attenzione al gioco, alla cultura militare e concentrare le propria abilità in un hobby dove non mancano certo gli esempi da seguire. L’arte modellistica nobilita chi la pratica dimostrando lo spessore umano.
Verona ha conchiuso un progetto che ha visto riunire le partecipazioni di più gruppi, di differenti estrazioni ma decisi individualmente a dare il meglio di loro stessi. Il vecchio detto: chi semina raccoglie. Ha vinto sulla fazioni indebolite trionfando sulla comunione d’intenti, la vittoria dei perdenti ha regalato ai vincenti il meritato successo in prima linea.

... in attesa



... il RE



... già inviato nel parmense per l'abito da guerra



... un capolavoro



... il riposo del guerriero



... contraerea



... non è Sainte Mere Eglise Normandy, ma poteva capitare anche qui



... un Panzer II del 39



Senza le riprese fotografiche, il Giornale di Sven, non avrebbe potuto onorare con le sole parole la descrizione di un evento senza precedenti in Italia, coronato da un impegno collettivo cresciuto senza posa in pochi anni e che ha tutte le premesse di incidere come gruppo ASD Cycnus in futuro, come esempio creativo.

Il Giornale ringrazia.

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… Pubblico per intero un‘opinione ricevuta da un autorevole osservatore, che valuto personalmente UTILE sullo sforzo sostenuto nella presentazione dei BIGTANK presentati a Verona della ASD Cycnus genovese. È mia considerazione, poiché lo faci in tutte le manifestazioni, ascoltare il pubblico presente per capire dove intervenire per migliorare quanto nell’interno della transenne, assume un carattere completamente diverso da quanto visto dall’esterno.

I più attenti si sono accorti da anni, che le azioni di promozione da me attuate con una certa insistenza e prese da qualcuno come invadenza, sono state le basi di libere critiche costruttive, sincere e verificabili alla luce dei progressi fatti nel frattempo da “generosi contribuenti” dove con saggezza infine, hanno pianificato la buona volontà di UNIRE le scarne formazioni disgregate in frammentazioni solo animate da uno sciocco egoismo di suonare la propria campana più forte di altri.

Ricevo parecchie osservazioni (tutte quante archiviate) da fonti avverse e di favore, su differenti branche modellistiche, che reputo le orecchie e gli occhi puntati su qualsiasi evento nazionale e non, indispensabile per anticipare un successo come un possibile fallimento d’iniziative, e dal momento che operazioni di trasferimento, costi personali e impegni faticosi (più di un partecipante mi ha confermato di avere bisogno di giorni per riprendersi dallo stress veronese) questo il pubblico non lo sa, però il secondo attore, se non il primo, che decreta il successo di una manifestazione, dev’essere ascoltato. Ragion per cui, lontana da sollevare inutili polemiche, conoscendo l’attenzione che daranno i membri della Cycnus, sono certo che sarà letta come un “aiuto” esterno che dall’altra parte dello stesso entusiasmo tenta di dare un contributo personale su quanto si può fare ancora sui BIGTANK.
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Leggendo e rileggendo la tua risposta e guardando le splendide fotografie che hai
pubblicato sul forum mi rendo conto di essermi perso molti dettagli del sito
bellico che era stato creato nella zona Tank BigScale.

Evidentemente il mio “malessere” modellistico, mi ha impedito di vedere e gustare le belle
cose che c’erano e di questo faccio ammenda, semmai ve ne fosse bisogno. Il
fatto è che a me questi carri grossi mi affascinano e mi sento un po’ come la volpe
e l’uva “nondum matura est!”, al punto che ho comunque acquistato l’anfibio
1/10 su cui , per altro, devo ancora iniziare a lavorare. La riproduzione di
molti dei particolari, rivisti e fissati nelle foto, valeva di più dei carri
stessi.

Ecco, i carri, cerco di esplicitarti cosa, per il mio personalissimo punto di vista, gli manca.
Come riproduzioni a livello di “figurino” sono spettacolari ed il King Tiger del parmigiano (che deve essere cieco dato che non mi ha visto seppur mi sbracciavo) era da rubare previa botta ben assestata alla testa del proprietario…..
Come movimenti la massa li aiuta e sono molto più “realistici” di quello che possono fare i piccoli 1/16.

Certo si portano dietro pregi e difetti degli originali e la zama va bene per le vecchie
pistole giocattolo o le macchinine Burago ma non per il cingolo di una bestia da
svariate centinaia di kg. La soluzione è o la lavorazione dal pieno (ci eravamo
fatti fare delle quotazioni per il progetto M42 e si parlava di migliaia di
euro per un treno completo), oppure pressofusioni con leghe un po’ più nobili
(ma i costi restano disastrosamente alti se non se ne fanno delle migliaia).
Avevo pensato anche ai metalli sinterizzati, ma i costi restano rilevanti.
Insomma se vuoi devi spendere altrimenti…..

Quello però che proprio mi manca è il realismo dello sparo, del rinculo, della fiammata,
del fumo degli scarichi dello sferragliare dei cingoli, la fumata nera del
motore in partenza e poi le sfiammate in fase di marcia, insomma tutto quello
che rende un carro armato un bisonte sferragliante. Non a caso Tamiya (o Taminchia)
nei suoi mezzi ha giocato proprio queste carte per farci sborsare migliaia di
indovuti euro, ma veder il tuo camion che vibra col motore al minimo vedere il
carro che arretra sotto la forza del colpo (anche se la torretta è a 90° ok…)
sono cose impagabili, almeno per il mio occhio profano/ingegneristico.

Oggi coi sistemi di programmazione low cost (leggi Arduino e derivati) è possibile farsi
in casa queste cose e quelle che non esistono vanno studiate ed inventate. Ad
esempio vedere dei carri che lasciano dietro di se una scia di fumo biancastro
quasi fossero delle vaporiere, mi fa letteralmente vomitare, meglio niente!

Dante, per me questi mezzi sono bellissimi, ed il fatto che non abbia ancora messo mano al
mio 1/10 è anche per il timore reverenziale che nutro e una forte ansia da
prestazione. Incomincerò dopo l’ennesimo impianto che mi hanno ordinato qui al
lavoro e poi perfezionerò i risultati secondo lo schema del “miglioramento
continuo” (ahaha deformazione professionale).

Poi c’è il discorso del “gioco”: far muovere il bestione anche realisticamente è bello, ma
poi alla fine o ne migliori sempre le performances in termini del realismo di
cui sopra, o passi il tempo a ripararlo o…. ti rompi!

Quindi il gioco con le centraline, seppur contrario a qualsiasi logica di reale riproduzione
(visto che in Italia sono proibiti i mezzi dotati di armamenti funzionanti,
così come i politici dotati di coscienza)  diventa una scappatoia per continuare a tener
vivo l’interesse che altrimenti scemerebbe in fretta. Certo in questo paese di
falsi baciapile inculabambini (perdona la volgarità, so che lo Sven mi capisce)
parlare di armamenti è vietatissimo, il martirio è d’obbligo e al massimo si da
una sdegnata reazione con vivaci proteste per cui il settore non ha, ne mai
avrà,  vita e visibilità facile.

