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 Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne

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Sven Hassel

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyDom 19 Giu 2016 - 18:28

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…… sono interessanti i simbolismo che spieghi sui dipinti , non ho mai capito le opere dei pittori e nemmeno sapevo che potevano nascondere messaggi in chiave di lettura , così San Michele indicherebbe la supremazia religiosa che schiaccia le altre . Caro vecchio Sven ne sai una più del diavolo e che mi dici sul ……… /// ……… San Michele è stato dipinto e mostrato per intimorire con l’immagine coloro che non si sottometteva alla sua furia distruttrice. Da una parte il braccio armato di Pietro e qui lo sterminio di coloro che la pensano diversamente . Ma te mi dici che differenza passa tra questo modo d’imporre il potere religioso e quello dell’ ………

Non sono certo un critico d’arte e quello che so l’ho appreso da altri che ne sapevano più di me. Il sapere è un lungo cammino di confronto e alle volte quello che cerchi ti viene incontro senza cercarlo. Arriva come attirato dal desiderio stesso, non lo so, perché lo incontri quando hai desistito la ricerca sotto forma di un indizio, una lettura, durante un viaggio, lo trovi e basta. In alcuni posti mi sono recato più volte soggiornando settimane senza notare quel che trovavo la volta successiva. Anche nelle numerose basiliche mi è successo la stessa identica cosa, ci passai ore e ore credendo di vedere tutto invece vedevo quello che volevo vedere. Indagare non è facile, è un lavoro di sovrapposizioni e non serve cercare se non sai con precisione cosa trovare. Nessun simbolo ti parla eppure racconta silenzioso molto. Non esiste il caso nel simbolo, ma solo la causa che l’ha prodotto. Il potere, credo in qualsiasi forma, si impone sempre con la forza. Se ricordi l’eccidio di Bèziers? Il 22 luglio del 1209 a Béziers vennero massacrati oltre ventimila persone in un solo giorno (cattolici, catari-albigesi, donne, bambini) dall’armata di Cristo (così si chiamava il più grosso esercito dell’epoca, oltre 500 mila uomini) che per capo militare aveva il legato papale Arnauld-Amaury, detto l’abate bianco, il quale comandava i signori feudali del nord della Francia che avevano aderito alla crociata promossa da papa Innocenzo III per sterminare l’eresia catara: cataro vuol dire «puro», erano puri cristiani che combattevano la chiesa romana corrotta. Celebre la frase: Sterminateli tutti. Ci penserà Dio a riconoscere i suoi.

My dear friend the story you read on the contrary because those who wrote it wanted to deceive his neighbor. And 'this is the Catedral gross bloody of Beziers blood. The significance of the two towers you know, you do not need to remind you.

Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 Iqa83s

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyLun 20 Giu 2016 - 17:57

Terminata la lettura della tua pubblicazione mi sono chiesto: perché Dante non organizza una serie di lezioni per divulgare più direttamente?

Temi diseppelliti contro corrente incontrano più che interesse acredine e l’intolleranza verso qualsiasi lato sconosciuto che superi di poco l’accettazione forzata sul personale sapere. L’individuo assimila del suo e non accetta contro indicazioni. A meno sia direttamente interessato sullo specifico argomento.

Ovvio che l’organizzazione comporterebbe un impegno eccessivo, inoltre se un solitario eterodosso può essere tollerato un embrione di confraternita potrebbe rendere necessaria l’accensione di qualche piraPerplessoPerplessoPerplessoPerplessoPerplesso.
Ed ora altre considerazioni e domande.
- “Ho sentito parlare di “dispense” rilasciate ad alcuni membri per dire messa ...” come dire : diverse “verità” secondo le necessità. Parola di Dio !!!

Sai benissimo cosa furono le prebende, diamo la spiegazione a chi non è a conoscenza. Dopo le crociate la chiesa romana non trovò di meglio che stillare una lunghissima lista da sottoporre al penitente “da mondare” dalle atrocità commesse in Oriente. Secondo l’importanza del crimine al penitente si dava la soluzione indispensabile per la salvezza dell’anima condanna a pene indicibili se il malcapitato non si sottoponeva al divinismo ecclesiastico. La lista comprendeva veramente ogni soluzione per ogni malfattezza, dall’omicidio, allo stupro, infanticidio, distinguendo il furto dalla rapina, l’inganno dalla bugia, per sino la menzogna si frazionava per esigere ammenda. Si dovrebbe sapere che dall’Oriente arrivarono tesori in enormi quantità (la chiesa ingaggiando le signorie promise loro ricchezze e saccheggi, e più infedeli uccidevano e più dio sarebbe stato felice) ma già fin dagli inizi la chiesa progettò come appropriarsi delle immense ricchezze attraverso il ricatto dell’anima “pena la scomunica e la dannazione eterna”. Signoria o capitani di ventura, al ritorno delle scorribande con al seguito tesori acquisiti, nei porti d’approdo i vescovi ammonivano la scomunica imminente se non si denunciava pubblicamente i tremendi fatti riportati dalla chiesa commessi oltraggiando la santa causa (a questo punto avete capito che la stessa che ha spinto le barbarie sotto la bandiere crociata si rivoltava contro gli stessi principi accusando la marmaglia di trovarsi in peccato mortale). Se non avete conoscenze storiche vi siete persi davvero un motivo per vivere senza calpestare merde. Sotto la minaccia di scomunica, e per non perdere le posizioni occupate in precedenza, l’accusato si rivolgeva da penitente al suo vescovo e questi apriva un’indagine profonda, ascoltando tutti i crimini commessi e dopo lunghi studi sul caso si stendevano le somme da versare secondo le gravità che le ammende richiedevano. La chiesa lasciò nelle mani di chiunque sbarcato in Italia e nel resto d’Europa meno della decima promessa e consentita come bene personale. La chiesa ordinò ai clerici presenti nelle signorie di spiare e di eliminare qualunque accordo sul nascere che potesse ostacolare il rientro premeditato di ogni ricchezza orientale. San Pietro e il Duomo milanese come altre meraviglie monumentali e non solo italiane sono state finanziate con gli enormi proventi conquistati dai crociniani e sequestrati dalla chiesa romana. Il Sacro Romano Impero, in quel tempo, possedeva un potere inimmaginabile ai nostri giorni. Mai dimenticare che cosa fu la Santa Inquisizione.

- “ A Piona sul Lario, la messa la conduce una parroco con la presenza di un cistercense.” Verrebbe da pensare che sia per controllare che il prete non si lasci andare ad affermazioni non consentite?

L’abate è sempre a capo della confraternita e presenzia, non so chi dei due controlla l’altro.

- “Dopo la blanda epurazione di Filippo il Bello ...” Forse ho capito male quello che occasionalmente avevo letto in proposito ma mi sembra di ricordare considerazioni su una brutale e quasi totale eliminazione (non epurazione) dei Templari.

La storia riporta la considerazione voluta dalla chiesa essendo ella stessa la mano mandante sul famoso venerdì 13 del 1307. La storia riporta che la mezzanotte precedente la flotta templare lascia il porto di La Rochelle con più di cento navigli e se uno fa un paio di conti, il primo sullo stanziamento templare nella sola Francia, calcolato sui trentamila capitani “sergenti a parte” e un secondo conto sul numero che ogni nave da trasporto mediterranea poteva imbarcare, il famoso “arresto dei templari” si riduce in effetti a meno di duecento. Lo stesso Jacques de Molay respinge l’intervento teutonico che assediava la prigione rimandando in Germania il comandante templare. La Spagna e il Portogallo si ritirarono anch’essi dal procedere. Il Maestro prese la sua decisione a Rodi, conoscendo i piani di papa Clemente V e l'Ordine dei Templari fu definitivamente soppresso dalla Chiesa Cattolica nel 1308. I templari avrebbero rovesciato Filippo e destituito Clemente V se si trattasse di una semplice milizia armata, qui si parla di un’organizzazione decisa a sopravvivere fino ai giorni nostri. O credete davvero che Claudette Darc, la nipote di Renato d’Angiò (nato-re) lo dice il nome, re dormiente in Francia, comandò un esercito di straccioni contadini contro i mercenari inglesi a Orléans? La Giovanna, pulzella di Lorena, nata a Domrèmy, intesa canonicamente all’italiana, non trova corrispondenza in Francia e neppure in Inghilterra. Do solo un indizio: Un donna al comando di un’armata, per la cavalleria di quel tempi neanche parlarne. Se accettarono la donna al comando l’ordine partì dal re, e gli inglesi si accorsero immediatamente di trovarsi di fronte un esercito militare fin troppo organizzato. Poi che questa figura passasse alla storia come una condottiera, signori, da una chiesa che considerava la donna un oggetto senz’anima, andiamo, si doveva invalidare l’immagine da condannare sul rogo. La vicenda di Claudette Darc, è ben diversa.

- “Molti ordinamenti monastici sono schierati con la chiesa di San Giovanni (la chiesa di Lefebvre) in opposizione con la chiesa di Cristo cattolica ...” Mi pare di aver capito che gli ordinamenti monastici contino su un numero non grandissimo di adepti (termine forse non corretto ma non me ne viene in mente altro) comunque pochi elementi per tanti ordini fanno tante persone e, per di più, esperte avendo la Conoscenza.
Allora come mai se “... esistono una miriade di ordini occultati, come i rosminiani e cistercensi, certosini e parte gesuita, se non isolati riconosciuti “avversi” e inaffidabili dalla chiesa romana.”  Non scoppia una “guerra” contro la chiesa di roma? Gli ordini occultati hanno forse negli armadi più scheletri degli altri?

Immaginiamo per un solo attimo di assistere a una guerra (apertamente dichiarata) in seno alla chiesa, dove presumo in molti la credono una sola, che effetti devastanti avrebbe sulla massa dei credenti e sui non osservanti? Sarebbe un disastro seguito da rivelazioni talmente inaspettate da portare il crollo sulla Fede (quella maiuscola) con delle conseguenze sociali catastrofiche e se vogliamo già sperimentate dalla chiesa sull’annunciata fine del mondo per l’anno mille (ricordate il Mille e poi più?) Fu l’interpretazione sbagliata che ridusse l’intera Europa a consegnarsi anima e beni alla chiesa (che si sarebbe incaricata di farle riavere nell’aldilà.) Una pratica indiana conosciuta dai giudei-ebrei, rispolverata dalla chiesa.

-  “... questi leggendari cavalieri (diventati la massoneria mondiale odierna)...”. Se, come mi pare di aver capito, la Massoneria (i Templari) è potentissima (Nota: non so quali rapporti ci siano tra Massoneria e Gruppo Bilderberg ma il mondialismo raffinato ed elitario mi pare li accomuni) come mai “tollera” la chiesa cattolica. Forse mi sono perso qualche tuo passaggio, e me ne scuso, ma allora Massoneria e Chiesa hanno interessi paralleli, se non convergenti?

Stesso potere. Chiesa e potere politico si sono consolidati nei secoli attraverso le casate regnanti europee. Il Nuovo Ordine Mondiale è un derivato dell’Opus Dei e il nome dato è una firma.

-  “... e quel fosco presente che non promette un buon futuro.” Non ho le tue conoscenze ma a pelle la sensazione è proprio quella: essere in una botte di ferro piena di merda. Chissà perché quando penso con preoccupazione al futuro mi viene in mente Carlo De Benedetti che, nato a Torino ma attualmente cittadino svizzero, suppongo conosca il futuro con ottima approssimazione.

- “... Chiedi come Roma non ha eliminato i cistercensi? L’ha fatto contro gli albigesi ...” Probabilmente la domanda ti risulterà puerile: perché contro gli albigesi sì, contro gli altri no?

Il catarismo occitano si diffuse dalla Spagna alla Romania minacciando la chiesa cattolica e questa usò lo stesso sistema chiamando a raccolta le signorie del Nord francese che invidiavano le ricchezze delle signorie del Sud, usato per invadere l’Oriente saraceno. Al momento gli albigesi erano il nemico da battere, e i Catari pagarono un prezzo altissimo perché pacifisti pur disponendo di ricchezze non si difesero in alcun modo.

- “... l’ultima insurrezione popolare contro il giudaismo ...” Quando scrivi “giudaismo” penso agli ebrei ma evidentemente si tratta di una mia erronea comprensione.

Stessa origine, differenziata dal luogo.

- Le adunate in piazza san Pietro: da quando ho cominciato ad osservare mi sono sempre chiesto il motivo di tali “pellegrinaggi”. Non so perché ma mi viene spontaneo il paragone con i pellegrinaggi alla Mecca.
- “... dipanare le tele tessute dal gigantesco disegno giudeo, non è opera né semplice e neppure digeribile senza una dose massiccia di bicarbonato ...” Questa considerazione mi ripropone l’utilità di un corso di lezioni per poter acquisire in un periodo non lunghissimo un distillato delle conoscenze acquisite, ma le difficoltà organizzative e le controindicazioni per la salute mi fanno desistere dal proportelo.


- “I Gesuiti sono l’ago della bilancia che amministrano le fazioni in lotta “Divide et impera ?!

Diciamo di sì. E poiché in un ipotetico crollo, anch’essi perirebbero, ricoprono l’ago della bilancia. Il segreto terribile di pulcinella, che non può essere divulgato, si trova nelle loro mani. Anche se tutti quanti gli incaricati divini lo conoscono da duemila anni. Negli ultimi decenni, grazie ad autori senza peli sulla lingua, lo conosce metà della popolazione mondiale, fregandosene. Quindi grazie all’indifferenza sociale, il potere temporale continua la sua criminale sceneggiata.

