LAVELLI GIOVANNI
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 Da dove siamo arrivati ...... parte 3.

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Sven Hassel

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MessaggioTitolo: Da dove siamo arrivati ...... parte 3.   Da dove siamo arrivati ...... parte 3. EmptyVen 26 Giu 2015 - 23:06

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Da dove siamo arrivati ...... parte 3.



… quindi anni fa, prima di riprendere la parentesi modellistica come svago perditempo, lo Sven nei suoi viaggi di ricerca concentrava l’attenzione sui siti archeologici inglesi e scozzesi di Stonehenge, Newgrange, Skara Brae, Avebury, Silbury, Barnhose, Callanish, Ale, Maes Hove, Brodgard, Anglesey, senza ignorare Carnac il Bretagna e Rennes le Chateau in Occitania …

Rennes le Chateau si trova nella contea nel sud della Francia nella regione dell'Aude chiamata Razèr. Definire il significato dato alla contea, si dibatte fra due estrazioni, la prima antica lo da come “raschiare” la seconda appena pre romana; ruota. La zona ha dato tracce archeologiche celtiche e franche, ritenuta d’interesse minerario per il numero di scavi in gallerie molto prima dell’arrivo dei romani che si appropriarono delle miniere sfruttando l’estrazione di minerali “si pensa che all’origine ci fosse dell’oro” ma non ci sono prove. Rennes è balzata alle cronache alla fine dell’ottocento inizio novecento con l’abate Bèrengere Saunièr parroco del piccolissimo villaggio (qui avete gli indizi per saperne di più) perchè non è di questo l’interesse del trattato.

… ora per dare un aiutino all’osservatore veramente interessato il disegno sui rilevamenti del sito, rivela il principio antichissimo che spiega le assegnazioni di alcuni riferimenti assolutamente non casuali ma decisamente causativi per ottenere effetti legati a fattori molteplici, in molti casi dedicati all’astrologia. A cosa serviva lo studio astrologico lo dice la parola stessa: rendere le stelle logiche per essere studiate, il che vuol dire capire i periodi delle semine, i raccolti, le stagioni fondamentali, i cicli lunari e persino prevedere con facilità le eclissi lunari “retaggio dei druidi sacerdoti, scienziati, sciamani e fonte affidabile di sapienza orale”. Lo sciamanesimo celtico originario delle regioni a nord lo ritroveremo più avanti.


………… a prima vista sembra un semplice esercizio di geometria grafica e non lo è: si tratta di antica geometria sacra in cui il cerchio è l’ultima proiezione. Oggi per ottenere le figure geometriche interne si parte dal cerchio … gli antichi, partirono dal quadrato, dal rettangolo, triangolo isoscele, triangolo rettangolo, rombo, pentagono, esagono, ottagono, con il decagono e dodecagono, ricavarono il cerchio. Comunque i rilievi posero l’attenzione su dei villaggi visibili a occhio nudo apparentemente situati alla stessa distanza nell’interno della corona circolare intorno a Rennes come perno d’osservazione. Immaginate un antico cratere, con al centro una montagnola rocciosa, dalla quale si domina un avvallamento circolare omogenee, forse da quest’aspetto si meritò il termine “ruota”. Al centro sul mozzo, si trova Rennes, direttamente sull’asse nord Alet le Bains e a sud San. Just. Ladies a ovest e Arques a est.

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 263ir01

Se osservate bene, trovate la stella a cinque punte e lo stemma di Salomone, le linee danno la declinazione dell’asse terrestre e altri dati che per una cultura del 2500 a.c. che conosceva la circonferenza del pianeta con uno scarto di cinquanta centimetri, porta a riflettere sulla nostra origine umana che scende di molte migliaia di anni rispetto alla comune credenza.

Nel nord Europa, i siti neolitici sono stati datati attorno al settemila-ottomila anni fa e tutti sono stati costruiti per lo studio astrologico con grande perizia e la ragione di questi sforzi erano in comune: dare la possibilità all’agricoltura di assicurare cibo oltre alla selvaggina e la pesca, sempre sotto il controllo degli scienziati sciamani druidi. Stonehenge è alla ribalta turistica sfruttato come attrazione, ma non è il solo sito studiato da esperti archeologi e la conclusione comune è che sono tutti degli orologi solari realizzati con grande maestria da uomini del neolitico. Il disco di Stonehenge è stato eretto con megaliti portati da chilometri e chilometri da cave identificate e si crede che il tragitto sia avvenuto via mare (nel neolitico si navigava per mare con imbarcazioni in grado di portare grossi blocchi di “sarsen”pietra del Terziario Eocene provenienti dalle colline di Malrborough, a trenta chilometri di distanza dal monumento, con un peso di 3,5 tonnellate. Sarsen, nell’antica lingua del Wessex, sembra volesse dire "straniero". Molti archeologi sono concordi nel dire che Stonehenge sia il progetto di una sola persona. E’ come se a un tratto tra le genti del Wessex fosse arrivato un uomo di una cultura più elevata e avesse fatto costruire il "megalito", fornendo tutte le conoscenze tecniche occorrenti. E fosse ritornato, periodicamente, nell’arco dei mille e cinquecento anni in cui il monumento si è evoluto, sostenendo ben cinque modifiche strutturali. Il monumento sarebbe datato 2700 a.c.

… prima di lasciare il Razès, vorrei portare l’attenzione sull’interessante esercizio geometrico ricavato in Francia per essere ripetuto su alcune città italiane, come Torino, città dalla fama esoterica e la Mediolanum romana:


Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 199vkp

… identico schema geometrico con gli insediamenti posizionati con esattezza per un disegno dove la casualità si esclude …

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 33o47xe

Milano è antica, esisteva come insediamento nordico secoli prima dell’arrivo romano (la storiografia cita l’espansione romana come base di partenza, ma non retrocede all’indietro) dove gli stessi romani si interrogarono sull’esistenza di vie di comunicazioni precedenti sulle quali loro stessi si appropriarono dando i nomi romani.


Avete altri indizi per dedicare l’attenzione su quanto non conoscete. Ricordo che la curiosità è l’indice dell’intelligenza. Lo Sven, ha trascorso settimane sui siti ed è tornato più volte per ricontrollare dei dati inesatti finchè non li ha corretti e archiviati, trasformando il turismo in viaggi programmati per ricerche il più possibile accurate. Lo Sven dei carri e non “solo” citato più volte, del modellismo ne ha fatto un principio di serietà com’è nel suo carattere, dove non incomincia mai nulla senza portare a termine.

.togliamoci dalla testa che facciamo parte di un progetto casuale ...... dimentichiamo (agli inizi regnava il caos) ... esiste un ordine matematico, dove non esistono casualità. Ma soltanto "cause" con determinati effetti.

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MessaggioTitolo: Re: Da dove siamo arrivati ...... parte 3.   Da dove siamo arrivati ...... parte 3. EmptySab 27 Giu 2015 - 18:34

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… per meglio capire i siti archeologici inglesi, lo Sven spiega quello di Bryn Celli Ddu nell’isola di Anglesey datato attorno al 3500 a.c. L’osservatorio  è uno strumento scientifico per stabilire e correlare importanti elementi del calendario, fra cui le epoche di piantagione, la situazione della maree e la lunghezza del dì rispetto alla notte. Tali elementi perdono sincronia se non si effettuano, periodiche correzioni; per compierle, i costruttori hanno adottato Venere come punto di riferimento.

Venere rappresenta l’indicatore stagionale più esatto di cui il calendario solare, il calendario lunare, il calendario siderale (basato sulle stelle) coincidono, con un margine di errore di pochi minuti. Dopo cinque cicli di Venere, ossia ogni quarant’anni, la sincronia fra questi calendari ha un margine di pochi secondi, Inoltre, il ciclo venusiano di otto anni scandisce con recisione le fasi e i movimenti siderali della luna con un margine di errore inferiore a cinque ore. Pensare che tutto questo sia frutto di una coincidenza, significa ignorare il periodo neolitico in cui il sito funzionava …

La necessità di disporre di una scienza che permettesse ai sacerdoti druidi di ordinare i periodi di inseminazione e nascita delle greggi (e delle nascite umane guidate nei periodi prescelti) contribuivano con ottimi risultati sul governo delle mandrie di bovini, capre e mufloni assicurando un profittevole scambio con altri insediamenti. La zona di Bryn Celli Ddu 5500 anni fa era completamente priva di alberi e il legname diventava un bene prezioso non solo per l’inverno.

… vediamo con un esempio come funziona le macchina di Uriel, mostrata a Enoch:

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 2ahy51e

… si tratta di un cerchio con due portali orientati nord-sud con un diametro di 96 metri … con dodici pali che segnano i mesi con altri portali per i giorni e settimane. Con un diametro inferiore o superiore l’orologio solare non funziona …

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. Iprqr7

… lo Sven precisino, meticoloso, sul posto annotava una marea di dati che al ritorno ordinava e archiviava in bell’ordine, non poteva non costruire il modellino della macchina solare …

… con lo scopo di capire il funzionamento e soprattutto come fu “inventata” perché per realizzare un archetipo così complesso, misurato giorno per giorno per 366 giorni, ad una latitudine con giorni di cielo coperto, gli esperti hanno ipotizzato che per avere una precisione esatta il sito richiedeva una decina d’anni per essere avviato …

Il principio base pone l’osservatore al centro di una piana, dove può osservare il punto dove il sole nasce  all’alba e dove cala al tramonto. Sul punto dove nasce, fa piantare un paletto, così dove cala al tramonto. Il giorno successivo, stessa operazione fissando altri paletti (nel neolitico, 7000 anni fa sapevano che la terra era rotonda e girava attorno al Sole). Dopo un anno intero di misurazioni l’osservatore ripeteva la sequenza sui punti, dove sorgeva il sole e su dove tramontava per completare le parti mancanti dovute al cielo coperto. Operazioni indubbiamente lente che nel frattempo davano altri risultati come la lunghezza dei mesi estivi rispetto a quelli invernali e sulla posizione solare che si abbassava notevolmente d’inverno sull’orizzonte. La domanda è?
Se richiedeva una progettazione così accurata a prova di errore, poiché bastavano pochi metri di diametro per annullare l’orologio, viene logico pensare che qualcuno come Uriel (il serafino, cioè l’angelo della luce) sapesse indicare con precisione il progetto affidato a Enoch e questi trasmetterlo ai sapienti del neolitico celta. Se leggiamo il Pentateuco, l’angelo della luce, il serafino luminoso, lo prendiamo come una figura celestiale dotata magari di ali, presentato nel bagliore delle fiamme, se invece usiamo il senno della conoscenza, troviamo un’identità plausibile e corretta sul personaggio “illuminato” di sapere, custode della luce solare come indispensabile criterio astronomico per misurare persino la circonferenza terrestre e quella lunare con uno scarto di cinquanta centimetri di errore.