Ok smetto le polemiche che mi porterebbero troppo lontano.

Nuovamente ti saluto, e spero di farlo presto di persona.

PS. Quando ci troviamo con il resto della truppa?

Io metto a disposizione giardino e nuovissimo (ancora da montare) barbecue a carbonella
(mi sono entusiasmato a far carne alla brace ed appena arriva il bel tempo mi
rilancio grazie al barbecue (regalo di natale della moglie) ed i vangeli della preparazione della carne (regalo del figlio)).


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.................. non mi sono affatto scordato degli unoasedici, ho dovuto raccogliere le fotografie, montarle sul mio sito e riportarle qui

.... direi che la novità più importante a carico delle scale minori, ampiamente diffuse viste per decenni sulla Bot Kill novegrina e sulle improbabili maquette, è di rilevanza fondamentale l'iniziativa (autentica innovazione) di fondere le fazioni frammentate almeno per le manifestazioni fieristiche ..... vecchia proposta alla Sven del 2010/2011 accolta solo in parte da chi un treno lo sa prendere al volo, lasciando con un palmo di naso sul marciapiede chi ne hanno persi troppi ...





..... la ASD ARCHIMEDE di Chieti si è fatta carico di consociarsi con alcuni gruppi "in verità ridotti all'osso" decisi a continuare le battaglie IR (combattimenti simulati con infrarossi, all'estero qualche gruppo francese gioca con i pallini) legando necessariamente fra di loro un numero di presenze effettive sia per la preparazione dei diorami che i successivi spettacoli offerti al pubblico pagante ...... le fiere si sono svegliate dopo anni di tira e molla accorgendosi (sempre ultimi rispetto l'estero) che la gente tra i corridoi sempre più deserti, desidera VEDERE e scoprire sempre cose nuove ...



............ novità, se si può chiamare, appunto è l'assenza della piatta moquette rispetto alla edizione precedente, in virtù dell'impatto visivo in terriccio movimentato con alcune casette perfettibili, alberelli di contorno, piste per arrampicate che piacciono al pubblico, perchè "e lo scrivo anche per gli unoasedici:chi gioca nell'interno delle transenne, ha la pessima abitudine d'ignorare chi si trovano all'esterno" .... sarebbe, come per un attore, ignorare il pubblico in sala senza essere fischiato .... è il pubblico che interessa alla direzione fiere, più questo si concentra sull'area e maggiore riconoscimento la direzione da come premio a quest'ultima .... le conferme per le succesive fiere sono sempre calcolate con il rientro d'attenzione. Più fai e dai e più ricevi in cambio. Chi per testa conservatrice o coloro ingessati per incapacità, si cristallizzano in stantie pianificazioni copia incolla, si sfumano disintegrando delle potenzialità che si recuperano soltanto in accordi di solidarietà (come si sono visti a Verona) lasciando perdere stupidi giochi di potere individali per almeno la durata della manifestazione ......... ottenendo un successo cumulativo pari all'impegno assunto ...

... fumo senza fuoco (non concesso a Novegro dai pompieri) una delle molte assurdità patite a suo tempo



... logorroiche discussioni fatte a suo tempo e ora date per scontate



............... lo Sven introdusse per la prima volta la terra nei padiglioni novegrini "battagliando con la direzione Pagliuzzi" e contro l'ottusità di chi NON volevano il terriccio    



... è l'arrampicata del panzer che piace al pubblico



......................... e credetemi sulla parola, ben poco sulle battaglie IR, che dall'esterno delle transenne il pubblico non ne capisce nà mazza .... lo Sven direbbe: nà minkia!
E, senza mettere il carro davanti ai buoi (sempre con l'occhio sull'estero, via dall'area gioco l'invadenza dei giocatori) si gioca dentro uno spazio fisso o tribunetta rialzata. Diventa d'obbligo che sia il conduttore a dare prova di saper guidare il proprio carro in incognita, e non seguendo passo dopo passo il veicolo

... questa è informazione per chi la capisce e non critica negativa



.................... l'informazione è comunicazione .... lo dicono le visite a carico del Giornale di Sven .... nessun sito di settore vanta l'attenzione che gli user danno costantemente sul Giornale, nonchè di riflesso sul resto del modellismo postato



... è tutta roba buona, si può fare certamente di più in seguito







...... la Factory di Sven riconosce con piacere, uno dei tank americani uscito dalle officine per raggiungere la Compagnia Carri Campogalliano      



... Sherman firefly



.................... la regia e la pianificazione nell'interno "passionale del modellismo o che sia gioco IR" in Italia è materia completamente trascurata, o almeno lo è finchè non si programma su di un tavolo comune e con largo anticipo, la distribuzione delle responsabilità assegnate (non da assegnare) perchè nessuno è pagato per fare qualcosa, solo chiedere ai partecipanti di saper rispondere con abilità individuale nell'interno di un gruppo in cerca di coesione. Chi mi hanno preso per un diktat in passato si sono sbagliati di grosso, non capivano che tiravo per la mia strada sapendo dove andavo e a venire nella mia direzione sono stati i più svegli ...... buon per loro.

I riflesi di alcuni successi mirati si sono già evidenziati, ora si tratta di entrare in profondità e di lavorare sul particolare trascurato, che sono evidenti e tanti, sia a carico dei gruppi responsabili, dove, e soprattutto, verso il pubblico.

Signori, Novegro mi ha spalancato le iniziative quando ha visto soddisfatto il pubblico.



Il Giornale ringrazia.

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Io mi sono divertito TANTO ma francamente un pò più di "gioco di ruolo" o qualche momento "organizzato" non mi sarebbe dispiaciuto. Sono, ormai per fede, contrario all'organizzazione stile teutonico, ma l'anarchia, per quanto bellissima, mal si adatta ad essere presentata quale spettacolo.
Insomma ci vuole una giusta via (est modus in rebus) anche se poi lo scrivente, lo riconosce, è il primo ad ignorare le regole ed attaccarsi al c..lo del carro dell'amico Marco (il quale comunque non era da meno con un King che pareva una Mercedes allineata per il GP, più che un tank) in puro stile Worl of Tank per distruggerlo.
Detto questo ringrazio chi con badile e sudore ha montato su l'area mentre io mi facevo i miei ...al lavoro ). Montagne, ruscelli, passaggi stretti, ponti erano fantastici e i luoghi per le imboscate parecchi.
Una prima proposta, che i viene ora di getto, sarebbe di obbligare le parti contrapposte a partire da angoli differenti, si eviterebbero così gli inestetici "corpo a corpo" veramente poco decorosi (e ripeto io sono in prima fila in questo ORRORE, per cui mi fustigherò davanti ad una foto di Patton fino al sangue ). In un lato le forze dell'Asse (al momento i soliti tedeschi, che noia!) ad un angolo i tovarisch e nell'altro gli Alleati (di chi poi?). Si scende solo li. Corridoio per arrivarci con il carro in mano e base dedicata dove si possono lasciare i carri non in uso e non in riparazione. Non so, probabilmente è una c.ta ma è la prima che mi viene in mente.
Comunque per organizzare un evento ci vuole della voglia, del tempo e del sacrificio (come sa l'amico Gimmy che quest'anno, non contento del solito, si è fatto 2 piste da off-road uscendone spappolato).
Quindi GRAZIE a chi pescando in se stesso fa divertire anche gli altri disfattisti come me, che in questo periodo della vita stanno sul moscone mentre gli altri spingono in acqua.
Poi un ultima nota: ma possibile che in questo momento che si respira "cacca" ovunque ci debba essere ancora gente che trova voglia e tempo per litigare anche sui "giochi" con una verve degna del peggiore stadio?
Bhà.... lo Sven li avrebbe "usati" come bersagli per l'allenamento...

