LAVELLI GIOVANNI
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 L’Importante è dove sei arrivato e non da dove sei partito …

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Sven Hassel

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MessaggioTitolo: L’Importante è dove sei arrivato e non da dove sei partito …   L’Importante è dove sei arrivato e non da dove sei partito … EmptySab 5 Dic 2015 - 20:52

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Ascoltai dire da una religione giovane, per bocca di un islamico convinto dalla sua fede, riposta nella convinzione di un dio che la dettò per bocca di Maometto.

((termine arabo ISLAM letteralmente significa "abbandono", "sottomissione" volontaria e incondizionata ad ALLAH (contrazione di al-Ilah, "la divinità" per eccellenza), ma nella sua accezione più ampia sta ad indicare il credo islamico e la stessa comunità religiosa nel suo insieme. Profondi sono comunque i legami con le tradizioni delle tribù nomadi dei deserti arabici, in primo luogo con lo spirito di libertà, minacciato all'inizio del VII secolo internamente dalla corruzione dei costumi antichi e dall'ingiustizia sociale, esternamente dall'espansionismo territoriale di potenti stati vicini, quali l'Impero bizantino, l'Impero persiano e il regno etiope che si era impossessato dello Yemen.))

Il VII secolo, decadute le colonie romane in Oriente sostituite con l’ebraismo occidentalizzato con il Sacro Romano Impero, gli arabi schiacciati e disorganizzati per reprimere le invasioni sui territori un tempo risorse per il nomadismo libero diventano terre di dispute feroci. Diventa imperativo regolare la popolazione araba infondendo una regola (per disciplinare) un popolo senza valori, conoscenze, rispetto e storia. Il fondatore della religione è Maometto, che secondo i musulmani, è stato il più grande di tutti i profeti. Maometto nacque nel 570 d.C. a Mecca (Arabia saudita). Maometto seppe della cattura di una ricca carovana giudea in viaggio nei deserti, con dei saggi sacerdoti al seguito che volle incontrare, per valutare i ranghi signorili e mediare il rendimento sul riscatto da inviare ai parenti. Si evince che Maometto fosse un predone capo, o soltanto un uomo dedicato alla pastorizia a capo di un clan nomade interessato più ai soldi del riscatto che alla sapienza giudea.
Si deve capire l’epoca e i luoghi, dove ricche carovane di merci pregiate attraversavano le piste dei deserti sauditi, egizi, libici, giordani, yemeniti, siriani e le bande di predoni-pastori, vale a dire che il nomade allevatore di armenti si trasformava all’occasione in un nucleo armato assalendo la malcapitata carovana di passaggio sulla pista. Carovanieri ricchi assicuravano i carichi preziosi e l’incolumità dai commercianti con le scorte armate di giannizzeri reclutati fra le milizie ottomane turche, bastavano a scoraggiare l’avidità dei predoni. Le carovane non protette, come fu la giudea con i saggi sacerdoti che incontrò Maometto, cadde nel riscatto per avere salva la vita. Il bottino, gli animali, si dividevano in parti uguali, i riscatti si contendevano perché non facili da realizzare, esponevano a grossi rischi, dove scoperti gli inviati potevano guidare le milizie ottomane a liberare i rapiti e in tal caso non c’era scampo. Se la posta valeva il gioco era comunque pericoloso. Se il riscatto falliva i rapiti erano condannati e il deserto ingoiava i corpi.

((Lo straordinario rapido successo della predicazione di Maometto non può, del resto, essere spiegato ignorando il contesto storico in cui nacque e si diffuse la nuova religione. L'Islamismo riusciva infatti a saldare diverse esigenze allora largamente sentite tra le popolazioni della Penisola Arabica: da un lato, l'esigenza di una profonda riforma delle strutture religiose (contro le degenerazioni politeistico-idolatriche e le speculazioni economico-politiche dell'oligarchia mercantile che controllava la città-santuario della Mecca) e sociali (contro le diseguaglianze sempre più profonde, specie nei centri urbani, tra ricchi e poveri); dall'altro, l'esigenza di uno stato arabo unitario e indipendente, in grado di fronteggiare i due grandi Imperi bizantino e persiano. Ma la novità vincente nel messaggio profetico di Maometto fu quella di cercare di imporre una nuova legge basata, anziché sul legame di parentela o tribale, sulla comunanza della fede in un unico Dio, creatore di tutti gli uomini. Comparve così il principio della comunità religiosa (umma), in contrapposizione alle tradizionali rivalità fra tribù e all'individualismo separatista degli Arabi. L'identità nazionale si fonda così sull'elemento religioso, strumento di unità politica. Di qui anche l'irrefrenabile capacità di espansione dello stato islamico, la cui missione è il trionfo di Allah su tutta la terra.))