- “Ti do un solo indizio: nudi si nasce e nudi si muore. Qualunque sciocchezza nella quale ti perdi diventa fatale in quanto peso … gli antichi egizi pesavano l’anima e se questa non era priva di ogni forma terrena, il defunto restava imprigionato nel mondo illusorio” Però se non ci fosse competizione, studio per inventare qualcosa, magari utilissimo per la guerra ma successivamente utile in tempo di pace, se non ci fosse spirito di emulazione non si andrebbe avanti.

Già, l’esistenza umana è un’eterna arrampicata in salita, con la possibilità certa d’essere colpiti da un sasso in testa.

Certo che la competizione è come i ravioli, se diventa esasperata provoca arrivismo e danni.
Anche i ravioli, se sono troppissimi fanno andare in ospedale.

Ed a proposito di raviolo, data l’ora, ti auguro buon appetito.

.gente questa è lunghetta, ma rispondere è un dovere a chi chiede.

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyMar 21 Giu 2016 - 17:49

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…….  spetta un attimo che mi sono nuovamente perso . (((sull’annunciata fine del mondo per l’anno mille (ricordate il Mille e poi più?) Fu l’interpretazione sbagliata che ridusse l’intera Europa a consegnarsi anima e beni alla chiesa (che si sarebbe incaricata di farle riavere nell’aldilà.) Una pratica indiana conosciuta dai giudei-ebrei, rispolverata dalla chiesa.)))  Puoi spiegarmi sto fatto ……..

Una pratica induista rivelava alla casta facoltosa preoccupata di lasciare il corpo e i propri averi terreni, il segreto dell’immortalità dove passando attraverso le pratiche sacerdotali segretissime, i prescelti donando ogni avere, lo avrebbero ritrovato intatto nella rinascita subito dopo la morte. La confraternita dei frati palermitani, dove si sono conservate centinaia di corpi mummificati, si impadronirono dei beni di famiglie ricche siciliane con lo stesso metodo, copiato dall’India.

Chiesa dei Cappuccini, Palermo

Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 E5rd79

... ne hanno fregati a centinaia incamerando i loro averi

Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 2i0zmfl

Il cattolicesimo seguendo la frase di Gesù (per quel tempo una distanza di mille anni per degli ebrei) quelli che passarono quarant’anni in un deserto metà Lombardia, calcolare il tempo non fu mai un successo fin della datazione della Genesi. Così intentarono l’inganno sottraendo ai signorotti sul finire del decimo secolo gli averi e non contenti obbligandoli a periodi di dure penitenza per preparare l’anima al trapasso senza pesi né macchie da scontare. Intere signorie, principi, baronie, regnanti timorosi si ridussero sul lastrico obbligando familiari e sudditi alla povertà imposta dalla chiesa e per farla breve, finì il millennio e non successo nulla. Si addebitò l’errore di calcolo e il danno sociale fece sprofondare nell’anarchia completa l’umanità già terrorizzata dalla fine del mondo. Sennonchè la rivolta iniziò proprio dalle generazioni delle signorie, figli dei padri ingannati incominciarono nell’assalire chiese, abbazie, eremi, tutto quanto si era arricchito a spese proprie con la storia propinata dalla chiesa. Ora potresti dire, è impossibile! E’ incredibile. Mica tanto, se hai l’autorità d’essere la volontà divina e fai inginocchiare i re ai tuoi piedi, perché non dovresti spogliarli della superbia e renderli straccioni impauriti? Non hanno inventato il diavolo per dagli le corna, e l’inferno fiammeggiante per dannare le anime, per solo diletto? La generazione dei figli degli ingannati saccheggiò distruggendo quel poco che restava dell’Impero Romano radendo al suolo ogni vestigia cattolica e se non siete a digiuno di edificazioni sacre, la maggior parte è datata dopo il mille in poi. Tolti gli abiti a sottana, il corpo ecclesiastico si mimetizzò nel sociale aspettando eroicamente di riprendere il potere temporale e sotto le vesti di santoni illuminati e monaci impoveriti, si diedero a ricostruire il potere perso. Dimentica la chiesa della carità, nessuna religione ha portato l’uomo verso qualcosa d’inesistente. Ogni fede priva l’uomo della poca fiducia rimasta in sé come ogni politica vuole il voto per se stessa e non farà niente in cambio. E’ così da secoli, l’uomo diventa schiavo di se stesso vendendosi ad altri.

.vent'anni fa pagai 4 euro d'ingresso e chiesi il flusso turistico giornaliero alla cassa, la media settimanale era di poco superiore alle 1100 persone giornaliere, quindi con un incasso di oltre 4400 euro a giornata. Mica male come business.

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Ultima modifica di Sven Hassel il Mer 22 Giu 2016 - 9:52 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyMer 22 Giu 2016 - 9:49

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(((La storia riporta la considerazione voluta dalla chiesa essendo ella stessa la mano mandante sul famoso venerdì 13 del 1307. La storia riporta che la mezzanotte precedente la flotta templare lascia il porto di La Rochelle con più di cento navigli e se uno fa un paio di conti, il primo sullo stanziamento templare nella sola Francia, calcolato sui trentamila capitani “sergenti a parte” e un secondo conto sul numero che ogni nave da trasporto mediterranea poteva imbarcare, il famoso “arresto dei templari” si riduce in effetti a meno di duecento. Lo stesso Jacques de Molay respinge l’intervento teutonico che assediava la prigione rimandando in Germania il comandante templare. La Spagna e il Portogallo si ritirarono anch’essi dal procedere. Il Maestro prese la sua decisione a Rodi, conoscendo i piani di papa Clemente V e l'Ordine dei Templari fu definitivamente soppresso dalla Chiesa Cattolica nel 1308. I templari avrebbero rovesciato Filippo e destituito Clemente V se si trattasse di una semplice milizia armata, qui si parla di un’organizzazione decisa a sopravvivere fino ai giorni nostri.)))

...... grande capo sven mi interessano i templari hai d' informazioni su loro .......

Le mie indagini si concludevano sempre con le relazioni scritte e nel mio archivio trovo facilmente le risposte pronte.

Templer …

… di fronte all’imminente caduta di Gerusalemme, colma di tesori razziati in tutto l’Oltremer, dalle signorie europee, si cerca disperatamente di portare via terra e via mare la quantità impressionante di forzieri e di lunghe colonne di carri stracarichi con preziosi, ma come sottrarle alle orde crociniane sbandate e in fuga, alle milizie saracene del Saladino, ai pirati turchi sul Mediterraneo? La sola certezza organizzata si trovava nell’Ordine Templare con la sua numerosa flotta e sulle strade pattugliate senza sosta dalla cavalleria leggera dei monaci guerrieri. L’invasione ebbe inizio nel 1096 per terminare nel 1303, duecentosette anni di sanguinosi combattimenti per una falsa causa che concedeva a coloro che partecipavano, l’immunità sugli assassini e il possesso dei beni confiscati, potevano vendere gli schiavi o sterminare interi villaggi. Le dispute fra le signorie stanziate, con le famiglie nell’interno di Gerusalemme per le ricchezze accumulate, sollevarono scandalosi processi a danno delle aristocrazie presenti e vi furono coinvolti anche numerosi Maestri Templari … bollati come traditori …

All’insaputa dei re, che si sono susseguiti sul trono della città santa, i “magister templari” si occuparono in grande segreto per conoscere la matematica araba, scoprendo un tesoro inestimabile che avrebbe in seguito cambiato l’Europa. Il calcolo romano in uso fino agli inizi del primo secolo, limitava in assenza dello zero l’uso completo della matematica, dove lo zero consentiva un’infinità di operazioni fino a quell’epoca ignorate. In un modo e in molti altri, l’uomo ha sempre saputo contare, addizionare, e dividere senza  faticare, però la numerologia araba di gran lunga avanzata rispetto all’antica romana, apparve subito come una scienza rivoluzionaria per i maestri templari che già si occupavano di amministrare i trasporti via mare, per conto delle armate che per secoli s’imbarcavano sulle loro navi dirette in Oriente. Non di meno il risveglio religioso aveva inviato un enorme quantità di pellegrini da proteggere, sul lungo cammino diretti verso Gerusalemme, dove bande di rapinatori e assassini pronti a derubare le ricchezze da donare per la ricostruzione del santo sepolcro. Chi meglio dei Poveri cavalieri di Cristo, ordine monastico voluto da Bernardo, potevano occuparsi della sorte dei ricchi pellegrini e dei loro tesori?

… chi partivano dagli angoli d’Europa, potevano consegnare alla capitaneria templare più comoda, la quota di viaggio, che comprendeva la protezione personale, i mezzi di trasporto via mare o via terra, cibo e acqua, la disponibilità di denaro presso qualsiasi capitaneria incontrata, alloggio in ogni città occidentale controllata dai monaci templari, con la possibilità di compiere il pellegrinaggio senza beni da trasportare e così dissuadere il banditismo da scorrerie senza profitti. I viaggiatori non avevano nessun valore con loro, portavano solo le “carte di credito” con le assegnazioni degli importi pattuiti alla partenza. Un sistema ingegnoso, che in brevissimo tempo portò ricchezze inimmaginabili nelle casse delle tesorerie templari lungo tutta la fascia occitana che iniziava da Barcellona e terminava in Romania a Bucarest. Re, baroni, conti, la signoria feudataria europea, versavano i capitali convenuti per assicurarsi, senza incidenti, il lungo viaggio che li avrebbe portati in una terra completamente sconosciuta e per molti pellegrini che non avevano mai neppure navigato per mesi sul Mediterraneo. I templari capirono la necessità di armare centinaia di cantieri per costruire un naviglio che potesse contenere le armate con tutto il necessario che un esercito in movimento porta con sé. Immaginiamo i cavalli o le fucine dei fabbri, le quantità di viveri imbarcate per migliaia e migliaia di uomini al seguito dei comandanti, con un costo da capogiro amministrato diligentemente dai contabili delle capitanerie. Il templarismo ha preceduto di un migliaio di anni, l’odierno sistema bancario e come avete letto, la carta di credito è antica di dieci secoli. I templari, chiedevano un interesse quasi irrisorio sul finanziamento delle campagne crociniane, tanto da invogliare anche l’ultimo signorotto per importanza, ad arrivare a pignorare le sue terre, castelli e proprietà boschive, attratto dal miraggio di facile razzie in terra araba. L’Oltremer, la Giudea e la Palestina, erano dipinte sapientemente in Europa, come regioni ricchissime, con città ricoperte d’oro massiccio, abitate da popolazioni inermi, disarmate e senza dio, al pari di animali selvaggi, occupate solo a sputare su di un sepolcro inesistente. Uno strano confronto, predicato da vescovi ingannatori, se esaminato dal principio alla fine con un poco di sale in zucca. Un popolo definito animalesco con città dorate, che intratteneva da secoli commerci sulle sponde francesi, con la Serenissima, Amalfi e Pisa e che si erano stabiliti in Spagna fondando città magnifiche come Salamanca e Granada, Malaga e Toledo, da dove uscivano i migliori metalli da centinaia d’anni, nessuno capì d’essere ingannato? La fede è la trappola che acceca. E fidandosi di altri si muore ...

Le crociate costarono enormi perdite umane, milioni di soldati morirono ancora prima di toccare terra, inghiottiti da furiose tempeste, assaliti dalle piraterie moresche, dalle marinerie veneziane, da quelle amalfitane e baresi in lotta per arricchirsi sui trasporti via mare. Non di meno si moriva via terra, armate in marcia depredavano e saccheggiavano trucidando villaggi e città incontrate senza distinzione e rispetto per nessuno, i crociniani erano soltanto mercenari avvezzi all’assassinio, allo stupro, al gioco, dove una fortuna passava da umana mano all’altro con una partita a dadi.

… i Cavalieri templari sapevano sfruttare anche tutto quanto sfuggiva al loro controllo e come? Chi restava ucciso valeva più da morto che da vivo, semplicemente perché aveva pagato per intero il suo viaggio e se non era arrivato a destinazione, il capitale versato non poteva essere preteso restando di proprietà della tesoreria templare. Centinaia d'imbarcazioni colate a picco, dopo avere pagato per intero un lungo soggiorno in Giudea, sparivano in mare. Il profitto rendeva entrate a cascata nei forzieri delle banche dell’Ordine monastico. Un signorotto, duca o cavaliere, versato l’ingente mantenimento fissato per quattro/otto anni stimati di permanenza, perdeva la vita in un futile duello dopo nemmeno tre settimane di viaggio, seppellito e dimenticato, nessuno si presentava per riscuotere il credito che restava accantonato. Il templarismo aveva una rete di comunicazione capillare e teneva stretti rapporti giornalieri con le capitanerie, sapevano di ogni perdita di uomini, cavalieri, cavalli, carri, generi di sussistenza e conforto, viveri e altro. Il credito aumentava il tesoro ...