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.... credo sono veramente in pochi a saper leggere e trovare quelle parole che portano a riflettere ... una di queste si trova nel testo fornito da sharky ------------ noia!

La noia è l'anticamera della collera, non stupisce che fin troppe presenze eccellenti si siano eclissati per altre avventure più interessanti.

Sharky, disquisisce su di un punto di vitale importanza, vale a dire, manca la "logicamente tattica miliatare". Il via con gli schieramenti che si scontrano su distanze ravvicinatissime ... orrendo spettacolo da oratorio, che potrebbe essere sostituito da controparti in postazioni fisse ... per due terzi dei panzer a disposizioni e fatti avanzare solo dopo la disfatta sulla prima linea ... è solo un elementare suggerimento, ma basterebbe per aumentare l'abilità sul gioco, un altra voce sarebbe (evidenziare i contendenti) le bandierine sulle antenne dei carri fuorno promosse dal solito Sven e subito tolte ... dai soliti saccenti ignoranti in materia gioco-bellica .... dal cedimento della amministrazioni delle fiere, dove consentono sempre maggiori spazi "gratuiti" ... dove un tempo chiedevano un occhio della testa per metro quadrato ... sono i momenti buoni per chiedere di più, perchè tanto non durerà molto questa generosità dovuta alla crisi ... in cui spaziare con pianificazioni militari degne d'essere considerate.

Ultima osservazione e forse la più importante: chi si sbatte per le fiere e lo fa per sosddisfazione personale, è l'eroe ignoto che si sobbarca costi e faticate che pochi conoscono, se nonchè, le hanno vissute sulle spalle di persona. A questi rivolgo il rispetto e una raccomandazione, non vendetevi per nulla, alzate il tiro e la voce dov'è necessario ... un buon amico carrista, mi disse che mi trovava un tantino troppo spigoloso, a suo dire ... a mio dire, se per l'asino non usi il bastone e la carota ... il carro non lo tira. Ad ognuno il suo ruolo e il mio lo gioco per promuovere l'innovazione per le eccellenze future.

Sharky si è divertito e sapete perchè sappiamo che si è divertito?

... l'ha fatto sapere "comunicando" è un rarissimo esempio di una voce che esplode nel silenzio assoluto ... forse fa parte di una razza parlante in estinsione? O la razza umana dotata della parola non sa che dire? O come evidenzia sharky, litigano anche sui giochi? Siamo una razza in decadenza, e uno molto intelligente, un cervellone, mi ha sussurrato che soltanto il 3,7 % tira il 96,3% dell'umanità scoppiata. Che fare, crederci è possibile in momenti dove persino il divertimento per opera di sociopatici incancreniti, si trasforma in arena per tori incazzati. La comunicazione, il dialogo e la comprensione, sono gli strumenti per edificare i collegamenti indispensabili per un futuro da scoprire insieme ...

Volete sapere perchè sono uscito dal giochi, dalle presenze in fiere?

Esistono tre livelli di gioco: in difesa - in attacco e in posizione pandeterminata, cioè quella difficile di giocare d'anticipo.

..... ho scelto l'ultima. Chi non ci crede è libero di pensarlo, ma so già come sarà la manifestazione di Novegro e non è difficile da ipotizzare ... un copia incolla in meglio di Verona e non basta ... perchè non "rivoluzionerebbe" nient'altro che un già visto e se immagino la sfaticata per mettere su lo spettacolo, come direbbe lo Sven: se devo stupire con un centro da trecento metri, devo avere nelle mani un fucile di precisione .....  

Il Giornale di Sven ringrazia sharky per il prezioso intervento.



.Bhà.... lo Sven li avrebbe "usati" come bersagli per l'allenamento... (per questi basta dare un'arma in mano, si sparano da soli).
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In attesa che Sergio dica la sua ti mando queste mie considerazioni.

” Certo si portano dietro pregi e difetti degli originali e la zama va bene per le vecchie
pistole giocattolo o le macchinine Burago ma non per il cingolo di una bestia da
svariate centinaia di kg. ... “

Ci è capitato alcune volte di ragionare sul metallo di cui sono fatte le maglie.
La conclusione unanime, sia dei meno esperti come me che di chi se ne capisce,
ha portato ad escludere la zama perché altrimenti i cingoli non durerebbero molto.
Forse è una pressofusione di qualche metallo non identificato da noi (intendo dagli esperti tra noi).
Sergio ha fatto percorrere al Comet parecchia strada anche su superfici difficili (per esempio
le scale che con i bordi dei gradini sollecitano moltissimo la sfortunata maglia che si trova
di turno ad agguantare l’appiglio) riscontrando solo un’usura parcellare sul bordo vivi delle maglie.
A Verona mi è capitato di strappare una maglia nei punti di passaggio del perno, probabilmente
per qualche difetto di fusione considerando anche che il carro stava dando strani (ed incompresi)
segni di fatica misteriosamente svaniti dopo l’incidente e dopo alcuni intoppi elettronici manifestatisi
immediatamente dopo la rottura della maglia.
Maleficio dei Capuleti o sabotaggio dei Montecchi? Le indagini sono in corso.

” ... La soluzione è o la lavorazione dal pieno (ci eravamo
fatti fare delle quotazioni per il progetto M42 e si parlava di migliaia di
euro per un treno completo), oppure pressofusioni con leghe un po’ più nobili
(ma i costi restano disastrosamente alti se non se ne fanno delle migliaia).
Avevo pensato anche ai metalli sinterizzati, ma i costi restano rilevanti.
Insomma se vuoi devi spendere altrimenti…..”

Considerati i costi di lavorazioni dal pieno ed altre tecniche risulta molto più conveniente
sostituire le maglie rotte od eccessivamente usuratele acquistandole direttamente da Armortek.
Il problema si pone in modo diverso se si parla di modelli autocostruiti di carri non ancora realizzati.
In questo caso è inevitabile orientarsi verso le costosissime realizzazioni autonome.

“Quello però che proprio mi manca è il realismo dello sparo, del rinculo, della fiammata,
del fumo degli scarichi dello sferragliare dei cingoli, la fumata nera del
motore in partenza e poi le sfiammate in fase di marcia, insomma tutto quello
che rende un carro armato un bisonte sferragliante ...”