… Enoch si colloca come il portatore di luce dopo che due cherubini (vigilanti) lo presero e lo trasportarono a nord della sua terra natia, cioè dalla Palestina fin nelle isole britanniche, dove incontrò Uriel (ogni nome che termina in "el", è sinonimo di angelo) … questo personaggio possedeva un sapere immenso tale da essere dato alle genti per ricostruire l’umanità dopo il disastro subito con la caduta delle sette meteore sulla terra. Il diluvio universale ha richiami storiografici estesi ai quattro angoli del pianeta e la maggior parte credibile parla di alluvioni colossali, con il mare che toccava la cima delle montagne e diventa facile provarlo con un esempio: un meteorite che precipita alla velocità di seicentomila chilometri forando l’atmosfera crea un vuoto dentro la sua scia che nell’impatto con l’acqua o sul terreno “risucchia” per chilometri d’altezza quanto impatta e se cade nell’oceano con una profondità di cinquemila metri solleva un’onda di cinque chilometri, che in mare aperto un’imbarcazione sentirebbe un’oscillazione di pochi metri, ma avvicinando i continenti incontrando i fondali in risalita la massa d’acqua si solleva veramente toccando le cime dei monti …

Alcuni tsunami recenti con onde di tre – cinque metri hanno devastato coste entrando nell’entroterra per centinaia di metri distruggendo centri abitati … l’ipotesi che una grande alluvione ha sconvolto il pianeta si verifica scartando il racconto tragicomico su Noè e la sua ridicola arca, per raffigurare uno scenario realisticamente accettabile, vale a dire: che sia il genere animale che umano non perì affatto, nell’immane disastro che pure devastò intere regioni, ma che non toccò altre e da questi sopravvissuti si ebbero alcuni personaggi (tutt’altro che mitologici o angelici) che trasmisero le conoscenze precedenti al diluvio ad altri popoli offrendo la speranza per una certa sopravvivenza.

Costruire una macchina solare, come avete letto, senza un progetto di partenza per caso non poteva essere realizzata, vista la precisione che dava funzionando.

… questo è il modellino di Stonehenge, con i pali e le finestre per le osservazioni …

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. V6oscj

Megaliti d’arenaria alti cinque metri, pesanti tonnellate, scavati e trasportati, nonché eretti senza gru da persone che non conoscevano la scrittura, e che tuttora meravigliano per l’ingegno adoperato su costruzioni che per secoli sono state “rispettate” solamente per supestizioni tramandate, forse a scopo di poterle preservare dalle distruzioni. Proprio in epoca romana, l’isola di Anglesey fu teatro dello sterminio degli ultimi druidi celta e i loro culti rasi al suolo. La fitta rete di monasteri distribuiti sulle isole britanniche, un numero superiore alla città odierne, segno inequivocabile di una conservazione sulle conoscenze tramandate via orale, non dettero ai romani nessuna indicazione sui siti megalitici e neppure sull’astrologia, per i romani la meridiana segnando le ore del giorno bastava, il resto cadde fatalmente nell’ignoranza colta.

… a differenza dei siti visitati, l’interesse maggiore va riposto sui fossati che circondano altre macchine solari …

Averbury ne ha uno appena restaurato

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Bryn Celli DDu non ce l’ha per essere un osservatorio a tomba, molto più complesso rispetto all’osservatorio a cielo aperto.

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 5n39z

… il forte recupero ambientale dei siti megalitici non è per il turismo, è principalmente per la cultura archeologica che si è sviluppata nel secolo scorso ridando a quella maggior parte di siti ritenuti per errore tombe funerarie (in alcune trovarono i resti di scheletri umani) scoprendo una civiltà europea precedente alla civiltà sumera, ritenuta per la scrittura cuneiforme la più progredita in Mesopotamia. La mezzaluna fertile, con i sumeri e gli egizi, devono entrambe al famoso viaggio di Enoch (a nord) le scienze che permisero la ripresa umana nel medio oriente, egitto compreso, che si trovò da foreste verdeggianti ricche di fauna animale a un deserto di sabbia alimentato dalle piene del Nilo che impararono a sfruttare …

Non si contano solo gli sconvolgimenti planetari causati dalla caduta di meteoriti o comete, si contano lo scioglimento dei ghiacci sul termine delle glaciazioni che fecero aumentare il livello degli oceani di 120 metri, cambiando i profili costieri con inondazioni colossali e non ultimo, il ritiro dello spessore dei ghiacci pari a chilometri di spessore, sollevarono i fondali delle tettoniche ridisegnando i continenti.

… Machu Picchu, nelle Ande, se ben ricordo si trova a poco più di 2400 metri sul livello del mare, un ottimo posto per sfuggire alle calamità e anche questo sito è dotato di un portale astronomico. Il mar Morto, sotto il livello marino di 427 metri è completamente salato e si trova a più di trecento chilometri dalle acque oceaniche. Si è formato per un’onda anomala che ha spinto le acque salate fin dentro la depressione? Il lago Titicaca in Bolivia si trova a tremila 800 metri d’altezza ed è salato, le onde che toccavano le cime dei monti, non sono leggendarie come si potrebbe pensare con superficialità. Di laghi salati, nell’entro terra continentali, se ne contano a decine …

I laghi Van e Urmia nei pressi dl monte Ararat, si trovano rispettivamente a 1670 e 1250 metri sul libello de l mare e sono entrambi salati, sulle montagne che sovrastano la parte meridionale del lago Van, si trovano ancora “spiagge” di sabbia marina. Il mar Caspio, il più esteso bacino del pianeta, si trova a ottocento chilometri dal golfo Persico e ospita salmoni, foche e focene, storioni e aringhe ed è a sua volta salato … la fauna oceanica di questo lago vi sia stata trascinata da un’ondata di inimmaginabili dimensioni? Diecimila anni fa, nel 7640 a.c. accadde dai racconti tramandati che il sole fu attaccato dalle stelle senza che potesse difendersi. Gli eventi successivi furono così spaventosi, che ancora oggi, quasi diecimila anni più tardi, si continua a raccontare come il sole apparisse circondato e sopraffatto da nuove stelle luminose, che caddero sulla terra in forma di montagne infuocate; come il mare si sia alzato in ondate immani, l’estate sia messa in fuga, nel terrore generale, e la terra sia rimasta immersa per mesi nell’oscurità.

I punti geografici sulla caduta dei meteoriti.

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 20py7tu

… il nostro Mediterraneo passò dai laghi interni a diventare un mare … di fronte alla penisola del Sinai il meteorite 3 sconvolse la Mesopotamia … a nord delle isola britanniche la presenza di sabbia marina conferma le terre sommerse … sulle coste dell’america centrale e più a sud non meraviglia immaginare onde altissime che s’infrangono sulle cime andine … la mitica Atlantide (al largo delle Azzorre) fu centrata dal frammento 5 … essendo il pianeta ricoperto d’acqua per il settanta per cento, gl’impatti ebbero affetti “alluvionali” d’incredibile portata. Giove, pare abbia il compito di proteggere la Terra da copri celesti lanciati nello spazio, la sua mole fa da scudo finchè un corpo di enormi dimensioni impattando contro Giove non si spezzi in numerosi frammenti e alcuni entrando nella forza di gravità solare concentrino la direzione sulla terra, la domanda non è come, ma quando. Potrebbe accadere nuovamente. Lo potremo sapere da cinque a diciotto mesi, dipende dall’orbita impressa, per arrivare sul pianeta. La lontananza di questi eventi singolari è tale da cancellare la paura che questo accada, lasciando l’umanità in una certezza esistenziale che eventi di questo tipo non possono succedere. Non è affatto vero, se la paleontologia ha datato ritrovamenti umani e siti abitati da migliaia di anni tali da accreditare la scomparsa di civiltà progredite (se ne contano cinque) prima della formazione della nostra …

L’interesse dello Sven per l’interno del sito di Bryn Celli Ddu lo si deve a straordinarie soluzioni scientifiche scoperte durante i solstizi dove la luce penetrando nell’interno illumina nel suo passaggio delle pietre “lavorate” che si trasformano in deflettori di luce, deviandola esattamente su altri riferimenti trovati incisi sui monoliti. Senza l’esame accurato sul posto i ricercatori non avrebbero trovato le “tacche” segnate dai sacerdoti druidi migliaia di anni fa. Il libro rosso di Hergest, parla di una dinastia nordica imparentata con una principessa israelita, alcuni bardi cantavano le gesta in cui la famiglia irlandese di Eochaid diventa reale per merito di Teamhair, discendendo dalla casa reale davidica. Il manoscritto risale al 1400, già conosciuto nell’anno mille, quindi in epoca recente, ben lontana dalla civiltà celta del nord Europa.

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MessaggioTitolo: Re: Da dove siamo arrivati ...... parte 3.   Da dove siamo arrivati ...... parte 3. EmptyMar 30 Giu 2015 - 9:19

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….. per diventare viaggiatori non bisogna essere dei turisti … il turista è un superficiale idiotizzato da stereotipi commerciali, mete consigliate, circuiti chiusi, guide guidate da agenzie che propinano sciocchezze scolastiche e se sono interrogate oltre il canone consentito ti ignorano …..

Lo Sven, vent'anni fa, partiva con “Indianapaul” come assistente, accompagnatrice e interprete linguistica (otto lingue e laurea a carico) stacanovista, resistente motociclista, vorace curiosa, sagace esploratrice, fine estimatrice culinaria, la perfetta compagna d’avventura.

… sbarcati a Heathrow, 31 chilomtri da Londra, (questa volta lo Sven con i regolari documenti) ……. In passato tentò l’imbarco aereo a Linate con il documento d’identità scaduto “la faccenda costò più del transito aereo Milano – Londra” lo Sven adora le difficoltà, lo gasano sulla soluzione del problema … come il noleggio auto per uscire dalla fascia londinese direzione Stoneghenge. Ti danno l’auto senza cauzione e in un baleno affronti il traffico inglese, dove si deve guidare tenendo la sinistra. Indianapaul, chiede: sicuro di potertela cavare? Lo Sven alle prese con un ampio incrocio a “destra” risponde, nessun problema!

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Infatti, i problemi furono a carico di malcapitati che si trovano una minitravel “quelle automobiline della Morris inglese ricoperte di legno sulla carrozzeria” praticamente contromano e gl’inglesi non hanno il senso dell’ironia, anzi sono piuttosto incazzosi. Comunque lo Sven supera i cinque anelli della capitale albionica diretto come un piccione viaggiatore verso sud ovest della britannia, mete Silbury e Stonehenge …

… ovunque animali ovini di grosse dimensione

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 33c9ml2

… attirano la nostra attenzione …

Piane ondulate, residui di terre emerse, conche e colline basse, stradine strette con piazzuole per alternare i sensi di marcia, la minitravel è la scelta giusta per il minimo ingombro. Paesaggi idilliaci, mandrie di pecore al pascolo, autentiche isole bianche nel verde smeraldo che si muovono a tratti come nuvole nel cielo …. Fermati, sono da fotografare, ordina la coordinatrice, uno spettacolo del genere va immortalato … mi fermo sì, ma dove? Da chilometri non incrociamo un’auto, fermati qui.

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In meno di un minuto mi trovo uno scassato trattore Ferguson dietro e una Rover berlina davanti … naturalmente incazzosi per due pirla fermi per delle foto, che però ignorano come invisibili mettendosi a litigare fra loro. L’assistente linguista traduce il diverbio e conferma che non siamo invisibili e ce l’hanno con noi, perché nessun britannico fa foto a delle pecore. Dicono che dobbiamo essere i soliti turisti diretti a sud che hanno sbagliato direzione vagando nei pascoli e che ora dovremo portarli sulla statale per Silbury … intanto uno beve dalla fiaschetta d’allumino e l’altro si è acceso una pipa di schiuma con tutta la flemma inglese. Indianapaul, si gasa tentando di sfoggiare il miglior inglese scolastico ricevendo l’unico apprezzamento rivolto alla sua avvincente figura femminile, in quanto, le risposte nelle lingua nativa sono sarcasticamente motivate dall’avere ricevuto la nostra nazionalità … italien? No welcome!