Maometto, illetterato, pecoraio nomade, trascorse forse settimane ascoltando e interrogando i sacerdoti giudei. Intuendo che se pure una popolazione altrettanto nomade per eredità secolare vantava una “storia” scritta in un libro Sacro e in questo libro dettato direttamente dal signore di tutti i signori, c’era un vecchio testamento con delle regole che letteralmente folgorarono quest’uomo che non sapeva di nazioni, di storia, di modelli sociali organizzati, si affascinò ascoltando i comandamenti ricevuti da Moses senza lontanamente immaginare che gli ebrei nei loro lunghi pellegrinaggi secolari si erano spinti in Egitto e in Mesopotamia a Babilonia dove, rimanendo increduli da civiltà progredite capirono da questi regni l’importanza di fondare una nazione che già la stirpe di Davide aveva tracciato un migliaio di anni prima. Maometto non comprese molto dai sacerdoti giudei, capì soltanto che l’uso dei comandamenti come leggi d’osservanza erano la chiave mancante per gli Arabi.

I cinque Pilastri dell’Islam.

((La testimonianza della fede è uno dei più importanti pilastri dell'Islam.))
Testimoniare una fede, significa soltanto “dimostrazione di essa” integralmente. Una pretesa che impone la scelta definitiva, la totale osservanza.

((La preghiera.)) I musulmani recitano cinque preghiere al giorno. Ogni preghiera dura pochi minuti.
L’attenzione diretta con l’intenzione verso qualsiasi cosa, desiderio, speranza e persino materia, ripetuta come un mantra indiano, rosario cattolico, rituale sciamanico, è un processo di auto ipnosi singola e agisce specialmente nel credo di gruppo confortando il “fedele” per vincere i sui momenti di debolezza “mancanza di fede”. La preghiera è imposta da tutte le religioni dove con il “credo” completa e suggella una scelta fatta senza costrizione e con costrizione, perché se obblighi un bambino nel seguire la fede dei genitori diventerà anch’esso un seguace della medesima.

((Elemosina.)) Zkat. Tutte le cose appartengono a Dio, e le ricchezze sono perciò mantenute dagli esseri umani in custodia.
Per elemosina si intende il due% della proprietà individuale. Speculando sul terzo Pilastro, si estrapola chiaramente un punto di presunzione: Tutte le cose appartengono a Dio ma, le ricchezze sono mantenute dagli esseri umani in custodia, cioè di proprietà. Maometto, arabo o filo giudeo, ha interpretato esattamente l’avidità delle regole ascoltate dai sacerdoti giudei. E’ tutto quanto manna inviata dal cielo e me la prendo per me, donando il due %.

((Il digiuno.)) Ramadan.
Si entra in due campi, quello medico e quello spirituale. Il digiuno come medicina nell’antichità era praticato diffusamente e serviva soprattutto come “disintossicatore” alimentare permettendo al corpo di riprendersi da cibi alienanti o da diete alimentari sregolate. I romani con i greci, esseni e bizantini, depuravano il fisico con bagni di vapore, saune e terme per estrarre con il sudore le tossine comprese nei grassi. Il campo spirituale è labile da trattare, poiché sappiamo bene come il corpo si ribelli alla fame causando nel protrarsi di digiuni, stati di alterazioni psichiche e nel perdurare, stati di allucinazioni. Santi, santini, santoni e veggenti, sciamani e seguaci di fedi differenti, nel digiuno mistico “trovano” la conferma della spiritualità. E’ l’uomo trova in ogni cosa, la sua risposta.

((Il pellegrinaggio alla Mecca)
Maometto comprende l’importanza dei luoghi in cui i giudei fondarono la loro fede e Gerusalemme assunta come la città divina, e la Mecca la sua città natale, diverrà la città santa dell’Islam.

Questi furono i cinque Pilastri sui quali Maometto “profetizzò la fede islamica” concepiti copiando i valori giudaici a loro volta estrapolati soprattutto delle antiche regole babilonesi, nonché dalle estrazioni sumere dalle quali appresero la monarchia fondata da Salomone. Una ripetizione stucchevole di copia incolla secolari privi di grandi fantasie e un pecoraio illetterato non poteva neppure intuire che i “suoi” pilastri, eretti in buona fede, si sarebbero ben presto contagiati con la regione giudea pianificata per conquistare la terra assegnata al popolo eletto dal loro unico dio. La presunzione giudea non si scosta da quella islamica essendo una duplicata estrazione.

I seguaci cattolici di fede ebraica conoscono solo superficialmente l’inquietante storia dell’Inquisizione promossa dalla chiesa romano di Roma vaticana per sette lunghi secoli, che non riuscirono neppure con bagni di sangue versato, sufficienti per scalfire l’integrità di chi ama se stesso, e non false deità. L’Islam è una religione fresca, senza martirio, senza libertà come non ci fu per i cattolici europei schiacciati sotto il potere ebreo, libertà di pensiero soffocato sui roghi per i Catari occitani, l’Islam passerà sotto le forche caudine per spegnere la presunta “opinione di fede” di trovarsi anch’esso guidato da un profeta che per mano divina costruì un simulacro di fede rubato a un’altra religione.

….. si dice che se non conosci il passato, questo lo devi rivivere …..

Se mai l’uomo capisce la ragione, è sempre troppo tardi per comprenderla!

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