Su questi aspetti con me si sfonda una porta aperta.
Sapessi in quante occasioni sono stato “preso in giro” da quella banda di manigoldi (in cui è compreso Sergio)
alla mie proposte (purtroppo non sostenute da capacità tecniche) di realizzare almeno la fumata dello sparo.
Vado in ordine.
La cannonata.
Il rinculo è disponibile da Armortek, io ce l’ho anche se non ancora funzionante perché la canna
necessita di una tornitura per eliminare un piccolissimo gradino che ne impedisce lo scorrimento.
Peraltro tutti gli altri 1/6-isti si mostrano poco -pochissimo, direi niente- propensi all’utilizzo del rinculo.
Anche la “vampata” della cannonata è fornita da Armortek (insieme al sistema di rinculo) ed è realizzata
con lampade led, ma l’effetto lascia qualche riserva. O il colore o la durata del lampo non sono al top del desiderabile.
Sergio la vampata se l’è realizzato da solo ma lui di elettronica se ne capisce.
Il fumo della vampata lo hanno realizzato uno o due modellisti.
Uno ha ottenuto un risultato ridicolo perché il fumo usciva anche dalla torretta
(forse la strada è quella giusta ma necessita di netti miglioramenti).
Un altro ha ottenuto la vampata e fumo (molto scarso, quasi inesistente) inserendo nel carro due bombolette di quelle per saldare
ed ottenendo l’effetto con un’elettrovalvola e qualche accidente per incendiare la miscela di gas.
Quando ho postato il video su Zimmerit mi hanno messo all’indice (sì, sempre quei manigoldi) come pericoloso dinamitardo.
Lo scarico.
Mi sono accontentato del sistema Armortek che inizia a fumare quando la resistenza è molto calda, cioè dopo un po’ che il carro gira.
Giusto l’opposto di quello che mi pare avvenga nella realtà cioè grandi fumate ad avvio di motore e in fase di accelerazione
anche se, all’onor del vero, non sempre c’erano grandiose fumate come avevo documentato in alcuni filmati di una discussione su Zimmerit.
Le “sfiammate” ... beh ... a quello ci penseremo quando avremo (avranno) realizzato gli altri artifici.

“... sono cose impagabili, almeno per il mio occhio profano/ingegneristico.”

Voglio provocare il tuo interlocutore.
Perché non mette a profitto le sue capacità ingegneristiche per darci una mano a realizzare i desideri di
cui scrive ... e che a me piacciono un sacco?

“... Oggi coi sistemi di programmazione low cost (leggi Arduino e derivati) è possibile farsi
in casa queste cose e quelle che non esistono vanno studiate ed inventate. Ad
esempio vedere dei carri che lasciano dietro di se una scia di fumo biancastro
quasi fossero delle vaporiere, mi fa letteralmente vomitare, meglio niente!”

Per quel niente che me ne capisco con l’elettronica si può fare moltissimo senza dimenticare
che l’elettronica deve pilotare gli aggeggi meccanici.
Circa il “meglio niente” ... a volte mi viene il sospetto che sia proprio cosi.

“Poi c’è il discorso del “gioco”: far muovere il bestione anche realisticamente è bello, ma
poi alla fine o ne migliori sempre le performances in termini del realismo di
cui sopra, o passi il tempo a ripararlo o…. ti rompi!”.

Su questi modelloni c’è sempre qualcosa da fare e rompersi è difficile anche perché se uno si stufa di un modello
gli Armortek hanno un buon mercato dell’usato che consente di vendere rimettendoci poco (il guadagno, quando c’è,
è limitatissimo) e di acquistare un altro kit.

“Quindi il gioco con le centraline, seppur contrario a qualsiasi logica di reale riproduzione
(visto che in Italia sono proibiti i mezzi dotati di armamenti funzionanti,
così come i politici dotati di coscienza) diventa una scappatoia per continuare a tener
vivo l’interesse che altrimenti scemerebbe in fretta. ...
parlare di armamenti è vietatissimo, il martirio è d’obbligo e al massimo si da
una sdegnata reazione con vivaci proteste per cui il settore non ha, ne mai
avrà, vita e visibilità facile.”

Come sai il tipo di modellismo che pratichiamo ci ha già riservato l’accusa di guerrafondai se non anche
quella di simpatie per il Nazionalsocialismo od il Fascismo.
Quindi l’ambiente italiota è ottusamente prevenuto.
Posso vagamente immaginare cosa ci succederebbe se i nostri modelli sparassero davvero.
Certo sarebbe pericoloso ma anche il solo montare una scacciacani probabilmente ci farebbe intraprendere
un percorso penale simile a quello dei Serenissimi che hanno “occupato” piazza San Marco.

Spero di averti risposto esaurientemente, se così fosse mi aspetto il premio letterario “Heinz Wilhelm Guderian”
per il modellismo carristico teorico.

Buona giornata
Pierluigi

.............. ho ringraziato in privata sede l'accorta e precisa recensione inviata dal rappresentante della ASD Cynus di Genova come riscontro oggettivo sull'evento veronese, davvero esauriente e per chi sanno cogliere i punti di maggiore interesse, una manna d'informazioni su cui lavorare ... l'innovazione si scopre dove cambiano le cose, dove il vecchio si rinnova con il nuovo, dove rinvigorisce l'albero per avere tagliato qualche ramo inutile ... lo Sven, il solito soldato ordnario, scriverebbe "marcio" ......... ma si sa, lo Sven è un vecchio brontolone

Il Giornale ringrazia.

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"L'interlocutore" non ha ancora imparato ad "espandere" il tempo legato com'è ad una fisicità che lo tortura...
Adesso poi ha trovato il modo di farsi affidare ulteriori giochi al lavoro, un vero disastro.
Però vi segue con cuore ed un pizzico d'invidia dal suo drone....
Poi mai dire mai
Purtroppo avendo cambiato posto di lavoro non sono più in grado di analizzarvi la maglia del cingolo per darvi la composizione della fusione, qui ho solo dei saldatori.....
Arduino l'ho appena incominciato a studiare fra la gestione di un reclamo ed un report...per usarlo nei modelli aziendali
Vorrei essere chiaro anche a costo di ripetermi: chapeau a chi costruisce e gestisce questi bestioni,mma tutto è migliorabile partendo da noi stessi...
Ciao

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... l'intervento con le opinioni di Sergio completano il livello d'informazionI sull'uso, e possibili problematiche, dei BIGTANK a favore di coloro che conoscendoli meglio hanno avuto finora la segreta velleità decidendo di fare il grande passo desiderato ...

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Devo aggiungere poco a ciò che è già stato detto dal Pier....

Comunque i cingoli Armortek non sono in Zama ma in pressofusione di alluminio....solo per il T34 i cingoli sono fresati dal pieno....I cingoli che si rompono in 1/6 si rompono per usura oppure perché fallati (ma se uno si accorge fa presente il difetto ad Armortek e viene sostituito)
Del resto anche i carri veri rompono i cingoli....

Il fumo è bianco purtroppo l'effetto è quello ma non è detto che con il chimico che abbiamo tra di noi non si possa cambiare l'effetto....
Ed in ogni caso anche la proporzionalità si può avere basta mettersi li com'è stato fatto sul panzer 3 che è proporzionale in base al gas....