Risultato, il trattore del villico arranca sul ripido doso e se ne va. La Rover berlina mi obbliga a una retromarcia fino alla piazzola di rientro e se ne va in un puzzo di olio bruciato. Facciamo le fotografie alla faccia dei britannici scortesi, ma dove siamo?

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 25grn08

Dentro una cornice di un dipinto che cambia colore sotto il transito veloce di piccole nuvolette, uno spettacolo che nessuna foto può immortalare. Naturalmente a naso, lo Sven prosegue per altri chilometri incontrando un villaggetto da favola sorto all’improvviso da un avvallamento circondato da alcune fattorie con centinaia di ovini attorno in ampi spazi recintati. Il pab inglese “Public House” potrebbe essere considerato il Circolo Ricreativo o la Casa del Popolo fascista, dipende dalla personale estrazione politica … entri e ti squadrano tutti quanti con una grinta da inquisitori, nel silenzio totale “l’odore è preminentemente di ovini” …

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. Wmgrus

L’interprete saluta gaia per buona educazione ottenendo d’incanto la completa ripresa vociosa dei presenti nella totale indifferenza, seccata, Indianapaul sbotta, siamo italiani e non vorrei essere come questi puzzolenti buzzurri (Indianapaul, gran signora, alle volte usciva con improperi che ella stessa si meravigliava della natura.) L’avvenente ostessa del pab, sghignazzando, traduce in britannico il complimento rivolto ai presenti, che attenti ascoltano rivolgendo occhiate d’interesse ai due presenti ….. accidenti, l’ho fatta grossa, la padrona conosce la nostra lingua. Bene, questo mi da un vantaggio, ora posso dire la mia …… quando lo Sven diceva la sua opinione incominciava per la sua assistente una certa ansia d’insicurezza sul come andava a finire ….. lo Sven amabilmente affronta la megera dietro il bancone in verità poco pulito e guarda fiso negli occhi una faccia rubiconda, un grosso naso rosso, efelidi sparse sulla pelle grassa, capelli carota stantia, doppio mento e due tette gigantesche sudate … passano interminabili secondi nel silenzio generale (le pause riflessive dello Sven disarmano qualsiasi interlocutore) è la calma prima della tempesta immaginata da qualche idiota, in verità è solo la messa in scena di commedia. “gentile signora di bell’aspetto e cortesi avventori di questa cortese osteria, diseducati in quanto privi di buone maniere, siamo viaggiatori italiani ospiti sulla vostra terra, di passaggio e con nessuna mala intenzione, non avendo risposto al saluto della mia accompagnatrice avete mancato l’omaggio alla sua bellezza, forse per essere attratti solo dalle magnifiche pecore che allevate, ora, con il vostro permesso, chiederemo l’indirizzo di un hotel, berremo una bibita e uscendo saluteremo di nuovo, come persone civili, i presenti …. I pray Mrs. Translate. “

... la risata dell’ostessa esplode prima della traduzione ascoltata dagli avventori ...

Indianapaul, è cerea, teme un attacco di panico (nelle sue qualità è purtroppo priva di senso ironico) tende a drammatizzare un nulla … si alza un grassone, rosso di capelli ingarbugliati, la rubiconda megera mi sbatte un contenitore di sidro in peltro lavorato, intimando di bere metà de contenuto e l’altra metà alla donna …… qui ti voglio.
Prima di tutto bevo con chi conosco, secondo, beve prima di me, la “donna”.
Il rosso è il Mayor del villaggio e si scusa, apologizes for 'welcome on behalf of those present. Il peltro è di un quarto di pinta, lo cedo alla mia compagna che di un fiato lo cala alla metà porgendo in un atto di sfida il resto che va giù come un nettare delicato, perché da quelle parti, sul bere, sono veri intenditori …

L’effetto, avuto, ribalta completamente il giudizio sull’accoglienza, il Mayor ha l’unica camera per i turisti di passaggio e la cena è per le 21 nel pab, ospiti per la cena, si paga la pigione. Non siamo stanchi, però vorremo vedere la camera e fare una doccia …. Qualche risatina? Una ragazza slanciata dalla pelle chiara uscita da dietro una porta, s’incarica di accompagnarci alla magione del Mayor. La cameretta conquista immediatamente il gusto barocco dell’Indianapaul e la fantesca indica la doccia dalla finestra … Una costruzione di legno con un serbatoio d’acqua sopra …. Appena a pochi metri dalla camera, raccomandando di lasciare scorrere l’acqua se la vogliamo calda, ma non troppo perché diventa subito fredda … meglio se la facciamo insieme. Altrimenti, per i bagni ci sono quelli pubblici presso le fonti termali. Hai capito, un villaggio britannico, piccolo come uno sputo di formica, con sindaco e terme, in mezzo e centinaia di pecore in una natura mozzafiato.

… doccia fatta, perché detta una cosa si fa e basta, niente ripensamenti … i viaggiatori non si fermano per sciocchezze e poi “l’aria” sapeva di ovini …… e poi il tramonto basso, lento, colorato sulle morbide colline, uno spettacolone di fine giornata, precedeva una cena a sorpresa … il nome del villaggio l’ho dimenticato, ho ripreso l’episodio solo anni dopo e durante la brevissima permanenza, non ho dato molta attenzione al luogo, però lo ricordo con piacere perché mi fece capire la semplice mentalità bretone del tutta contadina come la nostra che s’incontra dalle puglie alle malghe tirolesi … fu una cena dove convennero gran parte dei villici e per la mia compagna incline al buon gusto dell’abito, indecisa fra un tubino rosso e scarpa tacco alto, dopo un presente di dove ci trovavamo, a malincuore optò per un jeans, scarpa bassa e camicia a tovaglia, fortunatamente, perché il villico non si cambia d’abito per un evento imprevisto, si pettina! Tutti i presenti, compagne anch’elle, pettinati a dovere da sembrare impomatati, il resto sapeva sempre di pecora. Non la cena, quasi a base di pesce, ostriche, astici, orate e salmone sfilettato, verdure crude e cotte, l’immancabile boccale di sidro (questa vola da una pinta) con l’assenza di carne ovina sostituita da cacciagione, che da quelle parti abbondava … il Mayor continuava a chiedere chi fossimo e cosa cercavamo, e la megera a sua volta non mollava lo Sven traducendo ai presenti, da un lato Indianapaul alle prese con il britannico come traduttrice ed io dall’altra, con l’ostessa che riportava quel che dicevo … un incrocio caotico ma reso pacato da una certa flemma per non lasciare perdere nessuna battuta, accompagnata da un’altra pinta di sano idromele fermentato, che per sua natura non supera i 2 gradi e mezzo … il resto delle bevande inglesi va preso con le dovute cautele, perché certe birre ti stirano le gambe in dieci minuti, lasciando perdere i super alcolici, specie di marche scozzesi e irlandesi … che i nativi buttano in gola come acqua santa … nelle Orcadi, a nord della Scozia, per una birra scura forte, ci volle un’oretta per levare le gambe da sotto il tavolo e un buon esercizio d’equilibrio a due per raggiungere l’hotel …

Quattro giorni dopo, sul ritorno dai siti di Silbury e Stonehenge, sempre sulle stradine “nostrane per beneficiare del paesaggio” dove regna sovrano il regno animale, un enorme quadrupede dalle corna lunghe piantato sula stradina come un monumento marmoreo, indignato dalla trombetta della travel, indispettito dalla nostra mancata riverenza, finalmente scosso dal sordo tepore, si degnava di caricarci a testa bassa scorticando parte del traliccio legnoso sul lato destro della povera macchinetta Morris. Tornando immediatamente sulla posizione di prima, cioè sul passaggio automobilistico.

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 2ds48w1

Indianapaul, drammaticamente nel panico meditava già le sue ultime volontà, mentre arrancava il solito scassatissimo furgoncino Austin anteguerra con una grossa contadina (capelli carota acceso) un colore impossibile che assomiglia a un mattone appena cotto, con un binocolo da caccia al collo, si ferma imprecando, da incazzata e parla al possente quadrupede in prossimità delle orecchie lanciando occhiate rassicuranti a noi due chiusi in auto … il pachiderma cornuto, dal peso stimato sui nove, undici quintali, estremità puntute da almeno un metro l’una … si sposta con sussiego, indignato, offeso nell’amor proprio.

… convinto l’animale a posizionare la mole altrove, la nativa ci invita a scendere, pericolo passato, la bestia è di buon carattere ma dispettosa, ha il vizio di incornare le auto e dato che è assicurata, la signora villica ci firma il danno a suo carico per la sede di noleggio londinese, ha visto tutto dalla colline in fondo ma il camioncino non voleva saperne di partire, “lady and gentleman, sorry for the incident and if you want to continue an idiot as the animal does not incontrrete more” senza prima consegnarci un vasetto di miele salato … da quelle parti il sale regna in ogni genere commestibile, fonte inesauribile del terreno alluvionale sommerso in antichità che ha trattenuto ricchi giacimenti del minerale … il burro bretone è una delizia sui crostoni con marmellate … le carni alla brace e i bolliti di verdure non devono essere salati alla nostra maniera, lo sono di natura delicata … insomma chi sostiene che all’estero si mangia male, non so dove sia andato …

Capita l’albionica cultura? Sulla responsabilità dei danni arrecati.

… il rientro a Londra. Avete ben presente le cabine telefoniche inglesi, rosse, di ghisa pesante, se ne trovano ovunque, bene … in meno di un’ora il furgone recupero clienti, ha portato l’autista per l’auto e portati noi due sani e salvi all’Hotel Paddington

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 2rgkkm0

(dove lo Sven si smarrì un paio di volte in una settimana) vagando per i corridoi in cerca della camera … scoprendo che per raggiungere le camere nel labirinto, agli ospiti bastava seguire i colori dei tappeti … e che non si sosta sull’ingresso dei mezzi pubblici … non si attraversano strade, se non sulle strisce pedonali … che si può avere l’abbonamento per la metro in due secondi presentando una foto … senza una parola in inglese … che non può entrare al Britisch Museum senza biglietto … e tanto meno visitare il Wuord Museum senza portarsi via almeno lo Jagdpanzer esposto … e che un tè da Harrods, prenotato, in privato per due, non lo puoi dimenticare in tutta la vita …
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MessaggioTitolo: Re: Da dove siamo arrivati ...... parte 3.   Da dove siamo arrivati ...... parte 3. EmptyMer 1 Lug 2015 - 16:37

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… chi ha costruito Newgrange era in grado di organizzare una numerosa manodopera, dotata di perizia tecnica sufficiente a erigere una camera dal soffitto a mensola, ad allineare un corridoio di ventiquattro metri esattamente in direzione della levata del sole al solstizio d’inverno e a intagliare nella pietra gli intricati motivi decorativi che abbelliscono la struttura. Per la realizzazione di simili costruzioni, la popolazione residente nella Valle del Boyne fra il 3700 e il 3100 a.c. doveva possedere capacità tecniche assai rilevanti.