L’Ordine templare non è stato propriamente cristallino, com’è stato dipinto storicamente, come Poveri cavalieri di Cristo. Il signorotto, duca o conte, perito in qualche scontro e sepolto sotto la sabbia desertica, pagata la retta stabilita per un numero di anni, esauriva il credito versato, a quel punto la capitaneria responsabile estendeva il credito per altri anni, con una ipoteca riscattabile sulle terre, sulle abitazioni e possedimenti, che le ignare famiglie debitrici dovevano consegnare alle tesorerie templari. Il signorotto, in battaglia si consegnava vinto al nemico, per riscattare la sua vita, pagando un prezzo fissato a seconda l’importanza del suo rango. La copertura del riscatto era versata dalla tesoreria templare e il poveraccio firmava un debito a carico della sua famiglia come garanzia. Un solo cavallo da guerra addestrato, a quel tempo costava la paga in sterline di otto anni di lavoro di un operaio specializzato e di trent’anni di un contadino. Un capitano avventuriero con un seguito di una quarantina di mercenari, sei carri trainati da ventiquattro buoi, venti cavalli al seguito, trenta arcieri, sei fabbri, una decina di lavandaie-cuoche-prostitute, almeno un vescovo, con quattro monaci predicatori, due scrivani, due cerusici e una guida per leggere le stelle, impegnava un capitale in precedenza garantito, ipotecando intere proprietà con il solo miraggio di ritornare dopo averlo triplicato. Il solo a trarne vantaggio è stato l’Ordine Templare, il vero dominatore sull’importanza dei numeri arabi (chiamati i numeri d’oro) per mano dei magister “i Gran Maestri Templari” che fin dagli inizi incontrando i ricchi e colti sultani, sceicchi e dignitari arabi, seppero comprendere un mondo fin lì sconosciuto e imparare da questi, come risollevare l’arida Europa devastata e cadente dopo la scomparsa dell’Impero Romano.

… si sono scritti migliaia di libri sul tesoro dei Templari e su Filippo il Bello, che li imprigionò per impossessarsene, ma non c’era nessun tesoro custodito nelle centinaia di capitanerie francesi e il re di Francia costrinse solo l’Ordine a sparire. Il templarismo diventò “dormiente” sparirono le cavallerie leggere, scomparvero i Poveri cavalieri di Cristo in abiti bianchi con la croce rampognata rossa, migliaia di monaci guerrieri si rinchiusero nei monasteri, nelle abbazie, dove continuarono l’amministrazione dei numeri d’oro.

Jack de Molay, l’ultimo Gran Maestro templare, fu messo al rogo sull’isola della Senna, con Goeffrey de Charney, suo compagno di prigionia. Gli Ordini portoghesi, spagnoli, germanici e inglesi, in poco tempo si ritirarono dormienti obbedendo alla regola della sparizione. Filippo favorì all’Ordine la sopravvivenza assicurando alle capitanerie, alle flotte navali, alle fucine che fabbricavano e armavano gli eserciti, agli allevatori di cavalli, ai costruttori di macchine di guerra, di continuare i prestiti su usura per finanziare i regni, dove re senza fondi come Filippo di Francia, s’indebitavano arricchendo i banchieri “masson”.

… i tesori razziati in Oltremer dalle orde crociniane, con la caduta di Acri nel 1303 in parte rastrellati in due secoli, finirono nella rapaci casse vaticane e servirono per la costruzione del Basilica di San Pietro iniziata nel 1506.

.cuntent?

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyGio 23 Giu 2016 - 21:35

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... met5 ha postato il 19 maggio e siamo arrivati con oggi a superare le 2000 visite d'interesse, niente male per una media vicina alle cento giornaliere in barba a chi non si interessa di sapere e stanno alla larga dalla cultura ...

Grazie a tutti i curiosi affezionati che continuano a seguire il post con interesse
cheers cheers cheers

lol!
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Ultima modifica di Sven Hassel il Gio 23 Giu 2016 - 21:41 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyGio 23 Giu 2016 - 21:41

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Ullallà vecchio contro corrente …………………  mi sono letto il libro e rivisto il film tirando qualche accidenti per le pulci messe nell’orecchio leggendo , ma come fai a scrivere così tanto , i tuoi papiri e il libro è meglio del film dove perdersi non ci vuole molto. Per un verso non racconta niente di nuovo anche se il lato cattolico legato ai vangeli può scandalizzarsi di un Gesù che delega sua moglie nel rappresentare una chiesa tutta al Femminino Sacro utopia improponibile duemila anni fa attraverso la stima ebrea verso la donna .  Dan Brown si lega con Eco inserendo gli stessi temi seguiti da una serie di assassinii secondo me inutili da entrambi le parti , da Eco il famoso libro proibito rivelatore su Gesù e Brown con il cryptex che contiene il segreto di Gesù e Maddalena , una trama che pare il rintocco di campane per non dimenticare il suono .  Nello stato in cui si trovano i cattolici occupati a contenere i danni rilevanti di una barca allo sfascio il collante religioso è la rete gettata sulla fede del terzo mondo dove raccoglie consensi a buon mercato . Dovrei dire grazie per qualche sassolino tolto dalle scarpe e per delle opinioni personali messe a nudo .  Non sei cambiato per ……………………


Caro te sono più vecchio di 35 anni e lo stesso scassaminkia che si ostina a scavare dove posso. Per il cattolicesimo descritto sui vangeli “cronache scritte da chissà chi” dedicati ai credenti, non si inorridisce di fronte ai crimini che la chiesa ha commesso nei secoli (bastano le crociate, l’Inquisizione, Il Martello delle Streghe, la pedofilia e i traffici illegali, fondazioni papaline per riciclare fondi sporchi) e se si indignano per dei romanzetti da pochi euro e fingono da ciechi e sordi inginocchiati a credere in un padreterno amministrato da sottane con la pretesa d’avere il contatto  con una fonte privilegiata, gli sta bene anche credere in ET-Casa. Rispetto per Umberto Eco, ma senza Sean Connery con la partecipazione, ne usciva un filmetto di scarso interesse, molto meglio il libro con maggiori indizi interessanti. Dan Brown si rifà su altri autori perdendo di originalità e “secondo me” conclude la messaggistica senza più ossigeno con la francesina erede del Sang-Real. Scialba conclusione da quattro soldi. Davide re d’Israele (1030) se ricordo, dinastia che vanta dopo tremila anni una purezza sanguigna sulla genetica discendente ha ormai assunto del grottesco assurdo e in un mondo alla deriva, ci sta bene pure questo. E perché no!

Sul “controcorrente” rispondo che non si possono fare due bagni nello stesso fiume, capito? E poi ti manca poco alla mia età, giovincello.


FALSA STORIA: inquisizione e caccia alle streghe
Dopo secoli di menzogne e miti attribuiti alla Chiesa cattolica ora sappiamo che al 99% quanto imputato all’Inquisizione spagnola non è mai avvenuto, nessuno è stato bruciato, messo a tortura o cose simili. Viene da chiedersi, quanto della storia ufficiale in realtà sia vero. Questo documentario del 2013 della BBC di Londra è assai suadente sapendo da chi proviene e quanto sarà costato realizzarlo. Ma chi detiene il monopolio dell’informazione può permettersi anche questo. Qualche migliaia di click al filmato su You Tube (https://www.youtube.com/watch?v=qhlAqklH0do) mentre per notizie antitetiche si superano i milioni; analogamente per i libri (e i film) che diventano elitari se contengono verità e best-seller in caso contrario. La recente scomparsa di Umberto Eco, autore dell’infame ‘Il Nome della Rosa’, fornisce un’opportunità attuale e rappresenta un esempio macroscopico di quanto affermato. Quanti hanno preso per ‘storia vera’ il suo romanzo credendo di rivivere nel successivo film i ‘secoli bui’ dell’Inquisizione? Persino un Papa…

La matrice delle bugie mediatiche è sempre la setta massonica che ha il suo dichiarato nemico in Roma e già questo dovrebbe bastare per guardare il Cattolicesimo sotto un’altra luce, anche per gli atei che aspirano alla verità storica.

Noi che onoriamo le Due Sicilie come potremmo non essere d’accordo su questo ragionamento. Se hai tu la colpa, punta il dito su di un altro.


Beh e fossi io a fare man bassa indicherei un altro del gruppo. Roma sa molto bene come muoversi.


.saluto entrambi  lol!  lol!
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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyVen 24 Giu 2016 - 9:23

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............... mi risulta che i templari erano divisi da una altro ordine o sbaglio ? Che dici dei Sinclair di Rosslyn so che la Scozia accolse il grosso del templarismo al tempo della fuga . non capisco come poterono sparire in migliaia senza lasciare tracce e continuare indisturbati .



... caro il mio "indagatore" se passi una decina di anni in Oriente saraceno impari l'arte del mimetizzarti integrandoti con il nemico (il templaismo se la intendeva con gli  Hachisch del Vecchio della Montagna) avendo rapporti con le signorie dei califfati intrattenendo scambi commerciali, di mediazione e scambi culturali. I Maestri Templari capirono che la terra d'Oriente, rispetto all'Occidente decaduto, rappresentava il vero tesoro da conquistare, e non erano le ricchezze bramate dalla torma ignorante mandata dalla chiesa ...

Gli Ospedalieri

… un mese prima della data dell’arresto, Jacques de Molay Gran Maestro Templare conferiva con il Gran Maestro Guillaume de Villaret dell’Ordine degli Ospitalieri. Gli ospitalieri “ospedalizzavano” al seguito delle crociate i feriti caduti” scegliendo con cura la nobiltà come primo intervento e re, baroni e principi, donavano ogni avere in cambio della salvezza sulla vita. L’Ordine degli Ospitalieri era altrettanto ricco e potente alla pari dei Templari. Guillaume de Villaret informò de Molay sulle trame ordite tra Filippo e Clemente V sconsigliando caldamente il rientro in Francia del Gran Maestro dove sarebbe stato arrestato. Jacques de Molay con il fidato Maestro Geoffrey de Charnay avevano da tempo compreso che l’Ordine giunto al termine delle campagne orientali sarebbe stato in pericolo e soltanto due possibilità si profilavano all’orizzonte, armarsi per imporre con la forza il dominio templare oppure, la scomparsa dormiente dell’Ordine operazione non facile ma che poteva essere compiuta se Filippo e il papa avessero messo l’Ordine in una condizione sulla quale trarne vantaggio. In Francia, Filippo il Bello si trovava sul lastrico a causa dell’indebitamento contratto con l’Ordine e Molay era la massima autorità, arrestare lui con il seguito (circa 150 cavalieri) pensava d’impossessarsi di tesori e di ottenere la cancellazione del debito contratto. Jacques de Molay imbarcato a Rodi, parlò del piano dove in caso d’arresto sarebbero stati imprigionati e accusati di crimini già preparati “gli informatori dell’Ordine conoscevano da mesi gli intrighi papali e del re di Francia” e Molay non costrinse nessun cavaliere a farsi arrestare una volta scesi a terra potevano andare liberi. I Templari in Oriente avevano assimilato le arti saracene ed erano abili trasformisti cambiando l’aspetto e parlare altre lingue lo praticavano da oltre un secolo, monaci istruiti e con una fittissima rete di Commanderie sperse in tutta l’Europa se avessero desiderato sfuggire a Filippo non sarebbe stato un problema, ma Jacques de Molay ambiva un piano geniale mettendo a rischio la sua vita.
Filippo il Bello con la complicità di Clemente V che temeva il potere templare (l’Ordine non doveva nessuna obbedienza alla chiesa romana) li voleva schiacciati sotto il controllo ecclesiastico, non trovò nessun tesoro sul carico sbarcato a Marsiglia. Arrestò meno di 150 templari e il resto lo conoscete con Molay e Charnay condannati sul rogo nel 1314.  L'Ordine dei Templari fu definitivamente soppresso dalla Chiesa Cattolica nel 1308. La storia è avara nel descrivere i fatti mettendo in primo piano quel che desiderano le parti e la parte dormiente non ebbe nessun motivo di smentire il piano della Gran Maestro Jacques de Molay immolato eroicamente con il fedele Geoffrey de Charnay scomparendo letteralmente sulla faccia della terra. Il naviglio che prese il mare alla mezzanotte che precedette l’arresto (sapevano tutto sui piani di Filippo) si diresse ovunque avessero porti sicuri e Commaderie dove trovare accoglienza. Il grosso approdò in Scozia, altre navi in Spagna, Portogallo, Malta, Irlanda e oltre. Una grande parte abbandonò le armi, il mantello bianco e lo stemma templare, si mimetizzò dentro il sociale rafforzando la rete tessuta per secoli, utilizzando lo stesso sistema economico da loro gestito, continuando le attività redditizie, banche, artigianato, commercio, proprietà con rendite acquisite in passato diventavano terra franca per la continuità dell’ordine monastico tenuto come un esercito perfettamente attivo quanto invisibile. Filippo il Bello, maledetto da Molay morì seguito da papa Clemente V e la storia sorvola sul templarismo dormiente perché la storia incominciano a scriverla i “masson” edificatori di tempi e questi escono allo scoperto soltanto per scacciare gli inglesi da Orleans guidati dalla capitana Giovanna D’Arco. Se invece parliamo di Clodette Darc, nipote di Renato D’Angiò, 110 chili di donna, campione di torneo (senza il diritto di mostrare il volto) perché farsi battere da una donna dal maschilismo del cavalierato sarebbe stato un disonore a vita e la nipote del re godeva del privilegio della Corona ed era valente e temuta sulle giostre francesi dove si arricchiva a spese dei cavalieri battuti. Il disarcionato e messo fuori combattimento dal rivale, perdeva l’armatura, il cavallo e le armi, nonché l’attrezzatura al seguito, scudiero, tende e carri e muli. Molti ricorrevano agli strozzini indebitando i familiari dando in cauzione castelli, poderi, proprietà terriere, mandrie e tutto quanto serviva per risalire in sella con un nuovo equipaggiamento. Un cavallo da torneo costa 25 anni di retribuzione per uno stalliere e un’armatura elegante un mulino con una rendita di franchi molto alta. Attorno al business delle giostre annuali si muovevano interessi commerciali vastissimi. Un torneo attirava duchi, baroni, principi, cavalieri di ventura, nobiluomini e dame, cortigiane “leggi prostitute” maniscalchi, commercianti di cavalli e muli, armaioli, fabbri, falegnami per i plachi, sarti, macellai, cacciatori, pescivendoli, vescovi della zona con i seguiti da accogliere in sfarzosi accampamenti, birrai, mense, panettieri, magazzini pieni di mercanzie da vendere, e dietro a questo immenso movimento il templarismo dormiente, i “masson”, gestivano enormi fortune mettendo le mani dappertutto, nessuno sfuggiva alla reta fittissima intessuta attorno alle attività economiche gestite da secoli sulle quali si reggevano le Corporazioni fondate in precedenza dall’abate Bernard de Clairvaux consolidate e sostenute dal templarismo dormiente.