Effetto fumo recoil vampata.....
Il Pier appena avrà fatto tornire la canna avrà il recoil...io non lo monto sul Comet perché ritengo che il mio carro sia già sin troppo pieno di amenicoli e accessori elettronici ed io non mi voglio complicare la vita e comunque per un effetto che in pochi vedono....se poi oltretutto viene confuso il Comet per in tigre o per un panzer 4 la cosa proprio mi fa ridere....
La vampata il mio carro la fa e la si vede molto bene da tutte le direzioni anche da dietro lo si vede nei video con camera a bordo....il fatto è che non tutti hanno montato il flash siamo solo in 4 ad averlo....
La fumata bello l'effetto ma ci vuole sempre oltre le capacità lo spazio dentro al carro e come già detto prima il mio carro è già molto pieno...
In ogni caso sono contrario all'uso di gas infiammabili per motivi di sicurezza visto che siamo a stretto contatto con il pubblico....
Armortek fa anche un accessorio da montare in torretta che sarebbe poi un tamburo a 6 colpi Cal. 12 che in Italia non è vendibile almeno direttamente penso....
Ma l'effetto non è che sia un granché...e il rumore riprodotto è quello di un fucile da caccia....
E non tanto tempo fa su Zimmerit era stato postato un video dove un tigre e saltato in aria a causa della polvere da sparo....
E sinceramente se per avere un effetto anche buono devo mettere a rischio l'incolumità delle persone che mi stanno attorno va benissimo senza fumata....
Poi un'altra cosa il recoil Tamiya per conto mio non è reale nel senso che al massimo il carro si poteva sollevare anteriormente durate lo sparo ma non indietreggiare....ovviamente questo è un mio parere....

I carri si rompono oppure c'è sempre da fare?....
Oramai è un anno che il Comet e nelle mie mani....
Le uniche cose fatte da me...
Lavaggio del carro con parziale smontaggio
Riverniciatura o meglio rinfrescata
Rifacimento dell'impianto elettrico su consiglio è mia soddisfazione e per conoscere al meglio il carro...
Poi sono stati illuminati i fari anteriori e quello in torretta rese funzionanti le mitragliatrici in modo indipendente una dall'altra
Sono stati aggiunti accessori vari taniche attrezzi ecc ecc....
Il capocarro che muove la testa in modo random ( qualcuno ha fatto anche di meglio)
Diciamo che se il carro viene trattato a modo non hai bisogno di moltissima manutenzione anzi nessuna l'importante è usare questi mezzi con testa come del resto qualsiasi altro mezzo anche vero....
l'usura dei cingoli è inevitabile se si usa per lungo tempo su asfalto...ma questo vale per qualsiasi altro veicolo nato per percorsi in terra...basta prendere una moto da trial e farci poche centinaia di metri su asfalto per rovinare gli pneumatici...
Comunque ricordiamoci che in ogni caso stiamo parlando di modelli rc e in alcuni casi tipo io li portiamo agli estremi delle loro possibilità....
E devo dire che sono contento di essere passato dalla 1/16 alla 1/6
E se tornassi indietro andrei a colpo sicuro 1/6
Poi io ne vengo già dalla scala grande esattamente dalla GT e sono veramente altre soddisfazioni senza togliere nulla ovviamente alle scale minori....si ci vogliono grandi investimenti gli spazi per poterli ricoverare...ma alla fine sono grandi soddisfazioni
Ripeto con tutto rispetto delle scale minori....

Condivido le responsabilità come priorità per la sicurezza personale e per l'incolumità del pubblico presente, i BIGTANK a mio parere sono per il pubblico italiano una scoperta del tutto nuova e spetta al proprietario presentare e tutelare il carro armato come meglio crede.

..................   BUUUMMMMMMMMM  

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... impensabile in Italia  

Il tamburo di sparo l'ho visto in azione sull'Abram in quel di Parma, e uno montato sul King di Skorzeny ... un aggeggio complicato e direi inquietante.







... dentro il King di Skorzeny





.................... come lui stesso ammise, dificoltoso da "adattare" e complicato da caricare  

... sul rinculo del Tamiya, ricordo che si tratta in origine di un giocattolo alla giapponese e preso per un'icona sacrale da taluni italiani, che non toglie nulla a un prodotto se preso per quel che vale sotto ogni punto di vista ... il soggetto citato, ora come adesso, è stato surclassato dalla nuova generazione full metal che ne fa un oggetto datato e poco resistente nel tempo (le plastiche degradano diventando secche e fragili) ...


Il Giornale ringrazia.



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Ringrazio per l'interessante recensione sugli 1:16. Ringrazio tutti per i complimenti che ho letto in giro, le telefonate di supporto pre-post fiera, di ringraziamento e anche per le critiche le quali sono sempre bene accette se partono da un punto propositivo e non di sfascio perché servono principalmente per migliorare e crescere nel futuro. Così come ascoltare il pubblico pagante perché lo spettacolo è proprio diretto a loro.

L'evento è andato oltre le più rosee aspettative della vigilia soprattutto perché i gruppi e le persone appassionate hanno dimostrato di voler davvero iniziare un periodo di collaborazione a livello nazionale cercando di portare avanti l'idea del modellismo come sano divertimento, amicizia e sviluppo. C'è molto da lavorare e da fare e Verona è stato solo un punto di inizio non di arrivo. Chiaramente i famosi “bastian contrari” ci sono stati e ci saranno fin quando non capiranno che la pace e il divertimento nel modellismo deve prevalere su stupide ed inutili beghe personali, spacciate per "comuni" e fatte combattere sempre ad altri. Questo purtroppo mi genera solo forte delusione e tristezza nei loro confronti, nulla di più.  La porta rimane comunque sempre aperta a tutti …

Io ho messo davanti a tutti la mia faccia e la mia persona portando in piena luce il mio modo di essere e di agire ed altri, molti direi, hanno raccolto ed hanno fatto lo stesso per portare avanti assieme questa nuova fase di collaborazione e spero di sviluppo.

Ma parliamo adesso di Verona.

Dopo questo piccolo preambolo introduttivo giusto per chiarire gli intendimenti comuni che tutti vogliono raggiungere e mantenere, parliamo dell'area. Il campo era utilizzabile sia per il trial, molto gradito al sottoscritto, sia per battaglie, gradito da altri. Le battaglie a dire il vero bisogna ancora organizzarle da zero perché erano dei semplici occasionali combattimenti corpo a corpo che creavano una veloce e fugace teatralità. Ho notato che il pubblico gradisce il trial di carri e le battaglie, assieme ancora di più. Bisognerebbe creare quel giusto mix che porta il visitatore dello stand a immaginarsi chissà cosa tra salite e discese, combattimenti di carri e movimenti di corazzati in attesa del nemico, fumo e così via. Quindi se qualche “anima pia e disponibile” vuole prendersi il compito di organizzarle in maniera molto teatrale senza perdite di tempo o agonismo acceso saremo tutti ben lieti di dargli carta bianca (a risme e rotoli direi). Bisogna evitare però nei combattimenti quei fastidiosi movimenti di carri che assomigliano più ad automobiline radiocomandate in derapata che ad un soggetto reale perché non graditi dal pubblico. Bisogna, almeno nelle fiere, guidare un carro armato da carro armato senza guardare il risultato della battaglia.

