FAMO 88mm Flak 1/16 WIP

.

... nato agli inizi del primo conflitto mondiale l'88mm si sviluppò come arma anti aerea "Flak" e contro carro nelle mani di Rommel in Francia dimostrando la sua capacità distruttiva sui bersagli corazzati. Tale da essere montato sui sommergibili, aerei, trattori semicingolati, cingolati semi blindati, treni, navi, etc. trovando il largo impiego campale in Africa e per armare semoventi famosi che conosciamo molto bene a partire dal più famoso Tiger ...

... al Nashorn



... sullo Junker



... moto siluranti



... traghetto stretto di Messina



... difesa costiera



... semoventi blindati









... panzer IV H



... VOMAG



... navale



... U BOAT



... T 34 capturet




Fu riconosciuto come il miglior cannone impiegato su ogni fronte della WWII.



.in quanto sulla scelta del figurino è molto limitata.





.

Sven Hassel ha scritto:

.
... al Nashorn

Solo una correzione, quello nella foto è uno Sturer Emil con cannone da 128 mm.

Il Nashorn con l'88mm è codesto:

.

... correzione esatta grazie Bore ...


Il 12,8 cm Selbstfahrlafette auf VK3001(H) Sturer Emil, indicato anche come Selbstfahrlafette L/61 o semplicemente con la designazione non ufficiale Sturer Emil, era un semovente cacciacarri sperimentale realizzato dall'azienda tedesca Henschel & Sohn ed utilizzato dall'Heer durante la seconda guerra mondiale.

Nel 1939 l'esigenza di soddisfare la richiesta di veicoli atti a contrastare i corazzati nemici esortò il governo tedesco a richiedere alla Henschel & Sohn lo sviluppo di un nuovo veicolo basato sul Panzer VI Tiger I equipaggiandolo con un cannone prodotto dalla Rheinmetall, il 12,8 cm K L/61 (basato a sua volta sul cannone contraerei 12,8 cm FlaK 40).

Il telaio era basato su un precedente modello designato VK3001(H), un prototipo realizzato nell'ambito di un programma di sviluppo per un carro armato medio ma che venne scartato dalla commissione militare.

I due esemplari realizzati, battezzati Max und Moritz in omaggio agli omonimi personaggi di una filastrocca, vennero entrambi utilizzati sul fronte orientale. Uno dei due veicoli rimase distrutto in combattimento, mentre l'altro, operativo nella 2. Panzer-Division e che esibiva 22 simboli di unità distrutte dipinti sulla canna, venne catturato integro a Stalingrado nel gennaio 1943.

.l'esemplare sopravvissuto si trova nel museo di Kubinka.

.

In attesa di riaprire l'officina: oggi il postino ha bussato.





































Oggi le foto, come promesso. Domani i commenti.

Visto che è domani..... Possiamo dedicarci ai commenti:

- buona la finitura generale

- per fortuna che l'avevo chiesto assemblato, mi avevano detto che alcune parti le mandavano a corredo per non danneggiarsi nel trasporto. Hanno il concetto di " alcune " su cui potremmo discutere. Tutto superbamente incartato.

- bocca del pezzo improbabilmente sporca di fumo

- scudo della postazione semplicemente inguardabile

- di massima (aspettiamo il ritorno a lavoro) sembra molto più grande dell'88 Juckenburg. Serve confronto. Speriamo di non aver fatto una spesa inutile

- per fortuna hanno mandato, contrariamente alla mia richiesta, la postazione completa. Nella più brutta delle ipotesi la completo stand alone

- alcune parti si sono rotte nel trasporto. Poco roba comunque.

- ringrazio per la canna che mi hanno realizzato per il tiro antiaereo, è molto bella.

Adesso a voi la parola.A Sven ed al sanguigno Luca commenti & critiche

.

...... sulla scala basta controllare (la canna del Flak misura 4,66 metri) quindi darebbe 291,25 cm ...... quanto affermato sulle scale con i riscontri effettivi misurati hanno rivelato sempre approssimazioni e mai l'esattezza.

... via la catenella da sostituire in scala

... facile rifare lo scudo in plasticard

... la slitta del caricatore inguardabile

... mancano completamente i tubi dell'impianto

... l'insieme è il migliore offerto sul mercato anche se richiede un cesello particolare sulla rifinitura

... il corredo è un valore aggiunto gradito in quanto sempre utilizzabile

.piccolo aiutino.

https://youtu.be/QrOJcQYWlN4

... nell'insieme un buon modello in mani abili sicuramente darà del filo da torcere al buon met5 che sa impegnarsi a fondo per ogni impresa impossibile



.