Oggi potremo equiparare le Corporazioni alle industrie moderne, il controllo economico di allora identico allo stesso di adesso, Il templarismo sommerso uguale alla massoneria mondiale con le mani ovunque e poiché il “sistema” inventato e perfezionato in un intero millennio non si è minimamente scalfitto, l’eredità templare per qualcuno ha rappresentato veramente un tesoro inestimabile.

Filippo il Bello, re di Francia anelava un tesoro, forse un carico navale, una lunga fila di carri trainati da buoi carichi d’oro, pensava in piccolo senza capire che la ricchezza templare da secoli si trovava sotto i suoi occhi miopi ed esso stesso ne era rimasto vittima indebitata. La storia non racconta come sparirono gli ospitalieri, l’Ordine di San Giovanni seguì l’idea di Molay integrandosi dormiente senza nessuna perdita, tolte le armi e le insegne, i monaci abili nella chirurgia e nella medicina occuparono gli stessi ospedali in precedenza dell’Ordine nei panni di dottori e infermieri curando e operando chiunque pagasse a caro prezzo i loro servigi.

Ci troviamo alla fine del 1400, Colombo naviga nell’Oceano verso le americhe, sulle vele spicca sotto il sole il simbolo templare. Sono trascorsi quasi due secoli dalla soppressione dell’Ordine.

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1424 Joanne D’Arc si presenta sul campo di battaglia con indosso un’armatura bianca e con un proprio vessillo. L’apparizione impressiona profondamente entrambi gli eserciti. Il vessillo che impressionò i due eserciti e soprattutto gli inglesi (lo conoscevano molto bene) portava il simbolo templare.

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Si dice che de Molay, in punto di morte abbia convocato davanti al Tribunale di Dio il papa entro 40 giorni e il re francese entro l'anno. Ebbene, 37 giorni dopo Clemente V morì e 8 mesi dopo morì anche Filippo il Bello.

... e chi non dotato di percezione realistica, diciamo cullato dall'oppio inghiottito, chinato il capo rassegnato sorride beota convinto che tutto sia da ignorare

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... anche trovandosi a un palmo dal naso. Orlèans ogni anno ricorda l'assedio e i francesi sono realisti e l'eroina storica è scelta con generose dimensioni ...

Più volte nella mia vita, mi sono chiesto cos'è la paura!!

... chi ha paura di vivere proverà paura, se non terrore, nella morte ...

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyVen 24 Giu 2016 - 12:13

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Elisabet

Nel 1901. Il 10 febbraio 1840 la regina Vittoria, ultima monarca del casato degli Hannover, si unisce in matrimonio con Alberto di Sassonia Coburgo Gotha Wettin nella cappella di St James Palace. Alla sua morte, dopo un regno durato 63 anni 7 mesi e 2 giorni, la Corona passa al suo figlio primogenito, il Principe di Galles, che regna con il nome di Edoardo VII a partire, appunto, dal 22 gennaio del 1901.
Fu dunque Edoardo VII a cambiare il cognome di famiglia dal tedesco Wettin al decisamente più inglese Windsor?
Fu suo figlio Giorgio V durante la prima guerra mondiale, perché il nome dei Sassonia Coburgo Gotha Wettin richiamava in maniera imbarazzante quello del nemico Kaiser Guglielmo II (per altro anche lui nipote della regina Vittoria).

Elisabetta II è la legittima titolare del trono d’Inghilterra?

Elisabetta II discende effettivamente da Guglielmo il Conquistatore, ma attraverso una linea piuttosto tortuosa. In effetti, secondo calcoli precisi fino all’ultima goccia di sangue reale, sul suolo inglese ci sarebbero attualmente più di trecento pretendenti con maggiori titoli di lei, nata in una dinastia di origine tedesca.
Giorgio VI, il cui vero nome era Albert Frederick Arthur George Windsor, ebbe due figlie, Elisabetta e Margherita.

Diana Spencer …… freddi e senza cuore», ma rispettava Elisabetta II che chiamava la Top Lady. Parlando con il figlio William una volta disse: «i Windsor sono a malapena inglesi, mentre puoi trovare tracce degli Spencer tornando indietro di mille anni».

Elisabetta non deve meravigliare sull’usurpazione del titolo, Bergoglio è il papa nero Gesuita e non potrebbe sedere sul Soglio Cattolico, Renzi senza elezione popolare non potrebbe dirsi il premier italiano, il Vaticano “masson” dai tempi di Hiram Abif-Salomone è la culla assopita celata dietro la parola di dio, e già questo la dice lunga sull’inganno del monoteismo giudeo, perché tanti dèi non si possono controllare ma uno solo sì.

William non nasconde l’orgoglio d’appartenenza

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… e nemmeno la regina

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Ultima modifica di Sven Hassel il Gio 30 Giu 2016 - 8:26 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptySab 25 Giu 2016 - 21:10

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...... scolta, manda ancora in inglese e ti spedisco lo Sven da mantenere :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Zeno

In un carteggio degli Zeno con un altro fratello, Carlo, a Venezia, si parla di 4 navi dei Sinclair salpate nel 1371 e tornate nel 1392, al tempo del primo contatto degli Zeno con Henry. Zeno parla di un viaggio, intrapreso con Henry, con sbarco in quella che noi chiamiamo Nuova Scozia. Qui Sinclair sbarcò e, gli Zeno possono solo intuirlo, esplorò per circa due anni l’entroterra. Esiste nella regione una leggenda dei micmac, nativi americani sui quali andrebbero sprecate due parole sulla somiglianza in alcuni usi con gli egizi, ma non è questo il momento, che narra di un dio, Glooscap, che come Sinclair sbarca e salpa dopo un paio d’anni. La zona esplorata è ricca di riferimenti a templari, massoneria e tesori. Henry venne assassinato, alle Orcadi, appena tornato da quel viaggio.

Houston 13 Ottobre 2015 – Il Columbus Day non è una festa molto sentita, in verità; girando per il quartiere non vedo neppure una bandiera sventolante davanti alle villette in fila, mentre, al contrario, fervono i preparativi per Halloween, con allestimenti di tombe, ragni giganti, scheletri in dimensione naturale e streghe assortite che fanno bella mostra di sé davanti ad ogni casa abitata da bambini. Forse l’unico motivo per cui la gente la apprezza è il fatto che ci sono molte svendite nei grandi magazzini e quindi si corre a esercitare l’attività più apprezzata da queste parti nel tempo libero: lo shopping. In alcuni città, come Seattle e Minneapolis e nel South Dakota, a dire il vero, il Columbus Day è stato – giustamente – ribattezzato Native American Day.

Anche se per i Native American – quelli che noi chiamiamo erroneamente ‘indiani’ più che una festa il 12 Ottobre 1492 fu l’inizio della fine. C’è da registrare – una vera e propria chicca – anche l’indignazione della comunità italiana per questo cambiamento di nome; “Gli italo-americani si sentono profondamente offesi – ha affermato Lisa Marchese, un avvocato italo-americano al Seattle Times – perché con questa decisione si dice a tutti gli italo-americani che la città di Seattle non ha più considerazione del vostro patrimonio né ritiene la vostra comunità degna di riconoscimento”. Italiani o Native, in ogni caso, bisogna dire che oggi fortunatamente, anche qui negli USA, s’incomincia timidamente a riflettere sul significato di questa data, che ha rappresentato l’inizio di un vero e proprio genocidio.

C’è anche chi si chiede che senso abbia dire che Colombo scoprì l’America se questo non era un continente disabitato ma era, al contrario, abitato da civiltà millenarie e, in alcuni casi, anche particolarmente evolute. Ma, prima di tutto, fu davvero Colombo a ‘scoprirla’ quest’America?
Da molte ricerche sembrerebbe proprio di no. Ma si sa che tutto ciò che si azzarda a contraddire quella fable convenue che è la storia viene altezzosamente bollato, dai templi ufficiali del sapere, come fantasia o montatura. Allora andiamo a scompigliare un po’ la versione ufficiale di questa discussa ‘scoperta’. Ecco qui di seguito alcuni interessanti elementi che farebbero decisamente ritenere che il buon Colombo non sia stato che uno dei visitatori di questo continente e certamente non il primo.

Iniziamo con alcuni documenti che testimonierebbero che il Nuovo Mondo fosse perfettamente noto – e non solo in Europa – ben prima del 1492. Partiamo dallo storico Gavin Menzies, che ritiene che la mappa del 1418 – qui di lato raffigurata – dimostri chiaramente che il Nuovo Mondo è stato scoperto dai cinesi – dall’ammiraglio Zheng He – circa 70 anni prima di Colombo. Ma non è ancora niente. Andiamo ancora indietro nel passato. Un’altra mappa potrebbe rivelare che, già nel XIII secolo, Marco Polo sia stato in realtà il primo europeo a scoprire l’America – più di due secoli prima di Cristoforo Colombo. Questa rozza mappa – riprodotta qui a sinistra – disegnata su una pelle di pecora mostra, infatti, quello che sembra essere lo Stretto di Bering, l’Alaska, le isole Aleutine e la costa occidentale del Nord America.

Retrocedendo ulteriormente, ci troviamo di fronte a prove materiali ancora più solide.
L’Anse aux Meadows, sito archeologico dichiarato patrimonio dell’umanità Marco Polo nel 1978 è, infatti, un esempio – ufficialmente accettato – d’insediamento vichingo in Nord America. Il villaggio risale a oltre 400 anni prima della spedizione di Colombo e vi si trovano i più antichi edifici europei in America. Le case, gli utensili e gli oggetti rinvenuti sono perfettamente compatibili con la civiltà che li ha prodotti. Secondo alcuni studiosi si tratterebbe del mitico Vinland, l’insediamento dell’esploratore Leif Ericsson, risalente niente meno che all’anno 1000.


New Port Tower

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...... e la stele di Westford nel Massachusetts

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Provano l'inequivocabile presenza del templarismo scozzese sul continente oltre Oceano e i precedenti citati (solo in parte conosciuti da me) non sono, affatto, delle novità nel campo delle indagini. Henry Sinclear fu assassinato da un sicario cattolico. La chiesa non voleva certamente la diffusione di una nuova terra senza prepararsi all'occupazione e questa "sapeva" tutto sui precedenti indizi custoditi gelosamente. Un potere intrigante, con in seno la confessione, poteva sapere tutto di tutti e la spregiudicata corruzione spinse Colombo, nel 1479, nel convolare a giuste nozze con una certa Felipa Perestrello, figlia di uno dei timonieri di Toscanelli. Scoperte le carte nautiche segrete destinate al re, Colombo le avrebbe sottratte e, abbandonata la moglie, sarebbe fuggito da Madera con il figlio Diego. Toscanelli avrebbe visitato le sponde del Brasile e preparato un rapporto per il re (mai consegnato dopo la sua morte) falsificato da Colombo per sfuggire all'inchiesta di furto denunciato dal timoniere Parestrello e dalla moglie abbandonata. Colombo mise la mani sui viaggi compiuti in precedenza (i marinai non stanno zitti, specie se vantano terre scoperte) da altri navigatori e lui ebbe la meglio affermando d'essere il primo. Amerigo Vespucci, contemporaneo di Colombo, passò in secondo piano nonostante ebbe il merito di avere anch'esso attraversato l'Atlantico.

Questa è la mappa cinese

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... quella di Piri Reis

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Sulla mitra papalina confermo l'estrazione sumera

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... la bocca di pesce

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... conferma la volontà di appropriarsi della simbologia d'altri. L'ho scritto fin troppe volte, i giudei rubacchiando qua e la si sono inventati una religione "cultura" a loro misura e consumo senza un solo grammo di originalità. Un popolo così ottuso governa il mondo e alcuni sperano ancora sull'evoluzione dell'uomo. Quando voleranno gli asini dirò d'essermi sbagliato ...

Grazie per le news, un pò meno per la traduzione sudata.