Mi è piaciuta anche l'idea di sfilare all'interno del campo incolonnati con tutti i carri alleati ad esempio. Parlando con i numerosi carristi hanno preso vita parecchie idee nuove realizzabili.

L'organizzazione di Verona ha provato una nuova realtà di proporre gli 1:16 quest’anno ed adesso avendo visto il passato e il presente-futuro già pensa assieme a noi un’edizione prossima ancora più brillante con tutti gli appassionati presenti.

Le desolate pianure moquettare in queste fiere non rendono l’idea del nostro modo di pensare modellismo e non lo rappresentano anzi, a mio molto sindacabile giudizio, sminuiscono perfino la bravura del modellista stesso. Meglio a quel punto un fondo in cemento o in asfalto, più vicini al realismo. Poi nelle piccole fiere e sagre possiamo anche arrangiarci anche se io a volte sono contrario a realizzare scenari complessi in "sagre paesane" (e in Abruzzo ne abbiamo tante) dove basterebbe un piccolo tracciato, una mostra o un punto trial per carri. Le fiere di modellismo più importanti a livello nazionale necessitano assolutamente di un campo di battaglia per carri in terra realizzato a regola d’arte. Il modellismo è questo. Come mettere un treno in scala nel nulla e metterlo in un diorama ben realizzato … spero di aver reso l’idea.

A Verona mi sono accorto subito di una mancanza di spazio per i conduttori in modo da evitare l’antiestetico camminare dietro al proprio carro, lasciando inoltre pedate orrende sul campo e soprattutto per dare al pubblico la possibilità di fotografare carro e diorama e non le scarpe o le gambe di qualche carrista. Stiamo valutando un qualcosa tipo pedana rialzata, spazi delimitati, sedie attorno il campo affinché l’umano non disturbi la visione del pubblico.

Ho provato anche la guida in remoto con un sistema FPV che ha davvero ampi margini di sviluppo. Realizzare una battaglia utilizzando solo guide con FPV con monitor visibili al grande pubblico darebbe davvero un’immagine nuova e moderna del nostro modellismo portandolo con le nuove tecnologie in una nuova dimensione ed essere simile al reale evidenziando i limiti dei carri in azione. A Novegro spero di girare ancora con un carro in FPV per altri test migliorativi mostrando possibilmente al pubblico la mia visione in tempo reale.

Per la realizzazione del diorama c’è ancora molto da fare e da migliorare. Bisogna incrementare gli oggetti e disporli in modo che siano tutti visibili ed apprezzati dal pubblico. Anche qui stiamo lavorando. Vi aggiornerò sulle varie idee.

Una cosa è certa già si lavora per la prossima edizione con tante idee nuove tra cui una stazione di prova carri per il pubblico presente. Lo abbiamo fatto il sabato, purtroppo la domenica era impossibile perché la nostra area era diventata troppo piccola per tutti i carri che giravano del campo.

Gianluca

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(((Dopo questo piccolo preambolo introduttivo giusto per chiarire gli intendimenti comuni che tutti vogliono raggiungere e mantenere, parliamo dell'area. Il campo era utilizzabile sia per il trial, molto gradito al sottoscritto, sia per battaglie, gradito da altri. Le battaglie a dire il vero bisogna ancora organizzarle da zero perché erano dei semplici occasionali combattimenti corpo a corpo che creavano una veloce e fugace teatralità. Ho notato che il pubblico gradisce il trial di carri e le battaglie, assieme ancora di più. Bisognerebbe creare quel giusto mix che porta il visitatore dello stand a immaginarsi chissà cosa tra salite e discese, combattimenti di carri e movimenti di corazzati in attesa del nemico, fumo e così via. Quindi se qualche “anima pia e disponibile” vuole prendersi il compito di organizzarle in maniera molto teatrale senza perdite di tempo o agonismo acceso saremo tutti ben lieti di dargli carta bianca (a risme e rotoli direi). Bisogna evitare però nei combattimenti quei fastidiosi movimenti di carri che assomigliano più ad automobiline radiocomandate in derapata che ad un soggetto reale perché non graditi dal pubblico. Bisogna, almeno nelle fiere, guidare un carro armato da carro armato senza guardare il risultato della battaglia.)))

Daffy, mi sembra di leggere qualcosa di familiare che scrivevo alcuni anni fa, come l'ultima che dice:..... senza guardare il risultato della battaglia. Cioè, una regia da tavolino, e non l'istinto di primeggiare, da bamboccio immaturo.

..... il gioco va bene la domenica all'oratorio, in un'aggregazione sociale emergono le regole, i principi e il buon senso creativo, non ci sono posti per attori di prima fila .......... ruffiani, opportunisti e falliti ...

Ci sono persone che usano i carri armati senza conoscere neanche l'ombra di questi, eppure entrano nel modellismo (dove la conoscenza e la cultura) sono di casa. Impegnarsi per migliorare un hobby, significa migliorare la propria immagine, ogni cosa fatta, se fatta bene, si apprezza di più chi l'ha fatta. Un coglione e un conservatore, si riconoscono a vista.

... un gran bel testo da tenere sott'occhio senza perderlo di vista

ola Daffy da Sven

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Il gioco del battagliare con i carri armati in scala e il modo di fare trial durante una fiera devono recitare sempre un qualcosa in grado di catturare il pubblico e lasciare loro un qualcosa. Come quando si va a teatro e si guarda uno spettacolo. Gli attori recitano per noi pubblico pagante e lo fanno per lasciare una traccia in noi. Abbiamo impressionato anche la direzione fiera per la scenografia e il diorama. La direzione fiera non conosceva le vere potenzialità dei piccolini che si riflette subito in un immediato ritorno e beneficio per loro con un piccolo e minimo investimento, ad esempio in vendite record di carri in fiera cosa mai avvenuta nelle precedenti edizioni. La visione per il pubblico era limitata ad un semplice gioco sminuente soprattutto per il modellista stesso non in grado di lasciare un segno di questa piccola nicchia di modellismo.

Quando ci si incontra in separata sede non aperta al grande pubblico per battagliare si possono usare i propri carri come meglio si crede, giocare con le regole più assurde e di tappezzare il fondo con qualsiasi materiale a disposizione. In una fiera nazionale non è possibile tutto ciò perchè bisogna dare uno spettacolo fruibile da tutto il pubblico che inizia dall'apertura e finisce alla chiusura senza soluzioni di continuità.

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... la comunicazione e questo è un Giornale MOLTO seguito, serve per diffondere il proprio pensiero scritto, senza questa opportunità milioni di parole spese (in questo caso sulla fiera veronese) si sarebbero perse nell'aria, dette, ascoltate, sparite e ognuno torna a fare quel che ha sempre fatto convinto d'essere un esempio.

Già, un esempio!?