Eccone alcune:

1. Un'agricoltura così progredita da assicurare il rifornimento alimentare a quanti dovevano vivere sul posto tanto a lungo da riuscire a terminare il lavoro.
2. Una specializzazione delle diverse mansioni lavorative richieste dal progetto. I costruttori avevano bisogno di chi li approvvigionasse di cibo, di chi trasportasse le pietre, di tagliatori e muratori. Non è possibile che tutte queste mansioni fossero svolte dalle stesse persone.
3. La conoscenza dei movimenti del sole nel corso dell’anno.
4. Padronanza delle tecniche dell’edilizia.
5. Padronanza delle tecniche della lavorazione della pietra.
6. Capacità organizzative tali da permettere alla comunità di portare a termine imprese per le quali non era sufficiente la vita di una sola generazione.
7. Un ideale tanto forte da impegnare tutta la comunità nell’imprese di creare una struttura così imponente e tanto condiviso da motivare i lavoratori a eseguire le operazioni richieste.

Se si riflette sulla quantità di ore di lavoro necessarie per costruire Newgrange. Calcolare uno schema dopo elaborate indagini ha dato una tabella approssimativa:

1. Sgombero e preparazione dell’area del cantiere.                                  12.000    ore
2. Erezione dei codoli della galleria e della camera.                                  153.000     “
3. Costruzione del tumulo.                                                                     160.000     “    
4. Trasporto del materiale.                                                                     156.000     “
5. Rivestimento con il quarzo.                                                                  10.000     “
6. Decorazioni su pietra.                                                                         200.000    “

Totale ore impiegate: 961.000 fra lavoratori specializzati e no.

I materiali di costruzione sono stati trasportati da distanze notevoli: il quarzo usato per i rivestimenti dai monti Wicklow, a 70 chilometri a sud, mentre i ciottoli di granito levigati dal mare, che punteggiano il rivestimento di quarzo, erano originari di Dundalk, 48 chilometri a nord. Le grandi pietre del cordolo della camera sono arrivate da Tully Allen, a dieci chilometri, la cava più vicina per il rifornimento della grovacca dei megaliti. All’epoca in cui fu costruita Newgrange, si dovette abbattere un congruo numero di alberi, la zona era coperta da dense foreste, per aprire una via su cui trasportare le grosse pietre. In più restavano tutti gli altri compiti richiesti dall’assistenza: costruire barche, fabbricare indumenti, allevare bambini, coltivare la terra, cacciare e cucinare. Due o trecento persone, potrebbero avere impiegato dai trent’anni ai cinquant’anni per erigere il megalito, calcolando l’età media (le donne figliavano attorno ai quindici anni e morivano dieci anni dopo) il tasso di mortalità infantile era altissimi e una donna su dieci moriva di parto. Almeno due generazioni si consumavano in un’opera che richiedeva la determinatezza sul progetto per assicurare un futuro di sopravvivenza umana. I siti megalitici, erano scientemente indispensabili e non sono stati eretti da sprovveduti gruppi stanziati casualmente, ma da “ingegneri” dotati di una cultura talmente avanzata da stupire dopo millenni, impressionando per l’esattezza dei dati confrontati in epoca moderna. Il sito calcolava l’orbita del pianeta, la sua declinazione, le fasi lunari, la posizione solare nell’arco dell’anno, i punti dei solstizi in cui il sole si ferma per riprendere a ritrosi il cammino nel cielo, Nonché la massa della terra, la rotazione della terra sul proprio asse, l’orbita del pianeta attorno al sole. Veramente geniale.

… dal libro di Enoch:

((E io entrai, fino ad avvicinarmi a una parete che è fatta di cristalli e circondata da lingue di fuoco, e cominciai a spaventarmi. Ed entrai fra lingue di fuoco e mi avvicinai a una grande casa che era costruita di cristalli; ed era di cristallo. Il soffitto era come un camino delle stelle e delle folgori, e tra loro vi erano cherubini di fuoco, e il loro cielo era limpido come l’acqua. Un fuoco fiammeggiante circondava le mura, e i portali sfolgoravano di ghiaccio; al suo interno non si trovavano le delizie della vita: la paura mi ricoprì e il terrore si impadronì di me.))

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. Rldsvc

… quando giunsi di fronte al monolito, una ventina d’anni fa, il sole colpiva la parete di quarzo (lo stesso materiale usato per la copertura delle piramidi egizie) e la luminosità riflessa fu abbagliante …

Enoch, a modo suo descrive l’identica impressione di un visitatore … i cherubini di fuoco, erano i “vigilanti” addetti alla custodia della macchina di Uriel, il mitico scienziato che istruì Enoch sulle funzioni dell’osservatorio per poterle portare nella sua terra d’origine ed essere ricostruite … Enoch è il secondo personaggio biblico “mai morto” ma portato in cielo per diventare immortale. E’ mia personalissima opinione, che i suddetti personaggi immortali citati in numerosi racconti, non sono mai esistiti, per diventare leggendari. Enoch è citato dagli ebrei mesopotamici, come Noè e Mosè, per diventare i cardini di un palinsesto biblico in cui si mischiano realtà rubate e mistificazioni facilmente smentite come la datazione della genesi, completamente sbagliata … il che confonde che la Mesopotamia sumera sia stata la culla dell’agricoltura e delle arti e mestieri, nonché la prima scrittura apparsa sul pianeta.

A quanto emerge, l’Europa fu per millenni un laboratorio sociale, forse ereditato da sopravvissuti scampati alcuni millenni dopo il disastro della caduta dei frammenti di meteoriti. Gli insediamenti, e sono moltissimi in tutta l’Inghilterra, sono apparsi migliaia di anni prima delle culture mesopotamiche e di quella egizia.

… i più interessati, possono “leggere” il libro di Enoch per capire un personaggio descritto nei suoi viaggi in compagnia di vari esseri, denominati angeli o anche vigilanti. Nel corso dei viaggi Enoch viene avvisato dell’imminenza del diluvio e gli vengono mostrati vari elementi geografici che sembrano avere il carattere di realtà …

Qualsiasi autore moderno di romanzi usa dei dati reali per argomentare avvincenti racconti al fine di rendere credibili i contenuti dove moltissimi lettori sono letteralmente trasportati attraverso le trame descritte.

… i primissimi studi sui personaggi biblici, mi dettero l’impressione che alcuni descrivessero dei contatti alieni e viaggi su astronavi … niente di più azzardato in quanto la narrativa antica si basava su modelli di descrizioni limitati al grado di cultura/conoscenza del cronista/scrivano, incaricato di trasmettere un testo già di suo complicato da precedenti elaborazioni ereditate da chissà quale fonte più antica … oggi sappiamo che i “carri di fuoco” descritti come mezzi di trasporto, erano le costellazioni osservate e citate tradotte e soprattutto lette: come veicoli. Enoch riceve nozioni d’ingegneria da una cultura ricostruita dopo l’impatto delle meteore, e Uriel lo avverte dell’arrivo della cometa che cadrà in prossimità dell’Iraq meridionale nel 3000/4000 a.c. prima della formazione della civiltà sumera …

Ora, immaginare che dalla Mesopotamia un personaggio affronti un viaggio di migliaia di chilometri per raggiungere il nord europeo, con i mezzi disponibili migliaia di anni fa, il lettore indottrinato, potrebbe optare per delle navicelle aliene pilotate da una civiltà molto progredita, in realtà i popoli cosi detti “preistorici” navigavano i mari in lungo e in largo e molti sostengono che si spingessero oltre l’oceano nelle terre continentali, chiamate americhe, migliaia di anni prima di Colombo. Ricordo che esistono tenacemente la cultura scolastica e la coltura dualistica, che non si ferma cristallizzata sulla faccia di una moneta, ma ne cerca la parte opposta per comprendere l’intero valore. Per scrivere parte dei miei appunti di viaggio sulle personali ricerche, ho confrontato centinaia di fonti a favore e contrari senza perdermi in scelte di parte, perché la necessità di ascoltare, anche i pareri contrari, diventa indispensabile per un capitolo che resta comunque aperto a successive scoperte. L’incauto sostenitore della verità ultima, quindi assoluta, è un pour parler strumentale privo di “almeno una parte fondamentale” per essere considerato in parte vero.

… l’interno del sito di Silbury Hill, la pietra illuminata riflette la luce solare che percorre il corridoio per decine di metri rischiarando la camera interna anch’essa usata come strumento di misurazione astronomica

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 24lsfwj

… i riferimenti delle tacche incise corrispondono perfettamente sull’osservazione solare attraverso il “lucernario” sulla sommità del cumulo e la luminosità di Venere riesce a riflettere il suo moto di otto fasi a spirale ritornando sul punto di partenza

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 2ika545

… si può immaginare dalla tavola come nel neolitico una popolazione stanziata nella britannia del sud costruisse l’osservatorio

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. Znu9uo

… indurre la moltitudine di persone impiegate sulla costruzione possono essere ipotizzate varie teorie e una sarebbe di illudere le masse attraverso suggestioni date dai sapienti sacerdoti per ottenere un progetto a lunga scadenza. L’umanità di allora non è dissimile dalla nostra, facile a cedere in inganni colossali per compiacere astuti autori, dove per saperne di più su coloro che ne sanno di meno, esercitano il loro volere e per raggiungere gli scopi prefissati non esitano di fronte a nessuna difficoltà …

Organizzare gruppi per compiti specialistici, divisi fra loro e diretti da “cherubini vigilanti” da impiegare per alcune generazioni è di per se mettere in azione un cantiere edile di proporzioni imponenti dove devono essere portate sul posto pesanti monoliti, alberi, pietre in enormi quantità, scavare terreni e ricoprire l’intero manufatto una volta terminato, ma ….. la definizione tecnica sulle angolazioni dei monoliti del lungo corridoio, per permettere al raggio solare di restringersi sulle tacche di misurazione, ha richiesto dei calcoli di una precisione straordinaria maturata da esperienze d’astronomia incredibili per l’epoca, eppure

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 11gsmsn

Newgrange funziona perfettamente come cinquemila anni fa quando fu costruito e se Stonehenge è diventato un’attrazione turistica per la sua suggestione esterna di monumento megalitico, è l’interno di Newgrange, vale dire i siti a tomba, che stupisce la scienza astronomica moderna.

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Ultima modifica di Sven Hassel il Lun 6 Lug 2015 - 9:10 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Da dove siamo arrivati ...... parte 3.   Da dove siamo arrivati ...... parte 3. EmptySab 4 Lug 2015 - 16:51

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Nota d’archivio n° 644. I siti megalitici. 2001.