Very Happy Very Happy Very Happy
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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyDom 26 Giu 2016 - 12:15

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......... ho letto che 18 galeoni scesero la Senna la mezzanotte che precedette l'arresto di Jach de Molay e su questi presero la fuga un bel numero di templari / a quanto pare per ordini ricevuti dal gran maestro ancora prima dell'arresto e smentisce gli arresti di tutti i templari . non sapevo della flotta partita da la rochelles e dei templari tedeschi . se non sbaglio sei stato a Roslyn a visitare la misteriosa cappella dei San Clair . ai letto il libro il secondo messia ? ciao Sven. ho trovato il tuo sito ma non vedo ninet come facc ........

Christopher Knight, Robert Lomas sono gli autori del Secondo Messia e sono due autori attendibili riconosciuti per la precisione in cui descrivono fatti comprovati. Da inglesi vanno sul concreto a differenza dei tira e molla italianizzati o meglio indottrinati per uso e consumo ecclesiastico. Credo che la diffusione libraria negli ultimi vent'anni abbia aperto una larga breccia sulla conoscenza di fatti storici riconosciuti come falsi d'epoca con lo scopo di affermare il medio evo sotto il completo dominio cattolico. Ho visitato la Cappella di Rooslyn in condizioni abbastanza in decadimento esterno, coperta da lamiere e ponteggi, l'interno completamente restaurato nel secolo scorso non garantisce che l'originalità sia stata mantenuta, poiché già nei secoli interventi meno leciti hanno contribuito a seri dubbi sul merito dell'integrità monumentale. Capisci ammia, se non voglio farti comprendere un simbolo te lo faccio capire in un modo diverso e se necessario te lo racconto sotto un altro aspetto, così la frittata diventa complicata da gustare.

.più visito luoghi mistici e meno li trovo da come sono stati descritti.

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyLun 27 Giu 2016 - 9:53

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...... sarò banale anche stupido però ti chiedo , perché nessuno dice le cose come sono ?


Bello mio, esporsi in prima persona impone il passaggio di filtri come gli editori se scrivi un libro fuori dagli schemi commerciali. La scienza medesima dipende dai finanziamenti politici, e vale per gli storici e l'informazione, che si incanalano in condutture pilotate dove risulta già difficile l'inserimento e poi se ti muovi contro corrente sei fuori di "testa". Il convenzione, appunto banale, rappresenta l'accettazione "normalizzata" può essere sfruttato in tempi lunghi dove si assiste persino nell'investire sull'alterazione di fatti provati in tempi recenti (smentire il genocidio degli armeni da parte ottomana) o le foibe da parte dei partigiani di Tito contro i fascisti italiani. Negare la storia è diventata l'arte secolare di scriverla e riscriverla più volte per mano delle stesse fonti originali, perché nessuno meglio delle sorgenti conoscono i sapori delle acque sparse. Quel che scrivo potrà sorprendere qualche sprovveduto lettore, colpire lo scettico, provocare dei dubbi, ma "sostanzialmente" ha appreso quel che so da altri che ne sapevano più di me. Dalle tue parti si dice ancora che nessuno nasce imparato!? Chi sanno l'hanno ricevuto ascoltando e chi ignorano lo fanno per professione d'indipendenza, cioè fregandosene di tutto. Ci credi se in alcuni monasteri ho ascoltato affermazioni sugli UFO da sbalordire? Se ne parlassi .... ma lasciamo perdere. Un rosminiano mi disse che ero preparato per diventare un prescelto, non capii un tubo e non mi disse altro. Mi ritrovo soltanto il curioso di una volta. >Se non sei curioso, non sei abbastanza intelligente per te.< La pretesa fu di capire subito il significato, poi, mi arrivò dopo una decina d'anni di continue curiosità.

.se sei arrivato fino alla tua vita di adesso, senza sapere molto, è quanto ti sei dato da solo.

Esce l'Inghilterra dall'UE e scatta il panico mediatico con il terrorismo giornalistico. Cazzate, è successo solamente un fatto nuovo che urta il conservatorismo che predilige i fermi immagine. Il nuovo spaventa, da fastidio, come l'assenza elettrica in un temporale. Non accettiamo il buio per pochi minuti. Gli inglesi più anziani hanno capito la necessità per uscire da una trappola. La nuova generazione, compresa l'italiana, che ne sanno di come si viveva negli anni sessanta/settanta?

... Umberto Eco con l'uscita del libro si attirò le ire dei cattolici inviperiti per l'eresia contenuta (se pur velata e comprensibile da pochissime persone già "inserite" nel contesto) ricordo le resse a Milano per vedere l'ultima Cena, minkia, stava lì da cinquecento anni e facevano la fila per smentirsi d'essere ottusi? Arriva Dan Brown e rimette il sale sulla coda e la gente incomincia a credere a che cosa? Al vecchiume senza spaventarsi dei nuovo? Riminkia direbbe lo Sven, che differenza può esserci fra ipotesi solo sentito dire, e un autore che pubblica altre ipotesi? Chiunque sciroccato ammorba contagiando i networck inondando di spazzatura generazioni giovanissime totalmente impreparate nel saper distinguere il minimo fra coglionate e pseudo verità, che cosa usciranno da questi "trombati" avvezzi ai mezzi di comunicazione trasformati in oppiacei soporiferi?????? Generazioni stroncate sul nascere si lasceranno condurre al pascolo da lupi assetati di carne facile ...

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyLun 27 Giu 2016 - 18:23

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Quel che scrivo potrà sorprendere qualche sprovveduto lettore, colpire lo scettico, provocare dei dubbi, ma "sostanzialmente" ha appreso quel che so da altri che ne sapevano più di me.

..... chi sono questi altri l'ho capito e me ne parlavi trent'anni fa e da allora ci siamo tenuti in contatto . ho fatto i miei passi ho cercato indagato e letto libri ma sono lontano da te la distanza della luce . ti dissi a suo tempo che sei un magaro e tale sei rimasto . paisa mi restano 20 per arrivare alla tua età e voglio arrivarci da imparato .

Cumpà sai che è una lunga strada, l'hai intrapresa e non l'hai abbandonata, sei curioso e se rimuovi il carico alleggerendo i contenuti hai voglia d'incontrare quel che cerchi. Se cambi l'ottica sarà quel che cerchi a trovate te. Stamattina ho fatto la solita camminata al lago e lui era lì. Sono io che sono andato da lui o lui ha chiamato me? Abbiamo conseguito cognizioni e ne abbiamo fatto il punto fermo. La considerazione degli opposti a disposizione in molti la ignorano. Se dal fioraio, scelgo un fiore sono sicuro che lui ha scelto me. Forse, il 97% direbbe che ha scelto il fiore desiderato. Ma noi due sappiamo che (forse) non è così. Quando ci incontrammo ognuno dei due aveva un motivo da scoprire, capire la ragione dell'incontro. Ti ho incontrato perché non ti cercavo e lo stesso è stato per te.

.capisci ammia.
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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyMar 28 Giu 2016 - 13:47

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Se posso e non sono indiscreto, che effetto ti ha fatto la Cappella di Rosslyn in Scozia?

... quando vedi e osservi con occhi tuoi e non per immagini ricavate da InterDET o per sentito dire, sul posto ti trovi la realtà del momento che si concentra su quanto hai saputo sul luogo che sta rivelando del suo e se lo sai percepire "potresti sentire la voce delle pietre" da ascoltare. L'ho imparato visitando centinaia di antiche costruzioni e se stabilisci in contatto i libri di pietra cantano il passato. Alcuni rabbrividiscono, altri sconcertati si allontanano, i mistici e i fedeli sognano l'estasi percependo persino visioni. Il trascendere non c'entra, si tratta di realismo sull'Adesso, sul non tempo. Se non sai cos'è il tempo non puoi capire lo spazio ...

………. nella biglietteria è in vendita una piccola guida in italiano, sarà utile per riuscire ad individuare e riconoscere i numerosi elementi presenti all'interno della Cappella, ognuno corredato dal suo recondito significato. Tra tutti spicca per eleganza la famosa Colonna dell'Apprendista, che secondo una leggenda custodirebbe al suo interno il Santo Graal, in particolare se paragonata alla Colonna del Maestro. Le due opere dovrebbero rappresentare le colonne di Boaz e Jachin che si trovavano anticamente nel Tempio di Salomone, a cui si dice tutta la Cappella dovrebbe ispirarsi. Le due colonne, inoltre, potrebbero essere state al centro d'una vicenda drammatica: si racconta che in un impeto d'ira il maestro scalpellino avrebbe ucciso il suo giovane apprendista, dopo aver constatato con quale maestria l'avesse superato nello scolpire la più bella colonna della Cappella. Un altro, per citarne uno tra i più enigmatici, è legato alla presenza di elementi architettonici che raffigurerebbero le piante del mais e dell'aloe, piante tipiche del continente americano che all'epoca della costruzione della Cappella di Rosslyn dovevano essere ancora sconosciute.
La guida con un puntatore laser indica soprattutto quanto vuole che si veda, l’ho costatato in troppe occasioni il giochetto di nascondere i “segreti” da non mostrare e per me che partivo preparato e documentato, ho capito che nei viaggi guidati la regia guidava il visitatore. Rooslyn l’ho visitata nell’interno e sul restauro della Cappella con un autentico mosaico di scultura simbolica, uscirne soddisfatti lo sono chi vedono e meno chi osservano. Dan Brown ha portato l’ondata turistica nella cappella (non si possono fare foto e riprese interne) ridestando l’interesse e l’attenzione sul fenomeno dei Sinclair (per inciso Sinclair Oil Petroleum) cha la costruirono nel 1450.

.... da me la Petroleum Oil Sinclair ha legami scozzesi con i Sinclair Temple di Rosslyn?

Ti ho confermato sopra e se indaghi sul delitto Matteotti ci trovi l'inciucio (nel 1922 Matteotti fu espulso dal partito), e assassinato da elementi collegati con la massoneria, e alla storia, mai chiarita, della Sinclair Oil, una compagnia petrolifera statunitense che sarebbe entrata nella vicenda. A quanto pare, Matteotti nella borsa che gli fu sequestrata dopo il rapimento, aveva dei documenti relativi alla compagnia petrolifera)

... pare Mussolini avesse avuto interessi e c'entrasse dell'accordo dal testo di Filippo Filippelli?

.... o yes, Filippelli, giornalista e faccendiere fascista, anch’egli implicato nel caso Matteotti, capisce che bisogna pescare capitali in altri ambiti.
Uno è quello dei grandi appalti, delle infrastrutture pubbliche, dei finanziamenti per grandi opere e, in particolare, il commercio floridissimo del petrolio.
Nel 1922, l’anno in cui Mussolini forma il suo governo, l’80% del mercato petrolifero del Regno d’Italia era gestito dagli americani della Standard Oil tramite la Società Italo-Americana del Petrolio (Siap), mentre il restante era fornito dalla filiale italiana della Royal Dutch Shell, come riportano sia lo storico Mauro Canali che il giornalista ed ex dirigente dell’Eni Benito Li Vigni. Nel 1923 la Anglo-Iranian Oil Company, società petrolifera del governo britannico, decide di scalzarne una fetta con un’efficace concorrenza, peraltro gradita.

Peccato che Gelasio Caetani, ambasciatore italiano a Washington, si fece portavoce di un’altra azienda statunitense, la Sinclair Oil, precedentemente sostenuta da alcuni dei principali gruppi finanziari di New York, come la banca di John Davison Rockefeller, presidente e fondatore della Standard Oil, la quale, con quello che si può definire un colpo di mano, riesce a spuntare col neonato governo fascista – una coalizione di centro destra composta dalle varie anime del liberalismo conservatore italiano, dai fascisti ai nazionalisti ai cattolici popolari – una convenzione a costi più alti dell’azienda inglese. Non saranno pochi fra i deputati dell’opposizione a chiedersi il perché, e la cosa insospettì l’Anglo-Iranian Oil Company. Nonostante questo il governo continuò le trattative, arrivando a una convenzione, fatta approvare a un Consiglio dei ministri poche settimane dopo le elezioni del 1924. La Sinclair Oil ottenne così l’esclusiva per la ricerca e lo sfruttamento di tutti i giacimenti petroliferi presenti sul territorio italiano, come in Emilia e in Sicilia, e molti vantaggi per poter effettuare scavi in tutta la penisola, come una concessione di novant’anni e l’esenzione dalle imposte. In cambio di tangenti, la Sinclair avrebbe inoltre ottenuto di non permettere a un ente petrolifero statale – ergo, italiano – di intraprendere trivellazioni nel deserto libico, colonia italiana. Il testo in capitolo dovrebbe essere questo.

Colonna dell'Apprendista.

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Colonna del Maestro.

Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 Vownic

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyMer 29 Giu 2016 - 13:32

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…. com’era il vessillo, bandiera di battaglia Templare ? ai scritto che lo mostrò agli inglesi Giovanna ma non trovo nessuna foto che si vede la croce templare … perché non parli della storia di Giovanna alla francese dicendo ……..