....... a metà del decennio scorso, "l'esempio italiano" era di stampo milanese e chi tentava un approccio passava le forche caudine in quarantena prima d'essere indottrinato o respinto da primati campanilisti goffamente eretti nel ruolo di porta bandiera sull'hobby carrista, insomma un ghetto imbevuto di conservatorismo coatto con tanto di puzza sotto il naso ... lo Sven amando l'aria pulita prese le distanze non appena si accorse che l'innovazione proposta in quella cerchia ottusa NON avrebbe mai avuto un seguito ... ma l'esempio, perchè si parla di cose viste fu addocchiato da un personaggio vuoto, che per riempirsi da solo non può se non seguire alla lettera quello che già hanno fatto altri ... fosse solo un copione, bhe, sarebbe uno "stupido*" innocuo se non fosse anche un inguaribile asociale vestito da egocentrista, cioè uno che lancia il sasso ritirando il braccio, perchè se preso di petto sguscia come un 'anguilla in fuga ...

L'esempio, quello degli antenati, senza capire che stava boccheggiando senza futuro, fù adottato di pari copia incolla senza ovviamente capire che due galli nello stesso pollaio non hanno vita facile, specie se un conservatore incallito e un fantoccio si trovano entrambi alle prese con una corrente innovativa che marcia conquistando frontiere ritenute impossibili come accesso. Lo Sven aveva proposto i suoi piani d'invasione e questi li avrebbe realizzati con e senza la collaborazione milanese. Detto fatto, il tempo e i successi conseguiti hanno dato ragione allo Sven e i carri armati in scala 1.16 sono entrati prima nelle piazze, preparando il buch fotografico da portare alla direzione fiere di Novegro e li incominciare la battaglie per educare e rovesciare la mentalità amministrativa che già incominciava ad annaspare in cerca di ossigeno per non annegare come pesci in un dito d'acqua.

... la Bot Kill, la collinetta per decenni territorio del settimo cavalleria e Geronimo, capitano dei dissidenti coatti, contavano i fagioli in pentola contenti come pasque incazzate per avere perso treni in corsa, che se capiti e presi senza tante sciocche storie, lo Sven li avrebbe caricati e riuniti per un progetto comune, senza capi esagitati e conservatorismi stantii, ma avviati verso l'innovazione, perchè lo Sven, da quando è nato ha capito che il mondo gira in una sola direzione, in AVANTI ....... e chi tentano di fermarlo, senza neppure accorgersi, stanno fermi. Capite ammia cunpà!

Chi si crede arrivato, inesorabilmente si è fermato.

La proposta di Daffy Duk si evidenzia esclusivamente sul DARE ....... antichissima formula veda: dare per avere ... ripresa in seguito dopo millenni dai giudei palestinesi ... e questo dogma, prevede per ottenere il successo, l'azione che porta il contributo sociale nell'interagire in un gruppo (in cui nessuno rema contro) vale a dire, si escludono i personaggi di chiara fama, presenti con l'intenzione di ottenere "avere" riscontri o profitti personali anche d'immagine. Perchè se hai fallito per decenni e adesso ti sei attaccato alla corrente innovatrice per non essere seppellito e defunto del tutto, sei comunque un fossile esposto non solo al ridicolo, ma per quello che sei.

Il Giornale è un documento che conserva da una decina d'anni ogni piccolo evento e tante discussioni, alcune diatribe e molti scivoloni fatti incautamente da qualcuno che li crede ormai dimenticati, nulla di quel che diventa bianco su nero sparisce e può diventare "da smentire" a proprio comodo. A suo tempo in feroce contesa, demenzialmente, si vociò di krakkare il sito di Sven, tanto dava fastidio soltanto perchè diceva, delle verità inammissibili per dei bugiardi incazzati.

....... padronissimi di credermi o no! La comunicazione è l'arma più potente sul pianeta, che poi è la nostra differenza con la razza animale, ci è stata data la parola per usarla al meglio. Abbiamo il libero arbitrio per differenziare e distinguere tra il giusto e l'errore, fra chi fanno per loro e chi fa per altri e il risultato sono i fatti ....... il valore di un uomo si conta sulle imprese riuscite. Il fallito vive nell'ombra dei suoi simili, da emarginato con il bottone del comando sotto il dito.

Sono però, conosciuti, portano il marchio del passato addosso, non sono invisibili come credono, anzi, per dirla alla Sven: sono nel centro del mirino. Da tiratore scelto, con una memoria elefantina, il dito sul grilletto lo sposta sulla tastiera.

...... non sono i tollini del Fùhrer a prendere polvere o sonnecchiando sugli scaffali, che fanno il più o meno in vista sul Web. IinterDET è una macchina potente sulla diffusione e un martello pesante che batte implacabile sulle coscienze umane e la verità ha da sempre il potere di spazzare via la bugia ....... perciò, Gente dite pure che il sole spunta a mezzanotte e che l'asino vola ...... date pure la pessima immagine di voi stessi, sappiate che i primi a cadere nell'inganno siete proprio voi stessi ..... non appena formulata la bugia, è già dentro nella testa .... ancora prima d'essere enunciata .....


ps. esistono adulti che sopravalutano loro stessi sottovalutando quel sono diventati agli occhi di tutti.



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* uno che si ripete.

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... tent'è seguito il Giornale di Sven che è arrivata la telefonata di turno affermando se il mio è solo un "accanimento" ... ho risposto che il mio Giornale è solo "informazione" ...

Accanirsi a favore o contro qualcosa, è, o diventa, una forza di contrapposizione alla pari, una sciocchezza infantile ... due beceri che la fanno a cornate ... che non porta nient'altro che uno spettacolo noioso.

... nessuno, anche volendo, cancella il proprio passato trascorso!

Da decenni, come ricercatore storico, ho capito che la storia è l'opinione di chi l'ha scritta per nascondere delle scomode verità.

..... il punto è: vogliamo evitare la verità per sostenere personaggi fasulli per bene??

Le mie scelte sono state fatte a suo tempo senza alcun timore nel denunciare coloro che remavano contro l'hobby modellistico, soffocato, per farne l'agemonia personale.

.per informazione da venerdì 27 febbraio, il numero delle visite sul Giornale di Sven (riguardo Verona 2015) hanno superato le trecento presenze sul contatore del sito. Verificabili.

Qualcuno si è chiesto, senza la comunicazione sulla fiera veronese, dove finiva l'evento in pochi giorni? Alcuni accenni su pochi siti di soddisfazione, qualche bravi ben fatto, e poi .... l'oblio, il dimenticatoio.

Il Giornale ringrazia.



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Mi pare giusto che rimanga per i posteri una traccia di Verona 2015.

La mia idea di pace raccolta dapprima dal team UNOaSEDICI, poi da numerosi appassionati e da gruppi come CARRIRC e RCTANK, serve esclusivamente a sviluppare il nostro hobby, divertirsi e stare insieme e lo ripeterò fino alla noia. Con questo Daffy Duck non vuole essere l'imperatore o la "prima donna" dei carri 1:16 anzi è l'esatto contrario. A Verona i padroni di casa erano Giovanni, Stefano e Riccardo di Jesolo. Non io.