… mi sono chiesto come una società sopravvissuta al disastro della caduta dei meteoriti datata diecimila anni fa, si riprenda incentrando come scopo principale la costruzione di cantieri per l’osservazione astronomica. A parte le indubbie conoscenze scientifiche astronomiche in possesso dei sopravvissuti che avevano previsto l’immane cataclisma, che si sarebbe abbattuto sul pianeta, provvedendo così nel raggiungere zone elevate (vedi Machu Picchu e le parti centrali dell’Asia orientale) dove le onde sollevate dagli oceani ribollenti difficilmente sarebbero giunte a 2.430 metri sul livello del mare, ebbene, i custodi della perduta civiltà e, a quanto ho appurato visitando i siti inglesi, sparsi ovunque, pare evidente che la costruzione dei megaliti non ha conosciuto l’uso dei metalli …

Come potevano i predecessori della successiva ripresa delle sopravvivenza umana, dove conoscevano perfettamente l’astronomia, l’agricoltura, i tempi di semina, i tempi per le nascite, le nozioni di ingegneria, l’indubbia capacità di riflettere e risolvere problemi logistici in un ambiente divenuto ostile, spostandosi da un capo all’altro del pianeta escludendo certi mezzi che a mio avviso, avrebbero semplificato e di parecchio l’intero palinsesto collegato alla costruzione degli orologi solari e non solo … abbattevano alberi con lame di selce … scavavano fossati lunghi centinaia di metri e profondi, alcuni con utensili preistorici … parte del fossato di Newgrange, è in gesso indurito che, non si lascia scavare con ossa di animali o attrezzi di legno. Sono stati usati utensili di pietra?

… diecimila anni fa secondo la storia scolastica, l’uomo preistorico (prima della sua storia) incomincia i suoi passi sulla scena continentale senza sapere da dove è arrivato e in meno di tremila anni diventa agricoltore, addomestica animale, li alleva, impara le tecniche d’irrigazione, diventa un costruttore edile di opere che tutt’ora non sapremmo come ripetere e senza l’uso di metalli, perché la loro comparsa sempre d’ordine scolastico, afferma che cinquemila anni fa si incominciò a fondere il rame e successivamente le altre leghe raggiungendo il metallo nel milleduecento a.c. (per favore evitiamo sciocchezze come consultare wikipedia o sostenere delle affermazioni balorde come le storiografie adulterate per nascondere le nostre origini) …

Il tempio di Salomone fu costruito senza l’uso di metalli che lo potessero “contaminare” e nei siti megalitici del nord dell'Europa non vi sono tracce di inserti di metallo. Qualcosa è stato rinvenuto nell’interno delle piramidi egizie. Popoli preistorici che non conoscevano la ruota, l’uso del fuoco e tanto meno i metalli, hanno lasciato opere d’imponenza straordinaria e si vuole fare credere che le piramidi sono egiziane? Sarebbe come dire che Newgrange e Stonehenge li hanno costruiti gli alieni.

… il poema indiano Mahabharata e il poema sumero di Gilgamesh, entrambi descrivono una terribile guerra combattuta con armi proibite in epoche differenti. Quali armi proibite? Armi in possesso di gruppi armati che accettarono subito dopo il ritiro delle acque, in cambio dell’aiuto per sopravvivere, di consegnarle perchè fossero nascoste in luoghi sicuri? Affinchè, l’uomo cessasse di credersi al sicuro sul pianeta e di essere invece alla mercè di possibili cataclismi futuri, dai quali poteva cercare la salvezza costruendo nuovamente osservatori, che avrebbero dato con anticipo gli eventi funesti. Quanta saggezza scaturì da questa consapevolezza acquistata perdendo millenni di civiltà evoluta spazzata via in pochi istanti. Il mito di Atlandide, al largo delle attuali Azzorre, centrata in pieno dal meteorite 5, si trovava a latitudine equatoriale, mentre, stava terminando lo scioglimento dei ghiacci dell’ultima glaciazione, un’oasi di conservazione di una civiltà prosperosa situata in un pianeta congelato per la maggior parte, con i mari che salivano senza sosta di livello ogni giorno. Una civiltà in condizioni di capire e prevedere altri disastri ambientali, non poteva escludere di trasferirsi in altri luoghi sicuri e di certo aveva rapporti e basi commerciali con le terre prive di ghiaccio …

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 2a6wps3

Incisioni egizie riportano velivoli simili ai nostri, i vimana, i merkabah, macchine volanti identiche citate in luoghi diversi, la distanza sappiamo che non rappresenta un problema di tempo per essere percorsa. Da dove sono arrivate queste macchine volanti? Come poteva essere immaginato il volo meccanico da razze preistoriche raffigurate nude e simili a trogloditi? Maya, Aztechi, anch’essi al di la dell’oceano con macchine volanti e definire preistorici questi innalzatori di piramidi e città meravigliose, mi pare un contro senso assurdo?

Ezechiele.

"Nel trentesimo anno, il cinque del quarto mese, avvenne che, mentre mi trovavo tra i deportati presso il fiume Kebar, i cieli si aprirono ed ebbi visioni da parte di DIO. Mentre guardavo, ecco venire dal nord un vento di tempesta, una grossa nuvola con un fuoco che si avvolgeva su se stesso; intorno ad esso e dal mezzo di esso emanava un grande splendore come il colore di bronzo incandescente in mezzo al fuoco. Dal suo mezzo appariva la sembianza di quattro esseri viventi. Come guardavo gli esseri viventi, ecco una ruota in terra accanto agli esseri viventi con le loro quattro facce. L'aspetto delle ruote e la loro fattura era come l'aspetto di colore del crisolito tutte e quattro si somigliavano. Il loro aspetto e la loro fattura era come quella di una ruota in mezzo a un'altra ruota. Quando gli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e quando gli esseri viventi si alzavano da terra, si alzavano anche le ruote. Al di sopra del firmamento che stava sopra le loro teste, c'era la sembianza di un trono che sembrava come una pietra di zaffiro, e su questa specie di trono, in alto su di esso, stava una figura dalle sembianze di uomo. Come l'aspetto dell'arcobaleno nella nuvola in un giorno di pioggia, cosí era l'aspetto di quello splendore che lo circondava. Questa era un'apparizione dell'immagine della gloria dell'Eterno. Quando la vidi, caddi sulla mia faccia e udii la voce di uno che parlava."

Come si comporterebbe un credente se vedesse “qualsiasi cosa sconosciuta” conoscendo l’Antico Testamento e le citazioni di Ezechiele … profeta, messiah, luminare guida di un popolo senza terra? Un tempo e certamente adesso, l’uomo che nel suo cammino millenario non è cambiato ma solo ha saputo adattarsi all’epoca in cui vive, credendo in quanto crede di vedere e d’immaginare se stesso in una illusione. C’è chi giura di avere contatti extra terresti e chi s’inchina alle apparizioni della madonna e chi dopo un assassinio dice d’essere stato costretto dalle voci nella testa.

(la datazione dei patriarchi, tradizionale ma ipotetica, è attorno al 1800-1700 a.C., vedi Storia degli Ebrei).

Una storia di un popolo che diventa religione “conoscenza” con la pretesa di un credo di fede, impostata su (ipotesi) è del tutto inaccettata dal buon senso umano.

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MessaggioTitolo: Re: Da dove siamo arrivati ...... parte 3.   Da dove siamo arrivati ...... parte 3. EmptyLun 6 Lug 2015 - 9:30

Skara Brae.

… arrivo nella baia di Skail, nelle Orcadi, in Scozia con Indianapaul armata d’informazioni e appunti sul sito preistorico di Skara Brae …

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. O7tt9f

… il sito risale a cinquemila anni fa, è stato restaurato e protetto da un diga per le mareggiate invernali

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. Vn2elf

… la prima osservazione fu la “somiglianza” con i megaliti di Malta

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 28a2i68

… la sorprendente visione di loculi abitativi progettati con i criteri e le esigenze di comodità simili alle nostre, ci ha lasciato sbalorditi

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 23sbuih

… si vede il focolare al centro, scaffali per riporre oggetti, un letto e un loculo a parte per i servizi igienici, per dei “preistorici” europei datati cinquemila anni

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 2lac8rc

…….. sinceramente credo che l’ambientazione del fumetto dei Flintstones sia derivata dalla scoperta di abitazioni preistoriche con un arredo di comodità ben differente dall’immagine comune del troglodita stanziato in caverna scolasticamente rappresentato. Il taglio delle pietre rivela una cura ingegneristica compatibile con i muri a secco eretti nei secoli successivi in ogni parte della terra

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 2mhew5u

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 2s3yu

… oggetti trovati nell’interno delle costruzioni

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. Rkbwc0

… intelligenze che sanno lavorare delle pietre dure, vivere in abitazioni confortevoli, conoscere le scienze astronomiche, prevedere i moti solari …. Giulio Cesare, con l’invasione romana si appropriò del calendario celtico (il calendario romano era l’approssimazione che indicava feste e ricorrenze, ma impreciso sull’utilità delle semine con un danno sull’agricoltura) … il calendario Giuliano alterato da Gregorio papa, hanno origini nordiche e sono le eredità ricavate nei siti antichi che studiavano le stelle e sapevano costruire alloggi lontani da stereotipi dipinti come “cavernicoli” ….. questo non toglie che in particolari condizioni e lo provano i siti scoperti, l’umanità si sia raccolta in ripari di fortuna provvisori molti dissimili dal sito di Skara Brae.

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 15yelba

… com’è la Scozia oltre ai siti archeologici?

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 2h6ecyq

……. pecore a perdita d’occhio e le immancabili mucche

… questi sono incazzosi da evitare

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 19bg47

… la lana scozzese

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Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 2hs3qkz

… e la pregiata carne bovina (lo Sven durante la permanenza, almeno una vacca se l’è mangiata) apprezzandola in ogni modo cucinata

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 34ypr0k

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 257lxk8


Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 2sacgeb

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. Mv3v5d


… sulle bevande scozzesi si procede sull’incognita delle scelte “casuali” che alcune volte si pagano con dei contenuti alcolici da KO …… birre buonissime Belhaven Lager, Black Douglas, Caledonia 80, Devils Kiss e l’immancabile whisky Bruichladdich, Ballantine's, Johnnie Walker, Chivas ….
… e l’immancabile cornamusa

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 11i02dy

… gli abitanti degli “appartamenti” di Skara Brae avevano otto focolai e un forno per la ceramica … che fonde ad alte temperature e di legname nelle Orcadi migliaia di anni fa non ce n’erano e la torba si depositò sulla zona decine di secoli dopo … neppure il letame e le alghe marine erano combustibili capaci di raggiungere temperature sufficienti per riscaldare la roccia vulcanica fino a farla incrinare per il calore e dovevano pur essere capaci di riscaldare le loro case tanto da permettere di abitarvi per un periodo tanto lungo. Sotto l’impianto di Skara Brae esiste un sistema di fognature che risale a cinquemila anni fa canalizzato per raccogliere le acque di scarto convogliato verso uno sbocco sul mare, Roma sarebbe nata soltanto duemila anni dopo, per l’epoca un sistema di alta sofisticazione …

I sistemi fognari si costruiscono prima delle abitazioni trovandosi a piani inferiori e chi edificò il complesso delle otto abitazioni conosceva in precedenza l’ordinamento edile indispensabile per ottenere confort e comodità pianificate. Le stanze sono altre 3 metri, con una superfice di 36 metri calpestabile, un focolare a gradino, una credenza bassa di pietra, con due mensole sorrette da tre gambe di pietra, un sedile di pietra rettangolare, due letti di pietra con grosse pietre alle estremità, un serbatoio per l’acqua, in pietra, con le connessioni sigillate con l’argilla, uno spazio a uso ripostiglio o dispensa, formato da cassette di pietra e da cellette scavate nel pavimento e nelle pareti. Costruzioni simili si trovano a Ryno e a Barnhouse e pare verosimile che le abbiano costruite una classe di muratori specializzati. Non si può immaginare un gruppo isolato, sbarcato dal mare, o arrivato sull’isola, che da solo conosca e sappia costruire in epoca arcaica abitazioni così complesse. Nel 2638 a.c. si costruiva la grande piramide di Cheope senza usare utensili di metallo. 1600 anni dopo re Salomone faceva costruire il tempio a Gerusalemme, anche in questo caso non furono usati arnesi di ferro, sebbene nella regione i metalli fossero utilizzati già dal V millennio a.c.