Il vessillo esposto soltanto in battaglia si chiama Baussant. I Templari non usavano la croce ma lo stemma a otto punti. Non trovi nulla nelle foto cinematografiche in cui le sceneggiature sono raffazzonate e non veritiere. Molti film negli ultimi vent’anni hanno “rappresentato” fatti storici completamente stravolti per dare versioni differenti in modo di riflettere sui contenuti (l’ultimo su Giovanna dove dice a Carlo VIII re di Francia “il tuo re mi manda a dire” ricorda chi è il vero re dormiente. Il libro di Brown "Il Codice da Vinci” è un chiaro richiamo per chi sanno individuare i messaggi intrinsechi dell’autore tra centinaia di fogli scritti per romanzare e nascondere la causa che l’ha portato all’attenzione pubblica. La Francia nonostante l’ateismo napoleonico non ha rinunciato alla fede cattolica che nelle sue dottrine “universitarie” ha mantenuto il controverso principio prima eretico condannato e poi da santificare l’eroina. C’è né abbastanza per capire la manfrina di lasciare la fede ai bisognosi e la ragione ai curiosi. Ti rammento che nessuna cavalleria medievale avrebbe concesso a una ragazzetta di guidare un’armata. E il volta faccia degli inglesi (senza una ragione ben precisa) non sarebbe mai avvenuto. Tutto cambiò dopo il primo scontro, che cosa successe, veramente, sul campo?

... il Baussant Templare

Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 Hwagjp

......... derivato dall'orientale equilibrio dello Yn e Jiang, una volta spiegato in battaglia non c'era scampo per nessuna delle parti. Vincere o morire.

... gli "scudi degli Ordini" e se vedete scudi crociati fatti passare per templari sono falsi

Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 24lk46v

Lo scudo di San Giacomo dedicato a Jacques de Molay è un falso inserito. Come il Baussant spagnolo

Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 27ydqo

.... con il giglio di Jerusalem spacciato con il 97% dei falsi raccattabili su InterDET "da interdire" è in realtà

Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 1g4qw6

................. il simbolo scout europeo

Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 11hffrl

Il Baussant issato per il monaco guerriero significava "après avoir vendu la peau" senza appello. E vederlo nelle mani sventolato come un trofeo, mi irrita come ricercatore.

.... ieri una signora mi ha chiesto cos'è rimasto nelle chiese? Ho risposto: La stessa Fede che ognuno coltiva a casa propria, dentro di sé!

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyGio 30 Giu 2016 - 8:55

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Non capisco, chi ha cambiato il nome? Edoardo VII o Giorgio V?

“... Fu dunque Edoardo VII a cambiare il cognome di famiglia dal tedesco Wettin al decisamente più inglese Windsor (?)
Fu suo figlio Giorgio V durante la prima guerra mondiale, perché il nome dei Sassonia Coburgo Gotha Wettin richiamava in maniera imbarazzante quello del nemico Kaiser Guglielmo II (per altro anche lui nipote della regina Vittoria).”


Come mai ha prevalso sugli altri?

” ... Elisabetta II è la legittima titolare del trono d’Inghilterra?
Elisabetta II discende effettivamente da Guglielmo il Conquistatore, ma attraverso una linea piuttosto tortuosa. In effetti, secondo calcoli precisi fino all’ultima goccia di sangue reale, sul suolo inglese ci sarebbero attualmente più di trecento pretendenti con maggiori titoli di lei, nata in una dinastia di origine tedesca.
Giorgio VI, il cui vero nome era Albert Frederick Arthur George Windsor, ebbe due figlie, Elisabetta e Margherita.”

Agli inizi del secolo scorso inglesi e tedeschi erano alleati di fatto ma politicamente gli inglesi non erano d'accordo con la casa reale che godeva di un peso superiore rispetto all'attuale. Di fatto pare che "l'influenza" germanica sia stata coperta acquisendo il nome Windsor, per placare gli animi, un poco come si trasformò la dinastia dei Rhothschild tedesca in Rockefeller americana. La monarchia reale fu messa a tacere dal successo di Churchill perché "parrebbe" che i reali mantennero relazioni diplomatiche segrete con Hitler per assicurarsi nel conflitto la possibile indipendenza dagli inglesi. Salvarsi la pelle per i monarchi importava più dei sudditi, è sempre stato così. Vincevano i tedeschi cambiavano bandiera e da lì non si spostavano.


“ William non nasconde l’orgoglio d’appartenenza”

Se non sbaglio la croce è quella dei Templari, ma il Pi Greco cosa c’entra?

Da elicotterista potrebbe considerarlo il suo portafortuna, oppure è un patito della matematica. La sovrapposizione del simbolo che ne copre l'altro non potenzia ma al contrario li invalida entrambi. Almeno così ho saputo da esperti in simbologie.

((su Edoardo VII ho omesso il punto di domanda (?) sulla battuta d'arresto))

.la tua precisione sull'osservazione è chirurgica.  cheers  cheers  cheers

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyGio 30 Giu 2016 - 10:11

Sven Hassel ha scritto:
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“ William non nasconde l’orgoglio d’appartenenza”
Se non sbaglio la croce è quella dei Templari, ma il Pi Greco cosa c’entra?

Da elicotterista potrebbe considerarlo il suo portafortuna, oppure è un patito della matematica.


Niente di tutto ciò.

Quello è il crest del 22nd RAF Squadron, un gruppo volo creato nel 1915 e subito impiegato sul fronte occidentale, incorporato nel 7° stormo. Motto del gruppo 'Preux et Adiaceux' (Prode ed Audace).
I piloti decollavano passando sopra il quartier generale del 7°, da cui 22 su 7, ovvero 22/7= esattamente pi greco. E' quindi un rimando al servizio in Francia nella prima guerra mondiale.

Quando il crest del gruppo volo venne approvato (1936), lo stesso era basato a Malta, da cui la croce che non è quella dei Templari (che sarebbe rossa su campo bianco e con i lati ricurvi) ma quella degli Ospitalieri (bianca e con i lati rettilinei), poi chiamati Cavalieri di Malta.

Dal 1955 il gruppo volo è stato riconvertito in gruppo di Ricerca e Soccorso equipaggiato con elicotteri.[/color]
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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyGio 30 Giu 2016 - 13:19

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cheers cheers cheers che bello coinvolgere la chiarezza cheers cheers cheers

Grazie Bore per un contributo fondamentale.

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyVen 1 Lug 2016 - 11:56

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.... Sven per anni ho confuso templari e crociati visti in azione nei vari film sull'argomento e solo ora vedo le differenze , ma tra loro cos'è stato di tanto speciale che li ha portati nella storia come guerrieri mitizzati ? Se erano monaci come si avvicinarono alle armi ? Mi sono sforzato ma non ho capito come ? Poi tu ai .......

Una vocazione monacale porta una netta differenza fra la disciplina e la dissolutezza imperante nelle bande mercenarie, di cui erano principalmente composte le Compagnie di Ventura reclutate dai capitani. Persino i re partivano con il grosso degli eserciti trascinando avanzi di galera, assassini graziati, lestofanti e truffatori attirati dall'ambizione di potersi arricchire facilmente.

... l'Ordine Templare non accoglieva chiunque, anzi selezionava con cura il proposto fra la signoria chiedendo per farne parte l'assoluto voto di povertà! Che significava: la completa donazione e rinuncia di ogni avere che diventava un bene comune dell'Ordine. Un filtro notevole che teneva lontano qualunque individuo con intenzioni personali. L'Ordine rifiutò dei re, però ammise duchi, conti e siniscalchi disposti al sacrificio della vita sociale per una missione di povertà e disciplina. Povertà solo apparente, perché il templare trovava quel che lo aspettava in ogni Commanderie, cavalli, armi, cibo, un riparo, denaro, assistenza medica, imbarco, un nuovo compagno sergente, gli bastava attenersi alle regole sottoscritte. L'arte della guerra, quindi battersi il battaglia ha del fantastico poiché i monaci conoscevano l'Oriente cinese e i codici dei samurai (studiosi ne hanno concordato le similitudini identiche nell'interno delle milizie templari incominciando dall'arma principale, la spada "controcorrente" nel tempo. Arma forgiata da loro stessi e tenuta segreta come lavorazione, lo stesso principio di forgia stratificata che renda lama elastica e resistente, nonché leggera e ben bilanciata, tant'è che un templare poteva usare due spade contro una. Come usare l'acetta o la pesante mazza ferrata, l'arco inglese e con destrezza la lancia ...

... l'esercito crociato classificava le sue forze in ordinamenti come la cavalleria leggera, cavalleria pesante, fanteria d'attacco, spada e scudo, fanteria pesante, picca e spada, fanteria da riserva, armata con quel che trovavano e ben poco efficacie da impiegare per evitare una disfatta ... le spade erano convenzionali, pesanti, lame rigide quindi facili a spezzarsi di piatto, armieri e fabbri battevano in continuazione il ferro per sostituire spade da combattimento, i peggio armati usavano spadoni da torneo e scuri da taglia boschi, senza scudi di protezione ... i reparti armati con gli archi "europei" esaurite le frecce attaccavano con spade e pugnali, questi guidati da abili reclutatori, proteggevano i loro investimenti tenendo gli schieramenti fuori dalle mischie e lontano da perdite sicure ... adesso spiegare come si disponevano i contendenti sul campo mando a ricordare lo schieramento francese a Waterloo ... un modello medievale che resistette per secoli in cui le battaglie finivano in bagni di sangue ...

Il templare in Oriente preferì i cavallini arabi, agili e veloci e rinunciò alle pesanti armature indossate dagli europei che cavalcavano grossi e pesanti cavalli da battaglia con la cavalleria saracena, che, li bersagliava a distanza ravvicinata con l'arco curvo, che scagliava frecce letali senza entrare in diretto contatto con il nemico.

... ben presto i saraceni si accorsero del templari e ne ammirarono la tattica logistica delle azioni. Questi non attaccavano se non costretti. Non sguainavano mai l'arma se non per finire l'avversario. Non razziavano. Rispettavano i villaggi indifesi. Non potendo intervenire per impedire i crimini di massa, non partecipavano. Questo codice non sfuggì ai comandanti arabi che instaurarono rapporti con i comandanti templari di reciproco rispetto e questo portò il templare a una netta distinzione con l'odiato crociato ...

Il monaco ancora prima di accettare l'ordinanza era già un esperto in armi, quindi la sua formazione comprendeva lo studio monastico e l'apprendimento di tecniche sconosciute. Un templare apprendista "leggi sergente" impiegava almeno quattro anni per padroneggiare la sola spada, tagliava un tronco, lo piantava nel terreno e cercava di non colpirlo! Già, perché la lama doveva avvicinarsi al tronco il più possibile senza toccarlo. Al minimo fallimento, sradicava il tronco, ne tagliava un altro e ricominciava sotto l'occhio attento del superiore. Il lancio della scure era un esercizio obbligato, come il lancio del pugnale, il tiro con l'arco inglese, la lancia e altre armi a disposizione. Imparava le nozioni di medicina, chirurgia da impiegare sul campo. Doveva conoscere le lingue per comunicare con chiunque. Seguire le funzioni della disciplina monacale, astenersi dal vino, mantenere la castità, osservare il digiuno, servire il superiore, mai replicare un ordine, essere a disposizione per qualsiasi destinazione, insomma una disciplina che formò un numero di uomini votati per una causa senza ripensamenti. La diserzione, il tradimento si puniva con la morte all'istante. I Templari non dividevano simbolicamente in due un solo cavallo ma lo stesso destino, chi dei due mancava al giuramento l'altro lo uccideva. Possono sembrare delle regole impietose, ma si deve ricordare il periodo storico umano dei peggiori. Chi entrava nell'Ordine perdeva definitivamente la sua precedente identità. Il rituale d'iniziazione comprendeva la "morte" per la resurrezione (nuova vita) con il cordone "cappio" al collo per ricordare che nella nuova vita la morte stringeva già la gola.

.la descrizione non vuole sottolineare che furono dei santi senza peccato. Visti alla luce dei nostri giorni si impadronirono di autentiche fortune finanziando e prestando denaro con interessi alle volte esorbitanti indebitando regni come il rancese Filippo il Bello e sottraendo alle casate ricche ogni bene per l'estinzione dei debiti contratti dai proprietari che avevano firmato l'ipoteca di viaggio e fermo in terra santa.

... per affrontare l'avventura si impegnavano grosse quantità di denaro depositato in anticipo nelle casse delle Commanderie, il deposito contrattato assicurava la trasferta via terra o via mare con vitto, alloggio e assistenza medica, il possesso di cavalli sul posto, biada e quant'altro necessitava elencato sul contratto sottoscritto. Il casi di ferite gravi, il rimpatrio assicurato come la salma in caso di decesso. La navi scaricavano nei porti europei, disgraziati mutilati orrendamente, che rientravano con mezzi di fortuna o impegnando ogni avere pur di rivedere il suolo natio, per coloro a contratto anche solo feriti gravi, non c'erano convenienze di esaurire il contratto. Si abbandonavano chiudendo il conto per intascare la differenza non spesa. Un capitano partiva per una ferma di quattro anni e periva due mesi dopo, nessuno sapeva che fine aveva fatto e l'Ordine tratteneva il versato. Dopo anni scadeva il contratto di un signorotto già defunto da tempo, la famiglia ricca si trovava a versare il rinnovo sul congiunto ritenuto vivo dalla parola templare indebitandosi abitazioni e terre. Le rete d'informazioni templari erano efficaci sul meticoloso controllo di merci e uomini in movimento, l'ordine assicurava i suoi navigli protetti dalla Bandiera della marineria lasciando ai pirati saraceni i navigli della concorrenza da depredare e dividere i ricchi carichi di merci trasportati. Il Mediterraneo aveva le rotte occupate da migliaia di navi, geleoni, imbarcazioni da carico, qualsiasi naviglio faceva la spola dalla Francia, Italia, ai porti orientali con rifornimenti d'ogni tipo e i templari avevano interessi d'usura su ogni nave, attracco in porti, cambi valute, armi, cavalli, scambi commerciali e nulla sfuggiva al loro controllo ...