Io sono solo un promotore di idee che vede nel futuro una collaborazione generale ancora più coesa per lo sviluppo e la ricerca di appassionati italiani. Poi c'è chi ancora spera che un utente qualsiasi, navigando in internet, legga un forum che si localizza precisamente in un area, si iscrivi e diventi giocatore. Follia pura scusatemi.

Bisogna riuscire ad accorpare su un periodo lungo tutti gli appassionati reali di carri 1:16 italiani per riunirsi in grandi manifestazioni dove rinsaldare amicizia e passione.

Invece permettetemi di elogiare il campo fisso di Colombo e i due gruppi che lo hanno costruito e lo stanno migliorando dove spero di passare presto per una cingolata nonostante la lontananza. Campo fisso con funzione di aggregazione sociale di appassionati anche se lontani.

Vedremo in un futuro molto prossimo alcune fiere in area Milano. Su una non ho dubbi di riuscita sperando di essere presente almeno un giorno come semplice conduttore, sull'altra invece nutro forti dubbi, sperando sempre di sbagliarmi, soprattutto perchè l'organizzazione fiera si aspetta un qualcosa come Verona principalmente in termini di partecipazione di conduttori reali, non creati artificialmente per l'evento, e aspetto campo.

Però come ho sempre ribadito a tutti, anche ieri prima della partita ai miei ragazzi che poi hanno pareggiato nella difficile trasferta in casa della capolista, preferisco sempre parlare a fine partita e mai pavoneggiarmi di una vittoria prima che l'arbitro fischi la fine. I miei ragazzi e i dirigenti con in testa il presidente mi conoscono da tempo e si fidano di me perchè sanno che sono sempre di una sola parola, nel bene e nel male, e non ho mai nascosto la mia faccia davanti al paese, tifosi, presidente, dirigenza e giocatori anche quando un solo giocatore abbia fortemente condizionato la partita prendendomi sempre la responsabilità delle mie scelte come una persona matura e responsabile dovrebbe fare e defilandomi quando si vince lasciando la vittoria sempre ai ragazzi.

Le porte sono sempre aperte a tutti ...

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... non vorrei tessere lodi inutili ma solo semplici fatti osservati sulla comparsa dei BIGTANK in Italia, considerati personalmente, come una gigantesca boccata d'ossigeno emersa in sordina sull'attenzione pubblica e di grande scoperta per chi ne ignorava l'esistenza ...

Nulla a togliere alle scale minori, che per causa della crisi nazionale, ha subito la naturale contrazione economica (sui siti sono spariti illustri foreman per problemi personali) e gli stessi forum di scambio opinioni si sono contratti ritirando le truppe di riserva.

... la scala BIGTANK, si deve dire per conoscerla, è cresciuta con decisione partendo dal parmense Skorzeny, ostinato promotore e dall'abruzzese Tigrotto con la preferenza sulla resina rispetto al metallo scelto da Otto ..... queste scelte sono state i banchi di prova e di scoperte che solo dei cervelli avanzati potevano concorrere in livelli completamente differenti con risultati che hanno visto un approccio completamente da rivedere, e se confronto i BIGTANK con le tolle di Hitler in scala 1.16 ... questi li prendi da scatolame o addirittura già pronti da mettere in gioco "poi alcuni specialisti del VERO modellismo" ne hanno fatto delle VERE copie di carri armati veri ... quel che dev'essere compreso tra le due utenze può essere chiarito da un fattore testa, cioè da uno scopo personale che va oltre l'entusiasmo del primo acquisto, perchè un qualsiasi BIGTANK richiede molti mesi di lavoro, se non anni come il Panther genovese, per diventare completamente operativo ...

In questa breve relazione si dovrebbe capire che la scelta sulla scala maggiore l'hanno fatta personaggi dotati di una capacità manuale e doti solutive d'intelligenza, ben superiori al semplice sforzo di mettere in pista un 1.16.

... dove si lavora per mesi e mesi sulla scala 1.6 (senza dimenticare l'impegno pari al costo investito) il proprietario sa che si trova davanti un'impresa, che per diventare un successo, di sudore e di ore sottratte ad altro ne ha da spendere moltissime per raggiungere la meta ...

Le due tipologie, divise solo dalla scala contriuita, vede da un lato teste d'uovo mature e decise sullo scopo iniziale di portare i BIGTANK allo scoperto e in verità, l'hanno fatto in pochi anni, sconvolgendo l'attenzione pubblica amatoriale e non.

... da questi fautori dell'impossibile (montatene uno e poi parliamone) la prima impressione avuta è stata la filosofia d'avvicinamento che ha portato nell'associazione degli esperti in elettronica, sulle lavorazioni dei metalli, maestri sulle verniciature e anche personaggi noti, del tutto a digiuno di velleità, addirittura superiori alle capacità personali, ma da saper affrontare nel tempo magari lentamente, però con l'intelligenza di documentarsi, studiare con attenzione ogni passo in avanti non per competere, ma per raggiungere il risultato voluto ... insomma un'altra cultura mentale del tutto differente come impronta, quasi assente nella scala minore 1.16 ...

Nessuna meraviglia che il buon Daffy, si sia trovato porte aperte nelle ASD Cycnus senza neppure bussare e l'apprezzamento dei consociati CARRIRC e RCTank "consorziati" soprattutto per riunire la comunione d'intenti necessaria e indispensabile per rinsaldare un numero di partecipanti da portare nelle fiere. Da isolati, non c'erano alternative, senza manovalanza e perchè no, passione che da sola non basta, lo sforzo separato non sarebbe bastato e la sola salvezza è stata la saggia decisione di collaborare "fiduciosamente" per un unico percorso.

E' l'intenzione che fa lo scopo attraverso l'azione e porta sempre degli effetti, se la causa definita in partenza è mantenuta senza nessuna alterazione, funziona. Semplice formula fisica.

...... i fratelloni maggiori sono entrati sulle scene non come concorrenti delle scale minori, ma solo come un forte impatto visivo a favore di quel modellismo non facile da portare all'attenzione pubblica italiana, dimentica dei trascorsi bellici che hanno portato sul suolo della penisola le armate tedesche ridotte in polvere da quelle alleate ......

Onore certamente al merito per i gruppi associati armati di tanta buona volontà (entusiasmi e fatiche, costi personali) intenzionati per continuare un percorso seminato anche da personaggi non più presenti da ricordare come VERI modellisti che hanno dato moltissimo prima di scomparire.

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Sven Hassel ha scritto:

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... la scala BIGTANK, si deve dire per conoscerla, è cresciuta con decisione partendo dal parmense Skorzeny, ostinato promotore e dal marchigiano Tigrotto con la preferenza sulla resina rispetto al metallo scelto da Otto .....

Tigrotto non è marchigiano ma abruzzese essendo anche lui teatino come me ...

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... tante grazie per la precisazione, correggo immediatamente l'errore regionale prima d'essere processato per alto tradimento ... dare del marchigiano all'abruzzese Tigrotto ... lo Sven dovrebbe essere messo ai ferri!


.ola Daffy