… l’Anello di Brodgard

Da dove siamo arrivati ...... parte 3. Jtm2w9

… con i suoi 27 megaliti “in origine 60” dista otto chilometri da Skara Brae raggiungibile con una strada trafficata a bordo della Lend Rover diesel residuato bellico, notare i muretti a secco tenuti impeccabilmente
Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 9izqqx

Il sito di Brodgard con il lungo fossato per le osservazioni astronomiche
Da dove siamo arrivati ...... parte 3. S5by1u


… il pubblico dei visitatori rende l’idea sulle dimensioni e la sua posizione (vedere le ombre proiettate dai megaliti alti 4 metri e mezzo) non fu scelta per caso
Da dove siamo arrivati ...... parte 3. 311qhx2

… il diametro è di 100 metri, la larghezza del fossato di 10 metri e 4 di profondità, lo scavo è stata fatto nella roccia viva e la stima delle ore lavorative darebbe almeno 100.000 ore lavorative per una popolazione di non molte unità, con l’aspettativa di una vita di poco superiore ai 23 anni, si direbbe un investimento temporale addirittura gigantesco … quaranta persone che lavorassero 50 ore alla settimana in tutte le stagioni, soltanto per scavare lo “henge” in fossato ci sarebbe voluto un anno intero. Inoltre, gli uomini avrebbero richiesto una notevole struttura di supporto, che li rifornisse di cibo, portasse loro il necessario per vestirsi e una continua fornitura di strumenti da taglio nuovi. Doveva essere ritenuto un lavoro d grandissima importanza per la comunità, dal momento che ne monopolizzava quasi del tutto la capacità produttiva per un periodo molto lungo …

La sovraintendenza dei lavori, dire complessi sarebbe riduttivo, secondo il libro di Enoch, la gestivano i serafini (uomini della luce con i cherubini, uomini che vigilavano). Questi sapienti personaggi in possesso di poteri scientifici presenti ovunque sorgessero siti per l’osservazione cosmologica, per “costringere” le comunità coinvolgendo gruppi più o meno numerosi, avevano anche il potere di suggestionare il prossimo con piccoli trucchi (come il sole oscurato da un’eclissi) che doveva avere un effetto tremendo sull’ignoranza operaia, e non ultima risorsa non da poco, un cantiere assicurava per generazioni il cibo assicurato, una convivenza numerosa per socializzare e imparare cose nuove, la protezione in casi di attacchi da bande isolate, piraterie dal mare, crescere dei figli e sopravvivere.

… il sito misurava in quattro punti l’altimetria del sorgere della luna – noti come stazioni minori e superiori – di grande rilievo per predire i suoi cicli. La stessa rilevazione oggi la fa un moderno radiotelescopio, definire geniale l’orologio astronomico di Brodgard è un eufemismo … se poi diamo retta alla storia, le isole britanniche a quei tempi erano abitate da selvaggi, non da abili scienziati …


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MessaggioTitolo: Re: Da dove siamo arrivati ...... parte 3.   Da dove siamo arrivati ...... parte 3. EmptyLun 6 Lug 2015 - 9:46

Riepilogo.

Nota n° 659. 2001.

Se ci andate oggi, a Dolni Vestonice, potete visitare una fabbrica. Una fabbrica di ceramiche di 26.000 anni fa, comprendente due fornaci per cottura ad alta temperatura. Le ceramiche di Dolni Vestonice, di cui ormai conosciamo migliaia di esemplari, erano modellate con la tecnica oggi detta "a masserelle" unendo insieme piccoli blocchetti d'argilla poi saldati dalla cottura.

C'e un mistero, a Dolni Vestonice? Ovviamente no.

… ventiseimila anni fa in Europa lavoravano manufatti di ceramica (prima dell’ultima glaciazione in fase di scioglimento dal 20.000 al 10.000 a.c.) datazione in cui si ebbe la certezza che il pianeta fosse colpito da sette frammenti di una cometa frantumata su Giove continuarono la folle corsa in direzione della terra … una società precedente alla nostra, dalle osservazioni astronomiche, seppe con un certo anticipo di una catastrofe inevitabile che avrebbe compromesso definitivamente l’umanità di quel tempo e che si poteva scongiurare l’estensione umana soltanto raggiungendo luoghi lontani dagli effetti devastanti degli impatti dei corpi celesti negli oceani, perché la terra per il settantasei per cento coperta d’acqua, avrebbe rappresentato uno sconvolgimento delle acque sollevando onde alte come montagne … chi ebbero la meglio e si salvarono divennero immediatamente i custodi del sapere perduto con l’unica risorsa per sopravvivere, vale a dire la conoscenza delle arti, dei mestieri, delle coltivazioni, semine, perché il cibo diventò immediatamente il primo problema d’affrontare … ampie aree si salvarono con foreste ricche di selvaggina, il cibo non poteva mancare però, non si può immaginare che un simile sconvolgimento planetario dell’impatto dei meteoriti l’ambiente terrestre gravemente compromesso tornasse per incanto quello di prima, ci sono effetti atmosferici come le fortissime evaporazioni seguite da scroscianti piogge e l’assestamento del livello marino, la ripresa delle correnti, che richiesero centinaia di anni per riportare sui continenti ridisegnati una crescita vegetale e la diffusione animale scampata …

Durante il viaggio in Egitto, non diedi troppa importanza alle piramidi come attrazione turistica, a me interessava il basamento sul quale poggiavano milioni di tonnellate senza sprofondare nella sabbia. L’area fu “livellata” sul bassopiano di roccia e con il materiale scavato si riempirono gli avvallamenti ottenendo un vasto rettangolo perfettamente orizzontale con uno scarto nell’angolo nord ovest di soli due centimetri, pare dovuto al terremoto del 1350 a.c. Il viaggio mi ha portato sotto il Sinai, e neppure il monastero di santa Katrina m'interessò come non badai, affatto, all’ascesa sul Sinai riservata ai credenti che non hanno occhi per osservare il “basamento” sottostante la costruzione del complesso monastico.
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… il turista guarda la superfice delle cose, come la fede che ripone per sentito dire ……….

In Libano, conquistato dalle legioni romane, l’enorme complesso del Baalbek lasciò increduli i generali per l’imponenza della vasta area eretta con blocchi di pietre squadrate con dimensioni mai viste, i romani trovarono alcune costruzioni greche e pensarono di usare la piattaforma gigantesca per edificare anche loro l’architettura romana.

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… per quale scopo furono impiegate enormi risorse umane per costruire piattaforme ricavate da blocchi di pietra tagliate con precisione e incastrate da resistere ai millenni successivi … scoperte da civiltà che edificarono i loro monumenti? Le vestigia dell’architettura romana non avevano nessuna necessità d’essere costruite su basamenti, come le stesse costruzioni precedenti greche. I monoliti del Baalbek sono per tonnellaggio superiori, ai blocchi egizi usati per le piramidi

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Tale scoperta però se può spiegare la realizzazione delle piramidi e di altri edifici con la creazione di altri siti di pietre artificiali, non può spiegare assolutamente il Monolito della cava accanto a Baalbek proprio perché, si tratta visibilmente di una pietra (quasi completamente) estratta da una cava. E come se non bastasse nella città di Baalbek, esistono tre enormi pietre lavorate e squadrate di circa 750 tonnellate l'una, accanto all'interno del basamento su cui è stato costruito il tempio di Giove, che testimoniano l'uso dei colossali blocchi estratti dalla vicina cava.

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Il Tempio di Giove poggia, infatti, su una colossale terrazza (di circa 465.000 metri quadrati) costituita da massi di dimensione gigantesca, la maggior parte dei quali sono di circa 300 tonnellate di peso. Tale terrazza è probabilmente opera di una civiltà precedente (forse di millenni) alla costruzione del tempio, dato che i romani (la cui storia e tecnologia a noi sono ben note per ovvi motivi) non erano assolutamente dotati di alcuna tecnologia per spostare massi di 750 tonnellate. La stessa civiltà quasi sicuramente responsabile della lavorazione del monolito.

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A questo punto resta chiedersi, se esistono prove così evidenti di una storia completamente della razza umana, perchè la cultura ufficiale cerca disperatamente di nascondercele? Ci nascondo la verità sulla storia più recente, sulle guerre e le loro cause reali, ci nascondono la verità sulla preistoria, sull'evoluzione ... possiamo essere così ciechi e pensare che sia solo una "casuale coincidenza"? Chiunque visita un monumento importante, non presta la minima attenzione sulle basi di costruzione e tanto meno, come nel caso delle piramidi, non immagina neppure la possibilità che queste seguirono di migliaia di anni la costruzione della spianata megalitica. Gerusalemme ha un interesse storico contorto e si contende religiosamente la storiografia senza accennare che la collina della città è una spianata ricavata artificialmente in epoca remota. Facile interessarsi di manufatti antichissimi senza chiedersi né a cosa servirono e neppure interrogarsi su chi costruì mura megalitiche, tagliarono immensi blocchi giganteschi e scavarono da cave lontane chilometri trasportando non si sa come, i materiali per la costruzione. Le piramidi sono al centro delle pubblicità turistiche e rispetto a fin troppi monumenti esistenti sono giovani d’età. Gerusalemme, per il popolo ebreo-giudeo diventa con l’edificazione del Tempio di Salomone “l’indiscussa” capitale del popolo d’Israele, e questa supposizione non è, affatto, vera

… le mura di Gerusalemme

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… la riproduzione del Tempio di Salomone eretto sopra il basamento preesistente ...

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… l’affermazione del tutto fuori tempo sulla fondazione delle città da parte ebrea è facilmente smentita dalla base delle sue mura databili di cinquemila anni ...

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… uno dei plastici sull’archeologia dell’antica città ...

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… le legioni romane abbatterono il tempio distruggendo completamente la città di Gerusalemme nel 70 d.c. per mano di Tito, prima di loro ci pensò il babilonese Nabuccodonosor nel 597 a.c. a radere la città e deportare la popolazione … i Gebusei (in ebraico moderno Yevusi Tiberian Yəḇûsî) erano una tribù canaanita che ha abitato e costruito Gerusalemme prima della sua conquista da parte di Re Davide e ancora prima fu la sede di altre popolazioni mesopotamiche. (ittiti, ghirgasei, amorrei, cananei, ferezei, ivvei), e i gebusei per ultimi, precedettero le conquiste successive di Davide … la città si chiamava “Gebus” e quattromila anni prima si chiamava “Salem” e da parte dell’antica lingua araba si conosce come “Yevus” …

… i “basamenti” sono databili di cinquemila anni, la stessa datazione dei megaliti delle Orcadi e della britannia …… in contemporanea sorsero sul pianeta civiltà dedite allo studio celeste, una specie d’ossessione comune per predire con tempi d’anticipo le catastrofi subite in passato dove furono cancellate città e continenti spazzati via dalla furia degli elementi.