La Bandiera della flotta templare

Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 2ezmjrs

... il simbolo dell'immortalità portato in Provenza dalla Maddalena mille anni prima. Soppresso dal cattolicesimo dopo la scomparsa templare e denunciato come simbolo pirata. La storia della pirateria è ben diversa ... perché i mari furono dominio templare per secoli e i navigli la spina nel fianco della chiesa ...

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyVen 1 Lug 2016 - 13:29

L'annotazione sulla bandiera "pirata" è interessante.
Quindi i Templari facevano la guerra da corsa, cioè i corsari.
Perchè? Solo per rimpinguare le casse dell'Ordine?

Grazie in anticipo per le risposte.
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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyVen 1 Lug 2016 - 17:13

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Ciao plgGe ... in verità non ne so molto della pirateria, durante i primi secoli dell’anno mille le piraterie moresche, marocchine, libiche, egizie, attaccavano i convogli diretti in terra santa e la pirateria mi risulta molto più antica.

La successiva con navigli, armati di cannoni, fa la comparsa nel 1700 … la pirateria moderna inizia realmente solo nel XVII secolo nel mare Caraibico ed in meno di mezzo secolo si estende in tutti i continenti. Il mar delle Antille rimane ad ogni modo il centro della pirateria, sia perché là i pirati riescono a godere di una serie di appoggi e favori sulla terraferma, sia perché le numerose isole presenti sono ricche di cibo e i fondali bassi impediscono inseguimenti da parte delle già lente navi da guerra. Tra le cause dello sviluppo della moderna pirateria vi fu l'azione della Francia e dell'Inghilterra che, per contrastare la Spagna nel mare dei Caraibi, finanziarono vascelli corsari che saccheggiassero i mercantili spagnoli.

Successivamente, sia per il venir meno dell'appoggio anglo-francese, sia per una acquisita abitudine allo stile di vita libero ed indipendente, molti corsari divennero pirati. Nei tentativi d’ingannare il naviglio avversario ammainavano la bandiera di navigazione issando un vessillo nero (bastava per scatenare l’abbordaggio) sorprendendo le navi …

I film hanno confuso parecchio la storiografia e il vessillo dell’immortalità usato a spregio ha avuto la sua ricollocazione anche sulle divise germaniche.

Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 14t3k3c

Non credo, affatto, che il templarismo successivo dormiente occupato nella gestione sulla terra ferma avesse interessi di pirateria marina. Intanto si occupava di commerci francesi, inglesi e spagnoli, finanziava la costruzione dei navigli, forniva le assicurazioni, cambiava le valute, fondeva argento e oro, custodiva i depositi con interessi, agendo insospettato e disarmato senza rischi di sorta.

Nel 1700 si era consolidato nelle reti bancarie controllando operazioni finanziarie d’alto livello senza dimenticare le Corporazioni dei Carpentieri impiegate nei cantieri di costruzione affiliate dalla “masson” dormiente che ne traeva enormi interessi.

Lascio all’immaginazione la complessità sulla costruzione di una grossa nave da guerra armata di cannoni di bronzo dal costo proibitivo forgiati nelle fonderie delle Corporazioni incaricate. La Corporazione dei Minatori, con i taglialegna, falegnami, cordai, tessitori, bottai, fabbri, armieri, etc. Le “specializzazioni” erano (come lo sono ai giorni nostri) filtrate attraverso selezioni derivate dagli stessi appartenenti massoni che passavano il “mestiere” da padre in figlio da secoli.

.è sempre un piacere cogliere il tuo interesse.

cheers cheers  cheers

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptySab 2 Lug 2016 - 16:38

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((Il monaco ancora prima di accettare l'ordinanza era già un esperto in armi, quindi la sua formazione comprendeva lo studio monastico e l'apprendimento di tecniche sconosciute. Un templare apprendista "leggi sergente" impiegava almeno quattro anni per padroneggiare la sola spada, tagliava un tronco, lo piantava nel terreno e cercava di non colpirlo! Già, perché la lama doveva avvicinarsi al tronco il più possibile senza toccarlo. Al minimo fallimento, sradicava il tronco, ne tagliava un altro e ricominciava sotto l'occhio attento del superiore.))

Cosa significa , il più possibile senza toccarlo?

... significa la completa padronanza dell'arma. Un fendente è facile da fare, diventa la prima parte dell'attacco corpo a corpo. L'avversario piega il braccio armato all'indietro per infondere la massima forza alla spada scoprendo il busto se non protetto da uno scudo. Colpire con precisione un punto scoperto sull'avversario diventa un vantaggio assicurato usando una tecnica di spada differente per l'epoca templare. Una lama bilanciata, agile e leggera, si trasformava mortale colpendo l'avversario ancora prima d'ingaggiare il duello. Si dovrebbe dimenticare il film con spada contro spada usato come scenografia a buon mercato. Un templare già in precedenza in armi doveva apprendere una logica di combattimento dimenticando completamente il passato. Spade pesanti, a lame larghe, usate come clave a forza bruta, perdevano l'efficacia contro un monaco templare che lo attaccava direttamente senza slanci e a distanza ravvicinata. L'affondo diretto misurato con la lunghezza della spada e del braccio, sorprendeva il malcapitato impreparato da un colpo sconosciuto. Gli stessi crociati invidiavano il maneggio delle armi templari senza capire come riuscissero a tenere testa fino a cinque avversari alla volta.

... sicchè i templari importarono da Damasco in Siria a Toledo la fucinazione stratificata dell'acciaio per le loro spade ?

Il monachesimo sicuramente s'interessò del Medio Oriente fin dall'invasione moresca in Spagna e si accorse che le Nazioni affacciate sul Mediterraneo si trovavano in livelli sociali avanzati rispetto al decadimento in atto nell'Europa centrale ancora prima che la chiesa indette la crociate. Furono ordite perché avrebbero assicurato ricchissimi introiti e che cosa meglio poteva spingere le armate se non il richiamo della fede e le promesse di grandi saccheggi come premi?
Un modo nuovo, sicuramente riscoperto, di forgiare l'acciaio dev'essere stato la svolta epocale per la lama della spada damasco battuta a più strati e risvoltata molte volte con l'aggiunta di leghe carbonifere fuse insieme. Da qualche parte ho letto che i Celti e i Vichinghi usavano lame damasco già nell'antichità. Il damasco saldato è antichissimo ed è la prima tecnica di siderurgia usata dall'uomo.
Dai forni estrattivi primitivi si otteneva un ammasso di ferro-acciaio disomogeneo e pieno di scorie di fusione e carboniose. L'unico modo per utilizzare questo prodotto era quello di forgiarlo, allungandolo e ripiegandolo su se stesso svariate volte. Il damasco si riconosce facilmente.

... la formazione del pacchetto a strati con i materiali scelti

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... la bollitura

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... seguono le numerose fasi di ripiegatura del metallo "impasto" tramite battiture

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... le immagini dovrebbero dare l'idea base sulle operazioni

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... che danno all'acciaio finito le striature del damasco

Toledo vantava lame d'eccezione e l'origine del damasco orientale siriano forse trova nel trascorso secolare l'arte della forgia per fusione "alchemica segreta" stratificata conosciuta fino all'estremo Oriente cinese ai Celti e i romani ne devono avere tramandato le arti siderurgiche oltre la caduta dell'Impero.

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyDom 3 Lug 2016 - 7:58

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((( Parlare di draghi e serpenti li troviamo nelle cronache ecclesiastiche a carico di eroi della chiesa che li abbattono e tutti hanno lo stesso significato, vincere sulla lotta contro il male. Quindi il drago-serpente nell’iconografia medievale si colloca come il nemico dell’uomo. Altro aspetto se risaliamo in epoche molto più antiche, in cui l’uomo e il serpente erano la stessa cosa, l’antica stirpe rettiliana (sulla quale ogni tanto escono pubblicazioni letterarie). )))

... allora i libri di ........ e di ......... spiegherebbero la creazione umana più delle Genesi biblica che ...

Piano, adagio adagino, autori da te citati e autori, ei fu biblici, sempre sono espressioni personali che si possono accordare e no. La genesi partorita dai giudei/ebrei trova largo consenso nelle varianti precedenti in ogni angolo del mondo. Ogni cultura ha la sua versione sulla creazione e la nostra si è basata da una cultura forzata imposta con il ferro e il fuoco, se la genesi cattolica fosse vera, che ragione dev'esserci per inculcarla?

... il serpente tra i due primati che dà "informazioni" contrarie rispetto agli ordini dell'altissimo. da dove sbuca? Il creatore in assoluto omnisciente nella perfezione da vita nel suo Eden a un serpente che gli rema contro? Di errori in seguito nella sua confusa opera prima ne incontriamo, ma questo non è neanche il primo.

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... il serpente simbolo dell'immortalità ci può stare se si indica la procreazione e l'intuizione dei due solitari abitanti dell'Eden tanto idioti non sono stati per capire che dipendeva dal sesso ...

Questo dipinto lo spiega in modo semplice

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... senza l'ombra della vergogna che colpì i primi due malcapitati nella versione cattolica, e poi perché dotarli di sessi e farli vergognare dopo averlo conosciuto? Ma che strano creatore, è, che fa e ci ripensa come se si fosse sbagliato? Lasciamo fuori i suoi errori peggiori, innominabili che se commentati scenderemmo al livello di un idiota ...

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... il simbolismo rettiliano impera in ogni sociale umano

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... nell'antico mosaico non porta la corona

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Cecrope greco la indossa da "rettiliano" re

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Kiyteros

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... niente corona da re oltre oceano, e poi a che servirebbe se è già distinto dall'uomo

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Nuwa fu xi

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... non si creda che nella stirpe rettiliana manchi la femmina

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E se tu amico curioso hai letto i libri di .........  sei d'accordo sull'importanza data alle femmine rettiliane sulla faccenda che portò l'ibridazione delle Teste Nere.

... il biscione milanese incoronato risale al millennio scorso importato dall'Oriente saraceno

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... ma i rettiliani si trovano negli egizi

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... nei sumeri

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... dominio rettiliano ... ? Opera moderna.

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... di facile ispirazione perché insidiò la donna

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... se l'arte è comunicazione i dipinti sono la rivelazione

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... statuette sumere

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La Nàga "genesi" indiana

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............. domanda da uno che le indagini le fa nella sostanza trovata: gli antichi, molto prima della genesi cattolica, lasciarono ampie tracce rettiliane? La risposta me la do da solo. Avrebbero lasciato notizie sui tapiri, sulle lumache e perché no dai conigli!!!

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyLun 4 Lug 2016 - 20:47

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Sven fin dalle prime tue dichiarazioni ho avuto i pruriti di controbattere punti di pubblico dominio trattenuto dalla premessa stesa ......
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.mi sembra d'obbligo una premessa per mettere in discussione argomentazioni fra interlocutori interessati su temi di non facile condivisione.

Verità e Menzogne sintetizza la proposta di met5.

… disquisire sulla storia riportata, è un ottimo argomento culturale sul quale fissare delle regole fondamentali da osservare.

Punto 1. Ognuno è libero di esprimere la sua opinione, contraria o favorevole sia.

Punto 2. La verità non esiste, come non esiste una menzogna.

Punto 3. Gli assoluti non esistono. Pertanto qualunque affermazione diventa relativa.

… l’osservanza di questi semplici punti consente di trattare argomenti emozionali, personali, con un minimo di distacco passionale. Investigare o semplicemente dubitare sulle convinzioni umane, vuol dire entrare nel personale-individuale protetto da credere che sia intoccabile, mentre potrebbe essere solo un postulato, definizione: un qualcosa ritenuto vero.

Un serio ricercatore NON azzarda nessuna forma di pregiudizio, dubita nell'indagine per scoprire quanto non conosce.

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............... in cui da serio moderatore e come hai evidenziato in molte occasioni ( giocatore d'anticipo ) avvisando e ponendo regole semplici da commentare. L'abilità di fissare in soli tre punti ( regole ) ha evidenziato tutto il resto che ha fatto seguito e più volte l'impulso di contestare si è arenato sul libero arbitrio ( il punto 1 ) e sul secondo punto ho perso l'orientamento consultando non solo te ma un sagace cultore che per definizione ti considera al di sopra certi livelli comprensibili , se non si è inseriti nel sapere . Il punto 3 va bene così . E' sul punto 2 che seguendo pagina dopo pagina , e non è stato facile non perdermi , l'affermare che la verità non esiste è piuttosto sconvolgente da mandare di traverso un principio che da solido ed affidabile lo fai diventare polvere . Dici che basta un accordo e la menzogna diventa anch'essa compatibile e disambigua confondendo o uscendo incerta da una posizione assegnata. Non credi che affermazioni dove si mette in dubbio una verità acquisita , certa , come una bugia provata , destabilizzi buona parte del seguito che legge quelle che sicuramente sono le tuo opinioni personali ? Domando dove inizia e finisce la tua responsabilità personale affermando e dichiarando ribaltamenti impressionati sotto aspetti in cui il Sacro Intoccabile non si potrebbe neppure sfiorare . Sono preparato da anni e sapendo a chi mi rivolgo dove ogni domanda ha trovato la risposta ( e ne ho trovate moltissime ) seguendo le non poche pagine sull'argomento , la seconda domanda sarebbe , non temi ritorsioni , minacce , repliche da chi la pensano diversamente ?