Grazie del Link, spiega a chi non è nato artigliere il funzionamento della postazione (se non sei artigliere non sei nessuno..... Direbbe il mio consulente militare).

Non si vedono i tubi che tu citi..... Ho foto a proposito comunque. A proposito la catenella è troppo grande vero?

L'ho presa più piccola, di Amati.

Sono inciampato in questa foto:



Sembra lo scenario di Kursk 1943. Come lo vedi il Famo in questa livrea?

Ciao

Sven Hassel ha scritto:

.

...... sulla scala basta controllare (la canna del Flak misura 4,66 metri) quindi darebbe 291,25 cm ...... quanto affermato sulle scale con i riscontri effettivi

Dalla bocca da fuoco all' fine della slitta.... come da foto.... 33,1 cm

Solo la canna (prima della culatta) 29,2 cm







Verdetto:

.

... sto cannone dovrebbe funzionare con un impianto "elettrico" visti le connessioni sparse ... non ho trovato indicazioni in merito ma di cavi in giro ne mostra ... le catene servono per reggere le due parti ripiegabili della crociera da campo durante il trasporto ...

Una livrea del genere non valorizzerebbe un modello unico nel suo genere.

... questi disegni sono molto dettagliati e grandi da dare fastidio






....... potrebbero esserti d'aiuto











....... osserva con attenzione il Flak del tedesco in che modo ha agito per migliorarlo



.

Ora le foto dovrebbero vedersi (riferito alle misure)

met5 ha scritto:

Ora le foto dovrebbero vedersi (riferito alle misure)

... già sta dando i numeri per conto suo

.

Non avevo messo i link alle fotografie

.


...... ma come è costruito il Flak?

https://youtu.be/jgw8UAbbZJ8


.................................. continua, per me, rimanere un mistero i cavi e i tubi di collegamento "elettrico" o a che cosa?



.

Video assolutamente spettacolare

Sven Hassel ha scritto:

.

.................................. continua, per me, rimanere un mistero i cavi e i tubi di collegamento "elettrico" o a che cosa?


.

Potrebbe essere per il passaggio dei dati di tiro da una postazione telemetrica magari, visto che di solito questi lavoravano in batterie di 4.

.

... il Lavelli's ha sempre aperto sulla cultura        e ringrazio Bore per questo apporto chiarificatore ...

Finalmente è stato pubblicato lo schema sui collegamenti di tiro con la presenza di un generatore elettrico che spiega eventuali collegamenti con la centrale di tiro telemetrica.

Grazie Bore



.ecco la centrale di puntamento.




.

Utilissima la foto.....

Le catenelle anno rimosse.

Sono una sicurezza sulle gambe quando vengono retratte. Sul Famo non ci sono le gambe.... Quindi non ci sono catenelle da mettere.

Ciao e grazie

.

... allora, usando le tecniche sulle estrapolazioni metriche fotografiche, ne deduco osservando punto A la decentrazione del Flak spostato indietro comportando lo sbalzo della canna oltre il bordo del veicolo di 1.5 cm si vede chiaramente ...



... la causa si trova nell'errore della cabina troppo lunga (doveva finire sul mozzo della prima ruota del carrello) e non oltre ... questa anomalia ha posizionato l'affusto conico arretrato. La foto successiva truffaldina inganna chi limita l'occhiata sul soggetto ignorando la cabina fuori scala in altezza/lunghezza che presenta il cannone impennato scenograficamente da nascondere l'impossibilità d'essere posizionato frontalmente senza sbattere sul tetto blindato ...



... e vista la cura maniacale riservata al cannone l'autore ha dato la massima fiducia al Flak della rumena Wespe ...



... tale da averne curato e tornito parte dei cilindri, nonchè la canna, costruendo ex nuovo addirittura il basamento conico ...



... così tanta certosinità potrebbe avere la spiegazione di accentrare l'osservazione sul Flak distolta da errori di proporzione scala non accessibili per tutti (sul forum tedesco estero NESSUNO ha solleva la minima obiezione sulla fuori scala)

...... pertanto azzarderei che il cannone rumeno possa mantenere le misure approssimativamente accettabili sulle dimensioni del FAMO asiatam (la lunghezza della canna risulta buona e la culatta non contempla la lunghezza della canna) quindi i 29.6 cm ci stanno senza difetti

Come riferito in privato, non resta che confrontare la resina di Juck con il metallico polacco e anche lì ci sarà da lavorare parecchio "esattamente come insegna l'autore tedesco sul principale attore in causa e cioè il Flak88.