… l’occhio va direttamente sulla muraglia di Puma Punko, e non sulla sua base ...

[IMG][Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

Le origini di Baalbek risalgono a due insediamenti cananei che gli scavi archeologici sotto al tempio di Giove hanno permesso datare all’età del bronzo antica (2900-2300 a.C.) e media (1900-1600 a.C.). Con i suoi 5 mila anni di storia, Baalbek presenta le costruzioni realizzate con i più grandi blocchi di pietra mai osservati.

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Questo mastodontico blocco di pietra lavorato e squadrato si trova in una cava vicino alla città di Baalbek (Libano), dove fu abbandonato chissà quante migliaia di anni fa. La sua lunghezza è di 22 metri, il suo peso è di circa 1200 tonnellate (ho letto stime molto differenti tra di loro che vanno dalle 1000 alle 2000, ma di sicuro si tratta di qualcosa di mostruosamente pesante), viene chiamato dagli occidentali Monolito (con un termine che a qualcuno ricorderà il famosissimo film di fantascienza 2001 odissea nello spazio) mentre per le popolazioni di lingua araba essa è Hajjar el-Houble (la roccia della partoriente) ed è, per quanto ne sappiamo al momento, il più grande blocco di pietra lavorato della storia del pianeta.

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Per dare un altro riferimento noto, il suo peso è circa il triplo di quello dei blocchi più pesanti delle piramidi di Giza, e non esistono al mondo delle gru capaci di sollevare un simile carico.
Ci possiamo mettere a ridere della versione ufficiale della storia? Sì, possiamo benissimo anche perchè la data riferita da Platone per la fine della sua Atlantide è "casualmente" la stessa (secondo i geologi) della fine dell'ultima glaciazione. E che dire delle altre costruzioni ciclopiche meno note, come quella di Sacsayhuaman in Perù (vedi la foto sottostante.)

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Dove le ciclopiche pietre sarebbero state (secondo la versione ufficiale della storia) lavorate, assemblate ed incastrate una sull'altra come in un puzzle tridimensionale da una civiltà così arretrata da non possedere nemmeno la ruota? E ovviamente il discorso si dovrebbe allargare a come minimo a Tiahuanaco, dove troviamo raffigurazioni di animali andati estinti nel 9.600 a.C., oltre ai soliti blocchi di pietra di centinaia di tonnellate, e Machu Picchu, dove costruzioni con massi un po' meno pesanti, ma tuttavia enormi, sono state realizzate a 4.000 metri di altezza.

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… questi colossi megaliti, sono stati “modellati” plasmando il granito e non scolpiti a mano da strumenti mai rintracciati, con tecniche di lavorazioni edili ereditate da sapienze antidiluviane? Uriel insegnò la costruzione degli orologi solari a Enoch e qualcuno dei sopravvissuti scampati alle acque ha insegnato le lavorazioni per (lavorare) le pietre per costruire mura in grado di resistere ai successivi cataclismi …

Ci possiamo mettere a ridere della versione ufficiale della storia? Sì, possiamo benissimo anche perchè la data riferita da Platone per la fine della sua Atlantide è "casualmente" la stessa (secondo i geologi) della fine dell'ultima glaciazione, così com'è la stessa (secondo i paleontologi) dell'ultima estinzione di massa della storia (quando si estinsero la tigre dai denti a sciabola, il toxodonte, e dalle americhe scomparvero cavalli, elefanti, e camelidi); per non parlare del fatto che questo fatidico 9.600 a.C. risulta la data approssimativa in cui compaiono (o ricompaiono?) le prime civiltà che si dedicano alla coltivazione dei cereali, contemporaneamente ed in posti situati l'uno agli antipodi dell'altro.

Provate a fare un calcolo statistico della possibilità che tutte queste coincidenze siano avvenute "per caso" e capirete come "caso" e "mistero" siano delle patetiche foglie di fico per coprire le vergogne della storia che vi viene raccontata. E non abbiamo nemmeno messo nel conto le vestigia delle città sommerse (prima fra tutte quella di Yonaguni) la presenza di miti del diluvio preso quasi ogni popolo sulla faccia della terra e mille altri indizi che rendono assolutamente insensata la versione ufficiale dell'antica storia e preistoria dell'umanità.

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… antichi siti sprofondati sott’acqua o sommersi per l’innalzamento dei livelli marini sono accertati da numerose scoperte e proverebbero la tragica scomparsa di civiltà “preistoriche” che conoscevano l’abilità di tagliare le pietre come testimonianze ineluttabili …

Per approfondimenti su una teoria interessante che poterebbe le cause di quest'antico cataclisma collegato all'estinzione di massa del 9.600 a.C. potete leggere l'articolo un cataclisma pleistocenico che riprende la teoria di Charles Hapgood (autore del libro Lo scorrimento della crosta terrestre, Profondo Rosso Edizioni) perfezionata dai coniugi Flem-Ath nel loro libro: La fine di Atlantide.
Bisogna precisare che per alcuni monumenti, soprattutto per le grandi piramidi di Giza, esiste una semplice spiegazione della maniera in cui potrebbero essere stati realizzati con massi così enormi, ma la spiegazione coinvolge una scienza e una tecnologia che in epoca moderna è stata messa a punto intorno al 1970. Si tratta della creazione dei geopolimeri, o in altre parole, di pietre artificialmente costruite, con una tecnica che prevede la colata di composti liquidi che induirscono negli stampi, e devo dire che tale spiegazione è molto sensata, anche perchè l'autore Joseph Davidovits, lo scopritore in epoca moderna della tecnica per la realizzazione dei geopolimeri, è riuscito a replicare dei massi di granito artificiale partendo da elementi disponibili e ben noti nell'antico Egitto.

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… le immagini mostrano elementi solidi “geopomerizzati” cioè ricavati da impasti semisolidi in cassoni preformati … una scienza edilizia che ha dato luogo alla costruzione di complessi come le piramidi?

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… questi blocchi di granito sono stati derivati da impasti di “polimeri” in casse formi o lavorati allo stato semisolido prima d’indurirsi?

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…. Significherebbe la soluzione del mistero sulle costruzioni ciclopiche e un’ulteriore perdita sulle antiche conoscenze per le arti e mestieri?

Dopo la fase avanzata nella ricerca, l'utilità di trovare nuove relazioni tra materiali esistenti è evidente, com'è il caso di terreno con geopolymer, al fine di ottenere compositi prestazioni ottimali in termini di resistenza agli sforzi esterni e durevolezza, quest'ultimo importante per il consolidamento di una futura edilizia. La performance interdisciplinare nel processo di costruzione, con conseguente apertura di nuovi scenari in cui la chimica e scienza dei materiali devono essere intesi come strumenti per ottenere una vicinanza a fenomeni naturali per cercare di interpretare e attraverso di essi, per soddisfare le esigenze di una società moderna. Finora, nulla è stato scoperto per rivoluzionare la cementificazione edile.

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MessaggioTitolo: Re: Da dove siamo arrivati ...... parte 3.   Da dove siamo arrivati ...... parte 3. EmptyGio 9 Lug 2015 - 18:12

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Ultima parte.



… la storia scolastica afferma che la civiltà stessa è apparsa all’improvviso, con la scrittura cuneiforme della Mesopotamia e i geroglifici dell’Egitto; l’agricoltura … a quanto pareva, aveva avuto inizio a un tratto circa 10.000 anni fa in un brevissimo arco di tempo … l’arte e la decorazione si erano manifestate improvvisamente 30 o 40 anni fa nell’era glaciale, quando l’uomo moderno era entrato in Europa per soppiantare l’uomo di Neanderthal. Specie animali addomesticate e allevate, terreni irrigati per coltivazioni, costruzioni enormi e grandi città sorsero per incanto, ma più sconcertante di tutte è l’esplosione tecnologica che sarebbe avvenuta poco meno di 10.000 anni fa. Com’è possibile che vari popoli in tutte le parti del mondo, senza nessun collegamento fra loro, abbiano cominciato in modo così subitaneo, a dedicarsi all’agricoltura e a edificare città? Quei popoli da dove avevano ricavato il “progetto” su cui costruire la loro scienza e il loro ordinamento sociale?

Le risposte possibili sono soltanto tre, e tutte in misura imbarazzante.

1. Da uno stimolo esterno. Ma quale e da dove nessuno lo sa.

2. Da una serie di casuali di eventi. L’umanità ha compiuto un salto di qualità nello steso periodo in varie parti del mondo per una gigantesca coincidenza.

3. Da un sapere preesistente. La conoscenza di materie tanto progredite era maturata per evoluzione naturale in un periodo di tempo assai più lungo, ma per qualche motivo le testimonianze archeologiche non ci sono pervenute.

Per un’antipatia radicata fra storia e archeologia, l’ultima si basa sui reperti scoperti e la prima sulle tradizioni pervenute da società scomparse. L’idea che la terra sia stata visitata da viaggiatori extraterrestri è la moda del momento per “vendere” libri scritti da autorevoli romanzieri, sebbene molti abbiano difficoltà ad accettare questa ipotesi, sarebbe sbagliato respingerla come totalmente impossibile. Certo è che, se pure nel passato remoto avessimo avuto contatti con creature extraterrestri, non ci sono motivi fondati per attribuire agli alieni tutti i successi dell’umanità.

… l’ipotesi che tutti i popoli siano passati spontaneamente dall’ignoranza all’intelligenza delle cose in un batter “d’occhio” evolutivo è del tutto antiscientifica e contrasta con le scoperte più recenti. Il fatto che sia stata accettata per generazioni ha frenato fin troppo le nostre capacità critiche. Nell’ottocento si sono confermate le teorie sull’evoluzione umana, completamente infondate, e nell’ultimo secolo per metà seppellito sotto la coltre dell’ignoranza e l’altra spesa nel consumismo (in un secolo dove siamo passati dal veliero agli aerei, dalla lampada a petrolio all’energia elettrica, dal carretto all’automobile) dall’uomo di Neanderthal al Cromagnon, è da prestare fede alla genesi ebraica, al mito di Adamo e d Eva, al soffio divino o meglio sarebbe di riscrivere sulla basi inoppugnabili di prove e scoperte ottenute soltanto nell’ultimo secolo, dove sarebbe facile smentire delle sciocchezze rese “autentiche” da autorevoli istituzioni che desiderano l’attuale umanità imprigionata in una spirale senza uscita, viziata da “regalie tecnologiche e comodità gratuite” più costose che d’utilità primaria …

Il cellulare. Sapete che funziona senza la necessità di un terzo ponte? E che basterebbe registrare la chiamata ricevuta per ricontattare il numero senza la “centrale (cellula) telefonica”? Tutti quanti avremo i nostri contatti privati direttamente protetti, con i nostri personali conoscenti e nessun meccanismo potrebbe controllare le chiamate e l’ascolto.