Ti ho prontamente risposto via e-mail e chiesto l'autorizzazione per una parziale risposa pubblica dovuta all'interessante contenuto che credo si sia identificato come pensiero spontaneo per altri curiosi che a oggi hanno portato le visite oltre alle 2500, un livello che neppure una fiera importante o un soggetto novità "essendo per natura questo un sito modellistico" riescono a reggere interessi di poche centinaia di visite per esaurirsi.
Rispondo all'ultima domanda: d'accordo che il sociale sta andando a rotoli, ma perditempo scandalizzati da quel che scrivo disposti a dare in escandescenza (non trovandosi d'accordo) quando usando il buon senso possono tranquillamente evitare di masticare bile rivolgendo l'attenzione altrove, mi regalano la speranza che chi seguono il LAVELLIG e il thread vivono l'esistenza dove la testa rimane al di sopra del livello di contagio aberrativo che spinge molti a dare voce alla gola per non strozzarsi. Mi si perdoni l'ultima, ma sbroccati e impenitenti intriganti che militano sui forum coperti soltanto dalla sottile ombra "virtuale" sono talmente identificabili da essere rintracciabili nelle fasce d'emarginazione sociale. Una uscita allo scoperto, con affermazioni fuori luogo, non avrebbe altro risultato che la denuncia di loro stessi. Quindi il silenzio è d'oro! Salva capra e cavoli.

La prima domanda, che potrebbe avere messo la sabbia fra le dita sul punto che ritieni un fondamento, non lo è, non potrebbe, sarebbe un assoluto e questo lo sai benissimo. Diciamo in simpatia, che avresti preferito saperlo e non doverlo leggere. Un punta d'ipocrisia, un Bifronte mancato, l'obiettività frantumata, resa in bilico e che ogni persistenza è frutto di un accordo. Caro amico di vecchia data, se trovi qualunque cosa che diventa un assoluto, e qualsiasi cosa che non sia stata accordata (anche per assurdo) e definita per nome o per quel che è, ritiro ogni condizione d'accordo. Ieri sera si parlava fra amici, sulla considerazione del "non tempo" e su che cosa è il Tempo? Ne siamo usciti senza sforzi nel considerale l'immobilità del tempo e la sua continuità, alla proprietà di "cambiare". Volente o nolente esistiamo in un continum di cambiamento istantaneo. Anche se mi immobilizzo, persiste il battito cardiaco e il sangue continua il suo percorso. Ma l'Adesso, l'istante brevissimo, la lancetta del cronometro che nella sua impercettibile sosta, la posso osservare ferma a malapena, più che altro immaginarla ferma.
Un crimine efferato, limpido sotto ogni aspetto, rischia il grottesco dove l'indagine trova accordo e disaccordo su troppi punti da far coincidere. Andiamo a teatro, un film qualsiasi, stessi spettacoli e poco accordo, il punto di vista e il libero arbitrio "proprietà umane quasi dimenticate" trovano sfaccettature tali da uscire dal contesto assistito. A un certo punto la polemica ha superato il soggetto iniziale, il risotto si è trasformato in polenta. Succede! Troppo spesso.
Il bambino si è fatto pescare con la caramella sottratta al vaso, la mamma l'ha scoperto, ma lui nega. Posso scomodare il paradosso di Schrödinger? La scatola con un gatto dentro, insieme a una fialetta di cianuro con un contatore a decadimento radioattivo che spezzerà la fiala in un tempo indeterminato. Nessuno saprà nel frattempo, se il gatto è vivo oppure morto. Applicando la fisica quantistica ortodossa al paradossi di Schrödinger, a scatola chiusa avremmo un contatore geiger attivato e non attivato, una fialetta di cianuro sia rotta che integra e un gatto sia vivo che morto. Sempre secondo la fisica quantistica di Copenaghen, all’apertura della scatola, il sistema (ovvero contatore, fialetta, gatto) dovrebbe assumere uno stato unico e coerente. Da qui nasce il paradosso con il quale Schrödinger voleva dimostrare che la sovrapposizione degli stati della meccanica quantistica non è una soluzione accettabile, perchè sarebbe molto lontana dalla realtà.

Il bambino che nega la caramella nella mano e la mamma che afferma il contrario, se togliamo l'accordo, la mamma affermerebbe la verità evidente in assoluto, ma tolto questo siamo noi sulla scena descritta, ad accordare la mamma che ha sorpreso il bambino che sottraeva la caramella dal vaso. Da lui negata.
Lontano dall'essere un critico letterario ho commentato i libri di Eco e Brown dando opinioni strettamente personali senza alcun pretesa che siano condivisibili, ci mancherebbe, padronissimo chiunque di pensarla come vuole, Piuttosto piacevolmente sorpreso da un lato quanto deluso dall'altro, dove "la paura di rivelarsi ha preferito il contatto diretto" evitando di postare direttamente sul thread. La privacy si rispetta, questo è chiaro. Ne approfitto per rispondere sulla responsabilità presa su alcune e forse anche troppe affermazioni pubblicate. Responsabilità, per definizione: abilità nel rispondere. Se ne afferri al volo uno che si sta buttando di sotto, l'abilità l'ha trattenuto dal suicidarsi e se hai all'attivo qualche milione di chilometri senza incidenti, ti sei reso molto responsabile nei tuoi confronti, e verso altri. Sai, senza ferire nessuno, sulla battuta: ama il tuo prossimo come te stesso. Io la vedo diversamente: amo me stesso e poi sono in grado di amare il mio prossimo. Come posso amare qualcun altro se non so neppure cosa significa amarmi?

Ho scritto affermazioni "responsabili" e non avventate. Cerca di capire che ognuno di noi, e in questo caso mi riguarda, non possono esprimere nulla e niente di quanto visto o ascoltato. Lo potrebbero distorcere, cambiare e alterare i contenuti o aggiungere considerazioni personali, questo sì. Tu la pensi diversamente per un solo fatto, hai ottenuto informazioni confermate "da te" da altri in un altra versione. Tu ed io, abbiamo confermato "a noi stessi" differenti accordi su punti messi in discussione diversamente. La terra piatta fu accordata e poi si assistette all'accordo che è rotonda. Oggi le rilevazioni satellitari pare la diano più a pera che a mela. Che dire? Possiamo confermare a noi stessi asini volanti alle tre di notte! Molti lo fanno, di fronte allo sfacelo sociale, economico, morale, ci sentiamo dire ogni giorno che tutto va bene. Non volermene, se affermo il contrario.

... sei rimasto scioccato dai libri di ............ sui rettiliani. Considera che non è il solo autore che ne parla, il passato storiografico umano ne è largamente impregnato ... possiamo veramente ironizzare sulla stirpe rettiliana intanto che non sappiamo neppure che cosa siamo? E tanto meno, da dove siamo spuntati? Credere che le origini umane siano misteriose e sepolte in un tempo remoto, fa comodo a chi non vogliono rivelare un'origine scomoda. Per cominciare, licenziare il padreterno e già questo atto basterebbe a frantumare il certo Potere Temporale pieno di crepe interne irreparabili ... poi ognuno, privato della falsa fede dovrebbe affidare la propria fiducia soltanto a se stesso, e qui sento già i lamenti per i crolli dei santuari dei miracoli ...

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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyMar 5 Lug 2016 - 9:52

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E' sul punto 2 che seguendo pagina dopo pagina , e non è stato facile non perdermi , l'affermare che la verità non esiste è piuttosto sconvolgente da mandare di traverso un principio che da solido ed affidabile lo fai diventare polvere . Dici che basta un accordo e la menzogna diventa anch'essa compatibile e disambigua confondendo o uscendo incerta da una posizione assegnata. Non credi che affermazioni dove si mette in dubbio una verità acquisita , certa , come una bugia provata , destabilizzi buona parte del seguito che legge quelle che sicuramente sono le tuo opinioni personali ?


....... vecchio saggio la penso come sopra e la rimando in copia incolla pari pari. Capisco la provocazione che serve per aprire eventuali reazioni, ma altri potrebbero confondersi in merito, che mi racconti? Se bastasse l'accordo per definire il vero dal falso, addio, avremo l'anarchia anche qui ......

Superficialmente, tutti quanti si sono già messi il cuore in pace sul distinguo fra verità e menzogna. La superfice calma del lago si ammira tra mille riflessi di luce piacevole da vedere, oltre la superfice, sotto il livello visibile, solo in pochi scendono per esplorare la buia consistenza del fondale. Prima abilità per l'immersione, è sapersi immergere. Saper nuotare e trattenere il fiato, per evitare d'annegare. Oggi la considerazione sulla menzogna supera il concetto verità. La verità non interessa quanto una gran balla fatta passare per oro colato.

..... sul vecchio saggio, non ne sei di meno. Sulla mia saggezza, figurati che sto ancora aspettando la maturità .....

lol!

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Ultima modifica di Sven Hassel il Mar 5 Lug 2016 - 15:44 - modificato 1 volta.
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MessaggioTitolo: Re: Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne   Dal Nome della Rosa al Codice da Vinci: i secoli delle verità e delle menzogne - Pagina 3 EmptyMar 5 Lug 2016 - 15:43

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Malta paradiso templare.

... sono diciassette gli Ordini Templari in vendita, sì, cedibili e concessi dietro pagamento il cui costo si aggira sul centomila euro e non scende sotto i settantacinque mila euro. Che c'è di strano? L'antico cavaliere per essere ammesso all'ordine si spogliava d'ogni avere donando le sue ricchezze ...

L'ingresso nell'Ordine prescelto seleziona una èlite interessata a sua volta per trarre profitti dall'assegnazione del titolo offrendo a sua volta agevolazioni e ingressi preferenziali istituzionali riservati su raccomandazioni privilegiati. La tessera del partito apriva orizzonti ai lavoratori negli anni sessanta, la tessera fascista annonaria calmierava l'assegnazione alimentare e chi non aderiva al partito tirava la cinghia. Oggi ti basta dire d'essere un "bocconiano" e sali d'importanza con un livello di QI pari al mentecatto. Esibire una carta di credito dà importanza. Scendere da un'auto "leasing" fa molta invidia. L'apparenza conta più della sostanza e una targa falsa sullo studio medico, spedisce qualche paziente al campo santo.

... Malta è una fucina autoritaria per fornire credenziali a chiunque si presenti con progetti d'interesse globale che rientrino negli interessi degli Ordini fondatori e dovendo scegliere su diciassette nessun imbarazzo di scelta ...

NeoTemplari

I moderni Cavalieri Templari - Organizzazioni nel XXI secolo

Ordo Equestre Sancta Fides Ordo Monasticus Templi
Antiquae Militiae Equestris Sanctorum Quattuor Coronatorum Ordo Monasticus Templi
Ordo Equestre Sancta Fides Ordo Monasticus Templi
(http://www.pietapellicano.net)

Ordine dei Cavalieri Templari
Nova Militia Christi - Equites Hierosolmytani Templi
Ordine dei Cavalieri Templari  - Guardiani di Pace
(http://www.novamilitiachristi.com)

Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo
Confraternita dei Cavalieri Templari
Ugone dei Pagani
(http://www.cavalieritemplaripagani.it)

Commanderia General Ordine Ortodosso degli Odierni Cavalieri Templari
Commanderia General
(http://oodoct.blogspot.com)

Ordo Equestri Templi Arcadia
(http://www.ordoequestristempliarcadia.it/)

Ordo Milites Christi Hierosolymitani Templi
Gran Priorato D'Italia
(http://www.ordinedeltempio.it)

Ordo Militiae Christi Templi Hierosolymitani
Priorato di San Martino
(http://www.prioratodisanmartino.com)

Ordo Militiae Christi Templi Hierosolymitani
Priorée Générale de St Ilario
(http://www.templiequestres.eu)

Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani Gran Priorato d'Italia
Ordine dei Cavalieri del Tempio de Jérusalem
(http://www.osmth.it)

Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani / Porto
Gran Priorato d'Italia
(http://www.osmth-it.org)

Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani Universalis
Priorato Generale d'Italia
(http://www.osmtj-osmthu.it)

Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem
Gran Priorato e Precettoria della Lingua d'Italia
(http://www.osmtj.it)

Sacro Sovrano Militare Monastico Dinastico Templare
"Mater Nazarena"
(http://www.icavalieritemplari.it)

Sovrano Militare Ordine del Tempio - Cavalieri Templari
Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani
(http://www.smodelt.org)

Suprema Militia Equitum Templi
Gran Priorato Nazionale d'Italia
(http://www.templari.net)
Supremus Civilis et Militaris Ordo Templi Hierosolymitani S.C.M.O.T.H. 1804 OSMTJ
(http://ordencivilymilitardeloscaballeros.blogspot.com/)

Supremus Militaris Templi Hierosolymitani Ordo
(http://web.tiscali.it/smtho/)

Templari di San Bernardo
Congregazione laicale cattolico-cavalleresca di ispirazione templare, che non rivendica alcuna successione con l'Ordine del Tempio soppresso dalla Chiesa nel 1312
(http://www.templarisanbernardo.org)

Esiste un complottismo?

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.ciao nèe.

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