... l'occhio vede solo quello che vuole vedere. Osservazione deriva dalla capacità speculativa sull'analisi accurata, immaginate un reticolo di separazione oggettiva che circoscrive isolando tutto il resto. Chi guarda vede l'insieme trascurando l'80% dell'osservabile ...

Soltanto l'analisi speculativa consente la visione particolareggiata.

... il buon met5 dovrà mitigare gli ardori bollenti sedimentando l'affanno sull'acquisto rumeno

.

.......inganniamo l'attesa. Con scoperte non sempre piacevoli.

Più giri più marchigiani trovi

.....mi merito proprio una bambolina di consolazione

Azz, scoprire che negli anni 30 avevano delle centrali di tiro in grado di predire la posizione degli aerei grazie al calcolo differenziale attuato elettromeccanicamente ti fa capire quanto "fossero avanti".
Non so che diffusione avesse questo sistema e quale fosse la sua effettiva efficacia, ma certo il semplice pensarlo era opera non da poco.
Non ho capito benissimo dalle traduzioni ma in pratica i dati di tiro venivano inviati agli strumenti che si vedono sul lato dell'affusto che doveva poi essere manualmente portato in posizione di tiro.
Non ho capito a cosa servano i vari collegamenti elettrici che si vedono sull'affusto stesso, forse dei "sensori" per leggere la posizione della canna e allinearla coi dati ricevuti?
Questo implica un'alimentazione elettrica.
E' da verificare se queste predisposizioni fossero presenti su tutta la produzione e per tutto il periodo bellico.

.

... per quanto ne so sull'argomento riguardo ai Flak88 montati sui VOMAG con al seguito la telemetria trasportava un gruppo elettrogeno e se ne evincono le connessioni distribuite con le postazioni ...



... sul retro dei camion si vedono i rocchetti per i cavi elettrici







... gli stessi si trovano visibili sui carrelli di trasporto campale



..... ovviamente i Flak isolati usavano le telemetrie portatili della ZEISS





.

.



... mi sa che la bambolina è la magra soddisfazione per digerire il manufatto rumeno che poi entra nel contesto sofferto con l'operazione "FAMO" dove non c'è stata passeggiata ma salita ardua sudata sette camice ...

Ami le sfide, le evochi e i desideri si avverano sempre.

....... quindi si capiscono i radicali interventi magnificamente eseguiti sul Flak dell'autore tedesco e se la zama non fosse una porcata fragile raddrizzare qualche parte sarebbe un aiuto non da poco ...

.ciauzz romano de Roma.

.

Il problema è che è tutta plasticaccia, tranne la canna che è in metallo (ovviamente culatta esclusa).

Se poi pensiamo che è stato pagato assemblato e mi è arrivato in tanti pezzettini perché così viaggiava meglio .... Ma saranno o meno problemi loro ? Se lo pago montato ..... Lasciamo perdere.

Con tutte le sue splendide problematiche .... Cmq Tamiya un eone avanti sta'

.

...............emmòmifaiunparagonefralapulceel'orso .....

  cioè non è neppure metallo       Ma allora sei a cavallo, mezzo foglio di forex, smonti tutto e lo riproduci come arte comanda con lo Sven in prima fila a godersi la passeggiata     ...

Il problema oltre le ciofeche spacciate per prodotti accettabili è la scala 1.16 indegna d'essere considerata commercialmente da una fascia d'utenza che non desidera spendere oltre la propria cultura,esempio: i canadesi si sono letteralmente gettati sui truck da 32/45 dollari e questi prima di accettare un esborso superiore al prodotto esitano, se cerco un FAMO o un Achillis, tanto meno i Tamiya, trovo in larga misura HL a farla da padroni.

... anche i tedeschi e gli spagnoli sono mercati parsimoniosi dove conta più la qualità prezzo e non la faciloneria tutta italiana basata soprattutto dall'esiguo gruppetto di esibizionisti (da non confondere con modellisti) e la tasca facile per pochi non crea nessun bacino culturale da seguire ...

... i Flak in 35



...... autentici piccoli capolavori di fedeltà







... se ai consumatori non piace l'etichetta



.................. non mi dispiace affatto ricordare che cos'è il VERO modellismo, vale a dire, la quasi assenza totale italiana ...



.