… lo studio sulla radiotelefonia fu basato su due apparecchi, con le prime radio trasmittenti portatili si parlava e si ascoltava, premendo un tasto. Ancora oggi, si acquistano radiotrasmittenti soggette a normative ministeriali per controllarne le frequenze, a poco prezzo e queste comunicano via etere esattamente come i cellulari (dal nome fanno capo a cellule telefoniche per la distribuzione dell’utenza) ebbene, queste cellule sono il terzo incomodo “creato” per impedire direttamente la comunicazione telefonica gratuita … era pensabile che la telefonia fosse “regalata” all’uso sociale, senza farne una fonte di lucro? Marconi, premendo un tasto sull'Elettra, accese tutte le luci dei municipio di Sidney, si trattava di un radio comando, che apriva orizzonti incredibili alle radiocomunicazioni …

A prima vista osservando da vicino i siti di Skara Brae mi sono detto che le costruzioni erano davvero complesse e degne di un’ingegneria che non poteva essere attribuita a dei cavernicoli. Poi ho saputo che cinquemila anni fa la zona circostante non aveva un solo albero per delle costruzioni di legno e osservando sotto un altro aspetto gli alloggi in effetti, non si scostavano molto dalle capanne tradizionalmente costruite dai nativi per quell’epoca, la differenza stava tutta sul materiale a disposizione. L’umanità è portata nell’adattarsi alle circostanze, sopravvive con i mezzi a disposizione come la sua memoria. Si perde materialmente un sociale distrutto da cataclismi naturali o artificiali e basta un pugno di sopravvissuti per ricostruire un futuro simile ma non uguale al precedente, questa è la mia personale opinione dopo trent’anni di osservazioni sull’uomo. L’uomo è un prodotto finito e come tale sa che deve sopravvivere per istinto, mangiare e difendere se stesso né più né meno come un qualsiasi animale. Credo ci siano specie animali con un’intelligenza identica o forse superiore alla razza umana, certamente ipotizzabile e non di meno rivolta a saper sopravvivere senza sterminare le altre razze e questo fa della specie animale la netta differenza con l’uomo che non uccide per mangiare ma per altri motivi.

… ricordo il fossato “henge” di Avebury, restaurato che mostrava lo scavo vivo del gesso duro scavato con utensili d’osso, corna di cervo

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… le scogliere di Dover sono di calcare emerso dai fondali marini nel Pleistocene, l’intera area inglese si trovava schiacciata sotto la coltre ghiacciata da uno spessore di chilometri che sciogliendosi si sollevò formando la terraferma

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Dall’enorme fossato 125 metri di larghezza intorno a Silbury, dalla quantità impressionante di gesso e terra – 8.756.880 metri cubi. E ‘stato stimato che per la costruzione il tumulo fossero servite 1500-2000 persone, se il lavoro fosse stato fatto in un anno, 300-400 persone, se fosse stato fatto in più di 5 anni e in 60-80 persone, se i lavori durarono per 25 anni.

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In generale, ci vorrebbero 4,6 milioni di ore di lavoro, anche se alcuni ricercatori dicono che ci vorrebbero più di diciotto milioni di ore. L’enorme terrapieno britannico è spesso confrontato con le piramidi egiziane. Secondo gli ultimi dati, Silbury era stata completata tra il 2490 a.c. e il 2340 a.c. Per quale motivo è stato fatto?? La valle di Kenneth, nel Wiltshire, Inghilterra meridionale si affaccia sul misterioso Silbury Hill – il più grande tumulo di Europa e uno dei più grandi movimenti di terra di tutto il mondo.

Si trova sulle antiche terre sacre nei pressi del moderno villaggio di Avebury, ed è parte di un complesso monumentale neolitico – Aree pianeggianti arrotondate, recinzioni terrestri, terrapieni, cerchi di pietre, templi megalitici e tombe. Silbury Hill è di dimensioni piuttosto impressionante: 128 metri di altezza e un diametro di 547 metri alla base.

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… la piramide egizia di Cheope è alta 139 metri contro i 128 metri di Avebury, un gigantesco tumulo di pietre e terra tra i più alti sulla terra

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…. siamo arrivati in britannia nel pieno del boom dei fenomeni dei “cropcircle” d’indubbio fascino inspiegabile

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… autentiche opere d’arte che hanno fatto la fortuna degli spacciatori di fotografie e dei sostenitori di “messaggi” alieni ………. un materiale che pareva distribuito per sviare l’attenzione sull’interesse dei siti archeologici già compromessi da retoriche leggende, racconti di fate e presenze inquietanti a guardia da secoli ai templi sacri, fantasmi ovunque e se ci mettono gli alieni in sovra più, capirne qualcosa non resta che dedicare l’attenzione e il buon senso sulla realtà oggettiva … e senza ricorrere al mito di Atlantide che si pensa fosse situata nell’oceano Atlantico, sulle attuali isole Azzorre con temperature miti in prossimità dell’equatore “la parte più calda della superficie terrestre esposta al sole” …

La geologia delle Azzorre è complessa, non solo perché determinata dai fenomeni vulcanici, ma anche perché frutto dei movimenti della tettonica oceanica. L'arcipelago, infatti, di origine vulcanica, è nato dalla fuoriuscita di lava dalla crosta oceanica ed è di formazione relativamente recente. L'alto livello di attività di questa zona è il risultato dell'interazione delle tre maggiori placche tettoniche: quella americana, quella euroasiatica e quella africana. La zolla nordamericana va gradualmente spingendosi a ovest, quella euroasiatica verso est e quella africana si spinge verso est e nord. Il risultato di questa divergenza è la spaccatura della crosta con fuoriuscita di lava che crea delle dorsali alte fino a 2000 m in mezzo all'Oceano.

Le dorsali non sempre sono interamente sommerse: alcune cime più elevate possono emergere e formare isole vulcaniche. Sulle isole sono attivi numerosi vulcani con evidenti crateri spenti, la sua formazione geologica “potrebbe” risalire dopo che il frammento di meteorite precipitò sulla dorsale atlantica sfondando la crosta tettonica dando l’origine all’instabilità delle isole formate dal sollevamento dei fondali marini. L’isola contesa Battezzata Sabrina, emerse non molto distante da São Miguel nel 1811: la sovranità su di essa fu immediatamente rivendicata dalla Gran Bretagna, perché la nuova terra era stata avvistata ed esplorata da un capitano della marina britannica. L'incidente diplomatico si esaurì pochi mesi dopo, quando Sabrina scomparve.

… una delle molte civiltà antecedenti la cadute dei sette meteoriti 10.000 anni fa, situata nel mezzo dell’oceano Atlantico, con una tecnologia in possesso sull’astronomia che predette l’imminente cataclisma non se ne stette nell’aspettare la certa distruzione cercando scampo altrove si trovassero località di montagna sulle quali cime e trovare scampo … la mia è un’ipotesi del tutto personale che si estende a migliaia di località abbandonate in tutta fretta (i moderni radiotelescopi possono anticipare la traiettoria di un corpo celeste diretto sul pianeta con almeno diciotto mesi d’anticipo) dirigendosi nell’entro terra, lontano dai mari che per il 72 per cento con probabilità d’essere centrati provocando gigantesche onde alte chilometri …

I vigilanti (nella mitologia irlandese questi possono essere considerati come i Thuata de Danann la misteriosa tribù dei “figli della luce” creati da Danu la madre terra.),come narra il libro di Enoch videro che le figlie degli uomini erano belle, e le presero come spose dando origine ad una prole di giganti, che corruppero il mondo e furono da Dio destinati alla distruzione, per mezzo del diluvio universale. Questi giganti speravano di essere risparmiati dall’imminente disastro (la caduta di una cometa o di frammenti che causò il diluvio, il più grande dei vari che ciclicamente hanno quasi distrutto la vita sulla Terra), e avevano bisogno di un rifugio sicuro, sapevano infatti che avrebbero avuto maggiore probabilità di salvarsi e sopravvivere in un luogo sopraelevato ed il più possibile lontano dal mare. Il popolo della “ceramica a solchi” dovevano quindi sapere che il luogo più sicuro in tutto il pianeta si trovava nell’Asia Centrale, e la località perfetta sarebbe stata quella odiernamente chiamata regione autonoma dello Xinjiang Uygur, nella Cina occidentale, un altopiano al centro delle colossali montagne del Tibet, e della Mongolia, al riparo dalle enormi ondate di maremoto. Fu questa la destinazione dei giganti e l’Uomo di Cherchen era il loro diretto erede? Fantasia sfrenata o fondo di verità, una cosa è certa, quest’uomo non appartiene al luogo e alla popolazione che viveva e vive tuttora intorno a lui.

Un rilievo particolare per questa popolazione lo aveva il motivo della “losanga” esso era inserito nella stoffa in varie forme ed occorreva un’accuratissima progettazione della tessitura per ottenere la precisione ottimale. Una cosa stupefacente è che le stoffe in uso per vestire le mummie sia la tecnica della tessitura e sia il motivo della decorazione sono identiche alle stoffe con riquadri di tipo “scozzese”, come il plaid ed il tartan, che sono presenti nella cultura di Hallstatt ed in quella celtica di La Tene, originarie dell’ Europa centrale. Potrebbe dunque essere cosa certa che gli uomini di Cherchen in primis per le caratteristiche somatiche e poi per l’identicità di uso, decoro e fabbricazione dei tessuti hanno avuto una relazione diretta con la popolazione celtica delle isole britanniche e magari anche dal primo popolo conosciuto come quello delle “ceramiche a solchi” (Erano forse Rossi di capelli ed Irlandesi?). Secondo un’analisi compiuta all’università di Nanjing su di un campione di materiale organico ricavato dalle tombe delle mummie, esso doveva risalire al 4500a.C.

L’altopiano del Tibet dove sono state ritrovate i resti umani mummificati

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… insieme ai resti di imbarcazioni …. dove d’acque non dovevano essercene sull’altopiano centrale del Tibet …

La domanda semplice è?

Come si comporterebbe, oggi, una parte umana “privilegiata” sapendo d’essere minacciata da un asteroide in rotta di collisione con la terra?

…. La risposta è altrettanto semplice!

Salverebbe la pelle portando con sè ogni possibile risorsa di sopravvivenza ….. e la costruzione della stazione spaziale in orbita sarebbe l’arca di Noè? Scherzo, naturalmente, ma chiedetevi perché dopo il primo atterraggio sul satellite lunare si continua ad ignorare una possibile salvezza a due passi dalla terra. E’ dall’ultimo impatto catastrofico sul pianeta datato un paio di millenni a.c. nel Mediterraneo che la terra si presenta immune da catastrofi che mediamente si verificano nell’arco di un paio di volte ogni 10.000 anni.

….. il solo e vero alieno sulla terra è l’uomo che a differenza della specie animale da cui deriva è dotato dell’infelice qualità del saper pensare e della pessima abitudine di modificare il suo ambiente … entrambe le specie sopravvivono sessualmente replicandosi esattamente come una qualsiasi colonia di batteri …. l’uomo è la peggiore componente del pianeta ……

Se vuoi capire il presente devi conoscere il tuo passato.

Osservazioni personali. Archivio n° 993. 2015.


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MessaggioTitolo: Re: Da dove siamo arrivati ...... parte 3.   Da dove siamo arrivati ...... parte 3. EmptyLun 13 Lug 2015 - 12:56

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... l'appendice di chiusura, per il contenuto riservato, la possono leggere sul Giornale di Sven (gli aventi l'accesso) ...

Alcune osservazioni del tutto personali, potrebbero inficiare i pregiudizi di coloro che finora hanno seguito il thread con molto interesse, che qui ringrazio.

lol!

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